Missing
Moments Lily/Severus in aggiornamento. Questa è la mia
versione del
loro ultimo incontro prima della fine della scuola.
(Canzone: El
Tango de Roxanne, Moulin Rouge. Dal minuto 1:42
http://www.youtube.com/watch?v=Z-gdmXVSgMI )
It's More Than I Can Stand
Una
volpe, minuta e dal magnifico manto rosso, pestava silenziosamente il
terreno dirigendosi senza fretta all'ombra di un grande albero.
Giunta lì si sedette e iniziò a pulirsi
garbatamente il pelo,
quando un fruscio di foglie le fece alzare il muso verso i rami
più
alti, dove un corvo dalle piume nere e lucide stava appollaiato.
Una
volta accertata l'identità del corvo gli occhi della volpe
si
accesero, e questa cominciò a grattare la corteccia
dell'albero
cercando di raggiungere il volatile. Ma prima che il corvo potesse
aprire le sue ali di pece e raggiungere la volpa, un cervo dal pelo
scuro e le corna importanti raggiunse l'albero. Si attardò
attorno
alla volpe, invitandolo a seguirla. Essa dapprima lo ignorò,
poi
cominciò a cedere. Azzardò uno sguardo verso il
corvo, come a
chiedergli il permesso. Per tutta risposta questo arruffò le
penne e
volò ancora più in alto. Indispettita, la volpe
girò la bella
testa e seguì il cervo, lontano dall'albero, sotto lo
sguardo triste
del corvo nero che, in realtà, sperava solo che lei
rifiutasse
l'invito del cervo per rimanere con lui.
Apro gli occhi,
agitato, ma tutto quello che posso vedere sono le tende scarlatte del
mio letto a baldacchino. Mi sale una risata alla gola
perché, dopo
la presenza costante e invadente del rosso dei suoi capelli nei miei
sogni, è davvero troppo ritrovarselo davanti agli occhi
appena
sveglio.
Mi alzo e mi tolgo la maglietta sudata, per poi
ributtarmi nel letto e cercare di riprendere sonno; non voglio
pensare troppo a quello che ho appena visto. I sogni dopotutto non
sono altro che rielaborazioni dei nostri pensieri e delle nostre
esperienze da svegli. Ma so anche come il sonno sia il momento dove
il cervello abbassa le sue difese e apre la porta a pensieri e
possibilità che non prenderesti mai in considerazione da
sveglio.
Ma
io so benissimo che le probabilità che lei si allontanasse
da me
sono molto alte; troppo, a dir la verità. E io non posso
permettermi
di perderla. Non posso permettere a nessun... cervo di portarmela
via. Il rosso della sua chioma, le fiamme fiere dei suoi occhi sono
le uniche cose capaci di riscaldarmi, di evitare il congelamento del
mio cuore.
Per questo non posso perderla.
La mia Lily.
Ah,
dovevo saperlo. Dopotutto l'avevo sognato, e non posso certo dire di
non essere stato avvertito. Anche se, in qualche modo, penso di aver
sempre saputo che sarebbe successo. Eppure non è stato lui a
portarmela via, no. Sono stato io ad allontanarla, con questo mio
insopportabile modo di fare. Non volevo chiamarla in quel modo, certo
che non volevo. Non penso minimamente che lei sia una... sporca
sanguesporco. Lei è la persona più pura e gentile
e divertente e
intelligente che io abbia mai incontrato. Lei è tutto
ciò che c'è
di bello al mondo.
« James, togliglielo, non è
divertente »
« Oh, si che lo è, dolcezza ».
Potter se ne
sta lì, tutto contento e felice, la bacchetta in mano mentre
guarda
Minus poco più in là nel prato litigare con una
Puffola Pigmea
particolarmente vivace e avere la peggio. La guarda in maniera
raccapricciante, da far venire il voltastomaco. Sembra se la voglia
mangiare con gli occhi. O forse il suo vuole essere uno sguardo
innamorato. In tutti i casi, non ci riesce ed è disgustoso.
His
eyes upon your face
Lily non vuole ammetterlo, ma fatica a
trattenere le risate mentre Minus cerca di togliersi l'esserino rosa
da dentro i pantaloni mentre strilla istericamente.
A un certo
punto non ce la fa e scoppia a ridere. Cielo, la sua risata
è così
bella che fa quasi male ascoltarla, perché so di non essere
io ad
averla causata. Le sue labbra rosse sono talmente distese da sembrare
sottilissime, i suoi denti bianchi creano un contrasto adorabile con
il colore acceso delle sue guance. E quei capelli... cosa darei per
poterli accarezzare ancora una volta. Un ciuffo sbarazzino le sfugge
dall'orecchio e si scaglia contro il suo viso, rimanendoci attaccato
a causa del vento. Lei alza una mano per spostarlo, ma Potter
l'ha preceduta e ha sistemato la ciocca. La sua mano indugia un
attimo, poi afferra quella di Lily che era rimasta vicino al suo
orecchio. Gliela abbassa, delicatamente, portandola all'altezza del
fianco.
His hand upon your hand
E ora la sua disgustosa
faccia è vicina a quella di porcellana della mia Lily. I
loro nasi
si toccano per un attimo, poi Potter scende fino ad arrivare al collo
di Lily, che ride sommessamente.
« James... »
Sentirla
pronunciare il suo nome in quel modo è una tortura ancora
maggiore.
Lui sorride appena e continua a baciarle il collo. Lei inclina la
testa e la alza verso l'alto, per facilitargli il compito.
His
lips carees your skin
Quando cominciano a baciarsi, non
resisto e crollo. Faccio un gran rumore, sono sicuro che si siano
accorti della mia presenza. Non m'importa, davvero. Tutto quello di
cui ho bisogno è allontanarmi da qui. In realtà
non ho il diritto
di essere geloso, dopotutto è colpa mia se lei se
n'è andata.
Eppure... lei non doveva. Mi sono scusato, tante volte. Mi ha
rimproverato di frequentare la gente sbagliata, ma non ha capito che
se solo avesse insistito io avrei mollato tutti pur di stare con lei.
Quando le ho rimproverato di stare un po' troppo con Potter, doveva
capire che lo facevo perché ero geloso, di lui, della sua
popolarità, della sua sicurezza in se stesso, della sua
disinvoltura
che io non sono mai riuscito ad avere.
Doveva capire questo e
tanto altro.
Ma io dovevo aiutarla a farlo.
E ora non c'è più
modo di tornare indietro. Dovrei mettermi il cuore in pace e basta.
Eppure, ripensando a quello che mi aspetta, non riesco a vedere un
futuro che mi soddisfi. Davvero voglio unirmi al Signore Oscuro? No.
Se avessi avuto qualcuno accanto a me, se avessi avuto Lily ad
aspettarmi a casa, non avrei preso quella strada. Ma ora non ho
più
nessuno. E quindi, niente da perdere.
Lo so, ma pensarla così
felice insieme a quell'arrogante era insopportabile. Per non parlare
di vederla, spensierata e radiosa. Un raggio di sole, che mi ha
scottato tanto da farmi diventare ancora più rinsecchito e
scuro. Un
pezzo di legno abbrustolito che non può competere con una
fiamma
viva.
Non ce la faccio. E' troppo.
It's more than I can
stand.
Corro per il parco, a perdifiato, più veloce che posso
per mettere quanta più distanza tra me e loro. Arrivo a un
grande
albero e mi ci appoggio con una mano, cercando di riprendere fiato.
Questo albero è terribilmente familiare. I primi rami sono
abbastanza bassi da permettermi di arrampicarmici, e pian piano
comincio a salire. Mi metto a cavalcioni su un grosso ramo e guardo
giù; sono davvero in alto. Chissà cosa si prova a
buttarsi nel
vuoto? Deve essere eccitante, sentire la brezza sul viso e le dita
del vento tra i capelli. Mi piacerebbe poter volare.
Si può
sempre imparare. Basta che io mi sporga un po' di più, e
potrei
provare quella magnifica sensazione. Una parte del mio cervello mi
avverte che potrei farmi molto male, cadendo da quell'altezza, ma non
mi interessa. Tanto, nessuno piangerebbe la mia scomparsa. A
pensarci, mi fa male il cuore.
Why does my heart cry?
Potrei
provare a riavvicinarmi a Lily. E' una possibilità. Ma
sinceramente,
non penso di valere ancora qualcosa per lei. Sono due anni che non ci
frequentiamo, e da qualche mese non ci salutiamo neanche con un
cenno. Dovrei dimenticarla, per stare bene. Oppure odiarla, per
provare una qualche soddisfazione. Chiudo gli occhi e ci provo,
cercando di concentrarmi, ma ancora prima di iniziare so che
è una
cosa stupida e inutile. Non riuscirò mai ad odiarla. Potter
si, ma
non lei. Se la amo, devo lasciarla andare. Ma perché
è così
difficile?
Feelings I can't fight
« Sev!
Merlino, Sev scendi! »
La sua voce. Sono sorpreso di sentirla.
Abbasso lo sguardo e la vedo, la fiamma del mio cuore, lì in
basso
con il collo teso verso di me, un'espressione preoccupata sul bel
volto. Un sorriso mi nasce spontaneamente sulle labbra, ma poi guardo
le sue e le vedo arrossate per il gran lavoro probabilmente appena
concluso con Potter, che è appena arrivato arrancando dietro
di lei.
Vedendomi, anche Potter muta espressione, e indietreggia lentamente
alzando le mani, come si fa con le persone che stanno sul cipiglio di
un tetto pronte a buttarsi. Non dico niente perché apprezzo
avere un
po' di privacy con Lily, che sembra sempre più agitata.
«
Sev » dice, scandendo le parole. « Non lo
fare. Qualunque
cosa sia successa, non è il modo giusto per risolvere la
faccenda
»
Non ascolto una parola, sono troppo occupato a guardare le sue
labbra gonfie. « State insieme, ora?»
dico, accennando
all'occhialuto poco lontano.
Lily gli getta uno sguardo, poi torna
a guardare me. Probabilmente pensa che dalla sua risposta
dipenderà
la mia decisione di buttarmi o meno. Ma non è
così.
« Sì
» dice infine, continuando a guardarmi.
« Beh, Lils, non
posso dire che mi faccia piacere. Sai come la penso su quel tipo
»
Ah, ho sbagliato. Lily è un'anima indomabile, non le piace
che
qualcuno rivendichi un qualsiasi diritto su di lei o biasimi le sue
scelte. Posso vedere i suoi occhi fiammeggiare.
«Beh,
Severus, penso che tu non sia più in condizione di dirmi
cosa devo
fare, da quando ti sei unito a quella gentaglia che ti avevo
espressamente pregato di evitare, preferendo loro a me »
«
Tu non sai quali sono le mie motivazioni »
« Ma tu non hai
mai voluto spiegarmele! Davvero Sev, basta. Ho impiegato un sacco di
tempo per riprendermi dopo quello che è successo tra noi. Tu
hai
fatto la tua scelta, io la mia. Abbiamo preso strade diverse. Ma io
ti stimo ancora, come persona, e non sopporto che proprio tu continui
a criticare le mie scelte! Perché non puoi essere felice per
me? »
La guardo. Ha un'espressione sofferente, ma non piange. Mi è
sempre piaciuto questo suo aspetto; non si mette a frignare in
continuazione.
Cosa faccio? E' la prima volta che ci parliamo da
anni e stiamo già litigando. Ormai ho capito che non
potremmo più
avere lo stesso rapporto di prima -quindi figuriamoci qualcosa di
più-, però questa è la mia
possibilità di scusarmi.
Sorrido -o
almeno, ci provo.
« Okay, Lils. Se tu sei felice, lo sono
anch'io. Davvero. Mi fai un sorriso? »
Posso vedere l'incredulità
alternarsi alla contentezza nel volto di Lily. Chissà da
quanto
aspettava che queste parole uscissero dalla mia bocca. Mi sento un
po' in colpa, visto che non sono affatto felice che lei stia con quel
tipo invece che con me, ma non me la sento di intaccare il suo
sorriso.
You're free to leave me
but just don't deceive
me
« Sev, possiamo ricominciare. Possiamo tornare ad
essere amici. Tu eri il mio migliore amico, e puoi esserlo di nuovo.
Solo... lascia quei tipi. Non pensare alle Arti Oscure e vieni con me
»
Sono allettato. Molto. Per un attimo penso di tornare da lei,
tornare a scherzare e giocare insieme, a sederci sul prato uno
accanto all'altra. Potrei toccare di nuovo i suoi capelli, il suo
viso.
Lo sguardo mi cade però su Potter, che è ancora
lì dove
l'avevo lasciato. E tornare da lei non sarà come prima; ora
c'è
Potter, ora è lui che la può toccare, baciare,
assaggiare, amare. E
io non riuscirei a sopportare quella vista. No. Meglio dare un taglio
netto. Soffro una volta, non soffro più.
Questa è l'ultima bugia
che le dirò. Non le mentirò mai più.
« Va bene, Lils.
Torniamo ai vecchi tempi »
Il viso di Lily si illumina, e lei è
così bella, felice e radiosa. Non mi pento di averle
mentito, perché
quella bugia mi ha permesso di vederla di nuovo in tutta la sua
sfolgorante bellezza.
« Allora scendi, Sev, e vieni da me.
»
« Arrivo subito. »
« Sev, non fare
sciocchezze. Scendi piano. »
«Tranquilla, non mi butto.
Voi cominciate ad andare. Ho solo bisogno di un altro minuto
».
Lily
annuisce incerta. Era contenta di aver chiarito, ma ora qualcosa la
turba. Poi Potter la raggiunge e insieme si allontanano. Lei mi
rivolge un'ultima occhiata, e in quell'occhiata posso capire che ha
intuito le mie intenzioni, ma che spera ancora che io cambi idea.
Speranza vana.
« Lils! »
Lily si gira e alza la testa.
E' un po' lontana, ma se urlo ce la dovrei fare.
« Lo sai
che ti voglio bene, vero? »
And please, believe me
when I
say:
Lei è sorpresa, ma poi torna a sorridermi.
«
Certo, Sev. Mi hai detto tante bugie, ma in questo caso ti credo.
»
Annuisco, un po' più sereno.
« Ti voglio bene anch'io.
Da morire. Ora scendi però, e muoviti a raggiungerci!
»
Le
faccio cenno che sto arrivando e lei continua ad allontanarsi. Potter
mi rivolge un'occhiata, poi le cinge le spalle e l'attira a
sé. Io
distolgo lo sguardo.
Tutto ciò è davvero simile al mio sogno.
Devo avere un qualche dono.
E' simile, ma c'è qualcosa di
diverso.
Guardo in basso e pondero le scelte. Mi piacerebbe
davvero provare l'ebrezza di volare. Sono in bilico, proteso in
avanti, ma alla fine cambio idea.
Non mi butto.
Scendo con
cautela dall'albero, un ramo dopo l'altro, e atterro sul terriccio
duro. Mi dispiace averla ingannata, ma è meglio
così.
Dopotutto, ha Potter e non soffrirà della mia mancanza.
Perché
non l'ho fatta finita prima, sull'albero? Probabilmente
perché spero
di rivederla ancora, un giorno. E' stato più forte di me,
non sono
riuscito a negarmi la possibilità di rivederla. Ma non
succederà.
Getto un'ultima occhiata a Lily, che ora è davvero
lontana. In quel momento lei si gira e mi fa di nuovo cenno di
raggiungerli. Io scuoto la testa e le mimo tre parole con le labbra.
Lei sgrana gli occhi, poi un lampo di comprensione le attraversa
il volto. Si libera dalla stretta di Potter e comincia a correre per
raggiungermi, ma è troppo lontana e io mi affretto nella
direzione
opposta. Addio, Lils.
“I love
you”
La
volpe dal pelo fulvo cerca di raggiungerlo, ma lei è a terra
e non
riuscirà mai ad arrivare in alto dal corvo. Questo si
allontana
ancora, via da lei, pronto a immergersi nelle tenebre di una vita
sbagliata e malvagia, pregando che esse lo inghiottano e sperando di
confondersi in esse.
Traduzione:
“I
suoi occhi sul tuo viso
la sua mano sulla tua mano
le sue
labbra accarezzano la tua pelle
è più di quanto io possa
sopportare
Perché il mio cuore piange?
Sentimenti che non
posso contrastare
Sei libera di lasciarmi
solo non ferirmi
e
ti prego, credimi quanto dico che
“ti amo””
-El tango
de Roxanne, Moulin Rouge