POV Dr Zero.
Un sorriso beffardo si dipinge sul suo volto pallido incorniciato dalla sua
frangetta un po’ sbarazzina: per un attimo vedo scomparire il cipiglio militare
che ha di solito.
“Ho sconnesso l’acqua al bagno di Masu...non ci resta che aspettare...”
La mia collega, il dottor T, non sembra molto entusiasta e se ne sta
imbronciata contro il muro.
“Chissa’ quanto ci vorra’...” commenta Danielle con un po’ di impazienza
“Ehi, T, non pensi che sia il caso di farle avere un lassativo, cosi’ si
sbriga?”
Lo sguardo minaccioso della donna ci fa capire senza mezzi termini di
tenere la boccaccia chiusa.
Uhm.
C’e’ qualcosa che non torna....
Ammesso che Masu produca il campione...come fara’ T a prelevarlo? Mica puo’
andare a bussare alla porta del bagno dicendo che e’ del dipartimento
disinfestazione e derattizzazione, eh?
Accidenti, come vorrei avere con me un po’ del mio brandy...in alternativa,
sarei contento di bere anche un po’ di spirito pur di tirarmi su...eh...
Sospiro.
“Cosa c’e’ dottore?” mi chiede Cleo mentre osserva qualcosa sul suo piccolo
palmare.
“Come preleveremo il campione? Come fara’ T a introdursi nel bagno di
Masu?” chiedo io, un po’ perplesso.
Mi gratto la testa: quando mi prude significano solo due cose: o che ho i
pidocchi o che c’e’ qualcosa che non torna.
E so di non avere i pidocchi perche’ ho controllato prima.
Quindi qualcosa non torna.
Cleo sorride in maniera impercettibile: sono sicuro che se la gode.
“Introdurremo noi il dottor T nel bagno: la sospenderemo dal soffitto dopo
aver spostato il rivestimento: sara’ uno scherzetto...ma dovrete andare voi:
siete piu’...ehm...bassi e non c’e’ molto spazio lassù...” sorride di nuovo.
Eh?
Io dovrei tenere T attaccata alla
corda mentre scende per prelevare il campione?
Ma...ma io sono un uomo anziano, soffro di sciatica, di gotta, di
ipertensione e se faccio fatica mi viene l’asma...
Per non contare che T non e’ proprio un fuscello.
Quasi a percepire le mie preoccupazioni, Cleo mi mette una mano sulla
spalla “Non preoccupatevi, non sarete solo: sono sicura che il dottor Danielle
vi dara’ man forte, non e’ vero?”
Mi giro verso le due donne: hanno entrambe l’aria preoccupata.
Danielle fulmina con lo sguardo Cleo. So che le mie due amiche non sono
donne d’azione, che preferirebbero starsene in laboratorio a fare esperimenti e
a controllare formule, ma questo è un caso d’emergenza.
“No, non posso...e’ da mesi che soffro con la spalla...non posso nemmeno
tenere Holly, figuriamoci T che pesa molto ma molto ma molto di piu’...”
Beh, forse adesso sta esagerando: parliamo di T dopotutto, mica di un
elefante.
Danielle fa la faccia molto preoccupata “Non vorrei danneggiare
ulteriormente la mia spalla...sai tutta la fisioterapia che ho dovuto fare?
Stare carponi sul lettino mentre il terapista mi maciullava? Eh?” si lamenta
con fare accorato “E poi non vorrei perdere la presa e far precipitare T nella
tazza del gabinetto....”
T sospira rassegnata mentre la vedo armeggiare con qualcosa al di sotto del
suo camice bianco.
Improvvisamente Cleo ci ordina di appiattirci contro il muro e stare zitti.
Sembra che
“Beh, non c’e’ tempo per rifinire il piano, bisogna agire” comanda Cleo,
che ci fa cenno di seguirla.
Ci troviamo in un corridoio di servizio, piccolo. Con fare abile il
Generale stacca la grata del condotto di
aerazione che si trova a due metri da terra e poi, ad uno ad uno, ci aiuta a
salire.
“Non abbiamo una corda!” protesto io
“Non c’e’ tempo...dovrete tenerla per le caviglie!”ribatte Cleo in tono
perentorio che non ammette repliche.
Santo bisturi immacolato!
Ma non potevo fare un altro mestiere?
Ma perché proprio a me?
Accidenti a me ed il giorno in cui ho incontrato Harlock.
Dopo esserci introdotti nel condotto di areazione ed avere silenziosamente
strisciato al suo interno per qualche metro giungiamo alla meta, il soffitto
del regale bagno.
“Eccoci sul posto” dice T con voce rassegnata “Cerchiamo di fare presto”
continua mentre prende un piccolo contenitore dove raccogliere il campione con
l’apposita paletta.
“Fai in fretta” dice Danielle
“Fidati, non ho intenzione di contemplare quel water per piu’ di quanto
necessario...tu cerca di non perdere la presa...vado a prelevare un campione,
non a spalmarmelo sulla faccia!”
Nuovamente fruga sotto il camice che ora non è più bianco ma vira al grigio
polvere. Che abbia qualcosa li sotto che le dà fastidio?? Mah.
Procediamo con la missione ed apriamo il pannello.
Una rapida occhiata all’interno del bagno è sufficiente a constatare che di Masu, per fortuna, non c’e’ traccia.
Nonostante i miei acciacchi, tengo T per le caviglie e la faccio scendere a
testa in giu’ per raccogliere il campione.
Vedo il suo colorito cambiare, e non solo perche’ le va il sangue all
testa.
Penso che sia in apnea.
Danielle accanto a me fa una smorfia di dolore e dice qualcosa in un
linguaggio che non capisco, mentre T, con fare abile, preleva il campione e lo
mette nel contenitore, facendoci cenno di farla risalire.
“Ammazza quanto pesi, T!” si lamenta Danielle
“Sei tu che sei fuori forma...” risponde lei una volta nel condotto, mentre
io rimetto il pannello “E comunque potevi andarci tu a prendere il campione, io
ti avrei tenuta volentieri...certo, poi magari mi venivano i crampi alle dita e
tu saresti finita...” ridacchia lei, in fondo felice di avercela fatta.
Non ho ancora finito di rimettere il panello che Masu rientra in bagno.
Ci appiattiamo contro il pavimento del condotto trattenendo il respiro per
non farci scoprire. Faremmo sicuramente una brutta fine.
Vediamo Masu osservare la tazza del gabinetto
“Guardie! Hanno rubato la mia cacca!”
Oh no, questa non ci voleva.
Merda.
Ma prima ancora che la cuoca termini di parlare e chiami aiuto, vedo T
estrarre qualcosa da sotto il camice e spostare leggermente il pannello del
soffitto per lanciare un oggetto non ben identificato al di sotto.
“Uno…due…tre….fatto!” sussurra il medico con aria sorniona.
Ci guardiamo l’un l’altro non riuscendo a comprendere quello che sta
accadendo.
“Che stai facendo? Cos’hai lanciato in bagno, un deodorante ad azione
rapida?” chiede l’assistente Danielle guardando con aria sbigottita la collega.
Sbottona il suo indumento da lavoro e ci indica con orgoglio la sua cintura.
“Che significa? Che c’entra quella fibbia?”
Danielle punta la sua torcia sulla cintura del medico.
Opperbacco!!
Guarda che fantastica fibbia con l’effige dei pirati! Un teschio bianco con
tibie incrociate su fondo nero!
“Prima di partire per
“Invidia!!!” esclama Danielle osservando l’oggetto come
se fosse un tesoro preziosissimo. “La voglio pure io!!”
“Ottima trovata. Ma ora andiamo, dobbiamo agire prima che
si accorgano dell’assenza della Rigogliosa.” le sollecito io “Già, ma della
bella addormentata che ne facciamo? La lasciamo lì sul pavimento?”
T e D si scambiano uno sguardo d’intesa.
Scendono all’interno del bagno, sollevano sua maestà
protendendola verso di me.
Che dovrei fare?
Trascinarla lungo il condotto di aerazione?? Queste due
sono pazze da legare.
Un forte rumore di passi lungo il corridoio mi convince a
fare presto o saremo scoperti proprio ad un passo dalla meta.
Con sforzo immane le due donne sollevano Masu, si
arrampicano aiutandosi a vicenda e rientrano nel condotto di aerazione
attraverso la botola sul soffitto.
Queste due sarebbero degne di far parte dell’equipaggio
dell’Arcadia!!
Sono abbastanza folli e abili da improvvisare.
“Torniamo dal generale Cleo” sussurra Danielle
indicandomi il percorso.
Annuisco ed eseguo
senza fiatare, trascinando sua maestà per la chioma regale mentre le altre due
la spingono facendo presa sulle sue nobili chiappe.
Eccoci, siamo arrivati.
Credo di aver perso qualche chilo in questa missione.
E pure qualche anno di vita.
Usciamo dal condotto aiutati da Cleo la quale si
sorprende di vedere che Masu è con noi.
“Imprevisti del mestiere. Sta
dormendo beatamente e lo farà ancora per un paio d’ore” ci informa il dottor T.
“Presto allora, andiamo al laboratorio!” conclude il
generale facendoci strada.
Non mi sfugge però la strana espressione guardinga che ha
stampata sul volto. Mentre camminiamo, infatti, osserva a destra e a sinistra,
scruta velocemente all’interno di alcune stanze attigue al corridoio e tiene la
mano sull’impugnatura della sua pistola laser.
Che senta puzza di guai?
Io invece sento tutt’altra puzza….forse T non ha chiuso
bene il contenitore….