CAPITOLO 2

E' una voce roca, ma non ancora da uomo adulto. Mi giro per assicurarmi che il mio infallibile udito non abbia fatto cilecca, e trovo due occhi verdi a scrutarmi tranquillamente. E' un ragazzo, credo abbia la mia età, ha un bel sorriso amichevole, i capelli ricci e castani, e poi questi occhi verdi che sono la prima cosa che ho notato di lui, tanto sono magnetici e luminosi. Sembra quasi che io mi ci possa specchiare dentro e rimango a contemplarmi assorta.

- Va tutto bene? Hai perso la voce dopo stasera? - mi domanda con l'aria sorniona, come se sapesse perché mi comporto così.
Io mi desto all'improvviso rendendomi conto della mia espressione imbambolata e mi scuso farfugliando qualcosa, guardandomi le mani.
- Beh sì, sono proprio io. - mi fa sorridendo.
- Scusa, forse mi hai scambiata per un'altra ragazza, non ci conosciamo.
- Certo, io non conosco te, ma sono sicura che tu mi conosci, dovrai pur avermi già visto da qualche parte. - e mi guarda incoraggiandomi a ricordare qualcosa che proprio non so.
Io nego con la testa, e lui sembra davvero sbalordito.

- Sul serio non sai chi sono, non mi hai mai visto?

- No mi dispiace...
- Beh, tanto meglio. - e riprende subito la sua sicurezza - Sono venuto qui per farti i complimenti: sono entrato qui dentro per prendermi una birra, ma tu mi hai fatto dimenticare persino di quella, tant'è che sono rimasto ad ascoltarti in piedi fino ad ora, ma tu non mi hai notato perché hai tenuto gli occhi chiusi tutto il tempo. - mi spiega con una smorfia divertita.

Io non so che fare: se stare sulla difensiva pensandolo un molestatore o solo un ragazzo intento a prendermi in giro, oppure rispondergli cordialmente credendo alle sue parole. Gli guardo ancora gli occhi smeraldini e mi sembrano più limpidi che mai, sinceri.

- Senti, se ne hai ancora voglia la birra potremmo prendercela insieme, tanto Bart me la deve, è la mia birra del giovedì. - provo con un approccio frontale, mal che vada mi rifiuta.

- Perchè no?

E così ci ritroviamo al tavolo vicino al bancone a chiacchierare, ancora un po' timidi, sotto le occhiate di Bart che non lo dà a vedere, ma so che ci sta ascoltando.

-Mi chiamo Eve, comunque. - inizio tendendogli la mano, che lui prontamente afferra.

- Piacere!

- E tu sei...?

- Ehm... Sono Harry. - dice quasi attendendo una mia particolare reazione.

E iniziamo a parlare di noi, cioè io inizio a parlare di me, chiacchierona come sono, riguardo alla mia passione per la musica, alla mia vita come lo è ora e come lo è stata, mentre lui mi accenna solo che ha la mia stessa età, diciotto anni, e vive qui a Londra con quattro coinquilini.

- Anche a te piace la musica? - gli chiedo eccitata. Chissà, magari possiamo trovare qualcosa in comune!
- Beh, sì, direi proprio di sì.
E inizio a blaterare ininterrottamente mentre lui mi ascolta divertito e sorride bonario a tutte le mie chiacchiere.

- Credo che si sia fatto tardi Eve, i miei coinquilini saranno in pensiero - mi interrompe ad un certo punto - comunque mi ha fatto davvero piacere conoscerti, e, come ti ho detto prima, giovedì prossimo sarò qui. Arrivederci!
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Spazio autrice!

Ciao belli, grazie per aver letto il mio primo capitolo, ma soprettutto grazie alle due persone che la seguono e all'unica che l'ha recensita, speriamo solo che piano piano voi iniziate ad essere sempre di più! :) Mi raccomando, recensite il capitolo per farmi sapere che ne pensate, sono curiosa dei vostri pareri! Arrivederci alla prossima puntata <3