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Autore: REAwhereverIgo    08/09/2012    6 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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La gara

 

Il mattino dopo Sora e Roxas sembravano due zombie. Nonostante si fossero preparati per tre mesi consecutivi a questo momento, adesso si sentivano insicuri e incapaci.

Andrà tutto bene” disse il castano, cercando di convincere sia sé stesso che il fratello.

Faremo una figura meschina”ribatté il biondo, depresso.

“Oh, forza! Un po’ di spirito!” li sgridò la madre, sbuffando.

“Dovete essere forti e sicuri di voi stessi” li incoraggiò, senza successo. I due ragazzi uscirono di casa con l’umore sotto i piedi e lo skate in mano.

Axel ti ha richiamato?” s’informò Sora, per non pensare alla gara.

No. O è molto arrabbiato o se ne infischia” rispose il fratello, deprimendosi ancora di più. Sospirarono entrambi quando arrivarono davanti al cancello d’ingresso della scuola.

Ce la possiamo fare” disse il più grande.

Speriamo

“Che fate, avete paura perdenti?” li chiamò qualcuno dietro alle loro spalle. Si girarono entrambi, arrabbiandosi.

“Buongiorno” li salutò.

Hayner” sputarono all’unisono. Lui rise.

“Non consumate il mio nome” rispose altezzoso.

Stai tranquillo, meno ti nominiamo meglio stiamo” gli assicurò Roxas.

“Siete pronti a perdere, femminucce?” gli chiese, sorpassandoli.

Sarai tu a perdere, pallone gonfiato” disse Sora.

“Non penso proprio. Io e Seyfer ci siamo allenati ogni giorno da quando sono finite le lezioni e vi assicuro che le nostre figure sono spettacolari” li informò.

Anche noi ci siamo allenati, quindi non abbiamo paura” ribatté il biondo.

“Sono proprio curioso, sapete? Magari potrei divertirmi, invece di annoiarmi come ogni volta”

Hayner, ti consiglio di sparire se non vuoi che faccia diventare la tua faccia una gemella del ciottolato della scuola” lo minacciò il castano.

“Che paura! Tremo tutto. A dopo, perdenti” li salutò. Lo guardarono entrare nell’ingresso dell’edificio, poi si scambiarono un’occhiata eloquente.

Giuro che lo faccio cadere dallo skate a suon di bastonate in testa” disse il più grande. L’altro rise.

Se hai bisogno di una mano, non esitare a chiamarmi

 

 

Axel si era depresso per bene da quando Roxas era tornato a casa e aveva aspettato che il suo cellulare squillasse ogni singolo giorno. Praticamente era diventato tutt’uno col divano. Alla fine nemmeno Larxene lo sopportava più.

Chiamalo tu!” aveva sbottato una mattina.

Non posso! Gli ho promesso che non l’avrei fatto!” rispose lui.

Sì, ma così sei insostenibile! Sembri uno zombie con i capelli

Sempre di grande conforto, eh” si arrabbiò.

Sul serio, sei in condizioni pietose. Almeno mandagli un messaggio” gli suggerì. Un messaggio, in effetti, non è una telefonata, quindi non andava contro alla promessa che gli aveva fatto.

Sì, questo posso farlo” annuì felice. Si toccò la tasca posteriore dei pantaloni, dove solitamente teneva il cellulare, ma il suo cuore perse un battito nel sentire che era vuota.

Merda” sussurrò, alzandosi di scatto.

Qualche problema?” gli chiese la bionda, avvicinandosi a lui.

Sì! Il mio telefonino non è dove dovrebbe essere” esplose il ragazzo, iniziando a togliere tutti i cuscini dal divano e lanciandoli in aria.

Che diavolo significa?” lo aggredì lei.

Che lo tengo sempre in tasca ma non c’è più! E se Roxas mi ha chiamato, io non gli ho risposto” sipegò.

Stai scherzando, vero? Cioè, tu sei rimasto su codest’affare seduto per tutto questo tempo aspettando che lui ti facesse uno squillo e tu hai perso il telefono?” ricapitolò.

In parole povere” ammise Axel.

Ma allora sei completamente deficiente!” esclamò Larxene, aiutandolo a cercare il piccolo Nokia.

Misero sottosopra il salotto, senza trovare niente, e si guardarono.

Dove l’hai visto l’ultima volta?” gli chiese la bionda.

Non lo so! lo tengo sempre in tasca!” rispose l’altro.

Magari ti è caduto quando ti sei messo il pigiama ieri” suppose lei, pensandoci.

Andiamo a vedere in camera, allora” decise il rosso.

Mentre salivano le scale, la donna continuava a parlare ininterrottamente.

Giuro che se c’è anche solo mezza telefonata di Roxas su quel coso io ti prendo a padellate in testa fino a quando i tuoi capelli ritti non diventeranno lisci come quelli di Vexen” lo minacciò. Axel rise, divertito da quella minaccia particolare.

Se ci riesci ti danno il premio nobel per la pazienza” le rispose.

E poi mi mettono in carcere per averti ammazzato” concluse lei.

Spalancarono la porta di camera e si misero a cerca sotto al letto e dentro le coperte, finché Larxene non alzò il braccio, vittoriosa.

Trovato!” esclamò. Il rosso si precipitò da lei, con le mani tremanti.

Ci sono chiamate?” chiese. La ragazza controllò.

Niente chiamate” rispose. Lui sospirò deluso.

Ma c’è un messaggio in segreteria telefonica” annunciò. A quelle parole l’uomo gli tolse bruscamente il telefono di mano e fece il numero della segreteria.

“Hai un messaggio. Vuoi ascoltarlo?” gli chiese la solita vocina metallica. Lui premette uno e attese.

Ehi, ciao Axel! Sono io… cioè, sono Roxas. Forse dovevo chiamarti prima…….

 

 

“Ci siamo. Siete pronti?” chiese Riku avvicinandosi ai fratelli Key quando suonò la campanella di fine lezione.

No” risposero sconsolati i due.

“Sentite, vedete di non fare figuracce. Non mi va di fare l’arbitro in una sfida in cui vince quello strafottente di Heyner” li avvertì. Sora lo guardò male.

Hai scommesso contro di lui, vero?” chiese sospettoso.

“Certamente” ammise lui, con il suo atteggiamento sicuro di sé.

“Per cui, se non volete restituirmi tutto ciò che ho puntato, vi conviene fargli il culo, a quello” minacciò. Roxas sospirò e si accasciò sul banco.

Ehi, tutto bene?” gli chiese il fratello.

Per niente” rispose lui.

Non ti ha chiamato, vero?” comprese. Scosse la testa tristemente.

Ci siamo noi con te, non ti preoccupare” lo consolò.

Non è la stessa cosa, ma grazie” disse sorridendo a fatica.

“La gara inizia tra cinque minuti, andiamo” annunciò Riku.

 

 

Vai piano!

Non ce la faccio se diminuisco la velocità

Non ce la fai nemmeno se ti ammazzi

Che palle, fidati di me

Non mi pare il caso

Ok, come vuoi. Io tanto non rallento

Axel e Larxene stavano volando con la macchina per strada. Avevano di gran lunga superato il limite di velocità, ma era tardi e non sarebbero riusciti ad arrivare in tempo alla gara.

Comunque ti faccio presente che è solo colpa tua. Se tu non avessi perso il cellulare non staremmo viaggiando a centoventi verso la scuola” gli ricordò la bionda.

La smetti di ripeterlo? Mi fai venire i nervi

Anche a me fa venire i nervi sapere che la mia vita è appesa a un filo e che tu stai bruciando quel filo con il gas!

Ecco, vedo il parcheggio

 

 

“La sfida consiste in un percorso a ostacoli da dover superare in non più di cinque minuti. Conquista più punti chi fa più acrobazie. Se un concorrente cade è squalificato e la squadra avrà quindici punti di penalità e trenta secondi di tempo in meno per finire il percorso. Se qualcuno si ferma è fuori. La coppia che avrà il punteggio più alto vince. Pronti?” disse Riku, con in mano la bandierina gialla che segnalava la partenza.

“VIA!” gridò.

Roxas e Sora partirono a tutta velocità, mettendo subito in pratica alcuni tricks su cui si erano allenati con i massi nel bosco a casa della nonna. Il percorso era disseminato di pali, cunette e buche, alcune delle quali anche piuttosto profonde.

Ci conviene evitarle” esclamò il castano, indicandone una. In quel momento Hayner entrò in quella di medie dimensioni e ne uscì posandosi con la mano sul bordo e alzando lo skate in aria, tenendolo con i piedi. Un applauso esplose dagli spettatori.

Non credo che potremmo vincere, così” ribatté Roxas, preoccupato. Saltò sopra una cunetta, girandosi a 360° e atterrando perfettamente equilibrato. Tante cadute avevano prodotto qualcosa, almeno.

Anche stavolta ci fu un bell’applauso, ma non era soddisfatto.

Fai fare a me la prossima acrobazia” gli chiese Sora, ricevendo l’appoggio del compagno. Si lanciò sorridendo verso uno dei pali e si fermò a un centimetro da esso, inclinando all’indietro la tavola e facendola girare sotto ai propri piedi. Poi fece un salto piuttosto alto, tenendosi con una mano alla sbarra di ferro e con l’altra tirò indietro la tavola, andando a piegarsi con le gambe quasi fino alla schiena, per poi riatterrare con grazia dall’altra parte.

Sei un mito!” esclamò Roxas, ammirato. Lui rispose mostrando il pollice in alto e sorridendo.

 

 

Sono tutti qua, quindi penso che la sfida si svolga qui” disse Axel, cercando di vedere all’interno della pista. Larxene sbuffò.

Perché sono venuta anche io?

Perché mi vuoi bene. Aiutami a passare” la implorò.

 

 

Sora, ci provi tu a fare la buca più grande?” gridò il biondo. In quel momento Seyfer ci entrò dentro, sorridendo strafottente, ma Hayner si arrabbiò nel vedere che il compagno gli stava per rubare la scena e gli andò dietro.

Ma sono scemi?” esclamarono insieme i fratelli. Si avvicinarono alla fossa e continuarono a ruotarle intorno, sapendo che fermarsi significava essere squalificati, e fissarono all’interno.

“Fammi spazio, devo essere io il vincitore!” stava gridando il biondino.

“Se mi vieni dietro così rischiamo di farci male” ribatté l’altro, preoccupato. Senza ascoltarlo, l’altro lo superò e uscì da là dentro facendo una specie di giro contorto su sé stesso e atterrando con grazie.

“Oh, no!” gridò Seyfer. Fece una brusca manovra per scansarlo e cadde rovinosamente a terra.

“Oh, ma che peccato! Abbiamo un eliminato, signore e signori. Seyfer, sei pregato di allontanarti da lì” disse Riku. Il ragazzo prese lo skate sottobraccio e, zoppicando leggermente, se ne andò dalla pista. Nello stesso istante, Hayner concluse il percorso.

“Adesso i fratelli Key sono i soli rimasti in gara. Hanno un vantaggio di quarantacinque secondi sugli sfidanti, ma un punteggio minore. Ce la faranno a finire in tempo?” declamò l’arbitro.

Sora e Roxas si guardarono.

Io vado alla fine, tu fai la buca” urlò il castano. L’altro sbiancò.

Non ne sono capace!” esclamò.

Sì, puoi farlo. Dai, guadagniamo terreno e vinciamo” lo spronò. Il biondo si sentì morire.

 

 

Eccolo, lo vedo!” esultò Axel, arrivando sul bordo del percorso. Vide il ragazzino muoversi ansiosamente intorno a una fosse scavata in terra e sorrise.

Forza Roxas!” gridò per farsi sentire. Lui voltò lo sguardo e incrociò i suoi occhi verdi.

Puoi farcela!” lo incoraggiò.

A quel punto, il biondo chiuse gli occhi e si fermò con lo skate in bilico sull’inizio della buca, sperando che non si trattasse di fallo. Strinse il ciondolo del braccialetto tra le mani e respirò.

Ora” sussurrò. Lasciò andare il peso in avanti e le ruote della tavola si appoggiarono sulla parete accidentata della fossa. Si dette la spinta col corpo, abbassando la testa e prendendo velocità. “Non schiantarti, non schiantarti” si ripeteva.

Quando iniziò a risalire, il cuore gli andò in gola, chiuse gli occhi, stringendoli fino a farseli lacrimare.

Forza Roxas!” gridarono all’unisono Axel, Larxene e Sora.

Lui percepì il terreno allontanarsi dalla base dello skate e iniziò a girare su sé stesso, tenendo le braccia incollate al corpo.

“Uno… due… tre!” esclamò Riku, contando le giravolte.

Il ragazzo atterrò dolcemente e si avviò a tutta velocità verso la fine.

“Dai! Veloce!” urlavano tutti.

Aveva due secondi per tagliare il traguardo. Nello stesso momento, lui, Axel e Sora chiusero gli occhi, pregando di farcela.

 

 

I fratelli Key rientrarono in casa distrutti. Trascinavano i piedi a terra e sbadigliavano sonoramente. I loro genitori li aspettavano in ansia e andarono loro incontro quando li sentirono chiudere la porta.

Nel vederli in quelle condizioni, il loro sorriso si spense sulle labbra.

“Non è andata bene?” chiese il padre. I due si guardarono, poi Roxas si tolse lo zaino, sospirando.

Ecco…” rispose. Dallo zaino tirò fuori un gigantesco trofeo, con uno skate argentato posto in cima.

I signori Key lo fissarono confusi, poi si aprirono in un grandissimo sorriso.

“Ce l’avete fatta!” esclamarono, abbracciandoli. Ridendo per lo scherzo ben riuscito, i figli li abbracciarono felici.

Li abbiamo stracciati” ammisero contenti.

Quella sera, uscirono per festeggiare la meritata vittoria.

 

 

Per cui qual è la tua decisione?

Io ti credo. Non è una decisione, è un dato di fatto. Tu mi hai detto di fidarmi, tempo fa, ed è ciò che voglio fare

Per cui ti sei deciso a capire che quello è una serpe?

Diciamo di sì

Quindi tutto a posto. Bene” Axel si mise le mani in tasca e guardò altrove, mentre Roxas aspettava un segnale che gli facesse capire che era felice della sua decisione.

Ma se tu non vuoi darmi un’altra possibilità per farti vedere che mi fido, lo capisco” aggiunse cauto.

Cosa? No, non volevo dire questo” esclamò il rosso.

Allora dì qualcosa” lo spronò. L’uomo rimase zitto.

Non sono mai stato bravo a parole, purtroppo” rispose sorridendo.

Per cui rimaniamo qui a guardarci negli occhi per i prossimi giorni?” sbuffò il biondo. Axel gli prese il viso tra le mani e lo baciò appassionatamente.

No, io avevo altre idee per farti capire la mia felicità” spiegò.

Sei un pervertito. Un porcospino pervertito” lo accusò Roxas, ridendo.

Rise anche lui e lo fece salire in macchina.

Hai problemi a rimanere da me a dormire?

Ma figurati! Domani è domenica, non devo mica alzarmi presto

Meglio così. Non ho intenzione di farti riposare molto, comunque” lo avvisò, guardandolo malizioso. Mise in moto e il ragazzino scosse la testa divertito.

Porcospino pervertito” ripeté.

 

  
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