Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Little Black Dragon    10/09/2012    1 recensioni
E' delicata e impetuosa... forte e leggera. Un po' come te, non trovi? La pioggia ti somiglia, si, e a questo punto somiglia anche a me, perchè noi potremmo scambiarci vite e nulla sotanzialmente cambierebbe.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Tutti gli scrittori hanno una storia..." (Matilde R.) Questa è per te.
__________________________________________________________________________________________________________________________


Hai mai visto la pioggia? Io la adoro.
E’ come se il cielo piangesse e per chi tanto ha pianto è una consolazione; ma il suo lieve ticchettio sull’asfalto, sull’erba, sulle persone, sui tetti, somiglia a quello dell’orologio.
Ci hai mai pensato?
Due degli elementi più grandi dell’esistenza umana riuniti in un solo spettacolo.
Per questo io la adoro.
Insomma, non puoi sfuggirne; non puoi tapparti le orecchie per non sentirla né gli occhi per non vederla, perché questa continuerà a picchiettare dolcemente nel tuo essere e su tutto ciò che contiene in un eco profondo ed inviolabile.
Allora non importerà dove sei, cosa fai o con chi sei. Aprirai gli occhi, drizzerai le orecchie e ti appoggerai al davanzale della tua finestra, fissando la pioggia cadere, ma con il tuo vero sguardo volto verso altro.
E’ sempre così. La pioggia mette tristezza, infonde amarezza, suscita un sorriso, accarezza l’anima, desta ricordi, colpisce lo stomaco. E’ sempre così, non puoi sfuggirne.
E’ delicata e impetuosa… forte e leggera. Un po’ come te, non trovi? La pioggia ti somiglia, si, e a questo punto somiglia anche a me, perché noi potremmo scambiarci vite e nulla sostanzialmente cambierebbe.
Solo che io non mi ispiro, e invece tu si: con i tuoi ricordi, i tuoi riflessi, le tue affermazioni velate, i tuoi pezzi tu sei per me la più grande delle muse.
Ma soprattutto, sai cos’è che mi ispira di te?
Quando magari sei giù di morale, io tiro fuori una delle mie stronzate e tu… ridi. Semplicemente, ridi. Quando scrivi il tipico “AHHAHAHAHA” oppure “AIIUTOO C’HO LE CONVULSIONI “ e nulla c’è di più gratificante che sapere di averti fatto scappare anche solo un sorriso.
E allora anch’io sorrido, guardando nella pioggia, sapendo che tu dall’altra parte sei lì e aspetti e vivi senza saper di vivere nel momento stesso n cui l’attesa ti strugge e un crampo ti blocca la mano…
E allora anch’io sorrido, guardando nella pioggia, e sfioro il vetro con un dito sapendo che sulla mia mano c’è il respiro della tua, e che io di prenderti per mano non ho sognato nemmeno. Ti ho vista lì, accucciata sul gradino di quella scala per il paradiso, tremante di freddo, con cicatrici sul volto, sulle mani, e pensando “al diavolo” ti ho presa in braccio e portata su.
E basta.
E solo quando in Paradiso c’eravamo, ho pensato che le cicatrici apparivano profonde anche su di me; ho pensato che avrei potuto accucciarmi anch’io, forse appena dopo di te; ma averti vista lì mi ha dato la motivazione per arrivare in cima.  
Per guarire te. Per spolverare l‘armadio, cucire gli orli del tuo maglione, farti assaporare l’ebbrezza delle mie ali color notte, per piangere le mie lacrime di fenice sul tuo volto e sulle tue mani e si, anche sentirti dall’altra parte della pioggia a gridare “AHAHAHHAHA CHE STRONZATA AHAHAHA”.
E in tutto questo, sorrido, si: sorrido vedendoti sorridere, e mi pare che poche visioni siano belle quanto questa.
E quando, mentre eravamo in viaggio, iniziavo a perdere le forze, tu allungavi una mano sul mio viso e m’accarezzavi la guancia col tuo sorrisone pian piano sempre più grande. E io non esitavo più per altri diecimila gradini, che pioggia, sole, vento ci fosse; perché io ho sempre creduto in te, e infatti, quando di gradini ne mancavano solo mille, t’ho messo giù.
-          Prova a tenerti con una mano alla ringhiera… e stringi l’altra nella mia. – Ti ho chiesto cauta.
Altre volte avevamo provato, ma non sempre eri riuscita… per una sola ragione: o ti mancava la ringhiera, oppure la forza di credere di poterlo fare. Ma già, la ringhiera, a solo mille gradini dal Paradiso, già c’era; anche se di certo t’avrebbe portato più aiuto prima. Ma si sa… Gli angeli sono sciocchi.
E così, appoggiandoti a me e al corrimano, hai fatto un passo. Mi hai guardato ed io avevo già gli occhi pieni di lacrime.
-          Vai bene… vai bene così – ti ho sussurrato e tu hai sorriso.
E il resto dei gradini l’hai fatti di corsa e da sola, come se avessi sempre potuto farlo, ma senza saperlo, ed io piangendo t’ho fissato sfrecciare: in quel momento pioveva, pioveva a dirotto, e tu te ne fregavi.
Ti ho rincorso e col fiatone, oltre le nuvole, ci siamo abbracciate e  guardate intorno: da lassù si vedeva tutta la Terra.
-          Ce l’ho fatta? – Mi domandasti incredula.
-          …Si. Ce l’hai fatta. – Risposi e sorridesti anche tu.
Hai visto come pioveva? Eravamo in cielo e il cielo piangeva come te e me.
Hai visto? Somigliamo alla pioggia. Somigliamo al cielo.
E da quassù, del passato, si vedono appena le rovine, e so che potresti cascare ancora in quell’inferno buio e senza luce, ma ormai… sono solo, solo rovine. E ogni volta che cadrai farà sempre meno male, le cicatrici saranno sempre meno, finché un giorno, cadendo al Paradiso, cadrai sul Paradiso.
Probabilmente, quel giorno pioverà. E quella pioggia metterà tristezza, infonderà amarezza, desterà ricordi, colpirà lo stomaco, ma accarezzerà la nostra anima e susciterà il sorriso più dolce dell’universo, specchio del futuro nostro prossimo…
Perciò tieniti forte… il meglio deve ancora arrivare.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Little Black Dragon