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Autore: CaroBelieber    09/09/2012    2 recensioni
Samantha è una ragazza di 18 anni, i genitori l'hanno abbandonata quando lei aveva appena un anno. Non ha amici, non ha un ragazzo. Può contare solo su se stessa. E con la crisi che negli ultimi tempi si è diffusa in Italia, per andare avanti ha bisogno di soldi, ma lei non ha un lavoro: nessuno la vuole assumere, pensano che sia troppo piccola per svolgere qualsiasi mestiere. Allora prende una decisione drastica: per guadagnare soldi inizia a prostituirsi. E un giorno, mentre sta sulla pontina le si avvicina una macchina con a bordo un tale di nome Justin Bieber. Quell'incontro le cambierà la vita in un modo davvero inaspettato.
All'inizio penserete che sia una storia stupida ma con l'andare avantti dei capitoli vi piacerà, ne sono certa:) Buona lettura.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La notte la passai a casa di Ryan. Era una casa grande, con cinque camere da letto e tre bagni. Io e lui stavamo sdraiati sul suo letto matrimoniale; era stata una notte abbastanza impegnativa.

“ Ryan, oggi non possiamo uscire insieme, mi dispiace. ” dissi.

“ Come mai? ” mi chiese con un’espressione di assoluta tristezza in volto

“ Devo andare con Justin a fare una cosa. ” Lo dissi in modo da non farla sembrare una tragedia o qualcosa di più di un’uscita, ma Ryan si arrabbiò lo stesso.

“ Cosa? Scusami Sam, ma capiscimi: TU CHE SEI LA MIA RAGAZZA ESCI CON IL MIO MIGLIORE AMICO CHE E’ IL TUO EX AL POSTO DI USCIRE CON ME? CON TUTTO IL RISPETTO MA IO SONO GELOSO, TENGO DAVVERO A TE, NON PUOI FARMI QUESTO. ”

Era arrabbiato? Perché uscivo con Justin? Santo cielo, io e Justin siamo solo una sottospecie di coppia di amici. Certo, io lo amo, ma so che una relazione tra me e lui è praticamente impossibile.

“ Dai tesoro, non fare così. In fondo è solo un’ uscita, dobbiamo fare una cosa importantissima ”

“ Ok,farò finta che non è successo niente solo se mi dici dove andate ” No, cazzo. Non posso e non voglio dire a Ryan perché esco con Justin. Se anche lui scoprisse che sono orfana mi vergognerei.

“ No, scusa Ryan, non posso ”
“ Bene, allora ti puoi scordare il mio perdono. Tra noi è finita Samantha, FINITA. Ora esci da casa mia e vattene da Justin ”

Iniziai a piangere. Era tutto finito? Era durato così poco? Era la seconda volta che stavo male per colpa di quel coglione di Justin. Ma ormai ci eravamo messi d’accordo di incontrarci oggi all’anagrafe quindi…

Appena fuori da casa di Ryan il mio cellulare trillò: un messaggio.

 

ei Sam. Come stai? Io sto già qui. A te quanto ti ci vuole per arrivare? Baci, J. ”

 

Gli risposi. Mentre scrivevo le lacrime bagnavano lo schermo del mio i phone 4

 

“ Ei J. mi sono appena lasciata con Ryan :/ era diventato troppo geloso. Sono triste L spero che questa visita all’anagrafe porti buone notizie e mi faccia spuntare un sorriso ”

 

Dopo un paio di minuti mi arrivò la sua risposta.

 

“ Mi dispiace tanto Sam. Comunque non ti preoccupare, anche se l’anagrafe non darà buone notizie ci sarò io a farti ridere un po’ ”

 

‘ ne dubito seriamente ’ fu la prima cosa che pensai. Justin mi sembrava il tipo di ragazzo che si divertiva a spezzare cuori e  non a far ridere la gente. Non gli risposi e presi la metro per andare all’anagrafe. Cavolo, mi ero lasciata con Ryan, che era stato il mio primo ragazzo, solo perché dovevo scoprire come facevo di cognome. Strano vero? Io non so il mio cognome. Quelli dell’orfanotrofio non hanno mai voluto dirmelo, neanche quando sono uscita, a 18 anni. Non ho mai avuto amici, tutti gli altri bambini mi odiavano. Ero sola. Ryan è stata la prima persona che mi ha trattato con amore. E ora anche con lui avevo litigato.

All’una arrivai davanti all’anagrafe. Justin stava seduto su una panchina. Appena lo vidi il mio cuore iniziò a battere e le farfalle nel mio stomaco iniziarono a volare, ero nervosa. Già, ero nervosa perché Justin mi piaceva, mi piaceva sul serio. Mi avvicinai lentamente.

“ Ciao Justin ” appena pronunciai quelle parole lui si voltò e sorrise. Un sorriso a 34 denti che mi fece volare in paradiso per qualche secondo, per quei pochi secondi prima che iniziasse a parlare

 “ Ei Sam, come stai? ”

“ Io diciamo bene, tu? ”

“ Senti, non ti preoccupare per Ryan, è fatto così, se la prende per ogni minima cosa. Vedrai che tra una o due settimane si vorrà rimettere con te. Tu abbi solo pazienza e lasciagli il tempo di pensare ok? ” detto questo mi abbracciò. Dei brividi scossero il mio corpo. Justin profumava di muschio bianco e fragola. Era un odore buono, che mi mandava in estasi.

“ Comunque, che ne dici di andare a mangiare prima di scoprire la verità sul tuo cognome? Ho una fame da lupi. Conosco un bel ristorante dove fanno degli ottimi spaghetti bolognese, che ne dici? ”

Accettai l’invito, amavo gli spaghetti, e poi avevo bisogno di cambiare aria e di divertirmi un po’.

 

Il pranzo con Justin fu uno sballo. Lui era divertentissimo. Scherzava con i camerieri, faceva facce buffe, giocava con il cibo, era gentile. Stano vero? Justin gentile. Non suonava nemmeno un po’ come frase, eppure era vero. Era gentile. Mi aveva offerto il pranzo e mi aveva fatta ridere come nessuno aveva fatto prima.

“ Ahhaha sei fantastico Justin. Non conoscevo questo lato di te ” dissi dopo aver sputato la mia coca cola per quanto ridevo.

“ Sam, tu non conosci niente di me. O meglio, conosci solo la parte stronza. E comunque anche tu sei fantastica, in tutti i sensi della parola ”

Arrossii. Sbaglio o aveva detto che ero fantastica?

Eravamo seduti al ristorante quando vedemmo passare Ryan dall’altro lato della strada. Sarà venuto sicuramente apposta all’anagrafe per vedere che cosa stavamo facendo io e Justin. Non facemmo in tempo ad abbassarci, Ryan ci aveva già visti. Si avvicinò correndo a noi e iniziò a urlarmi in faccia.

“ AH, QUINDI ERA QUESTA LA COSA TANTO IMPORTANTE CHE DOVEVI FARE OGGI EH? SEI UNA PUTTANA. LO ABBIAMO FATTO PROPRIO STANOTTE E GIA’ STAI CON UN ALTRO? TROIA! ”

 Perché lo stava urlando davanti a  tutti? Perché? Perché aveva frainteso tutto? Era un’altra la cosa che dovevamo fare. Cazzo.

“ Ryan, ti prego, calmo. Non urlare, ti pre.. ”

“ E TU?  MENO MALE CHE ERI IL MIO MIGLIORE AMICO E’? UN PUTTANIERE, ECCO COSA SEI, UN PUTTANIERE. MI HAI FREGATO LA RAGAZZA E’? BRAVO, COMPLIMENTI. STRONZO. ”  Detto questo tirò un pugno a Justin che iniziò a sanguinare. Io cercai di mettermi in mezzo per evitare che Ryan continuasse, ma mi spinsero via.

“ RYAN, CERCA DI RAGIONARE. IO SONO IL TUO MIGLIORE AMICO. NON TI HO FREGATO LA RAGAZZA. IO E SAM SIAMO SOLO USCITI INSIEME COME AMICI ” urlò Justin.

“ SI CERTO ” disse Ryan mentre tirava un altro pugno a Justin. La gente era scappata, i camerieri non facevano niente, e i passanti non avevano notato nulla. Dovevo fare qualcosa per farli smettere.

“ TU MI HAI FREGATO GIA’ SERENA ” Ryan era furioso “ ORA NON MI FREGHERAI ANCHE SAM ” Un altro pugno. Justin questa volta però reagì tirando calci e pugni all’impazzata facendo cadere Ryan. Appena Ryan si rialzò io lo baciai. Dovevo farli smettere e un bacio avrebbe fatto capire a Ryan che non stavo con Justin. Baciai Ryan con tanta passione anche se per lui ormai non provavo più l’amore che provavo prima. La mia idea funzionò.

“ Allora tu non stai con Justin. Mi hai baciato. Quindi io ti piaccio ancora? ” Ryan sembrava in imbarazzo per aver menato Justin senza motivo. Justin sembrava sconvolto per il bacio che avevo dato a Ryan.

“ Ryan tu sei fantastico, ma non mi piaci. Cioè, mi piaci, ma solo come amico. Niente di più. Sia chiaro, io non sto con Justin, ma non voglio stare nemmeno con te ”

“ Ho capito perfettamente Sam. Mi dispiace. Ti chiedo scusa Justin. Amici come prima? ” Ryan sembrava davvero dispiaciuto.

“ non proprio come prima, ma amici si. Ti voglio bene. ” Ryan e Justin si abbracciarono.

Salutammo Ryan e ci dirigemmo all’anagrafe. Durante il percorso io e Justin parlammo molto.

“ Perché lo hai baciato? ” mi domandò Justin.

“ Per farvi smettere. E per fortuna ha funzionato. Non riesco a credere che Ryan abbia pensato che io e te stessimo insieme. Chissà da dove l’ha tirata fuori questa idea? ”

“ Forse dal modo in cui ti guardavo ”

“ Perché, come mi guardavi? ”

“ Ti guardavo nel modo in cui guardo le ragazze che mi piacciono, che mi piacciono SUL SERIO. ”

Il mio cuore iniziò a battere.

“ Ma io non ti piaccio SUL SERIO, quindi… ”

“ Chi lo ha detto che non mi piaci SUL SERIO? ”

“ Beh, IO ”

“ Vedrò di farti cambiare idea. ”

detto questo mi baciò. All’inizio fu un bacio a stampo, ma poi lui intensificò la cosa mettendoci la lingua. Era un bacio vero, non uno di quelli finti che mi aveva dato all’appuntamento al cinema. Io gli piacevo sul serio. Era un sogno.

“ Quindi noi stiamo insieme? ” domandai in trans

“ Si, e sono felicissimo. Sei bellissima ” mi abbracciò.

Dopo l’abbraccio ci scambiammo alcuni sguardi imbarazzati e poi entrammo all’anagrafe. Ci rivolgemmo alla prima persona con la divisa che trovammo.

“ Salve, scusi, questa ragazza si chiama Samantha. Non sa il suo cognome, potrebbe aiutarci a scoprirlo. ”

La signora mi guardò strana

“ come fai a non sapere il tuo cognome? ”

“ Beh, sono stata abbandonata nell’orfanotrofio da mia madre quando avevo solo un anno e nessuno sa il mio cognome e chi sono i miei genitori. Per ora vorrei sapere almeno il mio cognome. ”

“ Ok, vediamo cosa possiamo fare. Venite, seguitemi ”

La signora ci condusse in un ufficio buio e grigio che al centro aveva una scrivania con sopra un vecchio computer che forse conteneva la mia storia e quella di Justin, e quella di Ryan.

“ Bene, iniziamo. Come ti chiami? ” mi chiese la donna

“ Samantha ” risposi. Justin mi strinse la mano. Sembrava un interrogatorio.

“ Quanti anni hai? ”

“ 18 ”

“ Come si chiama l’orfanotrofio dove ti hanno lasciata? ”

“ Child Orf. ”

“ Ok, ti ho trovata. Sei questa qui? ”

Mi fece segno di venire davanti al computer. Staccai la mia mano da quella di Justin e mi avvicinai. Sullo schermo c’era una mi foto di quando avevo circa 13 anni. Si, ero io.

“ Sisi, sono io ”

“ Bene, beh, ti chiami Samantha Smith. E sei nata il 30 aprile 1994. E’ stato bello conoscerti Samantha. Arrivederci. ”

Quindi avevo scoperto il mio cognome? E la mia data di nascita? Avrei avuto anche io un compleanno finalmente. Ero felicissima. Abbracciai Justin che mi baciò.

“ Sai, anche i miei zii fanno di cognome Smith. Loro non hanno figli o meglio hanno avuto una bambina ma poi mi hanno detto che è morta. Quanto mi è dispiaciuto. ”

“ Beh sai, Smith è un cognome molto comune. ”

Appena usciti dall’anagrafe Justin mi avvolse con il suo braccio e mi chiese “ Bene, SAMANTHA SMITH, che ne dici di venire con me al pranzo di Natale della mia famiglia la prossima settimana? Già te ne avevo parlato. Allora, accetti? ”

“ SI ”

MI ERO MESSA CON JUSTIN, AVEVO SCOPERTO IL MIO COGNOME E ORA VENIVO INVITATA AD UNA SPECIE DI FESTA, ERO FELICE.

 

 

 

 

 

 

 

 

SALVEEEE. SONO SEMPRE IO, CAROLINA. COME AVRETE POTUTO NOTARE QUESTI GIORNI NON MI SONO FATTA PIU’ SENTIRE MA OGGI HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO BELLO LUNGO PER PERDONARMI. SPERO VI PIACCIA. VI SPINGO A RECENSIRLO. UNA RECENSIONE POTREBBE FARMI SPUNTARE UN SORRISO, GRAZIE DAVVERO.

  
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