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Autore: zacra    08/09/2012    3 recensioni
Eccomi qui con l'ennesimo esperimento, spero sia di vostro gusto!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Gin era seduta sul davanzale della sua finestra e guardava come ogni sera da due anni il sole tramontare e colorare il cielo di Parigi, non aveva rimpianto neanche una volta di essersene andata dall’Italia per vivere come aveva sempre sognato, ogni tanto vendeva quadri ad una Galleria d’Arte, aveva il suo banchetto e tutto il tempo per scrivere il suo romanzo, faceva la vita dell’artista e viveva nel sottotetto di 50 metri di una vecchia casa a Montmartre, non poteva essere più felice, era facendo quella vita che aveva incontrato le persone migliori, la sua padrona di casa Christelle che era anche la padrona del Bar dove lei mandava sempre la gente a bere e mangiare le faceva quasi da nonna, così come Jaques il pittore che la trattava come una figlia,  e lo stesso valeva per tutti gli altri che con lei popolavano la piazzetta principale del quartiere, erano una grande famiglia e ognuno faceva del suo meglio per aiutare gli altri.
Finì di cenare e poi scese di nuovo ad allestire il suo banchetto come gli altri.
-          Gin tesoro hai mangiato?- le chiese Christelle sulle scale guardandola preoccupata.
-          Si Stel ho mangiato- disse la ragazza sorridendole.
-          Bene, magari stasera è la sera che incontri il tipo giusto- le disse.
-          Ma chi?- chiese Gin intrecciandosi i capelli su un lato e fermandoli con un fiore.
-          Siamo a Parigi tesoro, non importa chi sia il tuo tipo stai pur certa che ….-
-          Sotto il cielo di Parigi lui c’è- disse Gin canzonandola, Stel le diceva quella frase almeno una volta alla settimana.
Stel le sorrise e tornò in casa.
Gin uscì dalla porta e con calma si diresse al suo banchetto con sottobraccio le ultime cose che aveva preparato quel pomeriggio in un momento di calma.
Il taxi lasciò Costance e i figli a pochi passi dalla scala che saliva verso la chiesa del Sacro Cuore.
Iniziarono a risalire verso la piazzetta era tutto un susseguirsi di musica, balli, cibo e artisti di ogni parte dell’Europa, in più c’era il forte odore dell’incenso a rendere se fosse possibile tutto ancora più esotico.
Passeggiarono lentamente godendosi ogni singolo passo e ammirando la meravigliosa serata che la città di Parigi stava offrendo loro.
Gin era seduta accanto a Jaques e lo guardava disegnare, aveva finito di vendere gioielli per quella sera così ora si stava concedendo un po’ di riposo.
-          Vuoi qualcosa da bere Jaques?- chiese Gin alzandosi.
-          Qualsiasi cosa pur che sia fresca- rispose lui sorridendole e tornado ai suoi acquerelli.
Gin prese un thè freddo al limone per Jaques sapeva che lo adorava e un bicchiere di vino per lei.
-          Ecco a te- disse allungandogli la bottiglietta di plastica.
-          Vino? Tradisci la tua bionda fedele per un rosso da festicciola sul prato?- disse lui.
-          Solo per stasera- disse lei bevendo lentamente.
Spesso si chiedeva come avesse fatto a vivere prima di iniziare a farlo lì, era tutto così diverso sembrava di stare in un’altra dimensione rispetto al resto del mondo, e poi facevi poche fermate di metro e di nuovo la realtà ti inghiottiva, ma essere inghiottiti nella realtà di Parigi era sempre un piacere.
-          A quanto pare, li hai proprio conquistati i nostri Americani- disse indicando Jared che si stava avvicinando con la madre e il fratello.
-          A quanto pare- disse lei finendo di bere.
Quando li raggiunsero Gin si alzò in piedi per salutarli.
-          Allora vi piace?- chiese.
-          Si è davvero bello, grazie per avercelo detto oggi- disse Costance sorridendole.
-          Di nulla, anzi se vi sbrigate tra poco ci sono le danzatrici del ventre di là- disse indicando loro alcune ragazze che si stavano preparando poco lontano.
-          Mh….io andrei- disse Shannon guardando la madre.
-          Si anche io, vieni Jared?- chiese Costance al figlio che stava guardando dei vecchi dischi in un banchetto accanto a loro.
-          Vi raggiungo dopo- disse continuando a spulciare i dischi, in realtà voleva solo una scusa per attardarsi .
Restò li per una decina di minuti ma lei pareva non cogliere le sue intenzioni, o forse le coglieva perfettamente e non le importava.
Passò accanto a lei ed al pittore e incrociò lo sguardo di lei che gli sorrise,” perché mi sorridi e non mi parli?” si chiese, forse lo faceva solo per cortesia, infondo neanche si conoscevano e quella con cui aveva parlato maggiormente era sua madre.
Raggiunse la madre e il fratello e si godette lo spettacolo delle ballerine.
-          È rimasto qui per più di dieci minuti aspettando che tu gli dicessi anche la più banale delle cose, è molto umiliante per un uomo della sua età- disse Jaques guardandola serio.
-          Quanti anni dici che ha?-chiese lei.
-          Mh…una trentina all’incirca- disse lui.
-          Hai ragione allora è umiliante- disse lei- ma non è colpa mia se gli interessa parlare con me non deve aspettare che sia io a iniziare una conversazione-
-          Forse è timido-
-          Non credo, timido è suo fratello, lui mi sembra solo troppo sicuro di sé- disse lei.
Jaques sospirò e continuò il suo lavoro.
Gin si alzò e decise di fare due passi era stanca di stare seduta, passeggiò tra le bancarelle e gli spettacoli dei vari artisti poi decise di andare a godersi lo spettacolo della città illuminata dalla scalinata che i turisti non conoscono e che quindi è spesso vuota e silenziosa.
  
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