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Autore: willbeyoungforever    09/09/2012    16 recensioni
Cooper Anderson, famoso volto delle pubblicità delle merendine, ha deciso di sposarsi. L'attore, troppo impegnato con il suo lavoro, chiede al fratello Blaine (suo manager) di aiutarlo ad organizzare il matrimonio. Ma Coop è un ragazzo esigente, e desidera un matrimonio perfetto, per questo si rivolge al miglior Wedding Planner di tutta NY: Kurt Hummel.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 –  Wedding Planner
 
Blaine quel pomeriggio si vestì di tutto punto, sistemò i capelli con il suo solito quintale di gel e scelse il suo papillon porta fortuna solo per l’occasione.
Ma che occasione, poi?
Il ragazzo non era nemmeno sicuro che quel Kurt Hummel con cui doveva incontrarsi per definire il matrimonio del fratello fosse lo stesso Kurt Hummel che l’aveva stregato otto anni prima, ma nonostante questo si sentiva le farfalle nello stomaco.
Il taxi lo lasciò proprio di fronte all’edificio segnato sul cartellino da visita, e Blaine con passo svelto si portò sotto il portico. Velocemente individuò il campanello di “K. Hummel” e lo suonò titubante.
Rispose una voce femminile e Blaine si presentò “Sono il signor Anderson, dovrei avere un appuntamento con Hummel”
“Prego, salga pure…terzo piano, la porta a destra” disse la ragazza facendo scattare il portone.
Blaine seguì le istruzioni e in breve tempo si ritrovò di fronte a una ragazza asiatica dall’aspetto famigliare.
“Ci-ci conosciamo?” chiese Blaine sbirciando il cartellino della ragazza, leggendovi T. Choen-Chang.
“Non penso…” disse la ragazza “Lei è il signor Anderson?”
“Si” rispose Blaine.
“Allora inizi pure ad entrare nell’ufficio di Kurt, lui arriverà tra qualche minuto…prego da questa parte” la ragazza lo accompagnò oltre una porta facendolo accomodare e lasciandolo poi solo.
Blaine iniziò a guardarsi attorno incuriosito. L’ufficio aveva le pareti color panna, decorate con alcuni quadri che rappresentavano diverse coppie in abiti da sposa (probabilmente i vecchi clienti di Hummel) e sulle mensole erano presenti diversi cataloghi tutti ben ordinati. Blaine si alzò iniziando a vagare per la stanza, incuriosito lanciando occhiate ovunque. Il ragazzo si portò vicino alla scrivania dove trovò una foto di un uomo con la camicia scozzese e un berretto scuro abbracciato a un bambino di circa 5 anni con dei grandissimi occhioni azzurri.
Blaine sentì lo stomaco stringersi ancora di più.
Quante possibilità c’erano che quel Kurt Hummel fosse lo stesso Kurt Hummel del McKinley? Eppure quegli occhi erano così somiglianti…
Il ragazzo sentì il rumore della porta che si riapriva alle sue spalle e una voce parlare “Mi scusi per il ritardo…”.
Blaine si girò con il cuore in gola trovandosi di fronte a un ragazzo che camminava a fatica sommerso da una pila di riviste che gli coprivano totalmente la faccia.
“Vuole che le do una mano?” chiese Blaine titubante avvicinandosi a quello che chiaramente doveva essere Kurt Hummel.
“No, non si preoccu-“ rispose quello ma ormai era troppo tardi perché Blaine stava già cercando di afferrare metà delle riviste per aiutarlo. Purtroppo però l’intervento di quest’ultimo non fece altro che peggiorare la situazione in quanto tutti i cataloghi caddero a terra inavvertitamente.
“Ommioddio! Mi scusi!” disse Blaine velocemente, chinandosi per iniziare a raccoglierli.
“Signor Anderson non si preoccupi!” rispose quello, e Blaine finalmente alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.
Non c’era ombra di dubbio.
Quello era lo stesso Kurt Hummel di 8 anni fa.
Oppure era qualcuno con lo stesso nome, gli stessi occhi, lo stesso sorriso, gli stessi capelli e….lo stesso sedere! No forse quello se possibile era ancora meglio…ma si dà il caso che il fisico in 8 anni è soggetto a cambiamenti…e quello di Kurt Hummel era cambiato decisamente bene!
Blaine si accorse di essersi soffermato forse un po’ troppo a lungo a guardarlo, ma notò piacevolmente lo stupore negli occhi cristallini di Kurt.
Forse l’aveva riconosciuto.
“Co-come ha detto che si chiama?” chiese il wedding planner.
“Anderson, Blaine Anderson, Ohio, 24 anni!” rispose il ragazzo velocemente.
Kurt sorrise rialzandosi con tutte le sue riviste e poggiandole sulla scrivania, dicendo “Kurt Hummel, Ohio, 24 anni…e penso proprio di averla già incontrata…”
“Diamoci del tu…” chiese immediatamente Blaine.
“Oh, ok…penso di averti già incontrato…” continuò Kurt pensieroso.
“Lo penso anche io…” rispose Blaine sognante, perdendosi ad osservare i lineamenti di Kurt.
“…Tu eri il solista della Dalton Academy?” proseguì Kurt.
“Esatto” disse Blaine a mezza voce, mentre la sua mente era invasa nuovamente da una serie di immagini di Kurt che ballava Single Ladies.
Kurt sorrise soddisfatto e poi disse “Alla fine vi abbiamo stracciato!”
Blaine non si aspettava quell’affermazione, ma riuscì a rispondere ugualmente a tono “Tutto perché non c’ero io alle regionali!”
“Mi ricordo…è stato un vero peccato…” disse Kurt continuando a sorridere senza smettere di guardare negli occhi il suo interlocutore mentre si sedeva dietro la sua scrivania.
Nella stanza calò un silenzio imbarazzante, che Kurt cercò di rompere in modo professionale “Bene, vogliamo incominciare?”
“CertoCerto!” rispose Blaine sedendosi al suo posto impacciato.
“Allora...nonostante i giorni a disposizione non siano molti, sono un professionista e quindi riuscirò a organizzare un matrimonio perfetto entro Ottobre, come mi è stato richiesto via telefono…” iniziò a spiegare Kurt mentre Blaine si limitava ad annuire.
“…Sempre telefonicamente mi è stato detto che la sposa non ha troppe pretese, anzi ha intenzione di occuparsi personalmente dell’abito, quindi abbiamo un problema in meno a cui pensare…” continuò Kurt mentre estraeva dalla scrivania un grande block notes e iniziava a prendere appunti “hai qualche richiesta particolare per questo matrimonio?” domandò mordicchiando distrattamente il tappino della penna.
“Io? Oh…devo chiedere…” disse Blaine che in realtà non stava ascoltando molto le parole di Kurt perso com’era a contemplarlo.
“Ovviamente, la sposa ha sempre l’ultima parola!” disse Kurt scarabocchiando qualcosa sulla carta sorridendo.
“Solitamente procedo in questo modo…lavoro personalmente a qualche proposta e poi contatto il mio cliente per discuterne e scegliere quella più adatta…sono un tipo molto esigente, sia chiaro. Generalmente mi incontro con il mio cliente una volta a settimana, ma visto che nel nostro caso i tempi stringono direi che dovremo vederci almeno due volte a settimana. Hai qualche preferenza per quanto riguarda i giorni?” chiese Kurt in tono professionale.
“No…sono molto flessibile…” rispose Blaine cercando di concentrarsi su quello che stava dicendo Kurt.
“Perfetto…allora direi che possiamo tenere come giorni il martedì e il venerdì nel primo pomeriggio, ok?” chiese Kurt e Blaine si limitò ad annuire.
Kurt tornò a scrivere ancora qualcosa sul block notes e Blaine senza pensarci ruppe il silenzio con una delle sue solite domande imbarazzanti: “Cosa ti ha portato a fare l’organizzatore di matrimoni? Eri così…ehm…ecco…dotato, nel campo…artistico…”
Kurt alzò gli occhi verso Blaine con un sorrisetto enigmatico e poi disse “Mi hai visto ballare e cantare solo una volta…come puoi pensare che avessi del talento?”
“Oh…hai ragione, ma sai quella volta mi hai davvero…ehm…colpito!” disse Blaine pentendosi per quello che aveva appena chiesto.
“Anche tu mi avevi colpito…eppure dalla tua scheda leggo che non sei diventato un cantante ma un attore di pubblicità…come la mettiamo?” chiese Kurt in tono di sfida.
“Co-come?” domandò Blaine confuso. Attore lui? Ma se era un semplice Manager...
“Oh non preoccuparti, la mia non voleva essere un’accusa…ti basta sapere che fin da piccolo ho sempre organizzato matrimoni per Barbie e Ken, e quando mio padre mi ha chiesto di organizzare il suo matrimonio con Carole, la mia matrigna, ho capito di essere portato per questo genere di cose. Broadway, il ballo e il canto, sono rimaste solo delle passioni…” spiegò Kurt dolcemente “adesso torniamo a noi, ho bisogno di sapere qualcosa in più su di te, per poter organizzare al meglio l’evento…per esempio che colore ti piace, che taglia porti, che cibi ti piacciono, quanti amici pensi di voler invitare, la location adatta…questo genere di cose…” chiese il ragazzo recuperando il suo tono formale.
“Ehm…ecco, sinceramente non saprei…” disse Blaine ancora confuso.
“Blaine, non essere timido! So bene che a volte i novelli mariti hanno il terrore della sposa…pensano di non aver voce in capitolo, ma ti assicuro che se ti limiti a farmi sapere il tuo colore preferito, se hai un’intolleranza al lattosio o una predilezione per le fragole non causerai un imminente divorzio tra te e…” Kurt lesse sul foglio il nome della sposa “Christine…anzi, mi faciliterai semplicemente il lavoro…”
“Aaaaah! Adesso ho capito!” disse Blaine iniziando a ridere lasciando Kurt interdetto e un po’ scocciato.
“Cosa ti prende?” chiese quello mordicchiandosi il labbro.
“Niente, niente…è che mi sa che c’è un errore…tu non hai colpa sia chiaro, dobbiamo ringraziare quell’idiota di Cooper…” disse Blaine con le lacrime agli occhi.
“Chi?” domandò il ragazzo perplesso.
“Mio fratello, Cooper Anderson…”
“Quello delle pubblicità?!” chiese Kurt sbarrando gli occhi.
“Esatto…è lui che si sposa…non io! Anche perché io ho altri interessi…” disse il ragazzo con un sorrisetto d’intesa.
“Oddio! Mi spiace! Sono saltato subito alle conclusioni, è che ho letto Anderson…e pensavo fosse il tuo matrimonio, invece è quello di…Cazzo! Cooper Anderson! Ma la stampa non ha ancora annunciato nulla! Non sapevo nemmeno che fosse fidanzato!” disse il ragazzo velocemente.
Kurt era il Wedding Planner più famoso (e giovane) di New York, aveva già organizzato matrimoni per coppie famose, ma ogni volta che qualche volto dello starsystem lo contattava non poteva far a meno di fangirlizzare un pochino. E poi quel Cooper Anderson era davvero bello! Sarebbe stato perfetto con quel completo Armani che aveva visto l’altro giorno in negozio…
“Si lo so…l’ha deciso stamattina…penso che effettivamente abbia chiamato prima te per prendere appuntamento e poi abbia avvisato me in qualità di manager e fratello…stasera o al massimo domani uscirà la notizia su tutti i giornali…” disse Blaine scuotendo la testa preoccupato “spero solo che non decida di stare a dormire da me, odio quando i paparazzi si appostano sotto casa mia per cercare di fotografarlo…finiscono sempre per assalirmi ogni volta che cerco di uscire di casa…”
“Quindi…dici che Cooper verrà mai qualche volta qui?” chiese Kurt con un minimo barlume di speranza.
“Non penso…secondo me lo vedrai solo il giorno del matrimonio…nel frattempo dovrai accontentarti dell’altro Anderson, quello più basso, meno famoso ma più simpatico e intelligente!” rispose il ragazzo facendo l’occhiolino a Kurt.
“E più modesto!” aggiunse il wedding planner ridacchiando.
“Oh no, ti assicuro che non esiste nessuno modesto quanto Cooper Anderson!” rispose in tono scherzoso Blaine, suscitando le risate di Kurt.
Quando il ragazzo si fu tranquillizzato si passò una mano tra i capelli cercando di ricomporsi “Allora questa volta faccio la domanda nel modo corretto…sai dirmi il colore preferito di Cooper, le sue intolleranze, le sue taglie o devo cercare tutte queste indicazioni su qualche rivista di pettegolezzi?”
“Guarda, ti dico la verità…mi fido di te, e lo stesso vale per Coop, anzi lui non ha tante pretese…penso che l’unica cosa che gli interessi veramente è che i giornali parlino bene del suo matrimonio…quindi scegli tu…prepara qualche proposta e poi io la giro a Coop…vediamo cosa ne viene fuori…sappi solo che è un tipo un po’….ecco come dire…eccentrico…” disse Blaine storcendo il naso “e comunque non è allergico a nulla…su questo puoi stare tranquillo.”
“Perfetto…allora lasciami il tuo numero di cellulare, così ti contatto tra qualche giorno per farti sapere a cosa ho pensato!” disse Kurt passando un foglietto e una penna a Blaine.
“Ecco fatto” rispose il ragazzo dopo aver scritto il suo numero.
“Qui c’è il mio, in caso vuoi chiamarmi per qualsiasi cosa…sono disponibile 24 ore su 24…se non mi trovi qui in ufficio puoi comunque cercarmi sul cellulare…” disse Kurt porgendo un foglietto a Blaine che lo afferò immediatamente.
“Grazie” rispose Blaine sorridendo goffamente “allora ci sentiamo…” aggiunse poi.
“Perfetto! A presto Blaine…” disse Kurt mentre conduceva il cliente (amico?) verso la porta, osservandolo uscire.


Free Talk

Scusate la lunga attesa, la storia è già al settimo capitolo, ma in questo periodo ho a malapena il tempo per respirare...
Grazie alle 60 persone che hanno già inserito la storia tra le seguite! Mi stupite sempre per la fiducia che riponete in me! Quindi spero proprio che questo capitolo non vi deluda! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie a tutti
baci
Ottavia
   
 
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