Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: _xlovatosguitar    08/09/2012    7 recensioni
Non sono mai stata una cattiva ragazza, almeno è quello che credo.
Non sono mai stata neanche una ragazza facile.
Il mio nome è Annabeth Mason, chi sono?
Mi dispiace dirvi che questo non lo so neanch'io.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'interno della fabbrica è simile ai laboratori di chimica della mia scuola, ci sono provette,  imbuti, contagocce, boccettine colorate e bottiglie d'alcool.
"Vieni-dice Justin facendomi cenno con la mano-ti faccio fare un giro"
"Ho paura di rompere qualcosa, sembra tutto così fragile" confesso cercando di non urtare nulla.
"Non preoccuparti, tieni-replica porgendomi un camice bianco-non voglio che ti si rovini il vestito"
"Grazie" rispondo afferrandolo.
"Allora-dico muovendo le mani-cosa possiamo far esplodere?" 
"Pronta a creare il tuo primo profumo?" dice dopo aver riso.
"Il nostro profumo" azzardo.
"il nostro profumo, perfetto" ripete lui arrossendo mentre cerca di nascondere il suo imbarazzo.
"Quindi, di cosa vuoi profumare?" domanda cercando qualcosa tra le provette.
"zucchero filato-dico veloce-no, ciliegia..però profumano tutte di ciliegia..cocco e..menta, questo non lo usa nessuno" dico terminando la frase con un gesto.
"E che sia allora" risponde lui, tirando fuori da una scatola due provettine.
"Versa nell'alcool il contenuto di questo provette" dice indicandole.
Il contenuto delle provette miste all'alcool assume un colore tendente al giallo chiario.
Lo osservo poi aggiungere un po' d'acqua, in confronto ai miei gesti i suoi sono delicati e privi di nervosismo.
"Disturbo?" qualcuno fa capolino dalla porta, un ragazzo di colore, alto e muscoloso.
"Continua tu un secondo" dice Justin dirigendosi verso la porta.
 
Justin's pov
"Sean, che c'è?" domando chiudendo la porta alle mie spalle.
"Chi è lei?" chiede tentando di vedere all'interno della stanza.
"Un'amica, che vuoi?" ribatto.
"Un'amica, un'amica carina che magari ti piace?" dice stringendo le braccia al petto con aria da saputello.
"Un'amica, non mi piace, siamo solo amici, vai ora per favore"
"E no allora voglio conoscerla" risponde alzando le sopracciglia e poggiando una mano sulla maniglia.
"Ciao bella, Justin mi ha detto che sei una sua amica" urla quasi entrando nella stanza.
"Oh io, si, si, sono una sua amica" dice lei guardandomi in cerca della mia approvazione.
"Bene, ora l'hai conosciuta, vai" insisto spingendolo con la mano.
"Aspetta, come si chiama questa bella fanciulla?" 
"Amico, ti prego, le stai dando fastidio" non voglio che si avvicini a lei, è sempre stato un grande cascamorto.
"No, va bene, ehm grazie, sono Annabeth e tu?"
"Sean, Sean Grant, piacere di conoscerti"
"Piacere mio" ribatte lei sorridendo, ha un sorriso che davvero farebbe invidia al sole.
"State facendo un profumo?" nooo, siamo in una profumeria, dovremmo fare la messa in piega ai barboncini?
"Si, in realtà Justin stava facendo un profumo, io sono solo quella imbranata" ridacchia dolcemente guardandomi.
"Oh ma è facile, vi aiuto" no.
"Non c'è bisogno, dovresti lavorare no?" dico cercando di distoglierlo dalla mia ragazza, cioè no, da Annabeth.
"Il mio turno finisce tra tre, due, uno.." sussurra l'ultimo numero mentre guarda l'orologio.
"Dai, ora abbiamo sei mani, significa che finiremo prima, muoio di fame" tenta di ritirare su la situazione lei, penso abbia notato il mio disappunto. 
Annuisco e torno vicino a lei, nel frattempo Sean sonoilterzoincomodoenonmenerendoconto Grant continua a trafficare con il profumo.
"Scusalo" sussuro ad Annabeth poggiando la mia mano sulla sua.
"Figurati, è un ragazzo simpatico" risponde sorridendo ancora.
"Tieni attaccaci un'etichetta e dagli un nome, dolcezza" dice Sean porgendo tutto ad Annabeth.
"Un nome?" domanda guardandomi.
"Qualcosa che ti piace, il tuo nome magari" propongo.
"Nhà, deciderò con calma, devo scegliere un bel nome per il nostro profumo" risponde guardandomi negli occhi e arrossendo un po'.
"Andiamo a mangiare" s'intromette canticchiando vincente Sean.
"Amico, andiamo a pranzo da mia madre e.."
"Capisco..significa che aggiungeremo un posto, no?"
"Certo, aggiungeremo un posto" dico infastidito.
"Sali in macchina, dietro" continuo usciti dalla fabbrica.
"Justin, andiamo davvero da tua madre? io non sto bene, non sono vestita come si deve, non.."
"Non andiamo da mia madre, fidati, dobbiamo sbarazzarci di lui in qualche modo" la interrompo mentre le sue gote arrossiscono ancora di più.
"Eccoci, scendiamo" propongo arrivati a casa per poi bloccare la mano di Annabeth.
L'unico idiota a scendere è ovviamente Sean che si gira di scatto appena sente il rumore delle gomme sull'asfalto.
"E' l'unica cosa che mi è venuta in mente" confesso.
"Poverino però, aveva una faccia" dice ridendo.
Rido con lei, mentre sposto lo sguardo dalla strada alle sue labbra.
"Allora, adesso devo bendarti" annuncio accostandomi ad un angolo della strada.
"Che?" 
"Si si, andiamo" dico legandole una benda rossa e bianca attorno al capo.
So che un pranzo al mare è abbastanza scontato ma riuscirò a rendere speciale questa giornata.
 
"Togli le scarpe" le sussurro dolcemente.
La guido piano verso la spiaggia dove da bravo bambino il figlio del padrone dello stabilimento ha preparato tutto, venti dollari mi è costato pagarlo.
"Guarda ora" dico togliendole la benda.
Il mare è estramamente calmo, il sole batte sulla sabbia calda e le onde che s'infrangono contro gli scogli sono un sottofondo perfetto.
"Che meraviglia" risponde sorridendo e correndo verso la battigia.
"Sono almeno due anni che non vado al mare, sai?" urla da lì poi.
Mi avvicino a lei, le cingo i fianchi dolcemente.
"Perché?" le domando.
"Mio nonno stava poco bene e per tanti altri motivi che non ti sto a dire perché sarò occupata a mangiare, perché hai da mangiare vero?" domanda ridendo di gusto.
"Vieni, siediti" dico aiutandola tenendole la mano.
"Ho insalata di pollo, panini al prosciutto e maionese..." inizio a dire.
"Ohw...sono vegetariana.." dice imbarazzata.
"Oh mi dispiace, ho una torta al cioccolato e panna fatta da mia madre volendo, che idiota sono, scusa" rispondo colpendomi la testa.
"Tira fuori la torta, ah una cosa, non sono e mai sarò vegetariana" dice sorridendo a trentadue denti.
"Brava che sei eh" ride e io con lei.
Una cosa da sapere su Annabeth, lei mangia, mangia, mangia e mangia, ricordatevi 'sta cosa.
"Comunque, Justin, volevo ringraziarti perché sto passando una giornata fantastica come poche negli ultimi tempi e solo grazie a te"
"Non devi ringraziarmi, sei una ragazza spe
ciale" dico avvicinandomi di molto al suo viso.
La vedo sorridere dolcemente, mi avvicino ancora e...
"Ahia!" che cosa? quando? come e dove?
"Ragazzino, il pallone!" la sento gridare.
                                                                                                                                                                                             Qualcuno ce l'ha con me, lo so.



 
Dolcissime beliebers del mio cuore che sono le fans più fighe di questo universo.
si, lo so, sono una lecchina.
ho postato con 1234567865432456543 anni di ritardo e vi chiedo
scusa però i'm back (no veronica, no)
siete rimaste male per la fine? non so com'è 'sto capitolo, ho voluto scrivere la parte di Justin e vi dico
che quando parlerà lui sarà tutto meno pesante, conoscete Justin su lol.
Come sempre non l'ho riletto per bene quindi perdonatemi 
per gli errori di qualsiasi genere;
magari fatemi sapere come vi sembra o insultatemi per il ritardo,
vi ringrazio di cuore per tutto, 
ah, l'appuntamento andrà di merda per ora ma vedrete che alla fine sarà hfjcdkslgjfdks.
ok, credo di non aver dimenticato nulla..anzi si, SIAMO FIGHE, BELIEBERS, TANTO.
un bacio, ronnie.

 
@xlovatosguitar su twitter.
  
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