..Dovete sapere che io scrivo in una sorta di trance mistico o.O e mi accorgo solo quando rileggo di quello che ho scritto. In questo caso mi è venuta una scena un po' cruenta! Sorry. Il fatto è che il nostro dio dell'inganno ha ucciso tranquillamente così tante persone, che mi serviva una scena un po' più "forte" per scuoterlo ù.ù
Ma giudicate voi! Se dopo aver letto siete sconvolti, prometto che potete farmi causa :) Però vi prometto anche che questa è l'unica scena cruenta che troverete in questa ff, e che dopo sarà tutto molto "love".
______________________________________________________________________________
Requiem
Probabilmente
là fuori – se
un fuori esisteva ancora, cosa di cui la mia
fragile mente
stava iniziando a dubitare – .. fuori probabilmente non era
ancora
sorto il sole, quando la megera ci venne a chiamare.
Disse semplicemente: -Sveglia,
cani. L'Illusore vuole parlare a tutti gli schiavi.-
Quelle parole ebbero il potere
di terrorizzare tutti i miei compagni, ma per me ebbero un
significato completamente diverso.
Rabbrividii.
Loki? Cosa voleva fare?
Rivisitai affannosamente nei
ricordi del giorno prima. Non avevo visto quella grande cattiveria
nei suoi occhi, quella grande malvagità che avrebbe
benissimo potuto
esercitare nei miei confronti..
Cosa significava quindi questo?
Non ebbi tempo per pensarci.
La megera ci spinse fuori dalla
camerata, e ci buttò in mezzo agli altri schiavi, tutti
ammucchiati
nel corridoio.
Mi stupii di notare quanti
fossimo, vedendoci così, tutti insieme.
Chiudevano e aprivano la
disordinata fila – come dei cani pastori – gli
alieni. Presto
incominciarono a spingerci, e noi a camminare, un po' spaventati.
Lily mi prese a braccetto e mi
guardò, preoccupatissima.
Avrei voluto dirle: “Tranquilla,
ho visto l'Illusore ieri e non mi è sembrato poi tanto
cattivo” ..
ma anche ai miei pensieri risultò una frase ridicola, e
lasciai
perdere.
Conoscevo la strada che ci
stavano facendo fare. Era la strada che avevo fatto anche ieri.
Solo che superammo la piccola
cucina, e procedemmo.
La luce intanto si faceva sempre
più chiara..
Ebbi la sensazione di essere
solo pochi metri sotto terra. I miei polmoni si dilatarono
automaticamente.
Bramavo l'aria aperta come un
assetato un bicchiere d'acqua.
Tuttavia, loro non ci
portarono fuori.
Arrivammo in una grande sala
circolare, in fondo alla quale c'era un piccolo rialzo, come un
palchetto.
Lì sopra, affiancato da due di
loro, si trovava Loki.
Mi fermai, e un uomo dietro di
me mi urtò contro.
Ci stavano spingendo lì dentro,
come pecore in un recinto. Presto non vidi più Loki, tanta
era la
calca.
-State uniti!- Sbraitò la
megera al nostro gruppo. -Non dovete disperdervi, chiaro?-
Io però da lì in fondo
continuavo a non vedere Loki, e io volevo vedere
quello che
succedeva.
Mollai Lily e iniziai a spingere
per avanzare.
-Leah!- Mi urlò dietro la
megera. -Stupida ragazza! Dove vai?-
-Sta' zitta!- Le urlai di
rimando.
Arrivai in prima fila, dove la
massa di gente era così compatta che a stento riuscii a
passare. Lì
finalmente vidi Loki.
Aveva un aspetto completamente
diverso dal giorno precedente.
In mano reggeva uno strano,
lungo scettro, simile alle loro armi. In testa
portava un elmo
d'oro con un paio di corna, anch'esse d'oro. E ci osservava con
sprezzo e superiorità.
Lo guardai, spiazzata. Come
poteva una persona apparire tanto diversa da un giorno all'altro?
Loki iniziò a parlare, e la
sala tacque intimorita.
-Schiavi!- Esordì, guardandosi
attorno. -Sono sicuro che abbiate già sentito parlare di me.
Io sono
l'Illusore, il vostro padrone.-
Silenzio di tomba.
-Sono venuto a dirvi che presto
conquisterò il resto del vostro adorato mondo.- Riprese
Loki. -E non
ci sarà niente che umani, o gruppi di pagliacci che voi
chiamate
eroi, possano fare per impedirlo. Ma riguardo alla
vostra
sorte non dovete temere. Se starete sottomessi, così come
state
facendo ora, se continuerete a strisciare a terra come vermi, non
avrete nulla da temere..-
Loki mi vide, i suoi occhi si
soffermarono su di me. -.. ma se alzerete la testa, se sarete
imprudenti o stupidi, allora verrete puniti. E io vi giuro, che la
punizione sarà esemplare.-
Strinsi i denti e contrassi il
volto.
Poi udii una voce maschile:
-Bastardo!-
Mi voltai, stupita, e come me
fecero tutti gli altri schiavi.
Un giovane uomo, dai tratti
sudamericani, stava osservando Loki con i lineamenti contorti dalla
rabbia.
Loki sorrise. -Prego?-
-Noi non siamo i tuoi schiavi!-
Gridò. -Noi siamo gente libera, e siamo molti di
più dei tuoi
maledetti mostri! Ci solleveremo, e per te sarà la fine!-
Quasi non ebbe il tempo per
finire. I due alieni gli andarono contro, lo afferrarono con una
morsa sovrumana per i polsi e lo trascinarono davanti a Loki.
Una donna, dalla mischia, gridò:
-No!-
-Ma davvero?- Domandò Loki
all'uomo.
-Sì, davvero!- Sputò,
tentando di divincolarsi. -E se anche io muoio ora, li
solleverà
qualcun altro! Hai capito, cane?! Non importa se io muoio!-
-In effetti..- disse Loki -..
temo che questo succederà.-
-No!- Urlò di nuovo la donna, e
questa volta scattò fuori dalla mischia, così che
riuscii a
vederla.
Anche lei era sudamericana, ed
era incinta per lo meno del quinto mese.
Era molto bella, snella e dai
capelli ramati, ma le lacrime traboccavano dai suoi occhi, e la bocca
aveva ormai assunto la piega della disperazione.
Si fermò davanti a Loki e agli
alieni. -Vi prego..- disse. -.. Per favore! Non fategli del male, per
favore.. È buono, abbiate pietà, lui non.. -
Uno dei due alieni mollò
l'uomo, e la afferrò di scatto per i capelli.
Sussultai.
La donna gridò di dolore.
L'uomo sgranò gli occhi.
-JENNA!- Urlò.
L'alieno le tirava la testa
all'indietro, e le lacrime della donna scorrevano lente ai lati del
viso, cadendo come pioggia sulle sue spalle.
Quello che successe, successe in
pochi istanti.
L'alieno estrasse un'arma dal
proprio fianco, e gliela conficcò in corpo.
La donna spalancò gli occhi,
come se riuscisse vedere l'Orrore in faccia. Aprì le labbra
delicate in un urlo muto.
Poi più nulla. Si accasciò
priva di vita contro l'alieno, con la lama ancora dentro al proprio
corpo..
Ancora oggi, mi chiedo come ho
fatto a mantenermi lucida.
Ma quella scena mi parve
talmente assurda, che nei primi istanti non provai nulla.
Né
rabbia, né paura, né orrore..
Vidi la scena, penetrò nei miei
occhi, ma il mio cervello si rifiutò di elaborarla.
Ecco, in quei primi,
impassibili, istanti osservai Loki.
Era sbiancato, e i suoi occhi si
erano fatti grandi, confusi, esattamente come li ricordavo e come li
avevo visti il giorno prima. Osservavano la donna morta nell'unico
modo in cui poteva essere osservata: con incredulità.
Poi, Loki parve ricordarsi che
il motivo di tutto quello era lui stesso.
I suoi occhi si oscurarono e si
indurirono, come ghiacciati da un freddo improvviso. Prima fece
qualche passo indietro, poi si voltò e abbandonò
la sala, entrando
in uno dei corridoi di pietra.
Tornai a guardare la donna
morta.
Da qualche parte sentivo l'uomo,
il compagno della donna e probabilmente il padre del bimbo che
sarebbe nato, urlare straziato..
Qualcosa scattò nel mio
cervello.
Mi voltai, spinsi le persone che
mi erano vicino e mi fiondai nel corridoio dietro Loki.
Nessuno mi vide, nessuno mi
inseguì, ma anche se lo avessero fatto non mi sarebbe
importato.
Avevo occhi solo per quel mantello verde, più avanti.
Loki evidentemente sentì i miei
passi rimbombare sulle pareti, perché si fermò e
si voltò.
Io gli fui immediatamente
addosso, e lo spinsi indietro. -HAI VISTO COS'HANNO FATTO?!- Urlai, e
mi stupii io stessa di quanto la voce mi uscì alta, e
adirata.
Loki mi guardò, confuso dalla
mia presenza e incapace di rispondere.
-HAI VISTO?! L'HANNO AMMAZZATA!-
Loki si riprese, e mi guardò
con odio. -E cosa avrebbero dovuto fare?! In questo modo quello
schiavo è stato punito!-
Scossi la testa freneticamente.
-Cristo, Loki, svegliati! SVEGLIATI!-
L'odio svanì per la sorpresa, e
i suoi occhi ritornarono confusi.
Cercai di riprendere fiato, di
calmarmi. Era necessario riprendere il controllo.. Era necessario che
lui capisse.
Lo guardai negli occhi, e lui
guardò me.
-Loki..- gli dissi. -I tuoi
soldati hanno trucidato una donna, e hanno ucciso la creatura che lei
portava in grembo. Capisci? Li hanno ammazzati entrambi, come
bestie.-
Fu come se se ne rendesse conto
in quell'istante. Per un momento i suoi occhi si dilatarono, e io
riuscii a scorgere la disperazione, là infondo.
Ma durò solo un attimo.
-Loki..- proseguii -.. se devi
essere il nostro padrone, sii almeno un buon padrone.
Fermali.
Sono.. sono dei mostri!-
-Lo sono anch'io.- Mi rispose.
-No, Loki, io non penso che..-
Qualcosa scattò in lui. -SI,
INVECE!- Gridò.
Ammutolii. Il mio cuore prese a
battere..
Mi guardò con rabbia. -Non
capisci?! ..Io sono un gigante di ghiaccio.-
Il suo sguardo! Mi guardava come
se da lì a poco mi dovessi mettere a gridare, ad arretrare,
a
cercare di fuggire da lui..
-Io non capisco..- Confessai.
Mi guardò, stralunato, poi mi
rivolse un gesto di stizza.
Se ne andò.
L'orrore
arrivò all'improvviso,
come un conato di vomito.
Mi svegliai di soprassalto, la
notte.
Il cuore mi batteva a mille,
avevo il collo e la testa impastati di sudore, e mi tremavano le
mani.
La megera era fuori dalla porta
della nostra camerata, ma la convinsi che stavo poco bene e che avevo
davvero bisogno di andare nel piccolo sgabuzzino che fungeva da
bagno.
Anche se un po' riluttante, mi
lasciò andare.
Mi chiusi lì dentro e mi
accucciai.
Mi presi la testa fra le mani.
Nonostante il lezzo, cercai di
fare ampi respiri.
Ma l'immagine della donna
barbaramente uccisa mi balenò davanti..
Mi conficcai le unghie nella
testa, e iniziai a piangere.
Il peggio non era essere
rinchiusi lì dentro, non era ogni possibilità di
un futuro felice e
sereno sfumata.. Il peggio era non poter urlare il proprio dolore.