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Autore: haribotime    10/09/2012    1 recensioni
Ronnie è sempre stata affascinata da Londra...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vivere a Londra è sempre stato il mio sogno, sin da piccola. Sono sempre stata affascinata da tutto ciò che la riguardasse. E' semplicemente magnifica. Dio, se non è magnifica. 
Chi dice LONDRA dice FELICITA'.
 
Sono sempre stata così sfortunata nella vita, che la sfiga aveva deciso di diventare la mia migliore amica. Ma questa volta le cose erano un po' diverse. 
“Se verrai promossa ti regalerò una vacanza in Inghilterra” continuava a ripetermi mio padre. Forse è quella l'unica ragione per la quale ho studiato così tanto durante quest'anno scolastico. Ce l'ho messa tutta, e indovinate un po'? Fra due giorni andrò in Inghilterra. Fra due giorni la sottoscritta andrà in Inghilterra. Fra due giorni RONNIE EDWARDS andrà in Inghilterra! Cioè, ci credete?  AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.
Forse è l'unica cosa fortunata che mi è capitata in tutta la mia vita.
 
12 Giugno 2012, era la data che leggevo nel display del mio cellulare.
“Hai finito di fare le valigie?”
“Sì papà.”
“Hai messo dentro tutto? Sei sicura?”
“Sì papà.”
“Hai preso il passaporto e tutti i documenti, vero?”
“Sì papà.”
Mio padre era quasi più eccitato di me (per modo di dire ovviamente, io a momenti svenivo ahah), o forse era semplimente preoccupato. Insomma, lui non sarebbe venuto con me, sarei rimasta un INTERO MESE in Inghilterra. Un interno mese DA SOLA. Un intero mese, wow! Non ringrazierò mai abbastanza mio padre per avermi regalato questa vacanza.
Finalmente ci decidemmo a partire. Prendemmo un taxi bianco per arrivare all'aeroporto. Ci mettemmo due ore, e ovviamente arrivammo in ritardo, tanto per cambiare. Appena entrati nell'aereoporto, con nostra grande sorpresa (e fortuna aha) trovammo un sacco di gente in fila per fare il check-in. La fila era lunghissima, la più lunga che avessi mai visto in vita mia: sembrava infinita. Appena arrivò il mio turno diedi il passaporto alla signora e misi i bagagli su quella specie di catena di montaggio: pesavano solo 30 Kg! La signora mi diede un foglio e mi disse di aspettare nella sala d'attesa affinchè l'aereo atterrasse. Salutai mio padre (che si mise a piangere, poverino) e mi incamminai verso la sala d'attesa. C'era tantissima gente, più di quella che era in fila per fare il check-in. Tutti erano lì per andare in Inghilterra. C'erano ragazze bellissime, perfette, e la poca autostima che avevo stava andando a farsi fottere. (scusate ahah)
Finalmete l'aereo atterrò e ci imbarcammo. Ci volevano due ore per arrivare in Inghilterra. Era l'attesa più lunga della mia vita.
 
(L'AEREO E' ATTERRATO IN INGHILTERRA, A LONDRA, E RONNIE SI E' DIRETTA VERSO IL SUO HOTEL.)
 
Londra era.. wow. Era semplicemente la cosa più bella che avessi mai visto in tutta la mia vita. Non aspettai un solo minuto di più per uscire a visitarla. Misi tutti i bagagli nella mia stanza d'albergo e mi incamminai.
Avevo un altro mondo davanti ai miei occhi. Però, sinceramente, morivo di fame, è così decisi di entrare in un fast food a mangiare qualcosa. Mi sedetti in un tavolino e ordinai un qualcosa che assomigliava ad uno cheese burger e un frullato; erano buoni. 
“Scusami, è libero il posto vicino a te?” mi disse una ragazza bionda avvicinandosi a me.
“Si si!” mi affrettai a rispondere, mentre addentavo il mio panino.
“Grazie mille. Oggi è più pieno del solito, e non c'è nessun tavolo libero” mi rispose sorridendo.
Era veramente bella. Bionda, occhi azzurri, alta e magra. Quel briciolo di autostima che mi era rimasta calò. 
“Comunque mi chiamo Jade” mi disse sorridendo, di nuovo, con quei denti bianchissimi.
“Io sono Ronnie” risposi accennando un sorriso goffo. 
Parlammo per un po', e alla fine scoprii che era una ragazza veramente simpatica. Poi se ne andò, e mi diede il suo numero così potevamo rimanere in contatto. 
Era il mio primo giorno e mi ero già fatta un' amica. Non male!
Decisi di andarmene anch'io, così mi avviai verso il bancone e pagai. Appena mi girai per dirigermi verso la porta e uscire, mi scontrai con un ragazzo riccio. 
“Oddio, scusami” gli dissi, diventando rossa come un pomodoro.
Mi sorrise, e lì mi sciolsi come un ghiacciolo.
Il suo sorriso, Dio. Era in assoluto il più bello che avessi mai visto. 
  
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