Sono qui, seduto sul divano che sfoglio il nostro annuario.

Oggi abbiamo la giornata libera, così decido di rilassarmi e non uscire dall'appartamento.

Durante i giorni di riposo stiamo nell'appartamento che abbiamo sopra lo studio di registrazione.

Louis, Harry e Niall sono usciti molto presto. Ognuno di loro aveva da fare qualcosa.

A casa siamo rimasti soltanto io e Zayn, che è chiuso in camera sua da ben tre giorni.

Continuo a girare le pagine, fin quando non noto la sua fotografia. 

Sospiro, chiudendo di scatto il libro.

Volto il viso e guardo la porta della camera del ragazzo ed improvvisamente mi passa davanti agli occhi la scena di tre giorni fa.

 

 

 

 

"Liam.."

Mi giro verso di lui, sorridendo.

"Hey." Gli dico con dolcezza.

Lui sospira, guardandomi. Lo vedo strano.

"Devo parlarti." 

Come non detto, inizio a tremare. Temo sia qualcosa di brutto.

Annuisco piano e deglutisco, rimanendo in silenzio.

"Volevo parlarti di Danielle. Liam, io non ce la faccio più a dividerti con lei. Capiscimi."

Lo lascio continuare mentre lo guardo con attenzione.

"E'... frustrante. Vederti mentre la baci e te ne vai in giro con lei. A Disneyland, al V festival o a tutte quelle stronzate a cui andate insieme e vi fate fotografare!"

Mi mordo il labbro inferiore, distogliendo lo sguardo.

"Guardami quando ti parlo, Liam."

"Mi stai chiedendo di lasciarla?"

Lo guardo nuovamente. Che diamine sta dicendo? Sa bene in che situazione siamo!

"Sì."

Mi azzittisco all'istante.  Resto in silenzio per un paio di minuti, per poi riprendere a parlare.

"I-io... Zayn, sai anche tu c-che non posso lasciarla. Ci sono i manager, i fan e..." gesticolo come un nevrotico, balbettando. 

Incrocio il suo sguardo e sembra che mille lame mi stiano trapassando il petto. 

Non ha detto nulla eppure ho capito cosa sta provando in questo momento.

"...rimarrebbero delusi da me." sussurro, abbassando il capo e trattengo le lacrime.

"E io? Io non sono rimasto deluso da te, Liam? Dicevi di amarmi, eppure pensi che siano più importanti i manager che io." 

Parla senza alterarsi, ma gli trema la voce e si sente.

Gira le spalle e va via. Esce da quella porta ed io rimango immobile. 

Lo guardo allontanarsi e nel mentre comincio a piangere. Dovrei fermarlo e dirgli che la mia vita senza di lui non ha senso, ma qualcosa mi impedisce di muovermi.

 

 

 

Scuoto appena il capo, ritornando alla realtà. 
Sbuffo piano.

Vedo la porta della camera di Zayn aprirsi e poco dopo scorgo la sua figura.

Mi guarda. Ha lo sguardo spento, il viso sciupato e le occhiaie. 

Vederlo in questo stato mi fa male. E pensare che l'unico motivo per cui sta così sono io.

Mi fa un cenno col capo, che sta per 'buongiorno'.

"Zayn, ascolta..." parto in quarta, iniziando anche a tremare.

"Liam, risparmiati qualsiasi cosa tu stia per dirmi..." sussurra.

Rispondo semplicemente con un 'okay', pronunciandolo con tono sconfitto.

Apro nuovamente la bocca per parlare, ma la richiudo subito dopo per poi ripensarci e parlargli.

"Mi dispiace, Zayn..."

Lui alza il capo, facendo una piccola smorfia. 
"Già, anche a me."

Ha l'aspetto di qualcuno che sta davvero male. Mentre io nascondo tutto il mio dolore dentro di me. 

Sorrido per non dar a vedere agli altri che in realtà vorrei solo morire.

Morire perché ho perso l'unica persona che mi faceva sorridere.

L'unica persona che mi accettava anche per tutti i difetti che avevo e non soltanto per i soldi, perché quelli erano inutili visto che c'era qualcosa di più importante tra noi.

L'unica persona che conosceva anche la parte più intima e profonda di me stesso. 

L'unica persona che mi amava e l'unica persona che io abbia mai amato.

Morire perché se non ho lui, io non ho nulla.
Perdendo lui, ho perso tutto.