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Autore: JOSEeDANISH    07/09/2012    2 recensioni
Tremate, tremate! Le streghe son tornate!! E le streghe non sono le due autrici ( nonostante il nuovo avatar!)) ma bensì le Mazoniane. Stavolta tocca a loro giocare il tutto per tutto per porre fine ad una guerra che le sta mettendo a dura prova. Dopo la batosta inflitta loro da Capitan Masu (si veda la precedente FF “love poison”) è giunto il momento di agire, usando gli stessi mezzi che si sono rivoltati contro di loro nell’avventura precedente. Andrà meglio??
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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il presioso reperto organico

POV Dr Zero.

 

Un sorriso beffardo si dipinge sul suo volto pallido incorniciato dalla sua frangetta un po’ sbarazzina: per un attimo vedo scomparire il cipiglio militare che ha di solito.

“Ho sconnesso l’acqua al bagno di Masu...non ci resta che aspettare...”

La mia collega, il dottor T, non sembra molto entusiasta e se ne sta imbronciata contro il muro.

“Chissa’ quanto ci vorra’...” commenta Danielle con un po’ di impazienza “Ehi, T, non pensi che sia il caso di farle avere un lassativo, cosi’ si sbriga?”

Lo sguardo minaccioso della donna ci fa capire senza mezzi termini di tenere la boccaccia chiusa.

Uhm.

C’e’ qualcosa che non torna....
Ammesso che Masu produca il campione...come fara’ T a prelevarlo? Mica puo’ andare a bussare alla porta del bagno dicendo che e’ del dipartimento disinfestazione e derattizzazione, eh?
Accidenti, come vorrei avere con me un po’ del mio brandy...in alternativa, sarei contento di bere anche un po’ di spirito pur di tirarmi su...eh...
Sospiro.

“Cosa c’e’ dottore?” mi chiede Cleo mentre osserva qualcosa sul suo piccolo palmare.

“Come preleveremo il campione? Come fara’ T a introdursi nel bagno di Masu?” chiedo io, un po’ perplesso.

Mi gratto la testa: quando mi prude significano solo due cose: o che ho i pidocchi o che c’e’ qualcosa che non torna.
E so di non avere i pidocchi perche’ ho controllato prima.
Quindi qualcosa non torna.
Cleo sorride in maniera impercettibile: sono sicuro che se la gode.

“Introdurremo noi il dottor T nel bagno: la sospenderemo dal soffitto dopo aver spostato il rivestimento: sara’ uno scherzetto...ma dovrete andare voi: siete piu’...ehm...bassi e non c’e’ molto spazio lassù...” sorride di nuovo.

Eh?
Io dovrei tenere  T attaccata alla corda mentre scende per prelevare il campione?
Ma...ma io sono un uomo anziano, soffro di sciatica, di gotta, di ipertensione e se faccio fatica mi viene l’asma...
Per non contare che T non e’ proprio un fuscello.
Quasi a percepire le mie preoccupazioni, Cleo mi mette una mano sulla spalla “Non preoccupatevi, non sarete solo: sono sicura che il dottor Danielle vi dara’ man forte, non e’ vero?”

Mi giro verso le due donne: hanno entrambe l’aria preoccupata.
Danielle fulmina con lo sguardo Cleo. So che le mie due amiche non sono donne d’azione, che preferirebbero starsene in laboratorio a fare esperimenti e a controllare formule, ma questo è un caso d’emergenza.

“No, non posso...e’ da mesi che soffro con la spalla...non posso nemmeno tenere Holly, figuriamoci T che pesa molto ma molto ma molto di piu’...”

Beh, forse adesso sta esagerando: parliamo di T dopotutto, mica di un elefante.
Danielle fa la faccia molto preoccupata “Non vorrei danneggiare ulteriormente la mia spalla...sai tutta la fisioterapia che ho dovuto fare? Stare carponi sul lettino mentre il terapista mi maciullava? Eh?” si lamenta con fare accorato “E poi non vorrei perdere la presa e far precipitare T nella tazza del gabinetto....”

T sospira rassegnata mentre la vedo armeggiare con qualcosa al di sotto del suo camice bianco.
Improvvisamente Cleo ci ordina di appiattirci contro il muro e stare zitti. Sembra che la Rigogliosa Regina Masu si stia lamentando del fatto che le sue preziose scorie stiano ancora appiccicate al suo prezioso gabinetto.

“Beh, non c’e’ tempo per rifinire il piano, bisogna agire” comanda Cleo, che ci fa cenno di seguirla.

Ci troviamo in un corridoio di servizio, piccolo. Con fare abile il Generale  stacca la grata del condotto di aerazione che si trova a due metri da terra e poi, ad uno ad uno, ci aiuta a salire.

“Non abbiamo una corda!” protesto io

“Non c’e’ tempo...dovrete tenerla per le caviglie!”ribatte Cleo in tono perentorio che non ammette repliche. 

Santo bisturi immacolato!
Ma non potevo fare un altro mestiere?
Ma perché proprio a me?
Accidenti a me ed il giorno in cui ho incontrato Harlock. 

Dopo esserci introdotti nel condotto di areazione ed avere silenziosamente strisciato al suo interno per qualche metro giungiamo alla meta, il soffitto del regale bagno.

“Eccoci sul posto” dice T con voce rassegnata “Cerchiamo di fare presto” continua mentre prende un piccolo contenitore dove raccogliere il campione con l’apposita paletta. 

“Fai in fretta” dice Danielle 

“Fidati, non ho intenzione di contemplare quel water per piu’ di quanto necessario...tu cerca di non perdere la presa...vado a prelevare un campione, non a spalmarmelo sulla faccia!” 

Nuovamente fruga sotto il camice che ora non è più bianco ma vira al grigio polvere. Che abbia qualcosa li sotto che le dà fastidio?? Mah.
Procediamo con la missione ed apriamo il pannello.
Una rapida occhiata all’interno del bagno è sufficiente a constatare che di  Masu, per fortuna, non c’e’ traccia. 

Nonostante i miei acciacchi, tengo T per le caviglie e la faccio scendere a testa in giu’ per raccogliere il campione.
Vedo il suo colorito cambiare, e non solo perche’ le va il sangue all testa.
Penso che sia in apnea.
Danielle accanto a me fa una smorfia di dolore e dice qualcosa in un linguaggio che non capisco, mentre T, con fare abile, preleva il campione e lo mette nel contenitore, facendoci cenno di farla risalire. 

“Ammazza quanto pesi, T!” si lamenta Danielle 

“Sei tu che sei fuori forma...” risponde lei una volta nel condotto, mentre io rimetto il pannello “E comunque potevi andarci tu a prendere il campione, io ti avrei tenuta volentieri...certo, poi magari mi venivano i crampi alle dita e tu saresti finita...” ridacchia lei, in fondo felice di  avercela fatta. 

Non ho ancora finito di rimettere il panello che Masu rientra in bagno.
Ci appiattiamo contro il pavimento del condotto trattenendo il respiro per non farci scoprire. Faremmo sicuramente una brutta fine.
Vediamo Masu osservare la tazza del gabinetto 

“Guardie! Hanno rubato la mia cacca!” 

Oh no, questa non ci voleva.
Merda.
Ma prima ancora che la cuoca termini di parlare e chiami aiuto, vedo T estrarre qualcosa da sotto il camice e spostare leggermente il pannello del soffitto per lanciare un oggetto non ben identificato al di sotto. 

“Uno…due…tre….fatto!” sussurra il medico con aria sorniona.
Ci guardiamo l’un l’altro non riuscendo a comprendere quello che sta accadendo. 

“Che stai facendo? Cos’hai lanciato in bagno, un deodorante ad azione rapida?” chiede l’assistente Danielle guardando con aria sbigottita la collega.

 “Niente di tutto questo.” 

Sbottona il suo indumento da lavoro e ci indica con orgoglio la sua cintura.

“Che significa? Che c’entra quella fibbia?”
 

Danielle punta la sua torcia sulla cintura del medico.
Opperbacco!!
Guarda che fantastica fibbia con l’effige dei pirati! Un teschio bianco con tibie incrociate su fondo nero! 

“Prima di partire per la Serenity ho fatto un piccolo acquisto…ehm…modestamente l’ho fatto modificare in modo che dietro alla fibbia si potesse nascondere del gas narcotizzante….in caso di pericolo! Bella trovata, vero?” ci confida il dottor T gongolante. 

“Invidia!!!” esclama Danielle osservando l’oggetto come se fosse un tesoro preziosissimo. “La voglio pure io!!”

“Ottima trovata. Ma ora andiamo, dobbiamo agire prima che si accorgano dell’assenza della Rigogliosa.” le sollecito io “Già, ma della bella addormentata che ne facciamo? La lasciamo lì sul pavimento?”

T e D si scambiano uno sguardo d’intesa.
Scendono all’interno del bagno, sollevano sua maestà protendendola verso di me.
Che dovrei fare?
Trascinarla lungo il condotto di aerazione?? Queste due sono pazze da legare.
Un forte rumore di passi lungo il corridoio mi convince a fare presto o saremo scoperti proprio ad un passo dalla meta.
Con sforzo immane le due donne sollevano Masu, si arrampicano aiutandosi a vicenda e rientrano nel condotto di aerazione attraverso la botola sul soffitto.
Queste due sarebbero degne di far parte dell’equipaggio dell’Arcadia!!
Sono abbastanza folli e abili da improvvisare. 

“Torniamo dal generale Cleo” sussurra Danielle indicandomi il percorso. 

Annuisco ed eseguo senza fiatare, trascinando sua maestà per la chioma regale mentre le altre due la spingono facendo presa sulle sue nobili chiappe. 

Eccoci, siamo arrivati.
Credo di aver perso qualche chilo in questa missione.
E pure qualche anno di vita.
Usciamo dal condotto aiutati da Cleo la quale si sorprende di vedere che Masu è con noi. 

“Imprevisti del mestiere. Sta dormendo beatamente e lo farà ancora per un paio d’ore” ci informa il dottor T. 

“Presto allora, andiamo al laboratorio!” conclude il generale facendoci strada. 

Non mi sfugge però la strana espressione guardinga che ha stampata sul volto. Mentre camminiamo, infatti, osserva a destra e a sinistra, scruta velocemente all’interno di alcune stanze attigue al corridoio e tiene la mano sull’impugnatura della sua pistola laser. 

Che senta puzza di guai?

Io invece sento tutt’altra puzza….forse T non ha chiuso bene il contenitore….

 

  
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