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Autore: Cam15    07/09/2012    2 recensioni
Come la sua vita è stata sconvolta e come troverà la forza di ricominciare. Questa è la vita di Allie, stava cercando il suo sogno ed ha trovato l’unica persona destinata a stare con lei per sempre e l’unica persona che deve riuscire a dimenticare.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Once in a Lifetime

Sigla create da Me. 
 

O1. Introduzione
Ho scritto quest'introduzione in pochi minuti, quindi e probabile che ci siano 
degli errori. Volevo solo scrivere questa storia perchè avevo già tutto in
mente e avevo già creato la "sigla" :) 

Quando ero piccola, una volta chiesi a mio padre, perchè amasse mia madre. Lui ci pensò un po', poi mi rispose. Mi disse che avrebbe potuto trovare mille ragioni per amarla, ma alla fine, solo una contava davvero: la sua vita, non avrebbe più avuto senso senza di lei. Mi disse che in tutto il mondo, c'è una sola persona in grado di completarti, e che quella persona, lui l'aveva trovata.

Da allora ho sempre pensato che anche io un giorno avrei trovato quel qualcuno, e quando sposai James, mi sentii completa, anche io.

Ma in realtà, il fato ha un piano diverso per ognuno di noi, e ha deciso di portarmelo via, troppo presto, lasciando dentro di me, solo il vuoto.

 

Luisiana, inverno 1968.

Il fischio del treno a vapore mi sveglia. Guardo l'orologio e mi accorgo che in realtà, sono solo 15 minuti che sono partita da New Orleans. Preferirei di gran lunga riaddormentarmi, cosi da poter sognare James, e averlo accanto a me, ancora una volta. Ho ancora il suo ricordo cosi vivo nella mia mente, che certe volte mi sveglio ancora cercando il suo braccio, cercando il suo buongiorno tra le coperte e il suo dolce bacio. Ma quando allungo la mano, non trovo niente, solo il vuoto. E piango,e mi dimeno, e non riesco a spiegarmi perchè se ne sia andato. E' una routine alquanto insolita ed ingiusta per una ragazza di soli 25 anni. Dovrei uscire con le amiche, dovrei passare la notte a casa di un ragazzo di cui dimenticherei il nome un giorno ma in realtà, tutto quello che ho è una fede che ancora non ho il coraggio di togliere e un sogno spezzato. Manca ancora una mezz'ora prima di tornare a casa, o quella che era una volta casa mia. Non avevo pianificato di tornarci un giorno ma non mi resta altro. Dopo che me ne andai, 7 anni fa, i miei genitori non vollero più parlare con me. Non una lettera, non una telefonata. minuti e minuti trascorsi ad ascoltare il telefono che squillava, ma nessuno si prendeva la briga di rispondere.

Dopo l'incidente, mia madre mi chiamo con la stessa dolcezza e comprensione che ha sempre avuto, come se nulla fosse successo e mi disse di essere dispiaciuta e che casomai io avessi deciso di tornare a casa, c'era ancora un posto per me.

Fù la mia unica scelta, ed è cosi che io mi trovo ora a tornare a Memphis.
Fuori sembra stia per nevicare, forse è per questo che non c'è molta gente in giro.
Come puoi biasimarla, a nessuno piace viaggiare d'inverno. A nessuno, tranne forse a me. Alla ragazzina di 7 anni fa, che avrebbe fatto di tutto pur di viaggiare e di vedere il mondo. Mi chiedo se ne rimane ancora qualcosa, di quella ragazzina. Prima che il mondo mi imparasse l'importanza di condividere la vita con le persone che ami, e che come disse Chris McCandless, “la felicità è vera solo se condivisa”. Prima che imparassi, quanto calore possa darti una famiglia e quando sia importante nella vita.

Il ragazzo col carrello delle bibite mi guarda ogni volta che passa, forse perchè mi riconosce dai notiziari di due settimane fa, l'incidente è stato passato in tv nazionale per tutta la settimana dopo e non so se hanno continuato anche dopo, Scott ha insistito nel togliere direttamente la corrente in casa mia, o diceva che era come autolesionarmi; in realtà, credo sia stato lo stesso anche per lui e quelle immagini, erano troppo, da essere rivissute ancora ogni volta che accendevi la tv.

Sono passate altre 15 stazioni, quando mi accorgo che dovrei essere quasi arrivata, prendo le mie valigie, quelle che di solito, mi accompagnavano ogni giorno a lavoro e mi preparo per uscire.

Scendo dal treno, e subito noto mia madre che mi corre incontro. Non e' cambiata affatto, stessi capelli castani raccolti in una crocchia, stessi vestiti a fiori. Mi abbraccia e mi dice "mi dispiace tesoro, non sai quanto!". Ricambio al suo abbraccio ancora per un po, poi la guardo meglio occhi, e con sincerità gli dico: "e bello rivederti mamma" e si, sono sincera, è bello davvero abbracciarla ancora". Mi dice che gli altri mi stanno aspettano e mi conduce alla macchina. e' un'auto nuova che papa gli ha comprato qualche mese fa, e mentre parla, rifletto a quel tutti. Papa, con i suoi consigli da uomo saggio, che mi impara ad andare in bici nel vialetto di casa e che mi porta a pesca con lui il sabato sera; Dean, mio fratello, l'unica persona che mi abbia mai risposto al telefono, quello che si confidava su tutto con me una volta e che mi disse "fallo, parti", e infine, Violette. Quella ragazzina dalla bionda treccia, che cadeva sulla schiena e che mi chiamava "sorellona", ha 17 anni adesso, forse e' l'unica veramente cambiata in tutti questi anni, forse l'unica che abbia veramente deluso. Come ho fatto ad esserne cosi cieca?? Ecco, questi sono i tutti. E spero che almeno uno di loro, mi accolga con una sincera felicita. Che dico? certo che lo faranno, ma non di certo perchè sono contenti davvero,ma perchè ho perso mio marito. E si sentono in dovere in quanto mia famiglia, di starmi vicino. Perchè mio l'amore della mia vita è morto in un incidente aereo, lui era il comandante, lui ha sacrificato la sua vita per la mia.

  
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