Autore originale: __des_butterfly
Titolo originale: Bad moon rising
Sito di provenienza: http://community.livejournal.com/uchihaprodigy/tag/ch:+uchiha+shisui
Lingua originale: inglese
Quando Itachi si svegliò fu per
l’oscurità.
Sbatté le palpebre e posò una
mano sul suo viso, chiedendosi se non fosse diventato cieco. Ma una
manciata di secondi di adattamento gli mostrarono che non aveva perso la vista,
si era solo addormentato sotto il ponte aspettando Shisui.
Itachi di mosse con cautela fuori da sotto la
struttura lignea e scrutò curiosamente la luna. Era tardi.
Shisui sarebbe dovuto essere lì ormai. Cosa lo stava trattenendo?
Sospirando, il ragazzo si rannicchiò a
terra, le gambe incrociate, la testa nelle mani. Era appena riuscito a
scappare quel giorno, dato che sua madre l’aveva voluto in giro per casa
più spesso. La sua gravidanza era molto avanzata e lei in quei
giorni non riusciva a piegarsi, a causa dell’immensa circonferenza del
suo stomaco. Itachi aveva passato al maggior parte delle sue giornate ad
aiutarla a muoversi in giro per casa, e assicurandosi che mangiasse mentre suo
padre era fuori alla stazione di polizia.
La gravidanza era stata difficile, ma questo
era un buon segno. Stava a significare che il bambino avrebbe avuto buone
possibilità di ereditare la tecnica dello sharingan, se lui e la madre
sarebbero stati capaci di rimanere in vita durante il parto. Itachi si
ricordò di sua madre che parlava della storia del suo stesso
parto. Apparentemente era quasi morta per la quantità di chakra
che Itachi aveva succhiato via da lei durante i nove mesi e mezzo di
gravidanza.
Itachi non era sicuro di cosa significasse
questo, a parte che lo aveva reso forte. Forte abbastanza per essere il
più bravo della classe in accademia. Forte abbastanza per
padroneggiare la tecnica di fuoco a cinque anni. Forte abbastanza,
pensava suo padre, per cominciare ad imparare la tecnica dello Sharingan
all’età di sei anni. Anche Shisui, il più forte del
clan Uchiha, e il suo adorato cugino maggiore, non aveva cominciato il suo
allenamento con lo sharingan finché non era stato undicenne.
Questo rendeva Itachi speciale, e suo padre
non aveva mai smesso di ricordarglielo.
Che era in parte il motivo per cui Itachi era
sotto quel ponte ad aspettare Shisui. Era strano come il ragazzo
più grande non sembrava mai fare delle pressioni su Itachi riguardo al
diventare più forti, come il resto del clan faceva. Shisui
sembrava contento di permettere ad Itachi di passare ore a fare assolutamente
nulla: sedendo vicini mentre contavano le nuvole o facevano frusciare i loro
piedi nell’acqua fredda del fiume Nakano.
Non parlavano mai. Non veramente.
Ma Itachi aveva la sensazione che se avesse parlato Shisui l’avrebbe
ascoltato. Era questo che aveva fatto continuare Itachi a venire da lui,
nonostante il rischio di essere preso fregando suo padre.
Itachi sospirtò e tracciò un
piccolo cerchio nello sporco ai suoi piedi.
‘Dovrei andare a casa,’
pensò. ‘saranno preoccupati riguardo a me, e finirò
nei guai.’
Ma sembrava proprio brutto andarsene, quando
aveva detto a Shisui che sarebbe stato lì, che lo avrebbe aspettato per
fare il suo allenamento con gli altri Chuunin.
Un improvviso raggio di luce in lontananza
fece irrigidire Itachi. Che lo stessero cercando?
Il ragazzo si issò attentamente sul
ponte, guardando indietro verso la via principale del villaggio. Un fumo
roseo si alzava costantemente, offuscando la luna, e gli occhi di Itachi si
allargarono.
"Madre," sussurrò, facendo
qualche veloce passo attraverso le brucianti rovine del villaggio.
Quindi un’improvvisa pesantezza
riempì l’aria, scoppiettando con l’elettricità, come
una tempesta sul punto di scoppiare. Itachi inciampò e cadde sulle
ginocchia, avendo conati di vomito. Le punte brucianti di chakra
danzavano attraverso la sua pelle e si spingevano nel suo naso e nella sua
bocca, facendolo tossire. Senza fiato, Itachi incespicò sulla
schiena e fissò con stupore la bestia di fronte a lui.
"Kyuubi," sussurrò,
incredulo. La creatura delle leggende. Impossibile che potesse
essere lì, a Konoha, ma…
Ah
Itachi si alzò lentamente in piedi, le
mani che afferravano un affilato kunai. La creatura lo guardò,
divertita.
Cos’hai intenzione di fare
con quello
"io non ho
paura" disse, sorpreso nello scoprire che lo pensava. Era,
dopotutto, abbastanza probabile che sarebbe morto lì, divorato o
distrutto da un arrabbiato Nove Code. Ma Itachi trovò che non ci
fosse nulla di così spaventoso nella morte. Voleva sapere se
sarebbe riuscito a ferire la bestia leggendaria.
Non la hai?
Lo canzonò Kyuubi.
Che strano. Vieni
più vicino, ragazzo.
Itachi restò dov’era, il kunai stretto forte nelle sue piccole dita. La bestia sembrò roteare gli occhi e quindi fece un passo più vicino, chinandosi per annusarlo curiosamente. Il respiro sapeva di fuoco e di cadaveri e di una dozzina di altre cose sgradevoli a cui Itachi non voleva pensare. Restò ancora fermo.
Alla fine Kyuubi
si ritirò, i denti scoperti in uno strano sorriso animalesco.
Un Uchiha, avrei dovuto saperlo
Itachi
aggrottò le sopracciglia, confuso. Non aveva mai sentito di questo
Uchiha Madara prima, e aveva imparato, di cuore, il suo interno albero
genealogico da quando aveva quattro anni.
"cosa intendi?"
chiese, la stretta sul kunai si allentò.
Il sorriso si
allargò, pericolosamente.
Vedo. Non te l’hanno detto
"dirmi
cosa?"
La Verità. Rigurdo al tuo
clan. Rigurdo a chi sei tu.
Le spalle di
Itachi si incurvarono mentre la lingua di Kyuubi si allungava per leccare il
chackra che circondava Itachi come una bolla.
Puzzi di essa
Confuso, Itachi
fece un passo indietro. Una zampa artigliata bloccò la sua strada
e accarezzò una linea lungo la sua schiena. Itachi sussultò
mentre la sua giacca era tagliata via da lui senza problemi, esponendo il suo
torace nudo all’aria notturna.
Mi chiedo se non dovrei mangiarti
ora
Tremando, Itachi
passò le braccia attorno al suo torso nudo.
‘cosa
sai?’ voleva gridare. ‘cosa sai tu di me?’
"Itachi!"
una calda presenza
fu improvvisamente al suo fianco, e Itachi battè le palpebre sorpreso
mentre veniva d’un tratto preso tra le braccia di suo cugino prima che
guizzassero fuori tiro e Shisui lo mettesse giù, qualche metro dietro,
spingendolo dietro il suo corpo.
"corri,"
sibilò Shisui, allargando le gambe, le dita si piegarono nello schema di
un katon che Itachi sapeva bene che non avrebbe funzionato contro un demone
volpe.
"Shisui,"
supplicò Itachi, tirando un pò una manica del ragazzo.
Kyuubi rise
solamente e annusò l’aria.
Un altro Uchiha monello, che
carino
Shisui stava
stringendo le spalle di Itachi così forte, che lui pensò che le
ossa si sarebbero potute spezzare. Itachi si contorse contro la stretta e
venne scosso rudemente nell’immobilità.
Kyuubi
sbuffò e quindi rilasciò un’enorme quantità di
chakra, prendendo sia Itachi che Shisui per le ginocchia. Un’ondata
di nausea lo colpì, e Itachi vomitò nell’erba, stordito e
disgustato.
Ricorda monello
"non
capisco," sussurrò Itachi, nascondendo il volto nel petto di
Shisui. Il ragazzo più grande lo abbracciò, sollevandolo
tra le braccia.
"andiamo"
disse Shisui. "L’Hokage ha ordinato l’evacuazione.
Tua madre è salva, e così anche il bambino."
"bambino?"
Itachi domandò, e gli occhi di Shisui si ammorbidirono.
"sì.
Tua madre l’ha avuto oggi pomeriggio; il tuo nuovo fratellino neonato,
Sasuke."
"Sasuke…"
mentre Shisui
portava Itachi nelle montagne, il ragazzo pensò a ciò che la
volpe aveva detto. Itachi decise che dopo aver dato adeguatamente il
benvenuto in questo mondo a suo fratello, avrebbe chiesto a suo padre di Uchiha
Madara. Kyuubi probabilmente aveva mentito, ma…
è solo una questione di
tempo
Tremando, Itachi
strinse i vestiti di Shisui. Perse l’aspetto preoccupato che
l’altro ragazzo gli stava dando, e la mano avanzò lentamente a
stringere il suo fianco.
Alzando il mento,
Itachi vide solo la luna. Piena. Rotonda.
E rossa.
--
fin