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Autore: xofrancy    07/09/2012    9 recensioni
Elena sta affrontando la fase transitiva e ha scelto di lasciarsi aiutare da Stefan. Damon decide di voltare pagina e trovarsi una nuova distrazione, ma il fantasma del suo amore impossibile continua ad aleggiare fra momenti esilaranti e piccanti. Ben presto Elena si renderà conto dei suoi sentimenti per Damon, ma lui sarà ancora disponibile per lei?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I remember.



Cercando di mantenere il controllo della situazione, Elena inspirò profondamente fingendosi sollevata.

- Mi hai spaventata! -

esclamò poggiando una mano sul petto, all'altezza del cuore.

- Che modi sono questi! Non ti hanno mai detto che è maleducazione origliare? -

- Senti chi parla. -

rispose lui sfoggiando un delizioso e accattivante sorriso.

- Non eri tu quella che ha "accidentalmente" ascoltato una conversazione privata fra me e la mia attuale ragazza? -

- Io... -

Damon aveva la straordinaria capacità di lasciarla senza parole. E questo la irritava ancora di più.

- Non l'ho di certo fatto apposta, mi trovavo lì per caso e... -

improvvisamente aggrottò le sopracciglia, scuotendo la testa.

- E poi cos'è questa storia della nuova ragazza? April è una mia carissima amica, Damon. Fra voi due non può esserci nulla, intesi? -

- Calma, calma. Si può sapere perchè ti stai scaldando tanto? Infondo sono libero di frequentare chi voglio, non devo di certo chiedere il permesso a te. -

disse girandole attorno con aria divertita.

- Infatti non intendevo questo. Puoi frequentare tutte le ragazze che vuoi, a me non me ne importa nulla, solo che....-

- QUINDI - 

la voce prepotente e possente di Damon offuscò completamente la sua.

- Visto che non t'importa niente di me, com'è che il tuo argomento principale sono sempre io? Insomma,- continuò indicandole il cellulare che teneva fra le mani - hai pronunciato esplicitamente il mio nome. -

- Il tuo nome? Ti sbagli, non ti ho proprio menzionato. -

disse orgogliosamente, fissando un punto indefinito del soffitto.

Il sorriso sornione di Damon prese nuovamente forma sul suo viso.

- Oh, ma davvero? Eppure in 150 anni non ho mai avuto problemi d'udito. -

- Che vuoi farci, il tempo passa per tutti. -

rispose sarcasticamente, continuando ad evitare il suo sguardo.

Damon si fermò proprio dinanzi a lei, impedendole di rivolgere altrove il suo sguardio.

- Può darsi, ma sono più che certo che sia tu quella a mentire. Come sempre del resto. -

- Io non mento mai! -

esclamò fissandolo intensamente negli occhi.

Quando era con Damon, una parte più competitiva di se stessa prendeva il sopravvento. Una parte di cui ignorava completamente l'esistenza e che, da vampira, era emersa con maggiore evidenza.

- Lo sappiamo entrambi che non è così. -

rispose lui cessando la disputa con un gesto estremamente dolce e inaspettato.

Le scostò con le dita un ciuffo di capelli dal viso, spostandolo con particolare delicatezza dietro l'orecchio.

- Ma non posso continuare ad espormi sempre io se dall'altro lato nessuno prova a tendermi la mano. -

le sussurrò poi accarezzandole il viso.

Per un'istante, fissando i suoi incredibili occhi azzurri, ad Elena sembrò di rivivere un momento passato, quando Damon le aveva dichiarato i suoi sentimenti, per poi obbligarla a dimenticare tutto. Adesso ricordava perfettamente ogni singola parola pronunciata, ogni singolo sussulto, ogni singolo battito cardiaco. Ricordava il timore iniziale, quando, avanzo verso di lei, le aveva mostrato il ciondolo che credeva smarrito. Ricordava la dolcezza con cui aveva suggellato quelle dichiarazioni con un bacio sulla fronte. E poi ricordava quella singola lacrima che solcava il suo viso, simbolo dell'immenso dolore con cui la congedava, obbligandola a dimenticare tutto e a proseguire con la sua vita. Il suo era stato un gesto di puro altruismo. L'aveva resa libera di vivere la sua storia con Stefan, nonostante l'amore incondizionato che nutriva per lei.

- Damon... -

sussurrò tornando drasticamente alla realtà.

- Io....ricordo. -

- Cosa? -

rispose lui spiazzato, aggrottando la fronte.

- Ricordo quello che mi hai detto... - riprese lei - Perchè, perchè l'hai fatto? -

- Fatto cosa? Non capisco a che ti riferisci. -

Elena improvvisamente lo spinse con rabbia, urlandogli contro tutto il suo disappunto.

- Perchè mi hai obbligata a dimenticare! Non avevi nessun diritto di scegliere al posto mio. Tu lo fai sempre, mi impedisci di scegliere, non rispetti le mie decisioni. -

Dopo quelle parole, in Damon prevalsero la rabbia e il risentimento che da tempo cercava di domare.

- Io non ti rispetto? IO NON TI RISPETTO? Hai ragione, Elena. Avrei dovuto rispettarti lasciandoti prendere decisioni sconsiderate. Avrei dovuto lasciarti morire tutte le volte che i tuoi piani si sono rivelati dei veri e propri fallimenti. Avrei dovuto lasciare che Klaus ti dissanguasse, che Stefan ti gettasse giù dal ponte, che Rebekah ti strappasse il cuore, che Kol ti spezzasse la spina dorsale, che Esther ti sacrificasse per decimare tutta la stirpa vampiresca. Avrei dovuto lasciare che tutti i tuoi piani suicidi andassero in porto così da ritrovarti rinchiusa in una bara e sepolta sotto strati di terra. -

- Si avresti dovuto! E' tutta colpa tua se adesso sono un vampiro. Se adesso non ho una vita normale, se non potrò sposarmi, avere dei figli e dei nipoti. -

- IO? - gli urlò in faccia. - IO? NO, è solo colpa TUA. Tua e di quello stupido di mio fratello che ha preferito lasciarti annegare piuttosto che farsi odiare da te esattamente come adesso stai odiando me. -

Damon era davvero infuriato per tutto l'odio che Elena gli aveva riversato contro. Per mesi, si era sempre preoccupato di proteggerla, difenderla, consolarla e aiutarla, ma lei non aveva mai preso in considerazione i suoi sentimenti, calpestandoli e ferendoli senza alcun ritegno.

- Sai cos'altro c'è? - riprese con calma apparente. - Sarei dovuto andarmene molto tempo prima. -

Sgaggiando quella bomba, si voltò uscendo di casa e sbattendo forte la porta.

Elena rimase immobile, in piedi, stringendo fra le mani il cellulare. Non voleva. Non aveva alcuna intenzione di ferirlo accusandolo di qualcosa di cui non aveva colpa. Non pensava realmente ciò che aveva detto. Si era comportata come una stupida, accecata dall'orgoglio e sconvolta dai ricordi. Quei dolcissimi ricordi che avevano avuto un'impatto devastanate sui suoi sentimenti. Sapeva perfettamente che nel suo profondo, nutriva qualcosa di forte e sincero per Damon. Un sentimento che andava ben oltre la semplice amicizia. Ma non voleva ammetterlo. Non voleva confrontarsi con se stessa e riconoscere che forse quei sentimenti che cercava insistentemente di negare e contrastare, erano veri reali e tangibili. Esattamente come quelli che provava per Stefan...o forse anche di più.

"Cosa devo fare..."

pensò accasciandosi sul divano e nascondendo il viso fra le mani.

"Perchè è tutto così complicato... Vorrei tanto che mia madre fosse quì ad aiutarmi."

Asciugandosi meticolosamente le lacrime, tornò al piano superiore, sdraiandosi sul letto accanto a Stefan. Lo osservò per diversi minuti, prima di abbandonarsi fra le sua braccia. Aveva bisogno delle sue dolci rassicurazioni, del forte senso di protezione che sentiva quando era al suo fianco. Stefan era il suo porto sicuro, la sua ancora di salvezza quando il resto del mondo diventava un peso troppo opprimente da sopportare. Con lui sarebbe stata sempre al sicuro. Ma allora perchè continuava a pensare a Damon?


Spazio Autore.

Ancora una volta mi scuso per l'immenso ritardo. Purtroppo è un periodo piuttosto strano questo, sono costantemente
occupata e non trovo mai tempo per scrivere. Oggi per fortuna sono riuscita a ritagliarmi uno spazio libero per completare
questo capitolo. Allora, il rapporto fra Damon e Elena prosegue sempre fra alti e bassi, pieni di momenti apparentemente
dolci ma anche di litigate pesanti. Elena come sempre cerca di negare ciò che prova, e sappiamo tutti che quando i suoi
sentimenti per Damon cominciano ad emergere, lei rovina tutto dicendo qualcosa di stupido e insensato. Ovviamente i ricordi
dei momenti che Damon le aveva fatto dimenticare, l'hanno sconvolta e colpita nel profondo e la porteranno a porsi domande
sempre più insistenti sui suoi reali sentimenti. Damon però si sente offeso dalle parole utilizzate dalla donna che ama, che l'ha
accusato di essere la causa di tutte le sue disgrazie. Deciderà davvero di abbandonare Mystic Fall's? Ed Elena come si comporterà?
Vi ringrazio ancora di cuore per tutti i complimenti positivi.
Alla prossima.
Francy.

 

  
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