Prologo.

Continuavo a correre sempre piu' veloce,sentivo i polmoni scoppiare e non sapevo nemmeno da quanto non stessi respirando.
Svoltai sul vialetto a destra ma sfortunatamente la strada era chiusa,ero spacciata.
Se solo lui non se ne fosse andato cosi' in fretta.
Quando avevo saputo cos'era e gli avevo detto che non mi importava,non aveva sentito ragioni.Se n'era andato.Mi aveva lasciata sola ad affrontare i pericoli che lui aveva creato.
Sapeva benissimo che ero molto piu' debole di qualunque essere umano o non sulla terra.Sapeva benissimo che non ce l'avrei mai fatta da sola.
Aveva detto che mi amava,aveva detto tante cose che adesso capivo che erano solo stronzate campate in aria!.Mai prima d'ora avevo odiato una persona quanto odiavo lui adesso.
Lo odiavo,lo odiavo con tutta me stessa,ma non era abbastanza per salvarmi.



Capitolo uno.
-Beth,sbrighiamoci,sai che Emily si incazza come una bestia se non arriviamo puntuali!-Dissi a voce alta sulla soglia della porta.
-Emily è troppo suscettibile!-Grido' Beth da camera sua.
-Sei tu che sei troppo lenta!-
Sentii che si muoveva rapida dal bagno alla camera e dopo 10 minuti scese con addosso una minigonna ed un top brillantato.
I capelli castano scuro erano legati a coda e le labbra risaltavano grazie ad un rossetto rosso sangue.Nel complesso era perfetta.
-Perchè non hai messo qualcosa di piu'....femminile?-Chiese squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Cosa c'è che non va nel mio look?-Risposi infastidita.
-Oltre alle scarpe da ginnastica ,i jeans e quell'orribile maglioncino?Niente.-Disse guardandosi le unghe smaltate di  rosa shoking.
-Ah,e dobbiamo parlare di quei capelli?Dovresti stirarteli qualche volta,sai?Staresti veramente bene...-
-Ora basta signorina ''sò tutto di moda'',Emily ci aspetta e non voglio fare tardi per colpa tua!-Mi girai e andai alla mia Fiat 500 arrugginita.Un giorno di questi l'avrei fatta demolire anche gratis.
Beth stava ancora attraversando il vialetto, lottando contro i trampoli che si era messa ai piedi.
Appena si accomodò al mio fianco,partì immediatamente.

Eravamo 15 minuti in ritardo,ma per fortuna,il concerto non era ancora cominciato.
Emily aveva iniziato da poco a collaborare con un gruppo,i Jonas Brothers(se non ricordo male),e oggi, si esibiva per la prima volta con loro,sperando che qualche produttore notandola le avrebbe offerto lavoro.
Inoltre Emily e uno dei cantanti erano ''fidanzati''(io la definivo piu' una relazione passeggera).
Ora,non vorrei accusarla ingiustamente perchè,in effetti,il talento ce l'aveva,ma cosi' le era stato piu' facile far parte del concerto di oggi.
Finalmente le luci si spensero.L'adrenalina comincio' a circolarmi nelle vene e non vedevo l'ora di scatenarmi a ritmo di musica.La folla comincio' a gridare il nome della band. ''JONAS,JONAS,JONAS!''.
Un grido.Poi tutto comincio' a girare.