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Autore: Tittili    09/09/2012    5 recensioni
Quest'idea mi girava in testa da qualche giorno. Spero vi piaccia e come al solito, se avete un secondo di tempo, magari scrivetemi qualcosa. Va bene tutto!! Le critiche aiutano a migliorare.Baci a tutti. Tittili
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Camminarono silenziose lungo corridoi e piccole sale dirigendosi nel reparto in cui era stato trasferito Castle.
Martha teneva un braccio sulle spalle della nipote come a ripararla dai brutti pensieri che la ragazza cercava di scacciare dalla mente.
Kate era leggermente dietro le due donne  e le osservava con un peso nel cuore.
Un pensiero orribile attraversò la sua mente.
Se Rick non dovesse farcela…mio dio…Alexis
Lei sapeva esattamente cosa avrebbe passato la ragazza.
Non poteva succedere, non  doveva!!
Allungò il passo e raggiungendo la coppia prese la mano della giovane che si voltò verso la detective con un leggero sorriso riconoscente.
Dovevano avere fiducia, fiducia in Castle.
 
 

&&&

 
In pochi minuti arrivarono in un largo corridoio dove almeno una decina di porte numerate nascondevano altrettanti pazienti.
Si accomodarono su alcune sedie sistemate lungo la parete e vennero subito raggiunte dalla squadra del 12° Distretto al completo.
L”Allora Kate…com’è la situazione?” chiese subito ansiosa l’amica
B”..dobbiamo solo sperare che Castle abbia la forza e la voglia di svegliarsi…” sussurrò la detective fissando Lanie con un’espressione preoccupata.
R”..ma se l’hanno addormentato loro…perché non possono svegliarlo?..” domandò Rayan
Kate spiegò all’irlandese che purtroppo non dipendeva più dai medici, ma che una volta rallentate le funzioni cerebrali non è così automatico che riprendano la loro normale attività una volta smessa l’erogazione dei farmaci.
E”..se dipende tutto da Castle…si sveglierà di sicuro…ti ha aspettato tanto capo….non credo che ti farà scappare di nuovo…” azzardò deciso Esposito con voce ferma fissando la donna
Kate rimase sorpresa dalle parole di Javier e arrossì violentemente portandosi le mani sul viso.
B”..Esposito…questa me la paghi…” scherzò cercando di uscire dall’imbarazzo che provava
Rimasero seduti ad aspettare in silenzio per una mezz’ora, nessuno aveva voglia di parlare, di esternare le proprie paure e speranze.
Ad un tratto sentirono dei passi avvicinarsi e dal corridoio videro avvicinarsi il dott. Jonas con alcuni colleghi.
Il gruppo entrò nella stanza dello scrittore per poi uscirne dopo pochi minuti.
J”Abbiamo interrotto l’erogazione del medicinale…tra una ventina di minuti potete entrare…tornerò più tardi a controllare l’evoluzione delle condizioni del paziente” disse ermetico il professore prima di andarsene.
Nessuno disse niente.
Tutti ormai stavano solamente aspettando di poter accedere alla stanza.
 
 

&&&

 
Il tempo sembrava essersi fermato.
A turno tutti i componenti del gruppo alzavano gli occhi sull’orologio appeso alla parete del corridoio.
Finchè il momento arrivò.
Entrarono lentamente quasi in fila indiana trovandosi di fronte al letto dello scrittore.
Anche questa stanza era piuttosto spoglia ed essenziale.
L’uomo aveva solo una flebo collegata e un piccolo apparecchio al lato del letto che evidentemente monitorava il battito cardiaco e la pressione evidenziandolo con un cadenzato suono elettronico.
La camera era in penombra e il viso dello scrittore appariva rilassato e sereno.
I sei erano come schierati ai piedi del letto, sembravano un plotone militare pronto per l’ispezione.
Alexis si avvicinò per prima sedendosi al lato del padre prendendogli la mano raggiunta immediatamente da Martha che si sistemò alle spalle della nipote.
A”..papà…ti prego papà…siamo qui vicino a te…il dottore dice che dipende tutto da te…coraggio…torna da noi…” sussurrò con voce rotta la giovane.
M”..Richard….tesoro…” continuò Martha cercando di mantenere il controllo.
I due uomini rimasero ai piedi del letto dello scrittore ma  non riuscivano a dire una parola.
Erano abituati a situazioni terribili, a delitti efferati, ad assassini senza scrupoli  ma non sapevano come gestire sensazioni di impotenza.
Lanie che era accanto a Javier  con delicatezza gli strinse la mano quasi a cercare di consolarlo.
I minuti passavano inesorabili e nonostante i continui richiami delle donne Rick rimaneva immobile.

Bip…bip…bip…bip…

Il battito regolare, lento, non un sussulto, non un’emozione. Rimaneva incatenato nel suo mondo virtuale.

Ad un certo punto Alexis fu colta da una crisi di pianto isterico e Martha decise di portarla fuori dalla stanza per cercare di calmarla.
Le due donne uscirono seguite da Esposito Rayan e Lanie.
In tutto quel tempo Kate era rimasta in un angolo in fondo alla stanza appoggiata al muro.
Seguì con lo sguardo il gruppo che usciva dalla stanza per poi riportarlo sull’uomo addormentato.
Lentamente si staccò dal muro e si avvicinò alla porta…chiudendola a chiave.
 
 

&&&&

 
Con due falcate si appoggiò con entrambe le mani sul sostegno posto ai piedi del letto dello scrittore.
B”..e bravo Castle!! “ iniziò a parlare con voce ferma e ruvida.
B”..mi hai proprio deluso sai?...credevo che fossi diventato un uomo!” continuò dura
B”..ma come puoi comportati in questo modo! Come puoi fare questo ad Alexis e a tua madre!
Mi hai imbrogliato…mi hai fatto credere di essere una persona determinata, solida e decisa.
Per quattro anni mi hai seguito continuamente senza darmi tregua nonostante tutti i miei tentativi di allontanarti.
Per quattro anni mi hai tediato con ipotesi strampalate su alieni zombi e complotti governativi facendomi uscire pazza.
Per quattro anni mi hai fatto fare delle figure allucinanti con i miei superiori e i miei colleghi.
Per quattro anni con i tuoi comportamenti mi hai portato in situazioni pericolose solo per salvarti.
Bombe sporche, furgoni frizer, auto in fondo al fiume, tigri, fantasmi…sempre duro al pezzo. Mai un attimo di indecisione.Sempre presente. Anche con l’omicidio di mia madre!!!
Hai addirittura approfittato del rapimento di Rayan ed Esposito per baciarmi passandola liscia con la scusa della copertura.
Mi hai fatto rompere i rapporti con uomini che potevano essere anche quelli giusti per la mia vita.
E questi giorni poi..qui al camp…a momenti anneghi sotto i miei occhi e ti fai sparare da quell’animale.
Mi hai fatto cedere…l’altra notte….il muro è caduto…” il tono di voce si alzava
 
Bip…bip…bip.. tutto inalterato.
 

Voci convulse fuori dalla porta. Rumori di scasso.
 
B“MA ERA TUTTO FALSO!!! Niente Always!!”
 
Bip.bip.bip.bip….battito accelerato e pressione in aumento.
 
Ma Kate non sentiva più niente, né il monitor, né Lanie che la chiamava.
 
B”Always always…ALWAYS!!! Questo mi hai detto mille e mille volte!!!
Mi avevi promesso di rimanere per sempre con me!!!
BUGIE!!! SOLO BUGIE!!!
VAI AL DIAVOLO CASTLE!!!!!” urlò stremata appoggiando la fronte alla parete alle sue spalle.

“VAI AL DIAVOLO!!!!” gridò ancora cadendo in ginocchio.
 
BIP.BIP.BIP.BIP…battito adrenalinico.
 

C”…g-già stato…p-preferisco s-stare qui…” sussurrò lo scrittore a fatica
 
 
 
  
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