~ Cartoon~

Hai ragione tu, sai? Noi siamo amici, o almeno lo eravamo. 
Eppure avevo sempre pensato che forse un giorno…
Scuoto la testa per disfarmi di questi stupidi pensieri, perché adesso non voglio pensare.
Rivedo te e lei davanti ai miei occhi.
Tutto è cambiato adesso.
Sono tornata ed al mio posto c’era lei, con te c’era lei.
Rido di me stessa, in fondo è solo colpa mia se non posso averti.
Non ho lottato abbastanza, forse non l’ho fatto per niente. 
Ti credevo mio, ti davo per scontato ed ho sbagliato.
Ma non preoccuparti, sto pagando a caro prezzo il mio errore, lo sto pagando con il cuore.
Tu le stringevi la mano, a lei luccicavano gli occhi per l’emozione e la gioia, eravate felici.
Non cerco più la mia, di felicità, mi basta la tua ormai.
L’ho capito soltanto ora, ora che ti ho visto stare bene con una ragazza che non fossi io.
Mi ha fatto male, il cuore ha smesso di battere.
Ma tu sorridevi.
Avevo sempre pensato che in un modo o nell’altro ci saremmo ritrovati, che saremmo stati felici insieme, che eravamo fatti l’uno per l’altra.
Ma mi sbagliavo anche su questo.
Non vivo più nel mio mondo perfetto, in quella bolla di sapone che è scoppiata troppo presto. 
Non leggo più le fiabe, tanto la vita è ben diversa.
Mi chiudo in camera e spengo tutte le luci.
Ho voglia di restare sola ed in realtà sono sola per davvero. 
Tu hai lei, lei ha te.
Ed io? Cos’ho io? Niente. 
Non ho neppure più il cartone animato in cui vivevo, che sognavo, non lo trasmettono più.
Eppure era il mio preferito, perché ne eravamo noi i protagonisti.
Immaginavo quando un giorno avremmo vissuto insieme, quando sarei stata al tuo fianco ogni millesimo di ogni secondo di ogni minuto di ogni giorno di ogni settimana di ogni mese di ogni anno, per sempre io e te.
Sospiro.
Ma è tardi, quel cartone animato è già finito tra i programmi archiviati di qualche canale televisivo.
Sorrido amaramente.
Hai reso ogni momento semplicemente perfetto.
Il nostro gazebo, i nostri battibecchi, le nostre foto, il nostro dinosauro, il nostro noi.
Tutto accartocciato e gettato in un cestino di uno studio in centro.
Tutto finito tra le fiamme di un fuoco ardente, tutto diventato cenere. 
Mi allungo sul mio letto, sono stanca, chiudo gli occhi nel tentativo di addormentarmi.
Stanotte non voglio pensare a te, non voglio avere incubi, ma non voglio neppure sognare se questa è la realtà che mi attende al mio risveglio.
Non sarei capace di affrontarla a testa alta.
Forse dovrei odiarti, ma l’unica cosa che riesco a fare è amarti.
Ed odio ancora di più me stessa per questo.