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Autore: Inu_Ran    09/09/2012    3 recensioni
Era una serata come tutte le altre: triste e buia. Un po’ come la mia vita. A piangere con me c'era il cielo che con la pioggia bagnava i miei capelli color del mare. Era in momenti come questi che mi sentivo libera, quando le mie lacrime si confondevano con la pioggia. è la prima storia spero che vi abbia incuriosito buona lettura a tutti :3
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 5: Svegliarsi.

Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. Hector Berlioz
Ero seduta accanto a lui, le sue braccia mi cingevano e la mia testa era sopra le sue possenti spalle. La mia mente aveva trovato ristoro solo quando il suo profumo era entrato nei miei polmoni inebriandomi. Stare abbracciati a fissare l’enorme distesa di acqua, che tanto mi ricordava i suoi occhi, donava una serenità nel mio cuore. Ero come una principessa e il suo corpo era il mio castello, in questo momento sembrava di vivere in una favola, sapevo che era un momento effimero ma cercavo di godermelo il più possibile. Ma come ogni favola non può durare al lungo e quel castello crollò come fosse fatto di sabbia, quella distesa blu davanti ai nostri occhi scomparve prendendone il posto il colore dell’oscurità:il nero. Io ero di nuovo la ragazza di sempre e mi accasciai portando con lentezza le mie mani sulla testa. Tremavo.
 L’unica cosa che volevo fare era urlare se non fosse che la voce si era bloccata in gola, ciò che non cessavano di fluire erano le lacrime che scorrevano come un fiume in piena, nel mentre con gli occhi cercavo un appiglio ma attorno a me l’unica cosa presente era il nulla.


Solo pochi raggi del sole passavano dalla persiana anche se questi non riuscivano ad illuminare totalmente la stanza.  Era grazie al loro che ero riuscita a svegliarmi tornando alla realtà. Aver scoperto da mia sorella Kasumi che tutto quello che il ragazzo, il fiore,il nostro battibecco, la nottata in sua compagnia era stato un bellissimo sogno, ma sempre un sogno mi aveva sconvolto.  Erano trascorsi già 2 giorni d’allora la mia razionalità non aveva perso tempo a ricordarmi, attraverso il sonno, che stavo usando la fantasia per costruirmi la felicità e la mia coscienza mi chiedeva di attaccarmi alla speranza e credere che il bel moro fosse reale. La mia porta che fino a poco fa era chiusa si aprì. La sagoma che si trovava affianco al muro era all’oscuro e difficilmente identificabile, la persona non aveva ancora aperto bocca ed io non avevo ancora connesso il cervello con il resto del corpo e non avevo la capacità di parlare così, decisi di mettermi seduta per provare a svegliarmi del tutto. Il mio movimento aveva portato la persona oltre la porta a parlare.
-Buongiorno , pensavo che stessi dormendo non volevo disturbarti- si fece ancora più avanti, adesso riconoscevo l’inconfondibile sorriso di Kasumi- Scendi sotto che Kuno vuole parlare a tutta la famiglia di qualcosa di molto importante-  dopo di che richiuse la porta per poi dirigersi in cucina. Sprofondai con la testa sopra il cuscino che giorno terribile: la mia mente era in confusione tra un eterna lotta tra razionalità e coscienza e come se non bastasse Kuno aveva deciso di svegliarmi con uno dei suoi soliti discorsi su l’amore che ci univa e cavolate del genere. Schiusi la persiana, spalancai la finestra e presi più aria possibile nei polmoni, ascoltai il cinguettio degli uccellini e presi il primo vestito che trova:era arancione con le spalline, arrivava fino le ginocchia, all’altezza del seno erano presenti dei fiori gialli. La scuola era chiusa a causa di una perdita di un tubo quindi avevamo una settimana libera che mio padre aveva scelto di passarla in famiglia e con Kuno. Passare le giornate con lui era un vero supplizio ma le avrei rese un po’ piacevoli recandomi ogni sera in spiaggia, per un motivo solo:cercarlo. I miei pensieri mi avevano distratto portando i miei piede, senza che me ne accorgessi, davanti la porta della sala da pranzo, forzai un grande sorriso ed apri la porta. Come prevedibile, da molte mattine, il mio fidanzato veniva salutandomi con un bacio che ogni volta riuscivo a schivare con un agile movimento di testa, pochi millimetri riuscivano a separarci ma quelli sufficienti per evitarlo.
- papà- quel nome detto da lui era devastante per le mie orecchi- è da tempo che sto con la piccola e dolce Akane- se avesse usato un altro aggettivo per me l’avrei ucciso -quindi…- si alzo; si diresse  da me e s’inginocchio. Sapevo ciò che voleva fare o almeno l’immaginavo.
No,no, no, no, no, no ti prego no.
-Akane Tendo vuoi sposarmi?-
Crac, era il suono del mio cuore che a quelle parole si ruppe, sarebbe arrivato questo momento ma non credevo che fosse cosi vicino.
Cosa avrei risposto?cosa avrei detto? Avrei accettato? O avrei trovato il coraggio per rifiutare e mandare tutto all’aria? O mi sarei sacrificata per la mia famiglia? No, no, no era nella più completa confusione. Non avrei mai fatto scena muta ma la risposta arrivò da mio padre.
-Ma certo è meraviglioso, fra 3 mesi vi sposerete.-  la felicità esplose in tutta la casa:  mio padre continuava a ripetere a Kuno com’era fortunato a sposarmi, Nabiki era neutrale era sempre stata menefreghista e il mio imminente passaggio ad una vita matrimoniale non era riuscita a distoglierla dalla sua rivista,Kasumi sorrideva congratulandosi con me ed io…… io non esprimevo emozioni perché in tutto quel lasso di tempo mi ero estraniata, credendo che stessi guardando un'altra persona che non ero io
- Akane che ne diresti di andare in cerca di abiti da sposa? 3 mesi passano velocemente- “3 mesi passano velocemente” parole che mi avevano colpito e mi avevano portato alla realtà, adesso comprendevo che la ragazza che si stava sposando, che vedeva la sua vita buttata a una giovane età era io.
-Certo usciamo ora- non mi andava a genio di andare in giro per negozi  ma avevo voglia di uscire di andare via perché stavo soffocando.
-amore hai deciso bene, vieni che ti do un abbraccio- lo scansai avvicinandomi a Kasumi e prendendole le mani corsi via da casa mia con la scusa che non c’era tempo da perdere per il matrimonio.
Nerima non era una cittadina molto grande ma aveva molti negozi in centro, anche se da sposa erano pochi, mia sorella per tutto il tragitto aveva parlato dei preparativi e di cose futili che non avevano nessuna importanza ma ad ogni sua parola rispondevo con un sorriso, falso, ma sorriso. Fu Kasumi che mi fece notare la scritta sopra la nostre teste “abiti da sposa” avrei voluto scappare ma i piedi non rispondevano ai miei comandi e pian piano loro mi stavano conducendo dentro. Ero una condannata che veniva portata al patibolo.
-Buongiorno, prego posso esservi utile- il commesso che si avvicino a noi era molto alto, indossava un smoking, portava i capelli corti e tirati indietro, si vedeva che aveva stile.
-Lei è la futura sposa?- e con un dito  indico me, risposi con un cenno della testa- bene le faccio vedere alcuni abiti della nuova collezione- e corse di la. Il provarmi dei vestiti da sposa un po’ mi entusiasmava, chi da piccola non ha mai sognato il giorno delle sue nozze? Io da anni avevo già pianificato tutto anche se non avevo messo in conto che mi sarei unita in matrimonio con un tipo rozzo come Kuno. Non passarono molti minuti e il commesso tornò con 3 tipi di abiti: il primo era molto semplice, senza spalline e con una fascia di strass sotto il seno, il corpetto presentava delle piegature, il secondo era già più complesso il corpetto presentava dei ricami che da un lato scendevano fino un fianco che creava delle piegature molto grandi il vestito arrivava a terra ed infine il terzo quello che mi colpì di più. Era senza spalline ma aveva due nastri attaccati all’inizio dell’abito e si univano dietro il collo, davanti vi era una specie di spaccatura all’altezza del seno dopodiché la stoffa liscia continuava fino i piedi. Mi ero innamorata di quell’abito e senza perdere tempo lo presi per poi provarlo.
-Ti sta davvero bene.- fu il commento di Kasumi che mi distolse dalla mia figura nello specchio.
-Si, davvero bene. Non posso dire la stessa cosa del tuo sorriso.- un’altra persona commentò il mio vestito ma non era del commesso e neanche di mia sorella maggiore ma questa frase era detta da una persona familiare.
Era la voce di una persona che conoscevo bene, una persona fredda, calcolatrice che non aveva peli sulla lingua: Nabiki.
-Come scusa?- ci mancava una discussione con n per concludere al meglio la giornata.
-Sto parlando del tuo sorriso falso, devi allenarti meglio se no Kuno se ne accorge.- lei non riusciva mai a mentire anche se ciò poteva ferire una persona, per questo un po’ la invidiavo.
-Smettila Nabiki, non iniziare a discutere proprio in questo posto. Non potevi fargli i complimenti e basta?- kasumi aveva deciso di intervenire in mia difesa per questo dovevo ringraziarla ma la questione con mia sorella dovevo risolverla io.
-k sto solo dando un consiglio alla mia sorellina, che c’è di male?- interrupi k perché oggi la giornata non era andata proprio bene ed avevo bisogno di sfogarmi e una discussione con lei mi avrebbe aiutato.
-Smettila non sto fingendo-
-Smettila tu. Pure nostra sorella si era accorta che fingevi.- anche lei aveva capito tutto, la dolce ed ingenua Kasumi? Era così evidente? La mia maschera si stava pian piano disintegrando? Ma da quando? Forse quando avevo incontrato lui? Se veramente esisteva.
-Tu non sai come mi sento io, neanche lo amo e se lo faccio e per voi …- non riuscì a finire che incomincio lei
-Ti ho detto di smettere di fare la vittima.- il suo tono era freddo era riuscita a non tradirsi e rimanere impassibile a ciò, non posso dire questo anche di me che piccole gocce salate mi iniziarono ad irrigare il volto.
-Sei una bambina piangi sempre e…..-
-TU NON CAPISCI NON PUOI GIUDICARE.- mi ero alterata avevo perso il controllo e cominciai ad urlare. Adesso nel negozio erano scomparsi tutti le uniche eravamo noi due, anche i commessi che poc’anzi parlavano con la clientela rimanevano zitti osservano i nostri discorsi. Non importava se mi giudicavano, non mi importava io ero concentrata solo su di lei.
-Fammi finire ti sto dicendo che non c’è bisogno di piangere o di fare la vittima perché sei stata tu a decidere tutto, tu hai voluto fidanzarti con lui. Io ero disponibile mi sarei messa con lui. Sei autodistruttiva hai fatto tutto da sola, se solo ti fossi fatta aiutare avremmo trovato una soluzione e non staremo qui a discutere. – niente continuava ad essere spietata e buttava la sua sentenza non prendendo in considerazione i miei sentimenti.
-Non esiste la soluzione a tutti i problemi.-
-INVECE  ESISTE BASTA CERCARLA.- la voce che fino poco fa era ferma, stabile era scoppiata in un grido- perché non vuoi capire che lo faccio poiché non voglio vedere che ti fai male da sola, perché?- risultava più come una domanda disperata. Lei che era calcolatrice e la sua felicità si fermava sui soldi si stava preoccupando per me e l’unica cosa che mi riuscì fare  fu di correrle incontro abbracciandola –Grazie- le sussurrai all’orecchio. Adesso la gente continuava  i suoi discorsi con i commessi, tutti erano tornati a fare ciò che avevano interrotto a causa delle nostre urla ma un’altra voce si fece viva, era rimasta in disparte perché le avevo chiesto questo.
-Visto che avete risolto a cambiati e andiamo. Nabiki non avrai un po’ esagerato?-
-No, perché?-  la risposta di mia sorella mi fece ridere e andai in camerino correndo, mia sorella era riuscita a strapparmi un piccolo sorriso dichiarando di essere interessata alla mia vita.
 
La giornata si era conclusa normalmente, sempre con i discorsi sul matrimonio, ma direi tranquillamente ed adesso stavo ad ascoltare il rumore prodotto dalle onde. Speravo nella comparsa di uno splendido ragazzo che ,stranamente, compari davanti ai miei occhi, me li strofinai per paura che fosse un’illusione. Mi avvicinai con molta lentezza e pizzicai il suo braccio e dalla sua bocca uscì un piccolo lamento.
-Ma sei pazza? Mi hai fatto male- i miei occhi si illuminarono.
-Sei reale? – la sua faccia si fece piena di dubbi e mi rispose con una delle sue frasi che come la notte precedente mi faceva imbestialire.
-Certo, ma tu sei strana. Vai da uno psichiatra.-
-Come scusa, l’altra volta sei scomparso portando con te tutte le prove della tua esistenza.- gridai.
-La coperta era bagnata ,così come la cena, e le onde avevano portato via il fiore. Sono dovuta andare via, ma c’è bisogno che gridi come una isterica?- il mio livello di sopportazione era al limite e gli tirai uno schiaffo.
-Dillo di nuovo e ti faccio gonfiare la faccia a forza di schiaffi.-
-Ok, ammetto di aver esagerato ma non possiamo fare così tutte le sere. Se succede anche domani me ne vado.-Lui aveva intenzione di  vedermi di nuovo? Un’altra sorpresa stava illuminando, anche se ormai finita, la giornata.
-Certo cercherò di trattenermi, ma tu sii più gentile. Ho una sorpresa per te, oggi dopo lo shopping con le mie sorelle sono tornata a casa e ho cucinato stavolta deve essere venuto buono, vuoi assaggiare?- piegò la schiena e mi chiese scusa ma non voleva morire. Presi il cibo dallo zaino e iniziai a rincorrerlo per tutta la spiaggia, passammo una serata scherzando e rincorrendoci, non mangiò ciò che avevo cucinato, ma non mi rovinò la nottata e solo quando eravamo stanchi ci sdraiammo nella  spiaggia per poi addormentarci.
 

Note dell’autrice:
Salve :D, scusate per il ritardo ma dopo essere tornata dalle vacanze mi sono ammalata.
Ma si può stare male in estate? No, eppure io ci sono riuscita XD. In questo capitolo ho introdotto Nabiki perché credo che sia la persona migliore a far svegliare Akane.  Ho messo di nuovo Ranma  poiché ci vuole un po’ di romanticismo dopo tutto questo tempo. Mi scuso perché non sono molto brava nella descrizione dei vestiti da sposa, se avete tempo qua sotto i sono i link e potete vederli, sono messi in ordine come li ho descritti nel capitolo. Ora che l’estate è finita avrò più difficoltà nell’aggiornare per colpa dello studio u.u. Ci vediamo alla prossima ^.^


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http://www.alfemminile.com/coppia/album667051/abiti-da-sposa-vestiti-da-sposa-15822979.html#p519la foto è la 519
 
 
 

 
  
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