Ebbene si, ce l’ho fatta: finalmente ecco
a voi un altro capitolo^^!! Sono sorpresa e sollevata io stessa^^! Spero che vi piaccia e ringrazio ancora tutti voi per il vostro
assiduo interesse. Un bacione e buona lettura
^^!!
Cap. 23: la
creatura di luce
Caitlyn e sua
madre si fermarono proprio mentre stavano per scendere
dalla scalinata, non appena il cavaliere di Zeus apparve dinnanzi
a loro, sbarrando loro la strada: restarono ferme a fissarlo, non sapendo se
dovevano star in silenzio oppure gridare per chiedere aiuto, mentre l’uomo le
guardava con un ghigno divertito e sprezzante : - Bene, bene… proprio le
persone che stavo cercando… vediamo se il cavaliere d’Ariete verrà di nuovo in
vostro soccorso…- sogghignò.
A quelle parole,
Cathy sentì un’ondata di rabbia travolgerle l’animo: fece per fare un passo
verso di lui, quando sua madre si interpose
e stese un braccio per fermarla: - NO, Caitlyn!- .
A
quel gesto di protezione, Ren del Fulmine** scoppiò
in una risata maligna: - Ma come, McRichards: poco
tempo fa volevate ucciderla, e adesso desiderate proteggerla?!-.
Dopo aver sentito
quelle parole, Evelyn sussultò, mentre vedeva davanti ai suoi occhi
l’orribile visione di lei che sotto il controllo di Erastos dell’Ombra tentava di assassinare la sua adorata
figlia: era un’azione che non avrebbe mai potuto dimenticare e per la quale non
si sarebbe mai perdonata… - Ciò che ho cercato di fare è orribile, lo so, e io non potrò mai perdonarmelo… MA IO NON VI PERMETTERO’ DI FARE DEL MALE A
MIA FIGLIA!!- gli urlò con tutta la
rabbia che aveva nel cuore. Poi, si rivolse a sua figlia, sussurrando: - Corri…
scappa, mentre io lo trattengo!- .
Caitlyn la guardò
preoccupata: - Ma.. non posso
lasciarti qui da sola con lui… è molto forte e tu non possiedi dei poteri!- bisbigliò.
- Non ti
preoccupare, saprò cavarmela… qualunque cosa succeda,
non permetterò che ti facciano del male, Cathy… ORA VAI, SCAPPA!- urlò infine
la donna, abbassando simultaneamente il braccio che proteggeva la figlia
La ragazza,
sentendo l’ordine di sua mamma,
si mise a correre a perdifiato, nonostante il suo cuore sprofondasse dal
desiderio di non lasciarla e, sebbene sapesse che il cavaliere di Zeus poteva
benissimo attaccarla e fermarla in qualsiasi momento, gli passò vicino e lo
sorpassò, aspettandosi un colpo di energia da parte di lui…
… Ma quell’attacco non avvenne:
mentre lei lo sorpassava, Ren del Fulmine chiuse gli
occhi con una smorfia terribilmente soddisfatta, e lasciò scappare la ragazza.
La signora McRichards si accorse di quello strano comportamento da
parte del nemico e ciò la spaventò ulteriormente: - Perché… perché non avete
tentato di fermarla?- domandò con voce imperiosa, anche se tremolante. – Che
cosa diavolo avete in mente?!?-.
A quella domanda,
l’uomo scoppiò a ridere, una risata da folle… poi si calmò e le rispose con
voce glaciale: -… Perché, questa volta, il nostro obiettivo non è vostra
figlia. Se l’ho lasciata fuggire è perché so per certo che andrà a chiedere
aiuto al Cavaliere d’Ariete…- e menzionato il custode della
prima casa, il suo viso si contorse in un’espressione dura e vendicativa: - Ha
ucciso il nostro compagno Erastos dell’Ombra e ora,
per ordine del nostro signore Zeus, mi prenderò la
nostra vendetta! E voi… farete da esca .- concluse con un’ulteriore folle
risata.
La donna
rabbrividì di rabbia: aveva fatto il gioco di quel pazzo… si sentiva come se,
ancora una volta, fosse stata usata da quegli uomini spregevoli e senza
scrupoli… sperò con tutto il cuore che sua figlia si fosse messa in salvo.
…
Intanto
la ragazza correva qua e là in cerca di qualche cavaliere d’Oro: il cuore
batteva furiosamente nel petto non tanto per la corsa quanto per la paura e la
preoccupazione: sapere di aver lasciato sua madre da sola con un cavaliere di
Zeus le faceva accapponare la pelle dalla paura: se anche quel
Ren l’avesse di nuovo assoggettata al suo controllo,
o peggio… le avesse fatto del male… lei non se lo sarebbe mai, mai perdonato…
Perciò con quel pensiero fisso nella mente, si
muoveva velocemente tra i vari combattenti che si facevano battaglia… c’erano
nell’aria fragori di colpi, esplosioni, grida… lei, cercando di ignorare tutto
questo, cominciò ad urlare, ma nessuno faceva caso a
lei e continuavano a combattere.
Era talmente
presa da ciò che stava facendo, che non si accorse di un getto di potere
cosmico che a velocità della luce stava per colpirla: non fece tempo a voltarsi
che vide un’armatura d’oro frapporsi tra lei e il colpo e respingerlo con una
barriera dorata… quando riconobbe i capelli
lilla del ragazzo, sentì il petto sobbalzare dalla gioia e dal
sollievo.
- Caitlyn, cosa
fai qui, mettiti al sicuro!- esclamò fortemente lui con tono concitato. La
ragazza scosse la testa in segno di diniego: - Non posso, Mu… Mamma è in
pericolo!- gridò lei per farsi sentire.
Il ragazzo la
guardò interrogativo, ma nel suo sguardo c’era un barlume di preoccupazione; la
giovane continuò: - Quel cavaliere di Zeus, Ren del
fulmine, è alla prima casa! Mamma mi ha fatto da scudo
e mi ha fatto fuggire!... non
possiamo lasciarla in balìa di quell’uomo…. – si maledì perché sentiva la voce
mancarle, ma il cavaliere d’oro, capendo la situazione, le sfiorò
impercettibilmente un gomito per farle coraggio ed
insieme presero a correre verso il Tempio dell’Ariete.
Giunti alla prima casa, furono accolti da uno strano silenzio: non
si vedevano né il nemico, né la madre di Cathy… quest’ultima cercò di calmarsi
e respirò a fondo guardandosi intorno, in cerca di sua mamma.
Nel frattempo, il
cavaliere dell’Ariete si concentrò, tentando di percepire il cosmo del
cavaliere di Zeus, finché non
aprì gli occhi con un’espressione dura: - Sono là dentro.- mormorò sicuro.
Senza neanche bisogno di dirlo, lui e la giovane si
apprestarono ad aprire il pesante portone di bronzo.
Aperto, si
accorsero che vi regnava la stessa calma sinistra che c’era fuori; premurandosi
di lasciare il portone aperto, i due vi entrarono: entrambi trattennero
il fiato e iniziarono a camminare all’interno di essa.
Caitlyn si guardava intorno in cerca di sua madre, mentre Mu si teneva
concentrato per avvertire il cosmo nemico.
Finché, giunti al
salone centrale della Prima casa, non intravidero una figura riversa a terra…
una figura femminile … a quella vista, Cathy sbiancò e la voce le morì in gola:
- Mamma…- mormorò spaventata e, insieme a Mu, si avvicinò e si inginocchiò; la voltò e vide che era sua veramente
sua madre.
Premurandosi di
sentirle il polso, sentì che grazie al cielo era
soltanto svenuta, e iniziò a darle leggeri schiaffi per farla rinvenire: -
Mamma… mamma…- la chiamò.
Vedendo che la
signora McRichards non si riprendeva, il cavaliere
stese una mano sopra la testa della donna e da essa
sprigionò una luce calda; dopo pochi secondi, la donna cominciò gemere.
- Mamma, mamma, siamo qui, va tutto bene…- mormorò
Cathy accarezzandole dolcemente il viso; alla sua voce, la madre di Caitlyn
aprì gli occhi e li fissò nei suoi: -… Caitlyn, sei tu?...- ebbe solamente la
forza di bisbigliare.
La ragazza, col
groppo in gola dal sollievo, annuì col capo e rivolse per un attimo lo sguardo
verso il ragazzo accanto sé:
la sua riconoscenza verso di lui era talmente grande e infinita che pensò che
il suo cuore sarebbe esploso. Ma il cavaliere non se ne accorse;
rialzandosi velocemente, mormorò: - Caitlyn, prendi immediatamente tua madre e
uscite fuori di qui…- però non fece tempo a finire la
frase, che Evelyn spalancò fulmineamente gli occhi e urlò: - E’ UNA TRAPPOLA! LUI E’QUI!-.
A quelle parole,
Caitlyn e Mu si girarono simultaneamente e videro davanti a sé un Ren del Fulmine totalmente
soddisfatto: - Come supponevo … La
ragazza è andata a cercarvi e voi, cavaliere d’Ariete, siete venuto
in loro soccorso… voi cavalieri d’Atena siete così noiosamente prevedibili!-
finì la frase con una nota di ironico disprezzo.
Mu, già in
posizione di attacco e studiando il suo nemico, non
riuscì a trattenere un leggero sospiro di preoccupazione: combattere lì era
troppo pericoloso, Caitlyn e sua madre sarebbero state facili bersagli dei loro
attacchi… doveva trovare il modo di allontanare lo scontro il più possibile da
loro… doveva proteggerle a tutti i costi…
Ciononostante,
non ebbe tempo di trovare una soluzione, poiché Ren
del Fulmine iniziò ad attaccarlo e lui contraccambiò con tutta la sua forza;
Cathy, vedendo ciò, senza neanche pensarci si alzò e fece per andare verso il
cavaliere d’Atene per aiutarlo, anche se sapeva bene che non avrebbe mai potuto
e anzi gli sarebbe stata solo d’intralcio… ma fatto un
passo, vide improvvisamente apparire nuovamente il Crystal Wall
che la divise da Mu: “Caitlyn, prendi tua
madre e uscite dalla porta alle vostre spalle!” sentì nella sua mente la
voce del cavaliere d’Atena.
La ragazza annuì,
afferrò sua mamma per il
braccio e, costringendola ad alzarsi, corse a perdifiato verso l’uscita che
dava alla scalinata per la seconda casa.
Uscite, girarono
il muro e si ritrovarono davanti al portone principale spalancato: udendo i
rumori assordanti dei colpi lanciate e le urla che
provenivano dall’interno, Cathy fissò lo sguardo verso
l’interno con un’orribile sensazione di terrore e preoccupazione che le
stringeva il cuore: il suo pensiero era sempre rivolto a lui, al suo Mu… non poteva, non doveva
accadergli qualcosa, perché se fosse successo…
Ma questo non era
il momento di fare simili pensieri: ora doveva mettere sua mamma al sicuro. Trovando la forza da questa intenzione, strinse il gomito di sua
mamma e insieme scesero le scalinate per andare in cerca di un rifugio
per la donna e di qualcuno che potesse andare ad aiutare Mu.
…
Ignorando le
proteste di Evelyn che la supplicava di non andare, la
giovane, dopo averla affidata alla protezione di una sacerdotessa guerriera, si
mise a cercare un aiuto per il custode della prima
casa in mezzo a tutti quegli uomini che continuavano a combattere senza tregua;
fu allora che vide qualcosa che le raggelò il sangue nelle vene: vide il gruppo
degli allievi più giovani minacciati da un cavaliere nemico che si avvicinava
inesorabilmente.
Kiki tentava coraggiosamente, ma purtroppo
inutilmente, di contrastarne gli attacchi, mentre quelli più piccoli urlavano
dalla paura, nonostante Mydras cercasse di
tranquillizzarli; l’uomo sogghignò macabro: - Siete solo un branco di sciocchi
inutili ragazzini… pensi davvero, ragazzo, di potermi sconfiggere?!- ma non si accorse di qualcuno che da dietro gli si stava avvicinando in modo furtivo: Caitlyn infatti,
sollevato un grosso pezzo di marmo, cercava di venirgli appresso il più
silenziosamente possibile.
Non appena gli fu
abbastanza vicino, con tutta la forza che aveva in corpo, lo colpì col masso
alla testa protetta dall’elmo; l’uomo, bloccato dalla pesante armatura che
doveva proteggerlo, rovinò a terra. Kiki ne approfittò e lo immobilizzò con la Crystal Net .
I ragazzi,
sorpresi dall’avvento di Cathy, le si
raggrupparono intorno, sollevati e spaventati: lei, accorgendosi
che la rete non avrebbe trattenuto il nemico a lungo, esclamò: - Presto,
dobbiamo trovarvi un posto più sicuro!- e, afferrando un bambino per il
braccio, iniziò a correre rivolgendosi a Kiki e a Mydras: - Portiamoli alla campo degli allievi più piccoli,
è più vicino!- . i due fecero un cenno d’assenso col
capo e, sospingendoli, portarono tutti dove Cathy aveva indicato loro.
Non appena i
ragazzi e i bambini furono messi al sicuro, la ragazza li affidò al fratello di
Mu e all’allievo di Deathmask, e di nuovo si mise a
cercare aiuto.
La battaglia
continuava, tuttavia sembrava che si stesse volgendo a favore dei cavalieri di Atena.
Fu con enorme
sollievo che la giovane intravide Aldebaran mentre
metteva al tappeto il suo avversario con il suo attacco più potente: fece per
andare da lui a chiedergli di aiutare Mu, quando si accorse che quest' ultimo
stava combattendo sempre contro Ren del Fulmine a
pochi metri di distanza da lei: in qualche modo, il cavaliere era riuscito a
spostare il combattimento dalla prima Casa,o
forse vi era stato costretto, questo lei non lo sapeva. Sapeva solo che si
sentiva preda di due sentimenti contrastanti: il sollievo di vederlo ancora
vivo e la paura che gli potesse sempre succedere qualcosa.
Ren
del Fulmine, colpito dallo Stardust Revolution di Mu, cadde a terra in ginocchio, ansimando;
Mu, continuando ad osservarlo con espressione vigile,
disse: - Ormai hai perso, Ren del Fulmine; e anche i
tuoi compagni stanno per essere vinti. Ti do la possibilità di ammettere la tua sconfitta e di
andartene da qui con la vita salva! Non osare mai più tornare a minacciare il
Santuario di Atena e tutti coloro
che vi hanno protezione!-.
Il nemico sputò
in terra e lo guardò con il massimo della rabbia e del disprezzo: -…Della tua
magnanimità non so che farmene, cavaliere d’Atena…- sibilò. Poi, d’improvviso, sorrise così subdolamente e malignamente che
Cathy non poté evitare di avvertire un brivido di rabbia percorrerle la spina
dorsale. - … Comunque, non me ne andrò non
prima di avervi lasciato qualche piccolo ricordo…- finì lui con un ghigno.
Mu, accorgendosi
di lei e temendo che il cavaliere di Zeus intendesse colpirla, le fece
prontamente scudo.
Ren si alzò e, ancora con quel terribile
ghigno sul viso, stese un braccio verso il cielo e urlò folle: - VAI, O POTENTE FULMINE DI ZEUS, E
COLPISCI!- .
Non appena un
getto di cosmo potentissimo scaturì dalla sua mano, l’uomo sparì, seguito dagli
altri nemici.
Caitlyn non
riusciva a capire verso dove avesse diretto il colpo,
e neanche i cavalieri che rimasero lì fermi, attenti a qualsiasi rumore.
… finché non si
sentì nell’aria un forte grido: - IL CAMPO DEGLI ALLIEVI PIU’
GIOVANI STA BRUCIANDO!-.
A quelle parole,
la ragazza impallidì e si sentì mancare: no, non poteva essere vero… là c’erano
i ragazzi… lei li aveva fatti
rifugiare là …
Ma si riprese prontamente non appena vide i cavalieri d’oro
muoversi e li seguì: giunti lì, videro il campo completamente coperto dalle
fiamme: alberi che bruciavano, il fumo nero che saliva aleggiava nell’aria
togliendo loro il respiro.
Ma non fu tutto questo a preoccuparli, perché sentirono le urla
disperate dei bambini che provenivano dall’edificio al centro del campo adibito
agli alloggi dei più piccoli.
Subito tutti
cercarono di spegnere le fiamme: i cavalieri d’oro con i loro mantelli, quelli
di bronzo e le ancelle accorsero lì con secchi d’acqua; Cathy afferrò uno di essi e corse a gettarlo alla base del fuoco, poi prese la sua
mantellina e iniziò a sbatterla convulsamente sulle fiamme che si alzavano
inesorabili. Era talmente presa da ciò che faceva che intravide appena sua mamma che anche lei cercava di
dare una mano.
Improvvisamente,
udì il cavaliere del Toro urlare con la sua voce potente: -Ragazzi! Ragazzi,
state tutti bene?!-
-Stiamo
bene!- proruppe la
voce di Kiki dall’interno dell’edificio tra colpi di tosse. – Sto cercando di tenere il fuoco lontano da noi
con il Crystal Wall, ma temo che non resisterò a
lungo!-.
- Non
preoccuparti, stiamo venendo a salvarvi! Resisti, Kiki- urlò di risposta Aldebaran
continuando nel suo tentativo di spegnere le fiammate.
Ma il fuoco non si decideva a estinguersi, anzi sembrava che più aumentavano i tentativi
di spegnerlo, più esso pareva farsi più alto e più potente.
- Questo non è un fuoco normale!- disse Shaka alle
spalle di Caitlyn, la quale si voltò verso di lui stupita, non accortasi prima
della sua presenza.-… E’ un fuoco fatto di un
cosmo potentissimo!-.
- Allora qualcuno
deve cercare di entrare lì dentro a portare in salvo
gli allievi, mentre noi cerchiamo di estinguerlo con i nostri cosmi!- urlò Milo
tossendo.
- Andrò io!-
esclamò Cathy decisa come non mai. – Non dire sciocchezze, ragazzina!- gridò Deathmask, ma lei non lo ascoltò neanche: - Andrò io!- ripeté. – Sono di statura più piccola e di corporatura più
magra di voi… posso farcela… e poi… devo farlo…- .
- Non pensarci neanche, tesoro!- esclamò Evelyn terrorizzata. – E’ troppo pericoloso!-, ma sua figlia non le diede retta, si
limitò solo a guardare Mu negli occhi, come per chiedergli il permesso.
Si fissarono per
un secondo, che sembrò durare un’eternità: neanche lui era d’accordo che lei
andasse, ma capì il motivo per cui lei voleva salvare
i bambini e che, purtroppo, quella era l’unica soluzione. Con
un sospiro, il cavaliere d’Ariete fece un cenno di assenso:
- Molto bene: mentre Caitlyn va a liberare i ragazzi, noi cercheremo di
estinguere le fiamme con i nostri cosmi. Va’,
Caitlyn!-.
La ragazza annuì
e, sparita ogni traccia di paura dentro di lei, si precipitò alla porta di
legno che veniva divorata dal
fuoco: con un calcio l’apri e, sentendo le urla di sua madre dietro di lei che
la pregavano di non farlo, si accinse ad entrare.
Tutto intorno a
lei era coperto dal fuoco: le fiamme la circondavano e lei si protesse il viso
con le braccia, mentre il fumo che l’avvolgeva le
bruciava il respiro nei polmoni. Tossendo e andando a tentoni, gridò: - Ragazzi, sono io, Caitlyn! Dove siete ?!-. -Quaggiù…!- sentì
la voce di Kiki urlare, nonostante la tosse e i
rantoli, alla sua sinistra. Con gli occhi semichiusi e il braccio davanti alla
bocca e al naso, la giovane si diresse verso la voce del ragazzino.
Dopo pochi
minuti, vide tra alcune travi in fiamme cadute il gruppo dei bambini che si
stringevano tra loro spaventati e piangenti con Kiki
che in piedi si sforzava di mantenere salda la
barriera dorata, ma cominciava a perdere le forze.
Allora ella accorse e con tutte le sue
forze, tentò di spostare le travi che impedivano la fuga e che insieme alle
fiammate li teneva prigionieri: - Kiki, non appena
avrò spostato l’ultima trave, fa scomparire la barriera dorata!- gridò, e
vedendo il cenno di assenso del ragazzo, riuscì a spostare il primo lungo pezzo
di legno.
Spostato l’ultimo
con grande fatica, esclamò: - ORA, KIKI!!-. Il ragazzo prontamente fece sparire il Crystal Wall e, stremato, fece per cadere a terra, ma venne sorretto da Mydras. Caitlyn si avvicinò a loro: - Mydras,
porta Kiki fuori di qui!- e poi si rivolse agli
altri: - State tranquilli…- si interruppe
a causa di un colpo di tosse. –Andrà tutto bene!... muovetevi in fila per uno e mi raccomando
trattenete il respiro e proteggetevi il naso e la bocca col braccio!-.
I ragazzi fecero
subito come aveva detto loro e, preceduti da Mydras
che teneva saldo Kiki, accorsero all’uscita,
nonostante continui pezzi di legno e di marmo cadevano giù a contrastarli
Caitlyn ebbe
l’accortezza di mettersi di lato vicino alla porta per contarli tutti: con suo
grande orrore, scoprì che ne mancava uno. Fece per tornare indietro a cercarlo,
ma si fermò quando vide l’allievo di Deathmask deciso
a venire con lei: - No, Mydras, resta là fuori… - gli
ordinò perentoria e si girò indietro.
Con le fiamme e
il fumo che le impedivano di vedere e con la voce
ormai ridotta a un rantolo, continuava a correre, ad
andare a tentoni e ad urlare: - Dove sei?! Dove sei, piccolo?!-.
Finché
non sentì una debole vocina mormorare: - …Sono qui…-. La ragazza si voltò e vide un bambino
riverso a terra, con una gamba schiacciata da una trave di legno.
Accorsogli
vicino, esclamò: - Tranquillo, sono qui, andrà tutto bene. La tua gamba è
rotta?- . – Temo di si. Mi fa tanto male.- rispose lui. Poi
scoppiò a piangere: - Ho tanta paura…-.
“Anch’io ho
paura, ma di non riuscire a salvarti”, pensò lei, ma respinse quel pensiero e con tutta la forza che aveva tentò in tutti i modi di sollevare la trave che
gravava sulla gamba del bambino, ma con orrore vide che essa era tenuta
bloccata da del marmo.
Allora si inginocchiò e, afferratolo per
le braccia, cercò di trascinarlo verso di sé: niente da fare, era impossibile
spostarlo da lì.
Il bambino
continuava a piangere e implorarla di non lasciarlo, lei sorrise per
rassicurarlo: - Andrà tutto bene… usciremo da qui… te lo prometto.- gli disse dolcemente, anche se non sapeva come fare.
Urlando,
strepitando, tentò in tutti i modi di muoverlo da lì: tuttavia cominciò a
sentirsi molto debole… il fumo la soffocava, le fiamme erano inesorabili…
credeva che ormai fosse giunta la loro fine.
Fu allora che
provò una sensazione nuova ma allo stesso tempo conosciuta. Una sensazione di
forza, di potenza… e una grande energia nascere dentro
di sé… la stessa energia che aveva
percepito quando aveva cercato di salvare quel bambino dall’incidente a Nuova
Luxor. Comprese in quell’instante che quella doveva essere l’energia cosmica di
cui parlavano sempre i cavalieri di Atena…
“Questa energia
straordinaria… allora anch’io possiedo una specie di ‘cosmo’…” pensò, mentre sentiva nella sua mente
quel ritornello che le riempiva le orecchie e che le turbava i sogni… “…se è così, voglio usarlo per proteggere
questo bambino…TI PREGO, “COSMO” O QUALUNQUE COSA TU
SIA … AIUTAMI A SALVARLO!!” urlò nella sua mente… poi, tutto divenne oscuro
intorno a lei…
In quel momento,
una grande energia si sprigionò dall’edificio, seguita
da una luce così forte che i cavalieri dovettero fermarsi e coprirsi il viso
con le braccia. – CHE DIAMINE STA SUCCEDENDO?!?- urlò il cavaliere di Pegaso.
Ma
nessuno gli rispose, perché ad un tratto qualcosa
apparve in mezzo a tutta quella luce sfolgorante: videro un bambino abbracciato
a qualcosa, o a qualcuno…
assomigliava ad una donna, ma non era una creatura umana: aveva un peplo e i
capelli completamente bianchi,
quest’ultimi con riflessi argentei e una tiara dorata a cingerle il capo. Quella creatura teneva stretta a sé quel
ragazzino, come se ne valesse della sua stessa
esistenza.
Evelyn trattenne
il fiato e persino Mu ammutolì… si diceva che non era possibile, ma quell’ essere
aveva i lineamenti di Caitlyn, ma era come se non fosse veramente lei…
Fu solo un
attimo: di colpo, le fiamme scomparvero e la cenere si alzava e trasportata dal
vento si gettava su di loro, che rimasero impietriti a
guardare il quadretto.
Il silenzio venne interrotto dall’urlo
terrorizzato del bambino che si scostò dalle braccia di lei e scappò via
zoppicando.
Caitlyn lo guardò
andar via ammutolita: - … M-Ma cosa è succ…- non riuscì a continuare perché si sentì
all’improvviso molto debole, come svuotata di ogni
forza.
La vista le si appannò e cadde riversa al
suolo, svenuta.
…
“E’ apparsa, sorelle!”
“Si: la nostra creatura è apparsa. Ma poiché la ragazza ha accettato il suo potere per salvare
la vita di quel bambino, si è di nuovo sopita dentro di lei…”
“Non disperatevi,
sorelle… il tempo della vendetta si avvicina…”
…
CAPITOLO MODIFICATO
** una
precisazione: Ren del Fulmine sarebbe il personaggio Lion del Fulmine apparso nel capitolo 15
della mia fan fiction: “una fine imminente”. Ho deciso
di cambiare il nome perché la mia carissima amica e assidua lettrice Aries_no_Nike mi ha
fatto notare che Lion del Fulmine aveva troppe
assomiglianze con Aiolia del Leone.
Con questo,
scusate la confusione e faccio un ringraziamento speciale ad Aries_no_Nike che mi ha fatto notare
l’errore, e che soprattutto mi ha suggerito il nome ^^
Ad Aries_no_Nike: perdono, perdono!!! Non volevo farti arrabbiare!!
Volevo farti una sorpresina, spero che ti sia gradita, tesoro xD!! Comunque io tutto bene e tu ?
Bando alle
ciance: per quanto riguarda la biblioteca del Santuario, in effetti anche quella del mio paese fa pena al
confronto! Però c’è il vantaggio che puoi tenerti i libri quanto vuoi xD!!
Sinceramente anche io avevo pensato di aggiungere
scena che hai descritto tra Cathy e Mu, ma poi ho
pensato che sarebbe stato troppo OOC!! Peccato T_T! mi fa piacere che vedere Mu
comportarsi così con la piccola Caitlyn ti dia fastidio e lo da anche a me, ma
non preoccuparti, non sarà per molto ;) !!
Già gia, ci starebbe troppo bene il nostro Aldebaran
con una fidanzatina che si coccolano e si amino
J ahahah è vero sarebbe un ottimo
cuoco e un ottimo fidanzato e io so già quale ragazza dargli nella mia storia,
ma non te lo dico, è un segreto J!!
Un bacione
grossissimo e ti adoro anch’io!! A presto su fb !!
A Moncheri: ciao! Anche se ti ho già risposto tramite efp,
ti ringrazio ancora per i bellissimi complimenti e spero che questo capitolo ti
entusiasmi J! Un bacio e a presto, Cricotton^^