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Autore: xSabri    09/09/2012    5 recensioni
«Lottiamo.»
Sospirò.
«Sono stanco»
«Ti amo»
Continuavo a ripeterlo per farglielo capire, per ricordargli quanto fosse importante per me ma lui era distante. Lo guardavo e può lo ripetevano più i suoi occhi mi urlavano di andare via, di farmi una vita senza di lui.
«E’ troppo tardi.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«E’ stato tutto un errore. Noi due, non possiamo…io e te….io sono fidanzato.»
Sospirai incapace di parlare. Non avevo altro da dire che non avessi già detto. Ero stanco anche di piangere, di sprecare energie per fargli capire che non era quella giusta. Che il suo non era amore.
«Parla, dimmi qualcosa…»
Alzai lo sguardo.
Il mio cuore perse un battito quando incontrai i suoi occhi azzurri. Sospirai ancora e aprì la bocca per parlare poi la richiusi e mi girai per andare via. Mi strinse un polso in una mano bloccandomi. Non mi girai di nuovo, non volevo incrociare di nuovo il suo sguardo e sentirmi morire dentro ancora, ancora e ancora.
Puntai il mio sguardo fuori dalla finestra. Eravamo in uno dei più lussuosi alberghi di Londra.
Riuscivo a vedere il Big Ben e il London Eye illuminati dalla luce del tramonto. Avrei dato non so cosa per trovarmi su uno dei due invece che trovarmi in quella stanza con Louis.
«Sei arrabbiato con me?»
Feci segno di no con la testa e mi liberai dalla sua presa avvicinandomi alla finestra.
Vidi Eleanor seduta sulla panchina nel giardino dell’albergo con un libro in mano e sorrisi malinconicamente. Anche a quella distanza era bellissima.
«Ti sta aspettando.»
«Lo so.»
«Va’ da lei»
Mi girai sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi falsi e lui sembrò sorpreso.
Avrei voluto dirgli davvero come la pensavo.
Odiavo quella situazione, odiavo vederlo tra le sue braccia, odiavo chi ci aveva costretti ad allontanarci. Avevamo cercato fino all’ultimo di fare in modo di non far sembrare agli altri cosa c’era in realtà, avevamo addirittura messo in scena una specie di recita con l’aiuto di Hannah, era l’unica che era a conoscenza dell’intera situazione.
Richiusi gli occhi un attimo e ricordai la prima volta che l’avevo visto.
Avevo incrociato il suo sguardo e il mio cuore aveva smesso di battere. Mi aveva sorriso e mi aveva porso la sua mano per presentarsi.
“Piacere Louis” mi disse e il mio cuore perse un altro battito pronto a urlami contro di smettere di guardarlo. La voce mi uscì un po’ rauca quando gli dissi il mio nome. Lui mi sorrise di ricambio e il mio cuore si ribellò iniziando a correre talmente veloce che iniziai ad aver paura che mi uscisse dal petto.
«A che pensi?»
La sua voce mi riportò alla realtà.
«Alla prima volta in cui ti vidi. Eri…perfetto»
Louis accennò un sorriso e si mise a sedere sul grande letto che occupava metà camera.
«Tu lo sei anche ora.»
«Smettila di adularmi e va’ da lei!»
Sospirò.
«Non puoi cacciarmi!»
Lo guardai con aria di sfida  e lui sembrò ricambiare lo sguardo.
«Allora resta e non andare più via da me. Sii mio Louis, sii mio.»
Si alzò di scatto e andò verso la porta.
«Non posso, lo sai.»
L’aprì e se la richiuse alle spalle.

Ci avevamo riuniti d’urgenza nella sede principale del nostro management, un grande palazzone in una via sperduta di Londra.
Eravamo tutti e cinque seduti sul grande divano e ci guardavamo interrogandoci con lo sguardo. Nessuno sapeva perché fossimo lì, neanche Paul, la nostra guardia del corpo. Guardai Louis sbiancare quando incrociai il suo di sguardo e ingoiai rumorosamente.
E se il problema fossimo stati noi?
Leonard vestito in giacca e cravatta entrò seguito da una ragazza mora che camminava spavalda. Si misero a sedere sulle poltrone di fronte a noi e ci sorrisero complici.
«Harry, Louis, ragazzi abbiamo un problema»
Il mio cervello iniziò a lavorare più del dovuto facendo mente locale su tutto quello che era accaduto tra me e Louis.
Cercai di ricordare se qualcuno ci avesse visti entrare in quello sgabuzzino anche troppo stretto mentre cercavamo di mettere a tacere il nostro amore. Avevamo litigato troppo per quello che c’era tra noi. Lui non voleva accettarlo e non lo avrebbe mai fatto.
«Le telecamere vi hanno ripresi mentre credevate di non essere visti da nessuno. Qualcuno vuole rivendere certi  video alla stampa. Soldi e donne mettono a tacere ogni problema però»
Louis mi guardò. Gli occhi lucidi per la figura appena fatta, la rabbia che cresceva .
«Lei è Eleanor, la nuova fidanzata di Louis»
Cercai di dire qualcosa, di ribellarmi.
Eravamo nel 2011! Eravamo in un paese libero, ma niente in quell’ambiente sembrava lasciar spazio a noi due.
La ragazza porse la mano a Louis sorridendo e lui ricambiò.
Liam alla mia destra mi passò un braccio sulle spalle e con sguardò interrogativo mi abbracciò. Iniziai a sentirmi in colpa per aver tenuto nascosto tutto quanto.
«Farete la vostra prima uscita da sconosciuti domani pomeriggio. Andrete al parco e a prendere un gelato»
Louis annuì e si alzò allontanandosi da noi tutti. Feci per seguirlo ma Leonard mi bloccò.
«E’ lei la sua ragazza, non tu»
Lo guardai. Ero furioso, incazzato, ferito, debole. Avrei spaccato tutto quello che avessi incontrato sul mio cammino, compresa la faccia del nostro manager.
«E’ la mia vita, la nostra! Puoi controllare i nostri affari, non i nostri sentimenti!»
Mi allontanai di qualche passo da lui ma mi si parò davanti con una velocità assurda.
«Voi siete soldi per me. Non voglio scandali, le ragazzine vi amano e fantasticano su di voi. Cosa se ne possono fare di due sporchi gay!?»
Non risposi. Mi limitai a superarlo e a correre per i corridoi cercando Louis.
Era corso via senza dire niente e questo mi preoccupava.
Lo trovai seduto in un angolo in uno dei bagni. Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sulle ginocchia che aveva portato al petto.
Alzò lo sguardo e mi sorrise appena.
Allargò le braccia e mi fiondai sul suo petto.
Amavo i suoi abbracci, sempre caldi.
Amavo il suo profumo così dolce.
Amavo i suoi occhi azzurri.
Amavo ogni singolo dettaglio di quel corpo che ormai conoscevo troppo bene.
«Andrà tutto bene….»
Sospirai contro il suo petto.
«Ti ho già perso.»
«Non puoi perdermi finchè saremo l’uno nel cuore dell’altro.»
Tornai a guardarlo e lo baciai istintivamente.
«Ti amo, Harry»
Sorrisi appena.
«Ti amo anch’io, Louis»

Mi alzai dal letto e mi avvicinai ancora una volta alla finestra. Louis aveva appena raggiunto Eleanor. La stava salutando con un dolce bacio sulla guancia e si stava sedendo accanto a lei poggiandole un braccio sulle spalle. Lei si rannicchiava contro il suo petto e continuava a leggere il libro. Sembravano così belli, così veri. Eravamo gli unici a sapere che quella era tutta una finzione, una copertura.
Presi il cellulare ed entrai su twitter. Lessi le menzioni sempre così piene delle nostre fans. Alcune di loro scrivevano nella loro lingua anche solo per sfogarsi con noi, altre imprecavano contro di noi, o me, perché non le seguivo.
C’era addirittura chi mi mandava link di nostre foto animate modificate. Erano sempre troppo realistiche.
Tornai sulla home e aprì il riquadro per scrivere tweets.
“I love u more than u think…”
Chiusi immediatamente tutto e spensi il cellulare per non farmi cercare da nessuno. Chiusi a chiave la porta della camera e riempì la vasca di acqua, sapone e tutto ciò che trovai su di essa.
Mi lasciai sprofondare nell’acqua calda e profumata che aveva preso il colore rosa per via di una crema e sentì i muscoli che, ad uno ad uno, si rilassavano.
Sentì i pensieri affollarsi nella testa troppo rumorosamente. Vidi passare davanti agli occhi immagini che mi ricordavano lui, che mi ricordavano quanto schifo facesse questo mondo.
Perché non potevo essere libero di amare chi volevo? Perché gli altri dovevano decidere chi dovessi amare?
Immersi la testa nella vasca e uscì dopo pochi secondi. Avevo i capelli incollati al viso, gli occhi chiusi, il cuore distrutto.


***


Un messaggio.
Avevo attivato la stupida opzione di ricevere messaggi su twitter quando chi dicevo io scriveva qualcosa. Presi il cellulare dalla tasca e lessi ciò che Harry aveva scritto.
“I love u more than u think…”
Mi si strinse il cuore.
Come potevo continuare a stringere tra le mie braccia una ragazza sapendo che il mio migliore amico, il mio amante,ciò che di più vicino si avvicinava al centro del mio vivere era in uno stupida camera d’albergo solo a leggere stupidi tweets di  ragazze che lo trovavano sexy?
Mi allontanai di colpo da Eleanor e lei mi guardò confusa.
«E’ successo qualcosa?»
La guardai severo e misi una certa distanza tra noi.
«Io non voglio te..»
Annuì.
«Lo so.»
«Perché fingiamo allora?»
«Perché è giusto.»
Alzai lo sguardo verso la finestra ma lui non c’era.
Perché doveva essere tutto così difficile?
Mi allontanai da Eleanor e lei mi richiamò con fare affettuoso. Tornai da lei e le diedi un bacio sulla fronte, lei sorrise e tornò al suo libro.
Attraversai a passo deciso i corridoi dell’albergo e raggiunsi la sua camere. Bussai una, due, tre volte poi scivolai per terra con le ginocchia la petto come quel giorno in cui ci avevano detto che non ci era permesso amarci.
Mi sentì stupido, incompreso, frustrato e incazzato. Tanto incazzato.
Mia madre quando ero piccolo mi aveva raccontato che i suoi genitori non volevano che sposasse papà perché a loro non piaceva il lavoro che praticava. Pensavano che fare il poliziotto comportasse troppi rischi, fosse un lavoro troppo pericoloso. Mia madre lo amava però, mi madre dipendeva da lui e lo sposò nonostante i nonni non fossero d’accordo.
Solo seduto in quel corridoio riuscì a capire cosa significava il suo racconto.
Lei aveva lottato e io mi ero limitato a stare zitto e scappare.
Harry aveva cercato di dimostrare che Leonard si sbagliava, ma nessuno l’aveva appoggiato. Nemmeno io.
Mi sentì ancora più stupido.
La porta a cui ero poggiato si aprì improvvisamente e io caddi all’indietro.
Gli occhi verdi di Harry mi scrutavano confusi.
«Ti avevo detto di andare via.»
Mi alzai e lo spinsi in camera chiudendo la porta alle spalle.
«Ti amo.»
Lo guardai sbattere gli occhi, accennare un sorriso e poi abbassare lo sguardo.
«E’ sbagliato»
«Ti amo.»
«Non puoi amarmi. Hai Eleanor.»
«Ti amo»
Mi avvicinai a lui prendendolo per i fianchi.
«Leonard non approva»
«Lottiamo.»
Sospirò.
«Sono stanco»
«Ti amo»
Continuavo a ripeterlo per farglielo capire, per ricordargli quanto fosse importante per me ma lui era distante. Lo guardavo e può lo ripetevano più i suoi occhi mi urlavano di andare via, di farmi una vita senza di lui.
«E’ troppo tardi.»
«I love u more than u think..»
Si allontanò portandosi le mani sul viso.
«Potevi pensarci tu prima.»
Era vicino alla porta, allungò una mano e l’aprì.
«Noi due lavoriamo insieme. Niente su questo mondo è giusto.»
«Non cacciarmi»
«Ci vediamo domani mattina in studio, Louis»
Mi sentì sprofondare.
Attraversai la stanza lentamente sperando che ci ripensasse, ma non appena mesi piedi fuori dalla camera chiuse la porta.
Presi il cellulare e digitai subito uno stupido tweet.
“I love you too more than you think...”



















Prima Larry e devo dire che mi piace. 
Non prendetemi per scema però. So che Eleanor e Lou stanno davvero insieme anche se almeno un mezza verità
in tutte quelle cazzate deve esserci u.u

Se non si fosse capito ho cambiato punto di vista.
Harry e poi Louis.
Spero vi sia piaciuta.
Fatemelo sapere eh!
Ciao ciao! :****


  
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