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Autore: AliDOro    09/09/2012    3 recensioni
Quattro festività solari per quattro capitoli:
1-Alban Elved: Il profumo dell’inizio dell’autunno che emanava era quasi inebriante, sapeva di nebbia e terra umida, di foglie secche e frutta matura e cominciava a sentirsi il leggero odore dei fuochi aromatizzati di Samhain.
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Eccomi con una  nuova  storia, nell’attesa di risistemare come  meglio possibile il prossimo capitolo di “Ancora”. Sinceramente non avrei mai pensato che  un singolo capitolo mi portasse via così  tanto tempo, ma rintracciare informazioni attendibili e decenti si sta rivelando un impresa.

Ci tendo a ringraziare chi ha letto, seguito, recensito e/o messo “di botanica e  magia” tra preferiti, seguite e da ricordare. Grazie  ancora.

Ci saranno come  al solito degli errori orribili.. devo decidermi a rapire qualcuno e costringerlo a farmi da beta….

Vi lascio dunque ad Alban e vi aspetto a fine capitolo per le precisazioni.

Ovviamente  i personaggi non sono miei ma della  BBC , maledizione, e  scrivo questa fic solo per puro piacere personale.

ALBAN

 

Ch1 Alban Elved

 

Nell’aria si sentiva l’odore del grano e dei frutti della vite e del melo.  Li druidi delle tribù umane preparavo i mandala per festeggiare  la notte di Alban Elved e gli abitanti dei villaggi li decoravano con parti del raccolto.

La magia vibrava nell’aria a richiamare “la luce dell’acqua”, Albad Elved, per rendere grazie per il raccolto ed assicurarsi che le preghiere accompagnassero il dio sole morente nel suo riposo fino all’anno seguente, per assicurarsi la giusta protezione nel prepararsi al lungo inverno per salutare , per salutare l’arrivo delle divinità femminili.

Mabon  si acconciava  i lunghi capelli neri, che  lucenti le scendevano in morbidi boccoli sulla schiena decorandoli con spighe di grano, foglie secche, grappoli d’uva, spicchi di mela e bacche specchiandosi nel ruscello . Il profumo dell’inizio dell’autunno che emanava era quasi inebriante, sapeva di nebbia e terra umida, di foglie secche e frutta matura e cominciava a sentirsi il leggero odore dei fuochi aromatizzati di Samhain.

Il corpo sinuoso era nascosto dal vestito dai toni caldi, il giallo dotato delle foglie i caldi colori della terra i leggeri verdi e l’oro delle spighe.

Quando lei si girò a guardarlo sorridendo, lui non poté fare altro che trattenere il respiro. Gli occhi  verde foglia di lei ricambiarono lo sguardo ilari e maliziosi incitandolo a complimentarsi con lei.

“Sei splendida  Elved” gli sorrise lui con tono cerico di profonda ammirazione. Lei sorrise e subito scherzosamente s’imbronciò.

“Merlin” sospirò quasi affranta “lo sai che non mi piacciono i nomi che mi rifilano gli umani ne  tanto meno quello da ‘messaggera’. Perché semplicemente non mi chiami con il mio nome? Non è difficile chiamarmi ‘Morgana’!”

“Ti chiamo così tutti i giorni, almeno nel giorno della tua festa dovresti utilizzare il nome ufficiale e quello che ti è stato assegnato dagli umani.”

Morgana  gonfiò appena le guance e si spostò dal corso d’acqua poi gli si avvicinò ancheggiando leggermente e sogghignando malefica. Gli sollevò leggermente il  mento con un dito e gli si avvicinò tanto da poggiare quasi le labbra sulle sue.

“Hai ragione” sussurrò lasciando che i loro respiri si mescolassero. “Vorrà dire che  in onore di tutto questo  comincerò a chiamarti Alban Arthuan”.

Merlin sgranò gli occhi sbiancando mentre lei si allontanava saltellando tra muschio e radici ghignando malefica.

“No, no, no, no e poi no!” piagnucolò Merlin, “è già abbastanza  imbarazzante averlo come nome, morirò di vergogna se continuerai a ripeterlo!”

Morgana rise sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio “e perché? Caro il mio ‘luce di Arthur’?”

Merlin la  guardò esasperato, sospirando. “Ti sei risposta da sola quando hai pronunciato il mio nome”.

 Avanzò cauto  verso di lei per non inciampare nelle radici degli alberi.

“Conosci Arthur” riprese “lui ha preso il mio nome come un invito a nozze e quando è nei paraggi mi tratta come  il suo schiavo, soprattutto se gli si ricorda come  mi chiamo. Grazie agli dei è un asino e ogni tanto mi fa  la gentilezza di dimenticarsene”.

Il sole cominciò a tramontare e i cori degli esseri umani s’innalzarono nella foresta.

Morgana  alzò lo sguardo al cielo e chiusi gli occhi rimase qualche attimo in ascolto, poi riportò la sua attenzione su Merlin. “lo sai che è il suo modo per dimostrarti che ti ama, è testardo, sono ere che continua pensando che sia un mezzo più che efficace.”

Merlin sorrise abbassando lo sguardo e massaggiandosi nervosamente il collo, poi riportò l’attenzione sull’Alban “Certe volte vorrei solo che mi amasse di meno, allora.”

Morgana ridacchiò divertita e al ‘ora vai’ dell’amico lei si dileguò  lasciando dietro di sé  solo una scia del suo profumo.

 

 

 

 

 

 

Angolino delle informazioni.

 Intanto ci tengo a specificare che  saranno 4 capitoli di lunghezza varia e soprattutto Arthur X Merlin, in secondo luogo saranno presenti solo 4 personaggi di Merlin come  base, anche  se possibili guest star  potrebbero comparire  ogni tanto ma  solo per ruoli marginali.

Ed ora buttiamoci sullo specifico. Il primo capitolo è palesemente un prologo per mostrarvi in quale “universo alternativo” siamo finiti.

In questa mia fic i cari personaggi principali sono umanizzazioni delle festività legate al sole. Tali festività sono equinozi e solstizi.

I celti li chiamavano albans (luci).le  quattro festività sono :

-          Alban Eiler (equinozio di primavera) con data il 21 marzo, letteralmente “luce della terra”;

-          Alban Heruin (solstizio d’estate) con data 21 giugno, letteralmente “ luce della  spiaggia”;

-          Alban Elven (equinozio d’autunno) con data 21 settembre, letteralmente “luce dell’acqua”;

-          Alban Arthuan (solstizio d’inverno) con data 21 dicembre, letteralmente “luce di Artù” meglio conosciuto come  Yule.

Si dice che Re Artù fosse nato proprio il 21 dicembre e che  dal nome  della festa derivi il suo nome.

Visto che  il capitolo è dedicato a Elven vi darò un paio di notizie  in merito.  Alven Elven o Mabon o Harvesthome è la sesta  che  sancisce  la fine  del raccolto sanciva  il declino del dio sole e  l’arrivo della dea luna insieme a Samhain sancisce l’inizio del periodo di preparazione all’inverno. Elven si festeggiava creando un cerchio di spighe di grano decorato con bacche  e frutti come  offerta agli dei il capo dei druidi ci si sedeva in mezzo  e assieme ai membri del villaggio innalzavo preghiere di ringraziamento agli dei e richieste di aiuto nella preparazione all’inverno.

   
 
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