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Autore: DoctoRose91    07/09/2012    3 recensioni
< Come era possibile che nonostante fosse più giovane, aveva lo stesso sguardo dolce, fiammeggiante, tenero che sempre adottava ogni volta che la guardava, che la fissava o che la squadrava. Notò che quello sguardo passionale non era troncato da qualcosa che sempre vedeva ben nitido nei suoi occhi. Questa volta lui non gli regalò solo un semplice sguardo da interpretare , questa volta il Dottore la baciò > . Citazione dal V Capitolo.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II Capitolo

Il Dottore appena entrò si mise subito a lavoro. Maneggiava fili, controllava il monitor, sventolava il cacciavite sonico… Rose non capiva cosa stesse facendo, ma si sentiva in buone mani ,anzi ottime! sapeva che il Dottore stava lavorando per lei per salvare la sua famiglia.
“hai capito chi era quella voce con cui hai parlato?!” chiese la ragazza avvicinandosi al signore del tempo .
“c’è l’ho sulla punta della lingua, ma non mi esce fuori e pure dovrei riconoscere subito qualcuno invece questa volta ho delle piccole difficoltà! Oh è vero che sto invecchiando!” rispose freneticamente il signore del tempo.
“non ti preoccupare ti verrà in mente! Ma parlando d’altro posso sapere cosa stai architettando?!” chiese la fanciulla.
“sto creando un riflesso!”  rispose correndo in un'altra stanza con fili e cavi.
“un riflesso? E di cosa?!”chiese stupita senza capirci niente seguendolo per i svariati corridoi del Tardis. Entrarono in una camera che Rose non aveva mai visitato. Ne erano molte, anzi troppe da poterne conoscere tutte.
“pensaci Rose cosa vuole il nostro amico?!”
“il tuo Tardis!”
“esattamente!” la ragazza spalancò gli occhi capendo il pensiero e il piano del Dottore.
“vuoi creare un riflesso del Tardis per poterlo ingannare!” esultò sorridendo.
“bravissima! Quando lo vedrà si fionderà al suo interno e farà un brutto viaggetto!” rispose estasiato dal suo piano geniale mentre con il cacciavite sonico puntava su dei fili che aveva in mano.
“ma è stupendo! Gli dai quello che vuole senza dargli l’originale ! sei davvero geniale!” sorrise contenta della soluzione.
“grazie!”
“si ma aspetta ! se crei un riflesso questo sarà solo un immagine come potrà entrarci dentro e rimanere bloccato?!”chiese riflettendo sul piano.
“devi sapere mia cara Rose che tra i tanti meccanismi di difesa del Tardis c’è ne uno che è molto efficace, si chiama mimetizzazione 4592-110!”
“e esattamente che cos’è?”
“si duplica una perfetta copia del Tardis solo che questa funziona da galera, cioè questa non può essere pilotata! appena entra il mal capitato e digita sulla console la destinazione questa parte per la prigione più vicina scaricando il prigioniero ignaro del fatto! È o non è una cabina della polizia?!” rispose fiero di se il signore del tempo portando quei cavi collegati ad un macchinario preso in quella stanza degli attrezzi, come l’aveva battezzata Rose, e si diressero di tutta corsa nella sala principale.
“È adesso Rose Tyler andiamo a scoprire il nostro amico! Tieniti forte faremo un viaggetto un po’ turbolento!” e così mise in moto la cabina ed un paio di secondi dopo si ritrovarono al Powell Estetegiù al suo palazzo.
“credi che li tenga prigionieri in casa mia?!”chiese al Dottore che nel frattempo aveva chiuso la cabina e maneggiava quello strano aggeggio.
“se è intelligente si! un posto affollato è una garanzia! Sa che non posso fare nulla per danneggiare gli umani!”Rose lo fissava mentre questo digitava alcuni pulsanti.
“mettiamo in salvo la nostra cabina blu!” disse voltandosi verso di essa e con il cacciavite sonico la fece scomparire poi premette un enorme pulsante rosso di quel piccolo aggeggio che aveva in mano, la ragazza pensò a un joystick dei videogiochi, e si creò un’ esatta copia del Tardis poi intascò il joystick e si avviarono a casa della ragazza. Salirono di corsa e dopo aver ripreso fiato aprirono violentemente la porta .
Mickey e Jackie erano seduti sul divano imbavagliati e legati ,mentre il loro nemico sorseggiava una bevanda dallo strano odore nel salotto seduto anch’egli su di una poltrona ad aspettare.
“sei arrivato subito complimenti!” disse posando la tazza sul tavolino con un sorrisetto sulle labbra. Il Dottore rimase sbalordito non se l’ho aspettava proprio di vedere…
“  Edrichk Su!!!”esclamò . Rose si voltò verso il Dottore e poi nuovamente sull’ospite indesiderato.
“questo è Edrichk Su?!” chiese sconvolta non credendo alle sue e alle proprie parole.
“ah allora ti ricordi di me?!”esclamò l’alieno.
“ma come sei arrivato qui? Gallifery è inaccessibile non si può entrare ne uscire! come hai fatto tu semplice daliano?... aspetta…aspetta…aspetta… tutto questo non l’hai potuto fare da solo dimmi chi ti ha aiutato?!”
“oh ingenuo e stupido signore del tempo! Gallifrey è inaccessibile ma non tutti i varchi temporali sono invalicabili! Ci ho messo anni per scoprirlo è l’ho travato un ingresso che può farti uscire ed entrare!”
“come? un ingresso?!” si intromise Rose.
“si mia cara signorina Tyler un ingresso! E non è finita qui mi hanno aiutato i tuoi cari amici dalek!”
“dalek? Ma i dalek non aiutano distruggono come sei riuscito…?!”
“persuasione , anni di persuasione e corteggiamento se è questa è la parola giusta sai è difficile adattarsi a lingue sottosviluppate!”
“ehi non criticare la mia razza, non è che la tua sia tanto meglio della nostra!”
“oh siamo focosi! Lasciami dire che questa compagna è davvero fatta a pennello per te! Tienitela stretta e non fartela scappare! Non se ne trovano gioielli di questo genere! Pensa se le dovesse capitare qualcosa di brutto…!”
“non alzare neanche un dito su di lei mia hai capito bene Edrichk!” rispose arrabbiato e frustato il Dottore.
“oh oh oh! Sai ho sempre pensato quale fosse il tuo punto debole ma adesso mi hai dato la risposta sarà sempre lei!”  
“finiscila Su libera Jackie e Mickey!”ordinò il Dottore impaziente .
“così mi piaci la tua ira, la furia ,la rabbia dei signori del tempo! oh quanto mi è mancato! ”
“finiamola con questa ridicola farsa; giù c’è il Tardis non te lo consegnerò se prima non li liberi!”
“faremo uno scambio contemporaneo! Teletrasporta il Tardis qui!” ordinò il daliano. Il Dottore prese il suo cacciavite sonico e fece atterrare il riflesso della cabina. Appena la vide l’alieno era estasiato e contento, soddisfatto di esserci riuscito ad avere un Tardis.
“come lo piloterai?!”
“ho trovato la gemma di Grek ed ora ritornerò indietro nel tempo sottomettendo tutta la tua gente e prenderci quello che ci spetta di diritto!”
“ripensaci Edrichk  è uno sbaglio non sei pronto a guidare un Tardis non sai cosa significa viaggiare nel tempo lasciami insegnarti !” diede un’ultima chance il Dottore come era giusto facesse e come era solito fare lui.
“prendere lezione da te mai è poi mai! E poi come già ti risposi all’epoca  non voglio avere nulla da un essere inutile e insignificante come te!... Rose è stato un piacere rivederti di nuovo!” disse per poi chiudere le porte del finto Tardis e partire.
“di nuovo? cosa voleva intendere? io non l’ho mai visto in vita mia!” chiese stranita la ragazza dalla frase appena udita. Il Dottore la fissò intensamente adottando lo stesso sguardo di scrutamento che aveva avuto prima su Nihon.
“allora Jackie come stai?!”cambiò subito discorso lui levando il bavaglino alla donna ;Rose slegò il suo amico Mickey.
“ma chi era quello lì? E poi Dottore mi aspettavo molto meglio da te! Ora come farai senza il Tardis! Sappi che io non voglio un'altra bocca da sfamare….!”
“mamma! smettila non essere ingrata al Dottore che ti ha appena salvata!” la rimproverò imbarazzata dal comportamento esuberante della madre.
“no Rose lascia stare! Jackie ha ragione, ma forse vedendo questo si ricrederà!” disse tirando fuori il suo cacciavite sonico dalla tasca interna del suo cappotto facendo apparire l’amata cabina blu.
“ma come hai fatto?!” chiese stupito Mickey.
“quella che abbiamo dato al daliano era solo un riflesso, una copia per l’esattezza.!”
“è quindi ora ci sono due Tardis?!” ipotizzò il ragazzo.
“si ma il secondo non è una copia esatta.. cioè è una copia esatta ma quella non lo porterà dove vuole andare!”
“è dove lo porterà?!”chiese la madre incuriosita.
“in prigione e credo che a come stanno i fatti la più vicina sia su Scalia 45!” rispose fiero di se il Dottore.
“oh ma bravi c’è l’avete fatta complimenti!” rispose il ragazzo abbracciando i due eroi.
“Dottore leva quella cabina dal mio salotto!” ordinò Jackie mentre si dirigeva in cucina a preparare l’arrosto.
“immagino che mangerete qui!” fucilò con lo sguardo al Dottore dalla finestrina della cucina. L’alieno comprese subito che un No! come risposta sarebbe stato molto rischioso e quindi dovette accettare. Rose contenta iniziò a preparare la tavola e sistemare il soggiorno. Prese in mano la tazza dell’alieno e annusò quello strano odore .
“Dottore che cos’è?!”chiese incuriosita la ragazza dandogli la tazza in mano.
“Frasseya!”rispose annusando con affetto la bevanda.
“Frasseya?!”pronunciò la ragazza cercando di capire.
“è una bevanda del mio pianeta proviene da un fiore simile alla vostra rosa solo che questa è gialla con le punte dei petali in arancio e non ha le spine!”
“è una specie di tisana!” risolse la ragazza.
“si diciamo una tisana!” rispose ridendole.
… dopo la tenera cena Rose e il Dottore scesero giù al palazzo e si incamminarono per le strade di Londra cercando un po’ di pace dopo una stressante giornata.
“l’abbiamo vista davvero brutta!” ruppe il silenzio Rose.
“già! Ma è più divertente!”esclamò sorridendole.
“Dottore quel gioiello di Grek che fine avrà fatto? mica c’è l’ha il daliano?!” chiese la ragazza.
“no! il Tardis l’avrà spogliato di tutto quello che aveva ormai sarà andato perduto insieme al riflesso della cabina!”
“è quindi nessuno mai lo potrà trovare?”chiese un po’ dispiaciuta la ragazza.
“ne parli come se fosse una cosa brutta!”
“no no lascia stare!”troncò la ragazza. Si fermarono ad osservare la ruota panoramica appoggiati al ponte sul Tamigi.
“scusami per mamma ma va sempre nell’isterismo quando si tratta di alieni e cose del genere!”
“non ti scusare lei non è te! Tu sei speciale Rose Tyler! Ho visto molte persone nella mia vita che si sono tirati indietro quando hanno scoperto come  la conducevo, ma tu quella semplice sera ti tuffasti nella mia cabina e hai deciso di viaggiare con me e andare incontro al pericolo!” confessò il gallifreiano fissando la ragazza illuminata dalle luci dei lampioni del ponticello. La biondina gli sorrise contenta e lusingata del dolce complimento.
 “vieni qui!” le disse lui abbracciandola felice dell’esito della giornata . Mano nella mano si diressero verso la loro amata cabina blu. Il Dottore posò il suo cappotto sulla poltroncina della sala console . Rose gli era subito dietro.
“prima di andarcene vorrei salutare mamma e Mickey !”
“si va benissimo! io ti aspetto qui devo controllare una cosa !”
“va bene farò in un lampo!” sorrise la ragazza . Il Dottore girava intorno alla console con un leggero sospetto che tutto era andato troppo liscio, di solito c’erano sempre delle complicazioni perché questa volta non era stato così, non che volesse una catastrofe, ma nella sua vita non gli era mai successo una situazione simile.
 Intanto la ragazza raggiunse l’appartamento ed entrò a salutare la madre.
“hey mamma sono venuta a salutarti; parto !” disse entrando in casa.
“di già? oh figlia mia te ne vai sempre subito! vorrei dirti tante cose, ma non ho mai il tempo di parlarti neanche al cellulare ti posso mai raggiungere!”
“dai mamma lo sai cosa vuol dire viaggiare nel tempo e tutto uno sfrecciare qua e là non si ha mai il tempo di fermarsi !” Mickey entrò dal balcone.
“hey sei ancora qui mi fa piacere volevo salutarti!” rispose la ragazza abbracciando forte l’amico a se. Dopo i relativi saluti e le raccomandazioni di Jackie, Rose lasciò l’appartamento.
Appena uscì dal portone vide il Dottore correrle incontro.
“ti sono mancata così tanto !” affermò ironicamente.
“corri subito nel Tardis e non ti muovere di lì per nessuna ragione!”le disse prendendole per le spalle.
“cosa? perché?” chiese non capendo.
“Rose per una volta fa come ti dico!” le disse per poi salire per le scale di casa sua. La ragazza lo voleva seguire ma decise che fosse meglio fare come aveva detto lui, non sempre lo stava a sentire ma visto che ora non sapeva neanche cosa stesse succedendo forse sarebbe stata d’intralcio. Si avviò verso il vicoletto dove aveva parcheggio, ma ormai la cabina blu era scomparsa. Di corsa la ragazza ritornò al palazzo e prima che potesse entrare un enorme botto si sentì provenire dal piano del suo appartamento. Vide fuoco, fiamme, pezzi di vetro volanti e persone urlare: “disastro! un vero disastro!” la fanciulla non poteva crederci vedeva correre  le persone con spavento e paura mentre lei era ferma immobile ad osservare la sua casa in fiamme. Una lacrima le rigò il volto sconvolto e privo di espressione, aveva la mente confusa non ragionava non credeva che tutto quello le stesse accadendo. Appena ritornò in se decise di entrare con le lacrime agli occhi per cercare di salvare la sua famiglia e il Dottore che sicuramente erano rinchiusi da qualche parte ad aspettare rinforzi, ma alcune persone la trattennero e non la fecero addentrare . Subito dopo pochi minuti arrivarono i vigili del fuoco e  spensero le fiamme . Dopo ore di lavoro diedero il permesso alla ragazza di vedere l’appartamento. Non c’era più nulla; le mura stranamente avevano contenuto lo scoppio, ma le finestre invece cedettero alle fiamme. Tutto cenere intorno a lei ormai non esisteva più nulla scoppiò a piangere come mai aveva fatto in vita sua aveva perso la sua famiglia e il suo Dottore, non aveva più una casa e il Tardis se ne era andato chi sa dove .Non aveva più nulla tutti i suoi affetti se ne erano andati via quella sera in un attimo, in un battito di ciglia. Scese e sviando ai poliziotti e ai vigili si sedette su di un cassonetto dietro un vicolo ceco dove lei da sempre si nascondeva per restare da sola e a pensare, invece questa volta fu per piangere lacrime amare .
“mamma Mickey Dottore perché perché!” ripeteva tra i singhiozzi non credendo alla realtà delle cose.
“che cosa avevi capito Dottore? Perché non mi hai detto niente?!”
“forse perché voleva proteggerti e salvarti!” disse una voce in ombra . La ragazza si spaventò e si voltò verso la fonte.
“chi è?!” chiese alzandosi dal cassonetto.
“un amico…!” disse quella voce per poi allontanarsi.
“no aspetta !” rispose la ragazza correndo. Appena uscì dal vicoletto vide un fazzoletto di stoffa bianco con una R  ricamata in un angolino, lo prese e poi si voltò ma non vide nessuno . Verso la sua destra sentì un rumore e subito si precipitò a vedere ma non c’era nessuno tranne una porta strana semichiusa illuminata dalla luce al suo interno. Si avvicinò ed entrò. Non era  un negozio come aveva creduto ma una specie di navicella spaziale decorata allo stile dalek.
“ma cosa?... ma certo questa deve essere l’astronave con cui ha viaggiato il daliano!” ragionò la ragazza. Appena fu dentro la porta si chiuse e la navicella si mise in moto.
“cosa stai facendo? No fermati! Dove mi stai portando???!!!!!!!!!!!!!”

TO BE CONTINUED….


Ed ecco anche il secondo capitolo è da qui che la storia ha inizio! Quanti interrogativi ci lascia ?: Dove la starà portando questa astronave? Che cosa è successo in quel lasso di tempo che Rose si dirigeva al Tardis? E dove è finita la cabina blu? Ma soprattutto chi era quella voce?  NON PREOCCUPATE verranno risposte una ad una a suo tempo!Grazie a chiunque è passato di qui e ha deciso di spendere un po’ del suo tempo con la mia storia! A presto DR! 

 
  
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