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Autore: emme30    07/09/2012    11 recensioni
Raccolta di Daddies!Seblaine per la Seblaine Week organizzata su tumblr.
#1 Ricordi della Dalton; #2 Litigi; #3 Troppo vecchi per certe cose; #4 La popolarità non fa bene alla famiglia; #5 Il discorso del Diploma; #6 Addio Papillon; #7 Bwein e Scebascia
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Daddies!Seblaine'
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"Papà, voi siete la mia fonte di ispirazione!”

 

Blaine io ti avverto: se provi anche a versare una sola lacrima, faccio finta di non conoscerti!”

Non puoi ricattarmi a questo modo.”

Posso eccome! Non voglio fare due anni fa come con Tommy, quindi comportati bene!”

Blaine sbuffò contrariato mentre entrava nella grossa palestra arredata con un grande palco e un centinaio di sedie pieghevoli di plastica per l'evento più atteso dell'anno: la consegna dei diplomi.

Strinse il braccio di Sebastian al quale era aggrappato, facendo una smorfia quasi infantile. Non era colpa sua se si emozionava come niente per qualsiasi cosa riguardasse i suoi figli. E sì, poteva anche essersi commosso alla cerimonia dei diplomi di Tommy ma, insomma, il suo primogenito si era diplomato! Erano lacrime di felicità quelle, non era colpa sua se Sebastian aveva un cuore di pietra in pubblico (e poi aveva pianto la prima volta che avevano visto “Alla ricerca di Nemo”).

Sospirò contrariato e guardò nella folla, alla ricerca di una massa di ricci scuri ben nota.

Hai visto Tommy in giro?” domandò quando gli fu chiaro che non fosse nelle vicinanze.

Credo sia con i genitori di Lucy a fare due chiacchiere,” mormorò annoiato Sebastian, guardandosi intorno e alzando le spalle. “Speriamo che sia una cosa veloce," aggiunse tra sé e sé.

Blaine sapeva che Sebastian non era uno da quegli eventi, da incontrare genitori o da trovarsi in situazioni simili; era sempre stato riservato e, dietro la facciata cordiale che notavano tutti, solo Blaine era a conoscenza dei veri pensieri del marito. Per fortuna che c'era lui a salvarlo da certe situazioni.

Senza farsi vedere da nessun genitore che conoscessero, si fecero strada tra la folla, fino a sedersi in seconda fila circa al centro, con un'ottima visuale del palcoscenico e del leggio, visto che la loro bambina aveva vinto il premio come studentessa del suo corso e doveva tenere un discorso prima del lancio dei cappelli dei diplomati.

Era una settimana che Annie girava per casa isterica, preoccupata come non mai da quel discorso, da cosa avrebbe potuto dire e da come avrebbe potuto fare per non scadere nel banale ed essere comunque applaudita in modo sincero e voluto. Aveva deciso di non seguire i consigli dei genitori quando Blaine le aveva scritto un discorso estremamente pomposo e Sebastian le aveva suggerito frasi senza senso che inneggiavano all'amore libero.

Nessuno dei due uomini era a conoscenza del fatto che l'aiuto più grande della ragazza era stato Tommy.

Si sedettero tranquilli, Sebastian con le gambe accavallate e Blaine seduto composto, completamente ruotato verso di lui, il palmo adagiato sulla sua mano mentre ancora si osservava intorno alla ricerca di Tommy.

Lo individuò poco dopo, mentre ignorava le continue lamentele di Sebastian, accompagnato da un volto che Blaine conosceva bene.

Fece un grande sorriso a entrambi i ragazzi quando si avvicinarono.

Michael! Che piacere vederti!” esclamò Blaine dando una pacca sulla spalla al ragazzo, che si era seduto vicino a Tommy a soli due posti da lui.

Ciao Blaine, ciao Sebastian! Tommy mi ha detto che posso stare seduto qua con voi, vi dispiace?”

Ma figurati! Ci fa molto piacere!” esclamò entusiasta prima di dare una gomitata sul fianco di Sebastian, che era ancora zitto e con una smorfia in volto. “Vero?

Oh sì, certo.

Michael rise ma non disse altro; si mise a chiacchierare con Tommy dell'attuale squadra di footaball, lasciando perdere i due uomini.

Potresti comportarti meglio con lui, non sei carino,” Blaine arricciò il naso, guardando bieco il marito.

Non ho mai detto di volerlo essere con lui,” alzò le spalle Sebastian. “Lo sai che-”

-si vuole portare via la tua bambina, sì, lo so. Non fai altro che ripeterlo, ma Dio... rilassati.

Sebastian stava quasi per rispondergli quando si accorsero che la maggior parte dei parenti e dei genitori stava prendendo posto sulle sedie e che il preside si era avvicinato al leggio, toccando piano il microfono.

Prima che cominciasse il discorso che faceva tutti gli anni riguardo la scuola e gli studenti, Blaine sentì ancora una volta Sebastian sussurrargli nell'orecchio “Guai a te se piangi”, facendo sospirare esasperato Blaine.

La cerimonia fu abbastanza lunga e noiosa: l'unico momento che valse la pena di essere visto fu quando chiamarono Annabelle Anderson-Smythe per ritirare il diploma.

Blaine la vide sorridere radiosa con quella tonaca blu, il sorriso sfavillante in volto e i capelli biondi legati in una lunghissima treccia come quando era bambina.

Stava quasi per sentire gli angoli degli occhi pizzicare, quando udì Sebastian schiarirsi la gola accanto a lui, quindi cercò la sua mano e la strinse, ricevendo quella stessa stretta da parte di Sebastian e guadagnandosi una risata di Tommy dall'altro lato.

Blaine quasi si assopì per il resto della cerimonia, e con lui anche Sebastian; ormai erano in attesa solo del discorso della loro Annie per poter andare a festeggiare la fine del liceo in casa.

Finita la consegna dei diplomi, quattro ragazzi si misero in fila a lato del palco, ognuno con dei foglietti in mano e uno sguardo teso in volto. Tutti tranne Annie, che stava tranquilla a guardarsi intorno e a cercare gli occhi dei genitori tra la folla.

I tre ragazzi prima di lei parlarono forse per troppo tempo, dicendo tutti le stesse cose e annoiando l'intero pubblico, che applaudì più per educazione che per vero interesse. Poi, finalmente pensò Blaine, Annie si avvicinò al podio dopo essere stata chiamata dal preside.

Il suo sorriso emanava tranquillità e sicurezza e Blaine e Sebastian si voltarono per guardarsi quasi nello stesso istante quando lo notarono, sicuri di aver pensato che erano davvero orgogliosi della loro piccola.

La ragazza iniziò il suo discorso ringraziando gli insegnanti, i genitori e gli studenti, dicendo quelle cose che bene o male doveva dire, ma poi finite le frasi da cerimonia, appoggiò un gomito al leggio e guardò il pubblico con aria furba.

Sapete,” cominciò con un tono di voce frizzante e allegro. “Qual è la domanda che gli adulti amano fare di più ai bambini?”

Il pubblico rimase in silenzio, in attesa che proseguisse.

La domanda a cui un bambino risponde più spesso dai tre ai diciotto anni è 'Cosa vuoi fare da grande?' Una domanda abbastanza scontata, no? Ogni genitore freme dalla curiosità di sapere cosa vorrebbe fare il proprio figlio da grande. Che poi i bambini cambino idea venti volte al secondo, questo è un altro discorso. Mi ricordo che una volta, quando ero piccola, sono passata a voler fare la principessa, poi la veterinaria, poi la poliziotta e infine decisi che fare la principessa era molto più comodo e, sicuramente, mi avrebbe fruttato dei gran bei vestiti.”

Il pubblico rise a quella battuta, diverti anche dal tono accattivante della ragazza.

Sapete però qual è la cosa che gli adulti non chiedono mai ai bambini, o ai ragazzi, che dir si voglia? E' una domanda così semplice, così simile a quel 'Cosa vuoi fare da grande?' che tanto riempie le menti di tutti i genitori.”

Nessuno rispose, e lei si guardò intorno con un sorriso splendente sulle labbra. “Nessuno chiede mai a un bambino 'come' vuole essere da grande, forse perchè la risposta non può sembrare così semplice come una professione o un mestiere, ma alla fine non è il lavoro che definisce che tipo di persona siamo e diventiamo, no? Lo so che sembra un discorso molto astratto, ma vorrei fare un esempio.”

Prese un paio di secondi di pausa, prima di continuare a parlare.

Ho deciso come non volevo essere da grande all'incirca quando avevo sette anni. Un giorno, io e mio fratello finimmo in presidenza perchè un altro bambino mi aveva detto che ero strana per avere due padri, perchè non avevo una mamma e un papà come lui. Ricordo quel giorno come se fosse ieri; ricordo persino le botte che gli diede mio fratello quando lui provò a tirarmi le trecce. Però, quando ero in presidenza e guardavo la madre di quel bambino, mi resi conto, come si può rendere conto una bambina di sette anni, che non avrei mai voluto essere una donna così. Una donna che non accettava l'amore, perchè alla fine di questo si trattava.”

Blaine e Sebastian erano semplicemente a bocca aperta mentre Annie parlava. Rammentavano anche loro quello spiacevole inconveniente, ma non avrebbero mai pensato che persino lei lo facesse a quel modo; avevano sempre pensato fosse troppo piccola per avere un ricordo o una concezione dei fatti così chiara.

Credo di aver sempre saputo come voglio essere da grande,” continuò sorridendo, fissando diretta i genitori in seconda fila. “Anche se l'ho realizzato soltanto un paio di giorni fa, quando ho chiesto a mio fratello uno spunto per questo discorso. Lui non mi ha detto nulla, mi semplicemente fatta sedere sul divano e ha messo nel lettore uno degli innumerevoli dvd che mio padre ha registrato nel corso della nostra vita. E, a quel punto, è stato facile trovare una risposta alla mia domanda.”

Blaine sentì il cuore stringersi in una morsa.

Da grande, io non voglio fare la poliziotta, l'avvocato, la veterinaria o la principessa. Io da grande voglio essere come le due persone che mi hanno cresciuta e mi hanno resa quella che sono. Non conta che siano due uomini. Non ho mai sentito bisogno di una presenza femminile in casa perchè loro hanno sempre provveduto a darmi tutto l'amore che sentivano nel cuore. Mi hanno insegnato ad amare, mi hanno insegnato a vivere, sono i miei modelli di vita più importanti e poco importa che io non abbia più sette anni: se qualcuno prova solo a dirmi che sono strana perchè i miei genitori sono gay, credo reagirei come quel giorno di tanto tempo fa. Un bel pugno, per poi essere salvata poi da mio fratello.”

Il pubblico rise per la sincerità e il sorriso di Annie, tranne Blaine e Sebastian, che rimasero con la bocca socchiusa, a non credere davvero che la loro bambina stesse dicendo proprio quelle cose e stesse parlando davvero di loro.

Quindi, le prime persone che devo ringraziare se sono qui sopra sono i miei genitori, i miei papà, le mie colonne portanti e la ragione per cui credo così tanto nell'amore e nel viverlo tutti i giorni, senza riserve, senza nasconderlo, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti. Spero che sappiate che siete la mia fonte di ispirazione maggiore e che io un giorno vorrei essere come voi.”

Blaine deglutì, sentendo le lacrime pizzicare gli angoli degli occhi, e si voltò per vedere il volto di Sebastian, per poi spalancare la bocca stupito quando gli vide il viso completamente bagnato dalle lacrime. Blaine sorrise, lasciando che una gli scivolasse lungo la guancia, e asciugò la gote del marito, che si voltò a guardarlo un po' contrariato.

Tirò su col naso un paio di volte e, nascondendosi da Blaine, cercò di pulirsi il volto mentre Annie continuava a parlare e a ringraziare insegnanti e compagni di classe.

Chi è che non doveva piangere?”

Per l'amor del cielo, Blaine, taci,” gli ringhiò contro Sebastian, lasciandosi scappare un piccolo singhiozzo.

Blaine ridacchiò ma si asciugò le guance, appollaiandosi sotto il braccio di Sebastian e facendosi cingere le spalle.

Non lo dirò a nessuno, te lo prometto,” lo rassicurò dopo avergli preso una lacrima ribelle dalla gota.

E' che... sono così orgoglioso. E'...” Sebastian quasi non riusciva a trovare le frasi da dire, perdendosi nel sorriso di Annie che continuava a parlare e faceva ridere il pubblico.

Lo so,” lo rassicurò Blaine, capendo perfettamente il suo stato d'animo.

Si strinse a Sebastian, guardando orgoglioso la loro Annie e ricordando la prima volta che l'aveva tenuta in braccio in ospedale, a quanto le era sembrata piccola quel giorno, con la faccia arrossata e gli occhi chiari, così simili a quelli di Sebastian. Era una donna ormai, e lui non poteva essere più fiero di tutto quello che le aveva dato insieme all'amore della sua vita.

Ti amo,” mormorò dopo poco, sicuro che fosse la cosa più giusta da dire.

Sebastian rise, lo guardò negli occhi e lo baciò sulla fronte e, in quelle sue iridi chiare, Blaine riuscì a capire che il marito la pensava esattamente come lui, anche se ovviamente, non l'avrebbe mai ammesso.

Ti amo anche io ma giuro che, se provi a dire a qualcuno che mi sono commosso, finisci nei guai.”

 

 


Non sono troppo convinta di questa shot ma spero che vi piaccia :3 L'occasione è il diploma e Annie, e insomma, diciamo che mi sono amorevolmente ispirata al discorso di Rory di una mamma per amica.

Grazie grazie grazie a tutti quelli che continuano a leggere/recensire, vi adoro!

Marti

   
 
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