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Autore: _Girella_    10/09/2012    5 recensioni
Alla fine ti abitui a tutto.
A essere forte.
A essere solo.
A essere forte da solo.
{EndoKaze}
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One Day
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16 settembre 2004
 
La finestra della tua camera dava sul giardino pubblico. Fu lì che lo vedesti per la prima volta.
   Eri affacciato al davanzale, il mento affondato nei palmi delle mani, l’espressione annoiata.
   Saresti voluto uscire, ma avevi la febbre.
La tua attenzione fu attirata dai tonfi soffici di un pallone.
Abbassando lo sguardo intravedesti un bambino che doveva avere più o meno la tua età.
Giocava da solo:lanciava il pallone contro il muro, palleggiava un paio di volte e puntualmente gli cadeva.
Chissà perché, proprio mentre lo fissavi, alzò lo sguardo.
Rimaneste a fissarvi per qualche istante.
Non vi diceste una parola, ma tu rimanesti incredibilmente affascinato da quel ragazzo con la fascia tra i capelli e il pallone sottobraccio.
E quel sorriso che col tempo avresti imparato ad amare.
 
16 settembre 2008
 
Vi ritrovaste compagni di banco per caso.
Non conoscevi nessuno, eri incredibilmente imbarazzato.
Quasi non ti guardavi intorno.
Ma in quel ragazzo con lo zaino e la divisa nuova riconoscesti subito il bambino dei giardini.
Lui non dette segno di riconoscerti quando ti sedesti accanto a lui.
Semplicemente, sorrise. Di nuovo.
-Ciao. Io sono Endou Mamoru!-.
Rimanesti a fissarlo a lungo. Piano piano il sorriso scomparve e aggrottò la fronte.
-E tu??- chiese.
-Kazemaru. Kazemaru Ichirouta-.
 
16 settembre 2009
 
-Niente di ciò che vale davvero la pena di fare è facile-
 
Per un anno intero lo avevi osservato mentre correva col suo pallone sotto al braccio, il vento tra i capelli,  il volto sorridente.
Eppure non gli avevi mai chiesto di giocare con lui, benché lo desiderassi.
Non ne avevi il coraggio.
Perciò, quando fu lui a chiedertelo, la prima cosa che provasti fu una grande felicità.
Lentamente ti stavi rendendo conto che a Endo volevi un bene particolare, per lui provavi qualcosa di unico, a cui non sapevi ancora dare un nome.
 
16 settembre 2010
 
-Ma ci pensi, Endo?? Il Football Frontier International…- mormori con lo sguardo rivolto al cielo.
E’ un sogno che si realizza.
Lo vedi pensieroso. –Che c’è??- chiedi.
Ha in mano un pezzo di carta.
-Pensavo alla lettera che ho ricevuto oggi-.
-Non credi che sia di tuo nonno??-.
-E’ quello il problema. Sono sicuro che sia la scrittura di mio nonno-.
   Ti alzi e gli tendi la mano. Ti guarda stupito.
   -C’è solo un modo per scoprirlo. Vinciamo il Football Frontier e diventiamo i migliori del mondo-.
   Sorride e si tira su, stringendoti la mano. –Grazie, Kazemaru-.
 
Perché non glielo hai detto in quel momento??
Non lo sai, probabilmente non ne avesti il coraggio.
Volevi, si, ma avevi paura di rovinare tutto.
Avevi paura che non ricambiasse.
Chissà, forse se glielo avessi detto, le cose sarebbero andate in modo diverso…
 
16 settembre 2012
 
Già da un anno avevate lasciato le scuole medie, eppure non c’era giorno senza che non tu pensassi a lui.
In certi momenti ti ripetevi che dovevi togliertelo dalla testa.
Ma la tua volontà non era abbastanza forte.
Non potevi dimenticarlo.
 
16 settembre 2014
 
-E’ stupefacente ciò che puoi nascondere semplicemente sorridendo-.
 
-Una partita??-.
Era proprio da Endo proporre una cosa del genere.
Quel giorno si sarebbero rivisti, e quale modo migliore di ricordare i vecchi tempi se non una bella amichevole sul campo della Raimon??
   Fu una partita fantastica, finita in parità.
   Ma per te la cosa davvero fantastica fu sentire di nuovo la meravigliosa sensazione di essere in campo al fianco di Endo e farsi contagiare dalla sua passione.
   Avevi avuto l’occasione di stargli vicino un’altra volta, ed eri felice.
   -Ehi, Kazemaru, sei contento nella tua nuova scuola??- ti chiese prima di tornare a casa.
   Gli sorridesti. –Si-.
   -Sarebbe meglio se ci fossi anche tu- mormorasti poi, ma ormai era troppo lontano per sentirti.
 
16 settembre 2019
 
-Non prendere decisioni quando sei arrabbiato.
Non fare promesse quando sei felice-.
 
La giornata non era certo stata delle migliori.
Perso in cupi pensieri, percorrevi una strada secondaria di Tokyo a testa bassa, osservando le pozzanghere per terra.
La malinconia però scomparve quando ti sentisti chiamare e,alzando lo sguardo, ti trovasti davanti a lui.
Come sempre ti stupisti che il suo sorriso fosse rimasto immutato, in tutti quegli anni.
Era ancora quello del bambino di otto anni che giocava a calcio da solo in cortile.
   -Ehi, Kazemaru, sai che giorno è oggi??-.
   Tra le mani teneva un pacchetto e, tuo malgrado, ti ritrovasti a sperare.
   -Che giorno è??- chiedesti.
   Davanti al suo broncio ti venne da ridere. –Certo che lo so!! E’ l’anniversario del nostro primo incontro!!-.
   Sorrise di nuovo e ti consegnò il pacchetto, che tu scartasti con impazienza.
   All’interno v’era una cornice argentata e, nella foto al suo interno, due adolescenti sorridevano davanti all’obbiettivo, abbracciati. Sullo sfondo si intravedeva l’insegna della Raimon, con tanto di fulmine.
   Entro pochi istanti avevi già gli occhi umidi.
   -Endo, è fantastica!!-.
   -Già-.
   -L’anno prossimo ti farò anche io un regalo bello come questo-.
   Gli brillarono gli occhi. –Me lo prometti??-.
   -Te lo prometto-.
 
16 settembre 2020
 
-Certe lacrime le conosce solo il tuo cuscino-.
 
Non potevi credere a ciò che vedevi davanti ai tuoi occhi.
Endo si stava dichiarando.
Già, peccato che non si stesse dichiarando a te, ma a Natsumi che, osservandolo inginocchiato davanti a lei, arrossiva sempre di più.
Che stupido che eri…
Quante bugie ti eri raccontato in tutti quegli anni…
-Natsumi, vuoi sposarmi??-.
Un uragano ti squarciò le orecchie, la testa, il cuore.
Corresti via, la vista sfocata. Ma non potevi piangere, non ancora perlomeno.
Ti arrivò solo l’eco del “si” di Natsumi.
Quella sera non andasti a casa di Endo per consegnarli il regalo, e lui non venne a cercarti.
E’ stata la prima volta che Endo si è scordato il vostro anniversario.
 
 
-C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo-.
 
Il giorno del matrimonio è nove mesi dopo, un pomeriggio d’aprile.
Endo ha avuto anche la faccia tosta di chiederti di fargli da testimone e tu, come al solito, non hai saputo rifiutarti.
Sei  troppo debole…
La cerimonia è un incubo dall’inizio alla fine.
Non fai niente per nascondere l’espressione sofferente sul tuo viso, e sei certo che sia molto eivdente, ma non te ne importa.
Non ti importa più di niente.
Pensi solo a quanto sia bello Endo vestito in quel modo, elegante per un’occasione in cui lui è solamente una comparsa.
Al ricevimento, approfitti della prima occasione per fuggire.
Diluvia. Le nuvole grigie coprono il blu della notte.
La cosa ha suscitato risate e commenti tra gli invitati.
“Sposa bagnata, sposa fortunata” ripetevano.
A te, invece, sembra che il cielo voglia rispecchiare il tuo stato d’animo.
Ti siedi su una panchina, accogliendo con piacere le gocce che si depositano sui tuoi capelli e sul tuo volto, finchè non cessano.
Endo, dietro di te, regge un ombrello e ti copre.
-Kazemaru, tutto bene?? Che ci fai qui fuori??-.
Tutto bene??Ha anche il coraggio di chiedere se va tutto bene?? Evidentemente proprio non si rende conto.
E’ quello, più di qualunque altra cosa, a farti prendere la tua decisione.
Ti alzi e ti scansi. La pioggia ricomincia a batterti addosso.
-Mi dispiace, Endo-.
Davanti alla sua espressione stupita stai quasi per cedere, per urlargli in faccia la verità, ma ti blocchi.
   -Io… devo andare-.
   -Dove??-.
   -Via di qui. Ti faccio davvero i miei migliori auguri, Endo-.
   Ti allontani, sparisci nella nebbia.
   Aspetti di essere abbastanza lontano per farti sfuggire il primo singhiozzo.
Lui non ti richiama. Pensi che in fondo a lui non importi niente.
La verità, caro Kazemaru, è che non riesce a spiccicare parola, è inchiodato sul posto.
Forse se lo sapessi, torneresti indietro.
Ma non lo sai.
   E, piano piano, anche le lacrime sulle tue guance cessano.
   Alla fine ti abitui a tutto.
   A essere forte.
   A essere solo.
   A essere forte da solo.
 
The End

*AngoloDepressa*
La mia prima OS *O*
Cioè, è incredibile vedere "Completa" invece che "In corso"
C'è soddisfazione.
Anche se la storia effettivamente non è un granchè...
POVERO KAZE-CHAN!!!!!!
Io ci sono rimasta malissimo quando ho scoperto che Endou era sposato con Natsumi!!!!!!!!
ENDO E' DI KAZEMARUUUUU!!
Okay smetto di sclerare!!
Grazie a chi legge/ recensisce.
Marty_love Jonas
   
   
 
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