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Autore: stylessmurf    08/09/2012    6 recensioni
Dio solo sa quanto abbia odiato Louis Tomlinson.
Lo odiavo, con tutto me stesso. Lo odiavo perché mi aveva reso debole, lo odiavo perché era stato capace di far crollare tutte le mie difese, lo odiavo perché ero convinto che fosse stato lui a cambiarmi, a rendermi “diverso”.
Ma nonostante l’odio, io lo amavo.
Dio solo sa quanto abbia amato Louis Tomlinson.
Lo amavo, con tutto me stesso. Lo amavo perché mi aveva reso forte, lo amavo perché era stato capace di far crollare tutte le mie barriere, lo amavo perché grazie a lui avevo capito quale fosse il mio posto nel mondo.

[One Shot - Louis/Harry]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Loving you in silence.

 

 

 

Siamo qui.
Due anni fa non avrei nemmeno potuto immaginarlo, eppure adesso è una realtà, una realtà alla quale faccio ancora difficoltà a credere.
Chi avrebbe mai detto che da ‘panettiere’ sarei diventato un membro dei One Direction?
Chi avrebbe mai detto che sarei riuscito a realizzare il mio sogno?
Chi avrebbe mai detto che avrei cantato alle Olimpiadi 2012?
Diamine.
La mia vita era cambiata così tanto?
Che domande, certo che sì.
Ma tutti questi cambiamenti risultavano secondari, rispetto a quello più importante per me.
Questo cambiamento aveva un nome, un nome stupendo e musicale, che rispecchiava il proprietario del nome stesso.

 Louis William Tomlinson.

Ecco, avete sentito quella melodia rilasciata dal suono di ogni sillaba che lo compone? È musica.
Alle mie orecchie, è sempre stata musica. Soprattutto quando, per la prima volta, lui me l’ha riferito. Quando per la prima volta mi sono chiesto cosa celassero quegli occhi ricchi di sentimento, devozione, genuinità. Quando, per la prima volta in vita mia, ho sentito il cuore esplodere per uno sconosciuto, per un uomo.
Non ero omosessuale, prima di conoscere Louis Tomlinson. Non mi ero mai interessato ad un ragazzo, non avevo mai provato nessuna sorta di attrazione verso il genere maschile.
In due anni, lui mi aveva cambiato e sconvolto completamente la vita. L’aveva resa tormentata, ricca d’ansia e preoccupazione, in lotta contro un ‘me stesso’ che non riusciva ad accettare la sua sessualità.

Dio solo sa quanto abbia odiato Louis Tomlinson.

Lo odiavo, con tutto me stesso. Lo odiavo perché mi aveva reso debole, lo odiavo perché era stato capace di far crollare tutte le mie difese, lo odiavo perché ero convinto che fosse stato lui a cambiarmi, a rendermi “diverso”. Lo odiavo perché per settimane mi ero torturato nel pensiero che potesse non ricambiarmi, che provasse solo un grande amore fraterno nei miei confronti. Ma nonostante l’odio, io lo amavo.

Dio solo sa quanto abbia amato Louis Tomlinson.

Lo amavo, con tutto me stesso. Lo amavo perché mi aveva reso forte, lo amavo perché era stato capace di far crollare tutte le mie barriere, lo amavo perché grazie a lui avevo capito quale fosse il mio posto nel mondo. Lo amavo perché quando piangendo gli avevo confessato di amarlo sopra ogni altra cosa, mi aveva abbracciato e baciato fino a farmi dimenticare il motivo delle mie lacrime. Lo amavo perché mi aveva reso la persona più felice del mondo, dandomi tutto l’amore di cui avevo bisogno.
Lo amavo, e mai avrei smesso di amarlo. Mai avrei dimenticato i momenti passati insieme, il continuo nasconderci dalle telecamere, il poter essere ‘noi’ solo a casa nostra, in una stanza dalle finestre chiuse e le tende tirate, lontani dagli sguardi da chi non doveva scoprirci, da chi non avrebbe accettato il nostro amore.
Dopo aver viaggiato per i ricordi, il mio cervello si collega nuovamente alla realtà che mi circonda, e mi innervosisco. Sposto l’attenzione su di luiperché è l’unico che riesca a calmarmi –e farmi collassare– con un solo sguardo. Le truccatrici si stanno prendendo cura del suo –bellissimo– volto, cercando di renderlo più perfetto di quanto non sia. La reputo una cosa stupida, perché il suo viso non potrebbe essere più bello di quanto non sia già. Forse cercano di renderlo più bello perché non l’hanno mai visto al mattino, appena sveglio, con i capelli scompigliati e la maglia del pigiama sollevata, che lascia vedere gli addominali.. quello è decisamente il momento in cui è più bello. Ma è bello anche quando mi parla, è bello quando mi sorride, è bello quando, quasi in automatico, mi accarezza la guancia prima di baciarmi, ogni volta. Louis Tomlinson è sempre stupendo, così stupendo da far male.
Mi impongo di smetterla di pensare a lui, perché –come sempre–, anche il suo solo pensiero è capace di innervosirmi all’inverosimile. Anzi, più che innervosirmi, è capace di rendermi euforico e ansioso quando una caffettiera sul punto di esplodere..
Non sono mai riuscito ad esprimere bene le mie emozioni, su.
Tra un po’ la cerimonia avrà inizio, e non riesco a smettere di camminare avanti e indietro con i nervi tesi.
Questa non è un’esibizione che vedrà solo il Regno Unito. Non è X Factor, non è Red or Black. Sono le Olimpiadi, che vengono trasmesse in tutto il mondo.
E di certo, prendere coscienza di ciò che stiamo per fare non mi aiuta a tranquillizzarmi.
Cammino ancora un po’, per poi sedermi sul pavimento, colto da un attacco di ansia. Avrei potuto sbagliare davanti al mondo intero, ed io avevo tremendamente paura di sbagliare.
«Harry? Ma che stai facendo?»
Sento la sola voce che avevo voglia di sentire.
Alzo lo sguardo verso di lui, ed annego per l’ennesima volta nell’azzurro dei suoi occhi. Ha piegato le ginocchia per osservarmi da vicino, perché so che odia guardarmi dall’alto. Mi sorride appena, per poi sedersi con un tonfo accanto a me e cingermi le spalle in un abbraccio.
«Lo so che hai paura di sbagliare, ma non succederà. Sei fantastico, Harry, ed insieme a me andrà tutto bene. Non deluderai nessuno, o in ogni caso non deluderai mai me. Mai» Mi guarda con serietà, per farmi intendere che non scherzerebbe mai su una cosa simile, ed io so che tutto ciò che dice è pura verità. Lui crede davvero in me, sempre.
Gli sorrido e gli prendo la mano, intrecciando le dita con le sue. Vorrei fargli capire quanto lo amo, perché non ho mai amato nessuno quanto amo lui.
Delle voci interrompono i miei pensieri, ed è un telecronista che annuncia l’inizio della cerimonia. Ho un brivido, e Louis pare sentirlo, perché rafforza la stretta sulla mia mano come per dire “Io sono qui”.
Il nostro rapporto è sempre stato così, alla fine. Pieno di parole non dette, di desideri non esauditi, di esitazione costante. In quel momento, avrei voluto potergli prendere il volto tra le mani, e baciarlo con tutto l’amore che potevo offrirgli, ma ovviamente non potevo. Perché gli altri non dovevano sapere di noi, le “fans” non dovevano sapere di noi. La maggior parte ci avrebbe abbandonati, e non poteva accadere.
Il resto del gruppo sapeva di noi due, e al momento del nostro piccolo ‘coming out’ come coppia, nessuno si era scomposto più di tanto. Loro avevano riconosciuto subito quell’odore di amore che invadeva la stanza quando io e Louis iniziavamo a parlare, a guardarci, a ridere insieme. Anche i manager lo sapevano, e fin quando il segreto sarebbe rimasto tale, a loro non importava più di tanto.
Non importava quanto io avessi voglia di prendere il viso di Louis e baciarlo, davanti a tutti.
Non importava quanto lui avesse voglia di stringermi la mano in pubblico, intrecciando le mie dita con le sue.
Non importava quando ci amassimo, perché il nostro amore sarebbe stato visto come un qualcosa di ‘sbagliato’ dalle ragazze che sognavano di baciare i candidi visi dei One Direction, intrecciare le dita nei seducenti riccioli di Harry Styles o annegare nel blu degli occhi di Louis Tomlinson.
L’unica persona alla quale avrei mai permesso di intrecciare le dita nei miei capelli, mi è seduta accanto, e mi guarda come se fossi l’ottava meraviglia del mondo.
«Louis?» Lo chiamo, quasi in un sussurro.
«Sì?» Chiede di rimando, col suo volto da bambino stupito. Io sorrido e mi avvicino, come se dovessi confessargli il segreto più grande del mondo.
«Lo sai che i tuoi occhi sono stupendi?»
«Dovresti avermelo detto un centinaio di volte, più o meno» Ride, ed il cuore mi si scioglie.
«E che hai il sorriso di un bambino?»
«Duecento volte, e una» Sorride ancora, e stringe la mia mano, forte, fino a farmi male, perché vuole trattenere le lacrime ed io lo capisco bene.
«Sono stanco, Harry» Lo dice in un sussurro, perché gli altri non deve sentirlo. Parecchi addetti passano alle nostre spalle, mentre stiamo ancora seduti per terra, chiusi nel nostro mondo, dove non possiamo fare tanto rumore. Il nostro mondo fatto di rapidi gesti, di baci rubati, di amore celato.
«Sono stanco, ma resisterò. Resisterò all’infinito, fino alla fine dei tempi. Resisterò, finché tu sarai con me»
Non sono parole al vento, le sue, lo percepisco nel modo in cui mi guarda negli occhi e mi accarezza il dorso della mano. È una promessa, una vera promessa.
È pronto a sacrificare tutto, per me. È pronto a perdere il lavoro, agli scandali, ad essere etichettato come “gay” da chiunque possa riconoscerlo per strada.
È pronto a tutto, pur di stare con me sotto i riflettori, senza vergogna.
Però non potrebbe mai farmi questo, non potrebbe mai farmi perdere il lavoro, far gravare sulle mie spalle il giudizio degli altri, non vuole che io soffra.
E quindi aspetta.
Aspetta che io diventi abbastanza forte da reggere la pressione, aspetta che io sia pronto a buttarmi alle spalle e sorvolare sui giudizi altrui. Sarà sempre con me, ed aspetterà il necessario.
Quanto vorrei essere più forte, per lui.
Quanto vorrei essere più forte, per noi.
Vuole vivere la sua vita come un ragazzo innamorato del suo ragazzo, e libero di mostrarlo agli altri; tutto questo mi fa tornare indietro con la memoria, fino a quei giorni in casa nostra, quando stavamo semplicemente sul divano a parlare e coccolarci, davanti al caminetto, con la classica cioccolata calda che Lou prepara ogni qual volta faccio i capricci per i motivi più stupidi; e quando la finivo, mi baciava, con le labbra ancora impregnate di quel sapore così dolce, con quel sapore di amore e.. cioccolata. Penso a quando, dopo averlo pregato più e più volte, abbiamo guardato tutta la saga di Harry Potter in una giornata, senza sosta. O ancora, penso a quelle sere passate a giocare a Monopoli, a quelle partite che non abbiamo mai finito davvero, perché arrivati sul più bello uno dei due si stancava e decideva di distrarre l’altro con un bacio.
Penso ai Leeds Festival duemilaundici, quando gli ho detto tutto, quando tutto è cambiato; quando, piangendo come una ragazzina, mi sono buttato tra le sue braccia, urlandogli il mio amore, e lui mi ha baciato per la prima volta, facendomi sentire giusto. Per la prima volta, da quando avevo capito di amarlo, pensavo che amarlo fosse la cosa giusta da fare, e non mi sentivo più “quello diverso, sbagliato”. E anche se fossi stato sbagliato, io e Louis saremmo stati sbagliati insieme.
E sapevo che non c’era niente di più bello, che amare e sbagliare con Louis.
Ho paura degli altri e dei loro giudizi, è vero. Ma lo amo, e farei di tutto per renderlo felice.
E nella consapevolezza di ciò, gli prendo il volto tra le mani e lo bacio, senza paura, perché voglio iniziare ad essere forte, voglio iniziare ad amarlo sul serio e pubblicamente, a costo di perdere tutto.
Non so se qualcuno ci sta guardando, non so se stanno cercando di infiltrarsi nel nostro piccolo mondo e sbirciare, non so se qualche telefono ci ha scattato una foto. Non lo so e non mi interessa saperlo, voglio solo dire al mio ragazzo che lo amo nel modo migliore.
Mi bacia a sua volta, ma poi si allontana, guardandosi intorno.
Tutti sono troppo occupati, e nessuno ci ha visti.
Io e Louis siamo ancora un segreto, ma in questo momento non importa, perché lui poggia nuovamente il suo sguardo su di me, mi accarezza la mano e la stringe nella sua.
È un sussurro, si limita a muovere le labbra e mimare delle parole, ma non le pronuncia a voce alta. Non per mantenere il segreto, perché ha capito che non mi importa più, ma perché vuole dirmi qualcosa di troppo intimo, che non vuole urlare al mondo. È un qualcosa per me, solo per me, ed il mondo può solo osservare Louis Tomlinson mentre mi parla, senza capire cosa mi sta dicendo.
Senza avvertire il suo “Anche io” in risposta al mio silenzioso “Ti amo”.
Alla fine, questi sono Harry Styles e Louis Tomlinson.
Due amanti costretti ad amarsi in silenzio.
E adesso, non ho più paura delle Olimpiadi. Non ho paura di niente, fin quando il mio Superman è con me.

 

 

 

 

 

 

Hello there.
Mars is here, con una nuova ed inaspettata (?) one shot Larry, la mia prima os :’)
Siete commossi, vero? Lo sono anche io, perché finalmente oltre a Please don’t be in love with someone else, c’è un'altra fan fiction nel mio profilo efp. I’m feeling so cool.
E poi, oggi è una bella giornata. Non so, sono felice, principalmente sono felice per quello che mi ha detto Sarah (Demsmuffin, amor mio) dopo averla letta asdfghjkl.
Ho sclerato non poco, ed ho deciso di dedicare questa OS a lei. Love you babe 
Ma comunque, visto che queste note non se le incula mai nessuno, io finisco qua lol.
ANZI, vi anticipo chee questa non sarà la mia ultima os Larry, ma che sono incinta di parecchie altre idee che aspettano di essere partorite su una pagina di word. Ed ho in programma di postarne qualcuna rossa, ma shh.
Bene, vi amo tanto e non so che altro dire, se non.. ci vediamo presto C:
Mars. 

   
 
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