SORRISO AMARO
Il sangue
scorreva come un piccolo ruscello dai polsi, sporcando
l’acqua limpida della
vasca, dove era immerso, di un acceso colore scarlatto. Gli scuri
capelli gli
ricoprivano il volto, privo di espressione, mentre la musica invadeva
forzatamente
le sue orecchie. Perché aveva compiuto quel gesto?
Probabilmente perché era
stanco di vivere in quel mondo di merda, pieno di menzogne, di gente
per la
maggior parte falsa e meschina. Sentiva la sua linfa vitale scivolare
via dal
suo corpo ed abbandonarlo per sempre. Sul pavimento giacevano varie
siringhe
usate… aveva provato a liberarsi attraverso la cocaina, e
per un po’ c’era
riuscito. Ma quella era una falsa libertà, un perfetto mondo
illusorio, dove
rifugiandosi si crede di riuscire a sfuggire alla realtà...
non era quello che voleva. Il suicidio era stata
la via più facile da scegliere… quindi
perché non seguirla? Scivolò lentamente
nella vasca, ricoprendosi di acqua sporca di sangue fino al collo. I
suoi
occhi, che con quell’espressione fredda e distaccata avevano
attirato molte
persone, perdevano lucentezza e vitalità sempre di
più. La sua vista si stava
oscurando lentamente… è questa la morte allora?
Sorrise, con le poche forze che
gli rimanevano… un sorriso amaro, triste… un
sorriso di una persona conscia
della morte a cui inesorabilmente sta andando incontro. Di solito nei
film,
dicono che quando stai per morire, ti passano davanti agli occhi le
immagini di
una vita intera… ma la sua mente era vuota… forse
perché anche la sua vita lo
era stata. Un’unica lacrima scivolò stanca sul suo
volto, cadendo nel sangue.
La lametta che aveva nella mano abbandonata sul bordo della vasca,
cadde a
terra con un piccolo tintinnio, schizzando piccole gocce rosse intorno
a sé. La
morte era vicina, se lo sentiva. Lentamente, cadde in un sonno oscuro e
profondo, e l’ultima frase a cui riuscì a pensare
fu: fa freddo… e poi il buio
assoluto.