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Autore: JCI    10/09/2012    2 recensioni
Sono rimasti fino a tardi in palestra una sera, perfezionando la routine a corpo libero di Payson, ma un piccolo bacio di festeggiamento è stato l'inizio di qualcosa di più.
La loro chimica è innegabile e sono solo le circostanze che li tengono divise.
Direttamente da fanfiction.net una delle storie più amate del fandom MIOBI, pairing Sasha/Payson. La storia parte dall'episodio 8x02
ATTENZIONE: TRADUZIONE MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Payson, Sasha, Un po' tutti
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NJYbA9

Da Los Angeles a Boulder








Payson sappe di essere nei guai quasi nel momento in cui varcò la porta "Mamma? Becca? Sono a casa", disse, trascinando la valigia lungo il corridoio. La lasciò vicino alla sua camera da letto e si diresse verso la cucina.

"Mamma?" disse, vedendo la madre alla ricerca di qualcosa nel frigorifero. Sua madre non si voltò e non rispose.

Payson si morse il labbro. Ha visto la foto. Si appoggiò al bancone della cucina e attese. Finalmente, sua madre si voltò, con tre patate in mano e la guardò. Posò le patate sul bancone, mise in mano a Payson il pelapatate e cominciò a mescolare qualcosa sui fornelli. Payson aveva preso il pelapatate e aveva iniziato a sbucciare quando la madre sbatté il cucchiaio sul bancone e si sporse verso di lei. "Che cosa stavi pensando quando è stata scattata quella fotografia, Payson?"

Non posso dirle che stavo pensando a Sasha e quella notte nella stanza per l'allenamento. Aspetta, si riferisce a quello che stavo pensando in generale, a come ho permesso che accadesse. Payson si strinse nelle spalle: "Non lo so. Sapevi ciò che stavo facendo. Ne abbiamo parlato. Hai detto che fino a quando mi sentivo a mio agio a farlo, allora tu mi avresti sostenuto. Non sono in topless, non è in alcun modo offensivo. MJ era entusiasta. Austin pensava che fosse incredibile. "

"Austin?" Kim strinse gli occhi con sospetto. "Austin era al servizio fotografico?"

"Stava lì in giro. Non aveva niente da fare prima di tornare a casa che poltrire all'hotel. Non capisco perché stai reagendo in questo modo. Non sono venuta bene?"

Kim scosse la testa: "Non si tratta di avere un bell'aspetto o no, Payson. Sei fantastica in questa foto", disse, tirando fuori la copia che aveva stampato in ufficio quel giorno. "Si tratta dell'immagine che stai presentando. Che cosa vedi quando guardi questa?"

Payson si strinse nelle spalle: "Vedo me."

"Sei tu questa, Payson? Davvero?"

"Questo è ridicolo. Non ho dodici anni, mamma. Il fotografo mi ha detto di pensare sexy, di pensare a qualcuno che io volevo e di mostrarlo con gli occhi, e questo è quello che ho fatto. Questo è il risultato. È così difficile credere?" Dannazione, troppe informazioni.

Kim guardò la figlia, senza parole per un attimo, "Ed era Austin quel qualcuno?"

Payson sbatté la mano sul bancone, "Non mi interessa Austin Tucker. Era fantasia, mamma, un ideale e nient'altro. Le Olimpiadi sono 
distanti ancora due anni e io sono la migliore ginnasta al mondo. Lo capisci vero?"

"Certo che si," disse, e sospirò. "Sai che andrebbe bene se ti piacesse Austin, vero? Nonostante la 'regola niente appuntamenti.' E' normale avere sentimenti per i ragazzi, anche se non ci si vuole sentire in quel modo. "

Payson resistette all'impulso di alzare gli occhi, "Lui mi piace, solo che non in quel modo. E' un amico", disse. "In realtà, è più simile al fastidioso fratello maggiore che non ho mai avuto", disse, ricordando quando
in una strada di Los Angeles, dopo che avevano cenato con MJ, Austin le aveva messo la testa sottobraccio e poi gliela aveva strofinata con le nocche*.

C'erano paparazzi ovunque e avevano sicuramente fatto una foto: lui che sorrideva come un idiota, un braccio intorno al collo di Payson, che
agitava braccia inutilmente mentre lui le scompigliava i capelli. Era sicura che la foto sarebbe stata pubblicata su un tabloid con qualche didascalia divertente come, "L'Aerodinamico" Duo o che il Signore l'aiutasse, "Paystin."

Devo assicurarmi di parlarne con Kaylie prima che venga fuori.

Mentre erano al servizio fotografico, lui l'aveva fisicamente gettata in acqua dopo che il fotografo aveva finito e lui e MJ si erano seduti sotto un gazebo decidere quale foto da utilizzare. L'aveva chiamata la loro nuotata celebrativa, un giro di vittoria. Non c'era stata nessuna scintilla, nessuna tensione, solo alcuni schizzi, un paio di immersioni e risate. Era decisamente come un fratello.

Kim sospirò, "Allora, Pay, questa espressione, comunque? Hai solo diciassette anni. Non avresti potuto usare uno di quei tuoi luminosi sorrisi?"

Payson si strinse nelle spalle, "L'ho fatto. Devono aver fatto centinaia di scatti, mamma. Il fotografo ha pensato che questo fosse il più genuino."

Kim sbuffò: "Ed ecco a voi Los Angeles. E' ovvio che abbia pensato che l'unica foto dove stavi fingendo fosse la più genuina del mucchio."

Payson fece una smorfia e cominciò a pelare le patate, "Sasha, uh, Sasha l'ha vista?" chiese, senza distogliere gli occhi dalle patate.

Sua madre rise: "Sì, lo ha fatto. Onestamente, ho pensato che sarebbe inorridito, l'ultima cosa che vuole è che voi ragazze veniate sfruttate in qualsiasi modo, ma io ero più sconvolta di lui. Io credo che lui se lo aspettasse. "

Payson annuì: "E papà?" chiese.

"Sii solo felice che sia in Minnesota e non qui. Voleva citare in giudizio il fotografo." Payson rabbrividì.

"Voi due vi rendete conto che questa fotografia pagherà
per intero il mio primo anno alla UC Boulder, vero?"

Kim corrugò la fronte a sua figlia, "Noi, in realtà, lo capiamo benissimo. Non è questo punto. Sei sicura che sei a tuo agio con questa fotografia, Payson? All'inizio di quest'anno ti sentivi così a disagio, non stai facendo questo
solo per dimostrare qualcosa a tutti, vero? "

Payson sospirò e sollevò la fotografia, "Guarda questa foto, mamma. Guardala
davvero. Ti sembro così a disagio con me stessa? Pensavo che volessi che io fossi orgogliosa della mia femminilità. Beh, è così. Io sono orgogliosa di come appaio. Sono orgogliosa che le ragazze guarderanno questa foto e vorranno essere come me, sono orgogliosa del fatto che i ragazzi la guarderanno e ne saranno attratti. Non capisco come possa trattarsi di una brutta cosa."

Kim scosse la testa: "E' fantastico, tesoro. Non sono sicura che tuo padre la vedrà in questo modo, ma..." si interruppe.

"Ho intenzione di andare a trovare Kaylie per vedere come se la sta cavando con tutta la storia del trattamento agli pseudo-arresti domiciliari. Avevo promesso che mi sarei fermata da lei per una visita prima di partire, ma non ne ho mai avuta l'occasione." Dopo la telefonata di Sasha ad Alex, i genitori Cruz, che combattevano praticamente tutto
su, finalmente avevno concordato su qualcosa. Kaylie aveva bisogno di aiuto. Non era tornata alla Rock da quel momento, passando ogni giorno con uno specialista in anoressia, lavorando sul suo ritorno ad un peso normale e un aspetto più sano.

Kim annuì, "Va bene, oh e mi fai un favore? Ti fermi alla Rock quando torni indietro? Becca e altre ragazze del livello otto sono rimaste fino a tardi stasera. Mi risparmi un viaggio."

"Certo, non avevo intenzione di rimanere a lungo da Kaylie, comunque."

***

Il viaggio fino dai Cruz fu veloce, ma era come entrare in un altro mondo. La loro casa ancora intimoriva Payson.

"Ehi Leo," disse, quando il fratello maggiore di Kaylie uscì dalla porta proprio mentre lei camminava verso il vialetto.

"Oh, hey Payson, come ti hanno trattata in California?" chiese, con un sorriso.

"Non male, contenta di essere tornata. Kaylie è a casa?" chiese.

Il suo sorriso si spense, "Sì, è di sopra. Vai pure"

Payson fece la strada che aveva fatto tante volte, su per le scale e a sinistra nella stanza di Kaylie. Bussò.

"Entra," sentì chiamarla la voce di Kaylie.

"Ehi," disse, infilando dentro la testa, vedendo Kaylie sul suo letto a sfogliare una rivista con uno
spesso pennarello nero in mano.

La sua amica alzò gli occhi e sorrise: "Ehi, Pay," disse Kaylie, il suo livello di entusiasmo molto più alto di quanto Payson si aspettasse. L'ultima volta che si erano viste, Kaylie era svogliata e molto silenziosa.

"Uh, Kaylie, cosa stai facendo?" chiese Payson, vedendo che la rivista aveva un sacco di grande X nere sulle pagine.

"Terapia", disse con un tono beffardo. "Il mio strizzacervelli dice di sfogliare questa rivista e mettere un croce su tutte le fotografie che rappresentano un'immagine poco realistica del corpo."

Payson rabbrividì, "Wow, suona terribile," disse e Kaylie rise.

"Non ne hai idea, ma davvero non voglio parlare di terapia. Sta andando bene e io sto meglio, invece voglio sapere tutto della California e del tuo servizio fotografico e questo è un bel completo, l'hai preso a Los Angeles?"

Payson abbassò lo sguardo, era uno dei completi che aveva ricevuto da Lucky Brand Jeans, uno dei marchi a cui faceva da testimonial che si era presentato nello stesso giorno della Gatorade. "Grazie, sì, è incredibile. Ora ho i soldi per pagare per cose come questa e nessuno me lo permette, non fanno altro che dare tutto via gratis."

Kaylie rise, "Sì, è pazzesco. Allora dimmi del servizio fotografico. Sai quale immagine hanno intenzione di usare e quanto ci vorrà per pubblicarla? Che tipo di costume da bagno hai indossato?"

Payson sorrise, tirando la foto finale dalla borsa, "Ecco, ma solo perchè tu lo sappia, è stata ritoccata e non usare il pennarello, è l'unica copia che ho," disse e la consegnò alla sua amica.

"Oh mio Dio, Pay, sei fantastica. Dio, sei così sexy. I tuoi genitori devono essere andati fuori di testa,"
indovinò Kaylie.

"Date alla ragazza un premio!" Payson scosse la testa e si sedette sul letto. "Mia madre e io ne abbiamo parlato, ma credo che pensi che dovrei essere più a disagio con questo. Io un po' mi ci sento così, però," disse con un sospiro. "Austin era lì." Introdusse l'argomento con attenzione. Sapeva che, nonostante le proteste della sua amica, aveva dei sentimenti per Austin ed erano molto diversi dall'affetto fraterno che lei stessa provava per lui.

"Uh, sì, lo so. Lauren me l'ha detto," disse Kaylie, trovando
improvvisamente molto interessante un filo allentato nel suo copripiumino.

Payson strinse le labbra, "Ci scommetto che lo ha fatto. Guarda Kaylie, non hai niente di cui preoccuparti. Io non sono interessata ad Austin e lui non è assolutamente interessato a me, per niente. Volevo solo farti sapere che probabilmente ci sarà una foto. MJ ci ha portato fuori a cena una sera e Austin ha deciso di farmi uno scherzo idiota fuori dal ristorante di fronte a una trentina di paparazzi."

Kaylie annuì: "Perché dovrebbe darmi fastidio? Non sono interessata ad Austin Tucker."

Payson sospirò, "Ho solo pensato che avresti dovuto sapere." Si sta auto-ingannando. "Così, quando pensi che ti daranno il via libera per tornare?"

"Non appena sarò pronta ad affrontare le pressioni emotive e fisiche di allenarmi come un atleta d'elite in modo sano e responsabile." Alzò le spalle impotente.

"Wow, è la citazione esatta?" Payson chiese, "Perché penso che avrei potuto colpire qualcuno se l'avessero detto a me."

Kaylie annuì: "Sì, il problema è che ha ragione, il medico che l'ha detto, voglio dire. Sono stata così stupida e non posso tornare indietro ad allenarmi fino a quando posso conviverci."

"Beh, manchi davvero a tutti. Non vedo l'ora che torni."

Kaylie rise: "Sì, tu vuoi che io torni così Sasha potrà dividere di nuovo la sua attenzione fra le quattro ragazze dell'elite, invece fra tre. Emily ha detto che sta diventando insopportabile."

Payson si strinse nelle spalle, "Non mi importa, solo che sarebbe bello averti indietro".

Kaylie prese di nuovo la foto. "Quindi, esattamente quanto ritocco è stato usato?"

"Oh, tonnellate," disse Payson con un sorriso. "In realtà, non tanto quanto pensavo, però adesso possono farlo proprio lì durante il servizio. È stato così fico guardare mentre lo facevano."

"E questa bella abbronzatura che hai?" disse, indicando il colore della pelle ora quasi uguale, mettendo un braccio accanto al suo.

"Spray," rispose, "se ne andrà tra una settimana o giù di lì." Payson improvvisamente provò l'ardente desiderio di rovesciare tutto su Kaylie, dal bacio spontaneo ben prima dei Campionati del Mondo all'intenso incontro poco prima di partire per Los Angeles. Non poterne parlare era uno schifo.

"E' davvero bello riaverti, Pay".

"E' bello essere tornati."

***

Sasha si piantò davanti al volteggio, guardando le
ginnaste del livello 8 fare ripetutamente lo Tsukahara. "Ottimo Becca," disse, guardando Becca Keeler atterrare dal volteggio senza problemi. Non ha il talento naturale di sua sorella o la sua determinazione, ma è sicuramente adatta al NCAA, se vuole. "Va bene, signore, per stasera ottimo lavoro. Potrete continuare domani. Becca, Ashley, voi due aggiungerete una mezza torsione, ricordatelo a Tara quando inizierà a lavorare al volteggio con voi domani."

"Sì, Sasha," dissero in coro e si affrettarono verso gli spogliatoi. I genitori avevano cominciato gironzolare, dato che era stato detto loro di venire a prendere le ragazze alle otto precise.

Fece un cenno al gruppo che si aggirava intorno alla porta e corse in ufficio prima che qualcuno potesse monopolizzarlo su quando il loro piccolo tesoro sarebbe stato pronto per passare al livello 9. Entrò nel suo ufficio e non riuscì a credere a quello che vedeva. Payson era seduta sulla sua scrivania, a sfogliare una rivista.

"Uh, ciao", disse, anche se era più che altro una domanda.

Non si aspettava di vederla fino al giorno successivo e ora si sentiva come se fosse in qualche modo stato sorpreso con i pantaloni abbassati. E' incredibile, vecchio mio. Nell'immagine appariva grondante di pura sensualità, attirandolo con i suoi occhi e le curve morbide del suo corpo. Sembrava più morbida adesso che nella foto. I suoi capelli erano asciutti e cascavano sulla schiena in morbide onde bionde. Indossava una camicia di denim con le maniche lunghe arrotolate, sopra ad una bella blusa di cotone color crema e una gonna bianca con cuciture blu. Le gambe le erano incrociate, il piede in alto dondolava ad un ritmo silenzioso. Quella era una cosa che l'immagine non aveva catturato. Aveva 
belle gambe, muscolose e toniche, come tutte le ginnaste avevano, ma dotate di una snellezza ottenuta con ore di duro lavoro in palestra per perfezionare il suo nuovo stile artistico. E' assolutamente bellissima ed è tua, se sei disposto ad aspettare. Se puoi essere un gentiluomo e smettere di attaccarla ogni volta che si avvicina.

Si schiarì la gola per segnalarle la sua presenza.

"Ehi, mi dispiace," disse saltando giù dalla scrivania. "Ho visto un'orda di genitori arrivare e io non avevo voglia di ..."

"Essere lusingata da persone con il doppio della tua età che sperano che in qualche modo tu possa passare il tuo talento sulla figlia e magicamente trasformarla in una campionessa olimpica?" indovinò, avendo avuto quest'esperienza una volta o due nella sua vita.

Payson rise, "Esattamente, voglio solo prendere Becca," disse.

"Si sta cambiando," disse, avvicinandosi con un passo abbastanza da poter sentire il suo shampoo e qualcosa di diverso, un nuovo profumo forse. "Com'era Los Angeles?"

Gemette, "Caotica, molto caotica. Sono così felice di essere tornata. MJ è stata una schiavista e Austin era una spina nel fianco*. Non riesco a credere a quanto abbiamo fatto in tre giorni."

Sasha sorrise: "Ho sentito del tuo servizio fotografico di oggi," disse, sorridendole.

"Lo so, mia madre me l'ha detto. Sai, probabilmente saresti dovuto essere un po' più indignato. Ha pensato che fossi più sconvolto dal fatto che la rivista mi stesse sfruttando", disse Payson,
prendendolo volutamente un po' in giro.

Lui rise e fece un passo avanti, "Piuttosto di come li stai sfruttando tu. Quella foto sta per farti conoscere al mondo: atleta di classe mondiale di giorno e oggetto delle fantasie notturne di ogni
maschio dai dodici ai novantadue anni. Vorrei solo essere stato lì a vedere io stesso. Hai un aspetto assolutamente spettacolare, amore." Maledizione, eccoci di nuovo. Fai un passo indietro, Beloff. Ci sono venti genitori in piedi a meno di tre metri di distanza da qui e la sua sorellina sta per venire a cercarla da un momento all'altro.

Payson gli sorrise e inclinò un po' la testa di lato. Fece un passo in avanti in modo che fossero quasi pressati insieme, ma non del tutto. "Beh,
allora è ​​una buona cosa mi abbiano lasciato tenere il costume da bagno, non è vero?" disse, superandolo e uscendo dall'ufficio, apparentemente per andare a cercare sua sorella e tornare a casa.

Sasha si lasciò sfuggire un respiro tremante. Si avvicinò alla finestra del suo ufficio e la guardò recuperare Becca da dove stava parlando con alcuni dei suoi amici. Lasciarono la palestra in fretta, Payson alzò gli occhi al suo ufficio per un'ultima volta prima di uscire. Anche da quella distanza poteva vedere i suoi occhi scintillare divertiti. Lei sarebbe stata la sua morte. Ma che modo di andarsene, Beloff. Moriresti come un uomo molto felice.









Note:
*
questo scherzo
http://themilwaukeeseo.files.wordpress.com/2009/12/big-brother-google-noogie.jpg si chiama noogie in inglese, ma non esiste una vera traduzione in italiano. Ci sono molti termini dialettali e io lo conoscevo come "fare lo shampoo". Mi spiace per l'assurdo giro di parole che ho usato nel testo. 
Salto Tsukahara: inventato da Mitsuo Tsukahara consiste in una rondata sul cavallo e un salto all'indietro nel volo. 
http://www.youtube.com/watch?v=k6ukSQ3ms0o
*pain in the ass: il significato è tradotto solitamente con "spina nel fianco", ma non ne è la traduzione esatta, che è "thorn in the side". Ma non credo che Payson direbbe di fronte a Sasha "un dolore nel culo". In italiano era davvero troppo pesante come espressione.

  
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