l'auto e i suoi passeggeri.Il signor Smith spingeva sull'accelleratore più che poteva mentre la signora Smith teneva tra le braccia una culla con un bambino che piangeva per lo spavento.In quel posto buio,al freddo e senza sentire altro che il rumore dei tuoni che illuminavano il cielo e la voce della madre che gli parlava anche se avendo solo un mese non poteva capire ciò che lei le diceva,il piccolo si sentiva al sicuro,anche perchè sentiva il profumo della donna.Ad un tratto la macchina si fermò di colpo e un'uomo di mezza età illuminato solo dai fari dell'auto si vedeva appena.Aveva lunghi capelli neri legati in una piccola coda di cavallo e gli occhi blu come il mare più tempestoso si mise davanti all'auto.Avanzò cautamente vicino l'auto e quando fù vicino abbastanza la madre del neonato gli passò la culla raccomandandosi di trattarlo bene.Poi un'altro uomo più vecchio sbucò dal buio e con un solo gesto fece esplodere la macchina e i suoi passeggeri.Il bimbo cominciò a piangere per lo spavento non poteva capire che era appena divenuto orfano.I suoi genitori erano morti quella notte e la sua vita da quel giorno era cambiata.L'uomo lo mise su un'oggetto lungo e sottile.Poi disse una parola e l'oggetto si sollevò.Volarono nel cielo nero come la pece nelle stelle che si trovavano ogni tanto.Le luci della città si potevano vedere dall'alto e il bambino sembrava divertito da quei movimenti e dall'aria fresca che gli accarezzava il viso,smise di piagnucolare e cominciò a blaterare parole senza senso l'uomo pareva scosso ma gli sorrideva e il bimbo si sentiva protetto,allungava le manine verso la coda di cavallo e le agitava.Per lui sembrava come uno di quei giochini che si appendono alle culle dei neonati per farli addormentare.Poi cullato da quel lieve vento si addormentò.Non saprei quanto tempo passarono a volare ma quando giunsero nella città,davanti all'albergo che ospitava le persone che lo avrebbero accudito come dei genitori.Le luci al neon verdi e rosse scintillavano nell'oscurità e si vide in quella luce che l'albergo era molto vecchio,come se fosse crollato a momenti.Un ragazzo sui quattordici anni uscì correndo verso la scopa e disse -Lo ha salvato,maestro?Ci è riuscito?Posso vederlo?- disse saltellando allegramente.Preso dall'euforia del momento.Quando l'uomo lo guardò in viso il ragazzo placò l'entusiasmo e capì.Una smorfia si formò sulla sua faccia,prese la culla e salutando con la mano il bimbo,destato dalle luci fù rasserenato dal gesto del pupo.Con la sua manina piccola e bianca come il latte prese uno dei suoi diti e lo strinse forte.Il ragazzo sorrise e lo portò dentro.Una volta entrati nella stanza consegnò il bambino alla donna mora sulla trentina di anni e un messaggio all'uomo sempre della stessa età ma biondo,con occhi marroni come la corteccia di un albero.L'uomo lo guardò e il ragazzo si congendò.Poi guardò verso la culla,il bimbo avvolto in una copertina con su scritto "Alex".