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Autore: yuriy_shinoda    26/03/2007    2 recensioni
Ecco l'effetto che la scuola mi procura. Una serie di one-shot, riguardanti suicidi, accomunati da una frase...
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SORRISO AMARO

 Alcuni di voi mi conoscono come Meereky02. Ho voluto cambiare nick perchè quella fase della mia vita è in un certo senso finita. Mi sono dedicata a temi più 'seri' se così si può dire. Sono sempre degli sfoghi, ma con pieghe più riflessive. Questo e quelli a seguire fanno parte di quelli... non prendetemi per una pazza sanguinaria però!^__- In fondo sono sempre la stessa!XD( per chi mi conosce meglio )

Il sangue scorreva come un piccolo ruscello dai polsi, sporcando l’acqua limpida della vasca, dove era immerso, di un acceso colore scarlatto. Gli scuri capelli gli ricoprivano il volto, privo di espressione, mentre la musica invadeva forzatamente le sue orecchie. Perché aveva compiuto quel gesto? Probabilmente perché era stanco di vivere in quel mondo di merda, pieno di menzogne, di gente per la maggior parte falsa e meschina. Sentiva la sua linfa vitale scivolare via dal suo corpo ed abbandonarlo per sempre. Sul pavimento giacevano varie siringhe usate… aveva provato a liberarsi attraverso la cocaina, e per un po’ c’era riuscito. Ma quella era una falsa libertà, un perfetto mondo illusorio, dove rifugiandosi si crede di riuscire a sfuggire alla realtà... non era quello che voleva. Il suicidio era stata la via più facile da scegliere… quindi perché non seguirla? Scivolò lentamente nella vasca, ricoprendosi di acqua sporca di sangue fino al collo. I suoi occhi, che con quell’espressione fredda e distaccata avevano attirato molte persone, perdevano lucentezza e vitalità sempre di più. La sua vista si stava oscurando lentamente… è questa la morte allora? Sorrise, con le poche forze che gli rimanevano… un sorriso amaro, triste… un sorriso di una persona conscia della morte a cui inesorabilmente sta andando incontro. Di solito nei film, dicono che quando stai per morire, ti passano davanti agli occhi le immagini di una vita intera… ma la sua mente era vuota… forse perché anche la sua vita lo era stata. Un’unica lacrima scivolò stanca sul suo volto, cadendo nel sangue. La lametta che aveva nella mano abbandonata sul bordo della vasca, cadde a terra con un piccolo tintinnio, schizzando piccole gocce rosse intorno a sé. La morte era vicina, se lo sentiva. Lentamente, cadde in un sonno oscuro e profondo, e l’ultima frase a cui riuscì a pensare fu: fa freddo… e poi il buio assoluto.

  
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