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Autore: LaCla    07/09/2012    11 recensioni
Raccolta di ministorie demenziali, con tentativi di comicità ed ironia su Marco, un povero personaggio con poteri fantastici, ma brutalizzato da tutte le fan con soprannomi improbabili! Premetto che adoro Marco, che appare tra i miei personaggi preferiti, ma ispira demenzialità, quindi ecco a voi le mie sciocchezze! xD Dalla chirurgia alla cucina, dalla Disney alle fanart, dal cannibalismo ai tentativi di conquista! Insomma, di tutto un po'! (povero Marco xD)
1. Extreme Makeover
2. Sinonimi vari, ipotetici e casuali per definirlo "Uccello"
3. Cento modi per cucinare una fenice
4. La fame fa brutti scherzi!!!
5. La patata di Marco
6-9. Marcunzel
7. La sirenetta e il gabbiano (+ Extra "Les poissons")
8. Bird or Fruit?
Dedicata ai lettori di Fire of Love, Grazie di cuore!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C'era una volta, tanto tempo fa, una bellissima sirenetta dai lunghi capelli rossi, perdutamente innamorata di un orrendo gabbiano spelacchiato, che però tutti consideravano molto saggio ed intelligente, visto che si vantava di conoscere tutto sul mondo degli uomini.
La bella Shankriel, questo era il nome della sirenetta sovra citata, accompagnata da un fedele pesciolino con un buffo cappello di paglia ed una cicatrice, dovuta ad un amo ornato da un boccone troppo ghiotto perché vi potesse resistere, sotto l'occhio sinistro, era sempre in cerca di misteriosi oggetti umani, in modo da avere una scusa per vedere il gallinaceo marino. Un bel giorno, nuotando per i resti di un grande galeone, la sirena trovò dei buffi utensili e decise di recarsi dal pennuto enciclopedico per scoprirne gli usi e in modo da poter ammirare le belle piume blu del gabbiano.
Il volatile in questione si chiamava Marco e, pensate un po', sosteneva di essere una fenice. Sì, avete capito bene, una fenice dice di essere, è fermamente convinto che il blu del suo piumaggio non sia dovuto al petrolio, all'inquinamento o ad un difetto genetico, ma all'ingerimento di un frutto magico. Passi l'esistenza delle sirene, passi il pennuto parlante, ma pure le fenici ora? Va bè, pazienza.
Comunque, dicevamo, la rossa mezza pesce nuotava verso il suo amato, tenendo tra le braccia i misteriosi oggetti, pregustando l'attimo in cui il saccente piumato l'avrebbe illuminata con le sue sagge parole.
Quando finalmente avvistò lo scoglio dove risiedeva Marco, salì in superficie, sorridendo e civettando ancor prima di assicurarsi della presenza del volatile. Ma ovviamente il coso piumato c'era, dove poteva andare dopotutto? Amici non ne aveva, solo un buffo pesce pagliaccio con mille lentiggini lo andava a trovare (e sono convinta lo sopporti solo perché, a causa della sua narcolessia, riesce ad addormentarsi a metà dei discorsi della finta fenice, evitandosi così la noia mortale che causavano).
Ma piantiamola di divagare sulle altre stupide creature marine, Shankriel è emersa dal mare ed agitando le braccia come una forsennata inizia a chiamare Marco, che si sveglia di soprassalto,impugnando il suo cannocchiale e scrutando il Grande Blu.
Vi ho ho già accennato alla sua stupidità mi pare, in ogni caso eccovene la conferma, che non si dica mai "la narratrice mente".
L'idiota dal piumaggio azzurrognolo/giallastro portò all'occhio destro il cannocchiale al contrario e si mise a gridare: «Una sirena all'imboccatura del porto!! Shankriel?! Cosa posso fare per te, eh?!».
E io non dovrei insultarlo? Ma vi rendete conto? Allucinante.
Comunque la sirenetta sorrise comprensiva, appoggiando i gomiti e la sacca contenente gli oggetti trafugati sullo scoglio, mentre sbatteva ripetutamente le palpebre, ammiccando spudoratamente.
La stupida fenice made in china si tolse da davanti il cannocchiale, trovandosi così Shankriel a pochi centimetri.
«Come nuoti in fretta, eh!!!» Affermò convinto, guardando la bella sirena con un’aria di finta intelligenza. Avevate sperato in una presa di coscienza vero? No, é troppo stupido e borioso per rendersene conto.
La pesciosa fanciulla ignorò quella dimostrazione di cretinaggine acuta e, con voce affabile, iniziò a parlare:
«Marco, ti ho portato tanti nuovi oggetti curiosi da esaminare, li abbiamo presi in un relitto!» Squittì entusiasta la sirenetta ( e come faccia un pesce a squittire resta tuttora un mistero) continuando a guardare estasiata la presunta bellezza dell'oceanico pavone. Che ci volete fare, i gusti son gusti.
«Ah, roba degli umani, eh? Fammi un po' vedere!?» Affermò sicuro il pennuto, prima di gettare un'ancora fuori dal suo nido (i motivi di questo gesto mi rifiuto di tentare di comprenderli), ma la corda era arrotolata alla sua zampetta ruspante, quindi il grasso gabbiano scemo si schiantò vergognosamente sulla roccia.
Per tentare di mantenere un minimo di dignità si rimise in piedi velocemente, correndo verso la bella sirena e passando letteralmente sopra al povero Lufflonder. Il fagiano, pardon: la fenice, infilò la testa piumata nella borsa, estraendone l'oggetto più strano e misterioso dell'intero universo conosciuto... Una forchetta!
Suvvia, non fate i saputelli, nessuno di voi sa in verità la funzione di questo arcano utensile; fortunatamente il sapiente Marco ci illuminerà con la sua saggezza.
«Siete stati molto fortunati, eh! È un oggetto che non si vede tutti i giorni, un autentico arricciaspiccia! Gli umani usano questi gingillini per acconciarsi i capelli, eh!» Asserì entusiasta la pavoncella mal riuscita, catturando immediatamente l'attenzione della sirenetta innamorata e del pesce credulone.
Qui, come avrete capito, inizia la leggenda di Marco, la gabbianella ananas; ma non voglio dirvi troppo, lascerò che la stupidità del volatile parli per me.
«Guardate, vi faccio vedere come si usa, eh! Ve lo mettete in testa, girate, date un bello strattone et voilla: avete ottenuto un'acconciatura alla moda, esteticamente graziosa di cui gli umani non possono fare a meno, eh!» Completò il pennuto, inforcando le quattro piume che aveva in testa, arrotolandole come fossero spaghetti e tirandole poi verso l'alto, causandosi quella pseudo pettinatura che tutti conosciamo.
Ora io mi chiedo, perché esistono creature tanto stupide? Quel coso di metallo storto e rotto che ha trovato quell'arrapata della sirenetta é una forchetta, non un arricciacoso. Serve per mangiare, non per creare acconciature da drag queen a stupidi gabbiani. Quella cosa che ti si é formata sulla testa é tutto fuorché esteticamente graziosa, chiaro? Fa schifo, sei inguardabile, sembri un travestito degli anni ottanta con una permanente mal riuscita!
Ecco, mi sono sfogata, ora sono in pace con il mondo.
Torniamo ai nostri eroi dal QI inferiore alla media, che stanno osservando il più inutile dei pennuti con ammirazione, impugnando la FORCHETTA.
«E questo che cos'è?» Domandò curioso il buffo pesciolino, indicando una vecchia pipa di legno.
«Oh, ma che meraviglia, eh!!! Erano anni che non ne vedevo uno così ben fatto! Questo è un raro esemplare di soffiablabla!» disse sorpreso il papero marino, esaminando con attenzione la pipa. La sirenetta ed il pesciolino poco sveglio si guardarono stupiti, ripetendo in coro il nome di quel misterioso e rarissimo oggetto degli umani. Marco vedendo i due molto incuriositi prese a narrare con fastidiosa saccenza le dubbie origini di quell'aggeggio antico.
«Dovete sapere che l'invenzione di questo strumento risale all'epoca preisterica, quando le creature umane stavano tutto il giorno a fissarsi negli occhi, eh. Immagina la noia! E così inventarono questo soffiablabla per fare della musica, eh!» Affermò convinto, fissando Shankriel negli occhi e poi soffiando convinto nel bocchino della pipa.
Ne uscì un suono orribile, misto ad alghe, acqua e organismi non meglio identificati, nemmeno lontanamente definibile come "musica". La sirena ed il pesce rabbrividirono, ricordandosi solo ora del grande concerto che aveva organizzato il Grande re Barbabianca, sovrano indiscusso dei mari. I due pesci erano decisamente nei guai così, ignorando le divagazioni del pennuto riguardo ai possibili utilizzi della pipa come vaso da fiori, partirono in tutta fretta, salutandolo da lontano.
«É stato un piacere tesoro! É stato un piacioro, eh!» Rispose sbattendo un'ala il piumato, sollevando nell'aria il suo odore di piume strinate e pesce marcio. Uno schifo insomma.
La nostra storia continua con una lite furibonda tra la bella sirena ed il grande imperator tritone bianco, la conseguente fuga e ribellione adolescenziale della pesciosa fanciulla ed incontro provvidenziale con la strega del mare, Big Mom, da sempre in lotta con Barbabianca per il dominio dei mari. Quando la sirena la vide si fidò subito di lei, accecata dalla rabbia verso il padre e, nonostante gli avvertimenti del saggio granchio Sebastian Vista II, accettò senza pensarci un contratto della piovra oversize.
Così divenne umana e per restare tale avrebbe dovuto farsi baciare dal principe Mihawk, figaccione di prima categoria ma maledettamente scorbutico.
Eh sí, avete capito bene, la sirenetta si é innamorata del tenebroso occhi di falco dopo averlo visto suonare e ballare ubriaco come un asino sulla sua nave. Il povero Marco era stato scansato dal podio del cuore della sirena, ma non per questo smetterà di tediarla con i suoi stupidi racconti, anzi, ora mirava anche a narrarli al bel principe! Poveri noi...
Riuscirà la nostra Shankriel a restare umana? Riuscirà a far innamorare il principe? Con l'aiuto del fedele Lufflonder, del saggio granchio baffuto e dell'inutile pennuto maleodorante inizierà questa nuova grande avventura, tra canti stonati, tentativi culinari dubbi e stupide penne volanti.
Ai posteri il vile compito di terminar questo racconto, che narra di streghe che vogliono i grossi tridenti altrui (ok, lo ammetto, è un’affermazione straripante di malizia), di gabbiani che si credono fenici (proviamo, dico io, a dargli fuoco; se risorge gli diamo ragione.) e di sirenette innamorate. Qui il mio compito si conclude, le avventure di Marco e la sirena son finite.


EXTRA: Sebastian Vista II vs Chef Sanji Louis



Nella cucina del lunatico Occhi di Falco, un piccolo granchio coraggioso (ebbene sì, è il nostro caro Sebastian Vista II) sta indagando sui gusti del principe, per aiutare la bella ex sirena rossa a conquistarlo. Purtroppo però, per un succulento crostaceo, la cucina non é un luogo raccomandabile e presto il nostro piccolo eroe dai grandi baffoni arricciati lo scoprirà.
Un mugolio melodioso prove ne dal cuoco di corte, un buffo ragazzo dal ciuffo biondo e dalle chilometriche sopracciglia a ricciolo (no, stavolta è davvero Sanji, non temete, non sono tanto matta da mettere Douval ai fornelli), che, accovacciato equivocamente su un armadietto, estraeva una grossa ciotola di pesci freschi, pronti per essere cucinati.
«MhHhH, nou-ou-velle cousine, led Champs Elysées, Maurice Chevalleeeeeer.» Iniziò a cantare il cuoco (confermando la mia teoria, secondo la quale ogni qualvolta la Disney non sappia come riempire punti morti nella storia, infila una canzone in una scena a caso), aggiustandosi il cravattino.
«Les poissons, les poissons, come adore les poissons, farli a pezzi e servirli, che bontà!» Cantava lo chef, con un accento francese vagamente hitleriano ed uno sguardo folle, impugnando una mannaia con impeto e decapita di il primo merluzzo. Altro che Saw e film horror, guardate che combina la Disney!!!
Il granchietto davanti a quella carneficina massacrante si rannicchiò in un angolo, sgranocchiandosi nervosamente le chele. Il sadico cuoco intanto teneva il ritmo dalla canzone con violenti colpi d'accetta e disossamenti vari, che avrebbero raggelato il sangue a chiunque.
«Io gli stacco la testa, gli strappo le spine, mais lui, ça c'est toujours jolie!»
Cantava, macella di selvaggiamente la carne dei nostri poveri piccoli ittici amici, provando conati di vomito al valoroso granchio e probabilmente traumatizzando tutti coloro che notano lo sguardo folle del macellaio in questione.
«Les poisson les poissons, hihihi hohoho, con l'accetta a pezzetti li fo! Li pulisco all'interno, li servo ben fritti, io amo i pescetti, voi no?» ragliava il biondo cuciniere, saltellando e piroettando per tutta la stanza, squartando pesci e cucinando, impiattando e terrorizzando sempre di più il nostro caro Vista.
«Con questo il palato si stuzzica, la tecnica usata è classica, con la mazza io spiano il merluzzo... Poi gli fai un taglietto, gli tranci il pancin, quindi un poco di sale che da il saporin...» Intonò, sempre il nostro sadico amico, mentre una foglia di insalata dava riparo al povero
granchio. Quando il cuoco sputò la parola "mazza" (pronunciata come "massa", perché a quanto pare i francesi non solo non dicono la "R", ma storpiano pure la "Z"... Buono a sapersi.) il cuoco diede un portentoso colpo al tavolo, che fece volare in aria la foglia, con crostaceo a seguito; nonostante ciò non venne scoperto a causa di quel volo. Sfortuna volle che allo chef servisse proprio quella tremante foglia di insalata.
«Sorbonne, ne ho perso uno!» affermò il cuocherello, afferrando con due dita Sebastian Vista II, che terrorizzato si era rintanato nella sua corazza (i granchi hanno una corazza? Boh, il nostro è speciale, quindi sì!!!).
«Sacré bleu, guarda un po', come hai fatto a fuggir? Proprio tu, succulento bijoux... Non lo fare mai più, nella salsa or su, con un po' di farina, n'est pas!»
Intonò il cuoco, dondolando il crostaceo per poi gettarlo in una terrina piena di salsa rossa ed imbiancarlo di farina. Una volta che il sadico pazzoide ebbe riafferrato Sebastian Vista II, la troculenta canzone continuò.
«Non ti faccio alcun torto, perché ormai sei morto, la sorte tu puoi ringraziar... Perché nella pignatta il caldo ti schiatta, addio pesciolino, au revoir!»
Il povero granchio fu imbottito di verdure, centrifugato dalle giravolte di Sanji Louis ed infine letteralmente lanciato in una pentola piena d'acqua in piena ebollizione.
Durante il volo del crostaceo possiamo notare un cambio nel sound di sottofondo, che si trasforma in un'allegra melodia, messaggera della classica vagonata di legnate che sta per prendere il cattivo di turno.
Il prode granchio infatti riesce magicamente ad afferrare il bordo della padella, salvandosi da morte certa.
Il cuoco se ne accorge, lo afferra con una forchetta a due denti, se lo porta vicino al viso per osservarlo.
«Allora, che ti succede, mh?» Domanda sospettoso lo chef.
STACK!
Musichetta infame on.
Mega pizzicata al naso del cuoco.
Via alle danze!
Scottato il cuoco col soffritto, padellata sul piede e tunnel frontale.
Sebastian Vista II in vantaggio.
Attenzione però, lo chef impugna i micidiali coltelli miracle blayd (serie 5 ovviamente) e li lancia con ferocia verso il crostaceo.
Schiva. Salsa in testa al cuoco.
Sanji Louis inizia la demolizione dei mobili impugnando una mannaia.
Tentativo di fuga rapido sull'ala destra. Bloccato dal preciso lancio della suddetta mannaia.
Ritirata del granchio, altro tunnel!
Il cuoco ormai è inferocito.
Il nostro crostaceo corre verso una credenza straripante di oggetti fragili e delicati, Sanji Louis lo rincorre con una mazza.
CRASH! BOOM! KABOOM! SBAM!
Demolizione dell'intera cucina: completata.
Esaurimento nervoso al cuoco: procurato.
Danni per Dio solo sa quanti soldi: fatti.
Disturbo della quiete del palazzo: fatto.
Dare alle fiamme il sopracciglio sinistro del cuoco: fatto.
Tutto ciò per afferrare e cucinare uno stramaledetto granchio? Mi pare alquanto esagerato, ma caliamo il sipario su questa avventura, che è meglio.





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Oddio, temo che scusarmi per il ritardo ormai sia inutile, ma imploro comunque il vostro perdono T_T!
Ho avuto mille impegni e tra computer rotti, cellulari che non scrivono quello che voglio e cali di ispirazione atroci non riuscivo proprio a venirne fuori! Ringraziate (o maledicete, come preferite xD) le vacanze al mare, i simpatici granchietti che scorrazzavano tra gli scogli ed il mio stupidissimo Ipod, che mentre stavo scrivendo l'altra storia ha inserito con la riproduzione casuale la mitica "Les Poissons" (L'avevo sull'ipod perchè... non lo so, ho tutte le colonne sonore disney quindi xD) e non mi sono trattenuta!
Ho pensato: "cavolo, già sono in ritardo, almeno scribacchio un piccolo Extra per farmi perdonare! Magari evito i forconi!" et voillà, ecco a voi il povero Vista brutalizzato xD
Non resistevo, una volta partita l'ispirazione è stato impossibile impedirmi di ridicolizzare in quel modo Vista e Sanji xD
Beh, vi chiedo ancora scusa, spero comunque di avervi regalato tante risate ^_^
Vi aspetto il 15 (scusate scusate scusate ma non si può fare altrimenti, mandatemi pure un MP per chiarimenti a riguardo se volete insultarmi xD) con Fire of Love!!!
Bacioni dal rifugio antifenice!!!
Ciaoooo

Immagini e personaggi non sono di mia proprietà e non sono a scopo di lucro

   
 
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