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Autore: argentina1988    07/09/2012    3 recensioni
Una piccola cittadina americana, un ospedale, un pronto soccorso... cosa mai potrà succedere se i nostri eroi di Glee si ritroveranno in un universo alternativo fatto d'amori, di passioni, di tradimenti, di innamoramenti... se siete curiosi si saperlo leggete!
Dal primo capitolo:
-Ma dove cavolo sarà finita?- si domandò tra sé e sé l’infermiera bionda –non so neppure come si chiama o come reperirla…- i pensieri della giovane furono improvvisamente interrotti da una figura alta e magra che, sorreggendo un’anziana signora, fece il suo ingresso al pronto soccorso di Lima
Dal secondo capitolo:
“Puck” il portantino del pronto soccorso fu chiamato dalla dottoressa Fabray “potresti venire un attimo nel mio ufficio?” domandò
“Certo dottoressa, accompagno la signora White dal dottor Hudson e arrivo immediatamente!” rispose il giovane con un bellissimo sorriso stampato sul volto
Dal capitolo V:
Non riusciva a staccare i suoi occhi color cielo da quelli scuri come la pece della latina che, dopo quel lieve contatto con la sua pelle, era rimasta di fronte a lei, guardandola con desiderio. Non riusciva a capire il perché, ma si sentiva spoglia, nuda davanti a quello sguardo così intenso e così penetrante.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti,

finalmente dopo più di tre mesi è ritornata l'ispirazione per la storia ed oggi
sono anche riuscita a scrivere l'intero capitolo che vi sto per postare...

chiedo infintamente scusa per il ritardo, ma come ho già detto se l'ispirazione non c'è che si può mai fare?

Ora vi lascio al capitolo, spero che sia di vostro gradimento! Ci vediamo in basso

BUONA LETTURA!!



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Il sole calava lentamente all’orizzonte lasciando che piano piano il buio avvolgesse la città con le sue possenti braccia. A prima vista e a detta di molti quella sera non era altro che una delle tante e tipiche sere che caratterizzavano Lima; col calare della notte infatti, gli impiegati iniziavano ad abbandonare le loro scrivanie dopo una lunga, faticosa e stressante giornata di lavoro riunendosi, come da tradizione, coi propri colleghi, amici e rivali aziendali nei numerosissimi bar del quartiere approfittando dell’happy hour per scambiare idee, opinioni, o semplicemente per chiacchierare e stare in compagnia, i bambini rincasavano insieme alle loro madri dopo un intero pomeriggio trascorso al parco a divertirsi insieme ai loro amichetti di scuola, le casalinghe preparavano la cena aspettando impazientemente il rientro dei loro mariti ed i pub alzavano le loro saracinesche rimaste serrate per tutta la giornata accendendo le coloratissime insegne al neon che illuminavano a giorno la pizza principale della città.
 
Tutto appariva normale e nessuno poteva presagire le cose che da li a poche ore sarebbero accadute.
 

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Lima Hospital
 
“Hey ragazze!” esclamò Mercedes entrando disinvolta nello spogliatoio “finalmente è finita questa giornataccia” sospirò distrutta
 
“Si Cedes hai completamente ragione” confermò le sue parole una stanchissima Tina
 
“Non vedo l’ora di andare a casa e di stravaccarmi sul letto fino a quando non suona la sveglia domani mattina” si stiracchiò la ragazza di colore “Voi, invece, avete qualche programma?” aggiunse aprendo lo sportello del suo armadietto
 
“Io personalmente la penso come te” rispose per prima l’asiatica
 
“Io credo che mi godrò la mia casetta guardando un vecchio film sul divano” intervenne Julia
 
“Pantofolaia Newkirk?” si burlò Santana dando alla psicologa una leggera gomitata sui fianchi
 
“Ahi!” esclamò dolorante “Ma che maniere sono Lopez!” sorrise poi la bionda “Visto che io sarei la pantofolaia… tu cos’hai in programma di fare?”
 
“Mmm… sinceramente avevo intenzione di andare a bere qualcosa, ma Blaine mi ha dato buca per questa sera… quindi, per il momento, sono a dir quanto disoccupata…” spiegò celermente la latina strizzando un occhio alla sua amica
 
“Ergo, non sembra che sarò l’unica pantofolaia della serata, non è vero Lopez?” domandò Julia restituendo il colpo incassato qualche secondo prima
 
“Almeno che qualcuna di voi non voglia rinunciare al suo programma soft per trascorrere una serata sconsiderata con me…” si interruppe voltandosi a guardare con fare interrogativo le altre due ragazze che capendo la domanda implicita di quello sguardo risposero con un lieve cenno negativo del capo “Mi sa tanto che dovrò accontentarmi del divano del mio soggiorno e di ciò che trasmettono in tv” sorrise scuotendo la testa
 
Fece appena in tempo a terminare il suo discorso che la porta dello spogliatoio si aprì nuovamente lasciando entrare, questa volta, la piccola e minuta figura di Rachel.
 
“Hey Berry, che hai da fare questa sera?” domandò Santana attirando su di sé l’attenzione della moretta
 
“Mmm… volevo uscire con Sam, ma è saltato tutto” sbuffò la diva “Mi ha appena avvisata che farà tardi in ufficio e quindi casa, divano e dvd di Funny Girl sto arrivando!!” soffiò triste un po’ per il fatto che il fidanzato non potesse uscire con lei un po’ per il fatto che la giornata lavorativa e la scoperta a cui aveva portato era stata alquanto sconvolgente
 
Notando lo sguardo malinconico della piccola infermiera Santana e Julia si scambiarono uno sguardo d’intesa e la prima a parlare fu proprio quest’ultima
 
“Senti Rach, che ne diresti di uscire con me e con Santana… lei aveva già intenzione di andare da qualche parte a bere qualcosa e stava cercando di convincerci ad andare con lei…”
 
“Oh ma io…”
 
“Non accetto un no come risposta Signorinella!” si intromise l’ispanica cercando di convincere l’amica ad uscire per poterla distrarre un po’ dalle sue preoccupazioni
 
“D’accordo San, sarò dei vostri” rispose con poco entusiasmo la Berry
 
“E allora cambiati rapidamente, che la notte è giovane ed attende solo noi!” sorrise Julia prendendo sottobraccio le due nuove colleghe.
 
 

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Nonostante fosse un giorno feriale, il pub era ricolmo di gente tanto che il semplice camminare risultata essere un’impresa piuttosto ardua per chiunque osasse entravi.
 
“Certo che per essere giovedì c’è comunque parecchia gente!” esclamò Julia raggiungendo a fatica il tavolino che con tanto ardore le sue due amiche erano riuscite a conquistare in quella folta giungla di persone inebriate dagli effetti dei numerosi cocktail che circolavano per il locale
 
“Va bene che è il miglior locale del paese, ma chi se lo sarebbe mai aspettato un caos del genere…” urlò Santana già seduta affianco alla piccola mora che nel frattempo sembrava essersi distratta dai suoi numerosi pensieri che l’avevano silenziosamente accompagnata per tutto il tragitto che separava il pronto soccorso dal pub
 
“Si, è una cosa davvero inaspettata” intervenne nuovamente la bionda “Ad ogni modo…” continuò felice di essere finalmente arrivata sana e salva a destinazione “Una Piña Colada per te Rach” sorrise porgendole il bicchiere contente l’alcolico che la giovane infermiera accettò di buon grado “Un sexy on the beach per la bellezza latina seduta  al tuo fianco” sorrise nuovamente invitando Santana ad afferrare il suo cocktail “E per ultimo, ma non per questo meno importante, un analcolico alla frutta per me…” aggiunse sedendosi sull’unica poltroncina rimasta libera
 
“Bene!” parlò per la prima volta Rachel “Se non vi dispiace, vorrei proporvi un brindisi” si fermò aspettando un cenno di assenso da parte delle due colleghe che non tardò ad arrivare “All’amicizia, alle amiche che nei momenti di bisogno sono sempre accanto a te” alzò il bicchiere la piccola mora “A voi due” aggiunse arrossendo leggermente in volto
 
“All’amicizia” risposero in coro le dottoresse facendo subito dopo tintinnare i vetri dei loro bicchieri in segno di celebrazione
 
 

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“Allora cos’hai deciso di fare per questa sera?” domandò Brittany rivolgendosi alla sorella mentre le due si toglievano le loro divise da lavoro per indossare abiti ‘civili’
 
“Sinceramente Brittbritt, non ho assolutamente voglia di fare nulla…” bofonchiò l’altra cercando in tutti i modi di non lasciar trasparire il nervosismo che aveva in corpo “Non vieni a dormire da me stasera? Magari potremmo finire il discorso che abbiamo iniziato oggi nello studio!”
 
“No, stasera no, devo vedermi con mamma e sono sicura che, come al solito, riuscirà ad  impedirmi di uscire di casa sino a domani mattina dopo colazione…” rispose la più giovane delle sorelle cercando di velare il leggero rossore che le colorava le gote frutto dei suoi pensieri che le ricordavano il sogno avuto quella stessa notte e le notti precedenti “Tu invece sei sicura di non voler far nulla? Potresti sempre venire da mamma con me, è tanto che non passiamo un po’ di tempo tutte insieme e…”
 
“No Britt, davvero, voglio solo andare a casa…” la interruppe la dottoressa apprezzando comunque il fatto che la sorella volesse trascorrere del tempo con lei
 
“Ne sei sicura?” chiese dubbiosa la più alta delle bionde mentre distrattamente cercava di infilarsi una delle scarpe
 
“Si tesoro, ne sono sicura… ora vado a casa, mi faccio un bagno caldo e con questo cercherò di dimenticare la giornataccia che ho avuto oggi in ospedale…”
 
“Perché cos’è successo?” domandò preoccupata Brittany
 
“Nulla di cui valga la pena parlare Britt, te lo posso assicurare” rispose con un sorriso la più bassa delle due bionde
 
“Se lo dici tu Quinnie, sto tranquilla” rispose l’infermiera stringendola in un caloroso abbraccio fraterno “Ma” aggiunse staccandosi leggermente dalla stretta per guardarla dritta negli occhi “Nel caso in cui tu dovessi cambiare idea, sai sempre dove trovarmi così come sai che io per te ci sarò sempre, per qualunque cosa tu abbia bisogno Quinn” sussurrò la bionda all’orecchio della sorella
 
“Grazie Britt, ti voglio bene!” mormorò la neurologa stringendosi nuovamente nell’abbraccio dell’altra
 
“Anch’io Quinn, anch’io”
 
 

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“Hey ragazze, ma quello non è mica Hudson?” domandò Julia indicando un palo della luce  nel mezzo della pista da ballo che barcollando cercava di raggiungere l’uscita del locale
 
“Si, è lui!” constatò Rachel alzando il volto dal suo drink, puntandolo in direzione del ragazzo che le veniva indicato dalla collega
 
“Sembra… mmm… come dire” cercò di spiegarsi Santana senza sembrare troppo rude “un po’ fuori di sé, non trovate?”
 
“Ad occhio e croce credo che abbia bevuto decisamente troppo” intervenne Julia notando il continuo sbandare del ragazzo che stringeva tra le mani una bottiglia di Vodka “E da quel che vedo, non ha ancora intenzione di smettere” urlò nuovamente per farsi sentire dalle due more sedute al suo fianco “Vedete?” domandò poi indicando la bottiglia
 
“Si, lo vedo…” rispose Santana dopo aver individuato la bottiglia contente il liquido trasparente che stringeva nella mano destra “Credete che sarà meglio fermarlo?”
 
“Penso di si” urlò la brunetta facendosi sentire dalle altre due “Anche se posso capirlo…” aggiunse inconsciamente ripensando a ciò che aveva visto nello studio della dottoressa Fabray quello stesso pomeriggio
 
“Perché?” domandarono all’unisono Julia e Santana
 
“Perché cosa?” tentò di sviare la giovane infermiera sentendo su di sé gli occhi delle colleghe “Ad ogni modo sarà meglio sbrigarsi se non lo vogliamo perdere, è già alla porta!” esclamò fuorviando l’attenzione dalla frase sconsiderata che aveva appena pronunciato
 
“Tu non me la racconti giusta Berry, ma per ora ti salvi” la bloccò la latina posando una mano sulla sua spalla “Prendete le vostre cose e seguiamolo”
 
Il freddo della notte che calava inesorabile penetrò nelle ossa delle tre giovani donne provocando uno strano brivido lungo le loro schiene. Si guardavano intorno speranzose di riuscire a trovare Finn prima che il dottore, ubriaco quant’era, si cacciasse in qualche guaio
 
“Voi lo vedete?” domandò Julia cercando di mantenere un certo contegno, nonostante il freddo si facesse sentire prepotente sulla sua pelle nuda
 
“No” risposero in coro le due more continuando ad esaminare con scrupolosa attenzione ogni angolo, ogni vicolo scarsamente illuminato in cui il ragazzo avrebbe tranquillamente potuto nascondersi per poter tracannare in pace quel che rimaneva della bottiglia di liquore
                                              
“Ragazze qui non c’è, ma non può essere andato lontano, non in quelle condizioni” constatò lucidamente la psicologa
 
“Lo credo anch’io Julia… che ne dite se diamo un’occhiata qui intorno?” domandò Santana che sebbene conoscesse da poco Hudson e che il suddetto stesse insieme a Quinn-regina dei ghiacchi-Fabray non voleva certo che al ragazzo capitasse nulla di sgradevole
 
“Io direi di separarci” propose Julia rispondendo alla domanda della latina
 
“No, neanche per sogno…” rispose di impeto Santana afferrando per il braccio la  psicologa bloccando così la sua avanzata “è tardi, è buio e non mi sembra il caso di separarci… in più siamo in numero dispari e quindi una di noi dovrebbe obbligatoriamente girare per questi schifosissimi vicoli da sola e questo non posso assolutamente permetterlo” scattò sulla difensiva
 
“Ma…” si voltò la bionda dagli occhi nocciola cercando di controbattere le parole della più alta delle due more senza però riuscire nell’intento
 
“No Julia, Santana ha ragione è rischioso aggirarsi sole in questi vicoli… potrebbe capitare qualsiasi cosa e sebbene Finn possa essere in difficoltà non dobbiamo mettere a rischio la nostra incolumità per correre dietro a lui” questa volta parlò Rachel sostenendo le ragioni dell’ispanica che manteneva la sua mano stretta intorno al braccio della psicologa
 
“E va bene” si arrese all’evidenza Julia “Avete ragione, ma ora mettiamoci in marcia o rischiamo veramente di perderlo” parlò nuovamente la dottoressa iniziando a camminare verso uno dei viottoli situati alla sua sinistra
 
“Forza Berry, andiamo a cercare quello spilungone che la Fabray si ritrova come fidanzato!” farfugliò Santana ruotando gli occhi al cielo ricordando la bionda dagli occhi verdi
 
“Si San, andiamo” accettò la brunetta afferrandosi saldamente al braccio della latina
 
 
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“Allora Brittany, come procedono le cose col giovane Arthur?” domandò gentilmente John al termine della cena con la sua futura figliastra e la sua promessa sposa
 
“Ma John che domande indiscrete” lo rimproverò Dianna permettendo così a Brittany di decidere liberamente se parlare o meno della sua relazione col giovane informatico
 
La giovane era veramente indecisa sul da farsi. Da un lato aveva assolutamente bisogno di qualcuno con cui parlare, a cui raccontare i pensieri che le affollavano disordinatamente la mente mentre dall’altro voleva tenere per sé quel piccolo segreto, quel ricordo ormai fioco delle labbra della latina posate sulle sue
 
Quella mattina aveva preso coraggio e aveva deciso di parlare con sua sorella di quello che le stava accadendo, ma purtroppo o per fortuna, il che era ancora tutto un dilemma visto i costanti dubbi dell’ex ballerina, Rachel aveva interrotto la sua conversazione con Quinn, creandole in un certo qual modo un ulteriore problema che non sapeva assolutamente come avrebbe potuto risolvere
 
La bionda era talmente assorta nei suoi pensieri tanto da non accorgersi che il personale di servizio aveva nuovamente fatto capolino all’interno dell’immensa sala da pranzo della famiglia Sheffield-Fabray-Pierce per servire il consueto caffè di fine cena
 
“Signora Sheffield-Fabray-Pierce” pronunciò il maggiordomo, un uomo sulla settantina alto più o meno un metro e ottanta, coi cappelli brizzolati tendenti al bianco e gli occhi grigi, catturando così su di sé l’attenzione della padrona di casa “il caffè è pronto per essere servito”
 
“Oh James, quante volte le ho detto di chiamarmi per nome” lo rimproverò la donna, azione che sembrava essere il suo passatempo preferito per la serata in corso
 
“Le chiedo perdono Dianna” si scusò l’uomo facendo un leggero inchino “Come le dicevo il caffè è pronto, posso servirlo?” richiese cortesemente
 
“Si James, grazie” confermò la donna regalando al dipendente un ampio sorriso
 
 

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“Ragazze!” esclamò una alquanto terrorizzata Rachel “Io direi che abbiamo cercato in tutti i vicoli bui putridi e luridi di tutto l’isolato e di Finn non abbiamo visto neppure l’ombra” rabbrividì sentendo un rumore ‘sinistro’ che la portò irrazionalmente a stringersi ancora più saldamente al braccio della latina che emise un lieve gemito di dolore “Oddio scusami San, non volevo…” piagnucolò la piccola infermiera ancora in preda al panico
 
“Non ti preoccupare Rachel, non è successo nulla, ma ti scongiuro allenta la presa” la supplicò l’ispanica cercando di mascherare alcune smorfie di dolore
 
“Ops perdonami” si scusò nuovamente la più bassa delle more allentando la presa “Va meglio?”
 
“Si Rach, va decisamente meglio” sospirò alleviata la ragazza dai capelli corvini, mentre Julia osservava la scena divertita cercando di trattenere una fragorosa risata
 
“Hey Newkirk, smettila di sghignazzare sotto i baffi e ascoltami!” la punzecchiò Santana “Rachel ha ragione, dovremmo andare a casa finché ancora siamo tutte sane e salve, qui non c’è nessuno e ormai Hudson chissà che fine ha fatto!” esclamò leggermente irritata maledicendosi mentalmente per la situazione in cui si erano cacciate a causa delle sue parole
 
“Avanti ragazze” rispose la bionda “Manca solo quest’ultimo e piccolissimo vicolo” sorrise indicando un viottolo buio alla sua destra “Controlliamo qui e se non c’è, ce ne torniamo a casa, d’accordo?” domandò la psicologa facendo un’irresistibile faccia da cucciolo
 
“D’accordo Newkirk” si arrese Santana “Ma muoviamoci”
 
Le tre ragazze con fare assolutamente guardingo si addentrarono nell’ultimo vicolo che in quella buia e tetra notte avrebbero controllato.
 
Con passo felpato svoltarono l’angolo immergendosi nel buio più totale; lo scrosciare dell’acqua all’interno dei tubi rotti, lo squittire dei topi che regnavano quella parte malfamata di Lima ed i fastidiosi cigolii delle imposte che venivano cullate dal venticello umido della notte, non contribuivano certamente a calmare l’agitato battito cardiaco delle giovani che ad un tratto vennero sorprese da degli strani rumori provenienti da un angolo del viottolo scarsamente illuminato da una tenue fonte di luce proveniente da uno degli appartamenti del vecchio caseggiato
 
“Hey tutto bene?” domandò la psicologa spiazzando le altre due ragazze che l’accompagnavano
 
“Ma dico Julia sei diventata matta?” sussurrò con un fil di voce Santana afferrando, per l’ennesima volta durante la serata, l’avambraccio della collega
 
“No Santana… voglio solo capire che succede qui!” mormorò in risposta la giovane
 
“Ma non ti pare ovvio cosa stiano facendo li dietro?” bisbigliò l’ispanica “Julia per caso devo farti un disegnino?”
 
“No Santana, grazie! Ad ogni modo, non ti è balenata l’idea che li dietro potrebbe  esserci un alquanto ubriaco Finn?” domandò la dottoressa bionda picchiettando giocosamente una mano sulla testa dell’ispanica
 
“No, questa non l’avevo assolutamente pensata come cosa” ammise imbarazzata la giovane “Ma non credo che dovremmo… beh si insomma disturbare”
 
“Beh allora potremmo stare qui ad aspettare che finisca” suggerì la bionda sapendo che l’avrebbe avuta vinta visto la voglia di entrambe le amiche di ritornare, il più presto possibile, nei loro appartamenti
 
“E va bene!” si arrese la latina dopo uno scambio di sguardi con Rachel “Vediamo se è lui e andiamo via da questo dannatissimo posto” aggiunse sconsolata
 
 
 

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“Brittany sei sicura di stare bene?” domandò Dianna avvicinandosi alla figlia che era pallida in viso
 
“Non è nulla mamma, non ti preoccupare” sorrise la bionda cercando inutilmente di tranquillizzare la madre “John è andato via?” domandò cercando di deviare il discorso su argomenti più soft
 
“Britt, tu non me la racconti per niente giusta” osservò la maggiore delle due bionde sorvolando la domanda rivoltale “Ricordati che conosco entrambe le mie figlie meglio di quanto conosca me stessa tesoro mio” aggiunse Dianna sedendosi sul divano accanto a Brittany, stringendo amorevolmente una mano nella sua
 
“Lo so mamma, ma è difficile… ho cercato anche di parlarne con Quinn e ci hanno interrotte nel mentre” confessò arrossendo vistosamente
 
“Come mai sei diventata rossa Brittany?” chiese cauta la giovane donna meditando sui possibili scenari “Anzi no, non lo voglio sapere, ne andrebbe della mia sanità mentale, ne sono sicura! Voi due assieme siete qualcosa di impossibile e sareste in grado di fare qualsiasi cosa! Sisi, sono sicura, non voglio sapere” concluse Dianna ridacchiando riuscendo a coinvolgere la figlia in quella risata genuina
 
“Grazie mamma!”
 
“Ad ogni modo tesoro se ne vuoi parlare io sono qui pronta a sostenerti e ad ascoltarti” tornò seria la donna
 
“Mamma c’è una cosa di cui ti vorrei parlare, ma non ho la minima idea di come tu possa reagire in proposito” confessò l’ex Cheerio
 
“Non avere paura tesoro, qualsiasi cosa sia, siamo una famiglia” sussurrò Dianna abbracciando la figlia con l’intento di infonderle quella sicurezza di cui tanto necessitava in quel momento
 
 

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“Hey?” provò a ridomandare Julia avvicinandosi cauta alla coppia che talmente presa dai suoi ‘affari’ sembrava non sentirla
 
“Hey voi due!” urlò questa volta Santana stanca delle mancate risposte date alla collega “Volete degnarci un attimo del vostro tempo?”
 
I due ragazzi presi alla sprovvista da quell’urlaccio cacciato dall’ispanica si staccarono di colpo rivelando al trio le loro identità
 
 

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Dlin-Dlon
 
“Ma chi diamine è a quest’ora” brontolò la persona proprietaria dell’appartamento alzandosi svogliatamente dal divano su cui era comodamente sdraiata “Chiunque tu sia…” si interruppe per guardare l’orologio stretto al suo polso “Hai presente che ore sono?” sbuffò sonoramente raggiungendo l’uscio
 
Dlin-Dlon
 
“Ora apro un secondo” sospirò pesantemente schiudendo la porta blindata che separava il cortile della sua villetta ed il salotto “E tu, che cazzo ci fai qui?”



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Cosa succederà?

Brittany troverà il coraggio di parlare a sua madre dei sentimenti che ha iniziata a provare per Santana?
Il trio avrà trovato Finn?
Chi ha bussato alla porta di chi?

Se volete delle rispose a queste domande non vi rimane che attendere il prossimo capitolo

Mi raccomando, recensite, recensite, recensite... le vostre opinioni sono molto importanti per me e
sono anche frutto di ispirazione

Al prossimo capitolo

A

  
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