Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: BellatrixWolf    09/09/2012    5 recensioni
Incentrata su Regina, sul suo amore per Henry, sul suo dolore. Lei, per lui, era la Evil Queen, e le regine cattive non amano, odiano e basta, non soffrono, vivono per far soffrire, non meritano nulla se non rancore. Ma non era vero, Regina amava, soffriva, provava emozioni come tutti.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Perché? Dannazione, perché? Ancora una volta Henry ha scelto lei a me, ancora una volta quella maledetta l'ha spuntata con mio figlio!"

Regina, furibonda, era incapace di fermarsi nel grande ufficio bianco e nero.
Non lo trovava giusto, perché non poteva esserci un lieto fine per lei? Sembrava destinata all'infelicità eterna
Prima Biancaneve, poi Emma Swan. A quanto pareva l'amore esisteva solo per esserle tolto.
Si sedette sulla nera poltrona in pelle della scrivania poggiando i gomiti sui braccioli e congiunse le mani, pose la fronte sugli indici e chiuse gli occhi.
Lei amava Henry, con tutto il cuore. Lo amava come una madre il proprio figlio. Perché, allora, lui sembrava non capirlo? Quel bambino era così concentrato sulla Maledizione da non accorgersi di quanto Regina gli volesse bene.
"È così sbagliato desiderare la felicità?" si chiese, esasperata, respirando a fondo. Dopotutto, prima dell'arrivo di quella maledetta bionda, tutti erano più o meno felici... in pace. Tutto era a posto. E Regina? Lei era felice, in quel mondo? Non era più nemmeno sicura di sapere cosa significasse.
Tuttavia Henry aveva sempre avuto quell'atteggiamento di odio e diffidenza nei suoi confronti, nonostante tutto l'amore che Regina gli dava. Lei, per lui, era la Evil Queen, e le regine cattive non amano, odiano e basta, non soffrono, vivono per far soffrire, non meritano nulla se non rancore. Ma non era vero, Regina amava, soffriva, provava emozioni come tutti.
Sospirò ed alzò lo sguardo, gli occhi lucidi ed il battito accelerato, fissando il nulla.
Presa nei suoi pensieri non aveva notato una macchina arrivare nel vialetto. Quando sentì bussare alla porta dell'ufficio sobbalzò, si raddrizzò di colpo asciugandosi gli occhi e riprendendo un respiro regolare, riassumendo il suo freddo ed austero tono da regina dei ghiacci.
"Avanti." disse gelida, accavallando le gambe.
La porta si aprì, rivelando una donna alta e bionda vestita di jeans, maglietta bianca e giacca rossa.
"Sindaco."
"Sceriffo."
Ormai si salutavano così, con una freddezza glaciale mascherata da ironico rispetto.
Regina la odiava profondamente, intensamente, furiosamente. Avrebbe voluto distruggerla, schiacciarla, eliminarla. Per lei era solo un dolore, una pena, un tormento!
"E' qui per consegnare finalmente il distintivo?" chiese, tagliente come un coltello.
"Le piacerebbe. Sono qui solo per fare rapporto." rispose con lo stesso tono Emma, poggiando alcuni fogli sulla scrivania di Regina e voltandosi per andarsene.
"Sindaco." disse, spingendo la maniglia.
"Sceriffo." concluse, facendo un cenno con la mano.
Emma Swan uscì com'era entrata, accompagnata da un alone di insofferenza e rancore nei confronti di Regina, e lei si rilassò sulla sedia, voltando la testa di lato e poggiando la fronte sulla mano.
Le venne in mente la sera in cui aveva beccato la biondina e Graham al cimitero. Come si era sentita bene, quando il suo pugno aveva incontrato quel bel visino! Avrebbe continuato volentieri, ma Graham le aveva fermate e lei si era data un contegno, come sindaco. Tuttavia, ogni volta che incrociava la strada con quella maledetta -cosa che succedeva fin troppo spesso, a suo avviso- sentiva il forte desiderio di approfondire quel discorso, a costo di finire sanguinante.
Nemmeno la mela avvelenata aveva funzionato, anzi, era stata nociva per Henry. Maledizione! Quel ragazzino aveva preferito avvelenarsi, pur di nuocere a Regina. Perché? Perché la odiava così tanto?
Regina sentì le lacrime affiorare, calde e dolorose. Cercò di scacciarle, ma era troppo forte la morsa che le stringeva il cuore, e non poté fare a meno di iniziare a piangere silenziosa. Gocce salate di pura pena le scendevano lungo le guance, lungo il collo, lungo il naso, bagnando la poltrona, la mano, i vestiti.
Sentì nuovamente bussare ed alzò improvvisamente la testa, guardando la porta in un misto di stupore e terrore. Cercò di asciugarsi il viso, ma nuove lacrime tornavano a rigarlo, così decise di ruotare la sedia, dando le spalle alla porta.
"Avanti." disse, la voce più ferma di quanto potesse sperare.
La porta si riaprì. "Ho scordato le chiavi assieme ai fogli." Dei passi, un tintinnio, altri passi, la porta che si chiudeva.
Regina, lo sguardo fisso davanti a sé, le guance lucide, il cuore pesante, chiuse gli occhi. Per un istante, sperò solo che tutto finisse, che la realtà cessasse di esistere, che l'oblio fosse l'unica cosa rimasta. Dietro alle palpebre, mille immagini di Henry, che lo odiava; di Graham, che si era ribellato a lei; di Emma, che non perdeva occasione di distruggere ogni sua felicità... del suo amato, morto, tra le sue braccia.
"Perché?" Mormorò, nel silenzio, e silenzio fu la sua risposta. Abbandonò indietro la testa e pianse, pianse fino a che le sue energie non l'abbandonarono. Voleva gridare il suo dolore, la sua rabbia, il suo odio, ma non ne aveva semplicemente le forze. Era distrutta. Ma non si sarebbe data per vinta, quello no, quello mai. Avrebbe combattuto, avrebbe lottato per il suo lieto fine, perché anche lei ne meritava uno. Lo meritava e lo esigeva. E non avrebbe lasciato che una qualunque biondina, o chiunque altro, gliela negasse.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: BellatrixWolf