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Autore: LyraB    10/09/2012    2 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gleefanfic
ventinove

lunedì mattina, liceo McKinley





Kailey si presentò a scuola con la netta sensazione che sarebbe stata una giornata assolutamente stupenda: lo spettacolo era stato strepitoso, alla domenica l'auditorium aveva fatto il tutto esaurito, forse per la prima volta dopo gli anni d'oro del Glee club del McKinley.
Tra il pubblico della domenica sera c'era anche il signor Trapp, il preside della scuola elementare dove avevano presenziato alla festa di Halloween.
- Ho detto ai genitori della scuola della favola che avete messo in musica e sono venuti quasi tutti assieme ai loro bambini. - Aveva spiegato al professor Schuester durante l'intervallo. - Abbiamo pensato che era un buon modo per ricambiare la vostra gentilezza. -
Dopo la replica erano andati tutti insieme al Bel Grissino e avevano brindato a loro stessi, al talento e alle Nuove Direzioni. Erano stati benissimo per l'intera sera e avevano riso e scherzato tutti insieme; l'euforia della loro meravigliosa esibizione aveva riscaldato i rapporti tra Artie e Kailey, Santana non aveva detto una sola cosa offensiva per tutta la sera e Kurt aveva parlato con Jo e Blaine per circa due minuti di fila.
Kailey aprì la porta per entrare a scuola sentendosi al sicuro da qualunque dispetto le avrebbero potuto fare: si sentiva forte, si sentiva in gamba, si sentiva in grado di tenere testa a chiunque. Una parte di lei - nemmeno troppo piccola - pensava che tutti l'avrebbero guardata con rispetto, se non con ammirazione.
Finalmente aveva un motivo per andare avanti a testa alta.
Aveva fatto solo quattro passi nella scuola, quando una granita in faccia gelò la sua pelle assieme a tutti i suoi buoni pensieri.
- Buona giornata, raccontafavole! - La voce dei soliti giocatori di football la raggiunse da sotto la cortina di ghiaccio che le copriva il viso.
"Non basterà una cosa così stupida per rovinarmi la giornata." Pensò Kailey, scrollandosi un po' di granita di dosso e avviandosi verso il bagno delle ragazze per ripulirsi del tutto. "Come dice sempre Jo, ricevere una granita in faccia non fa altro che ricordarti quanto sia figo essere speciali." Pensò allegramente.
Posò lo zaino per terra e si chinò per lavarsi via la granita dalla faccia.
Aveva appena chiuso l'acqua per asciugarsi la faccia, sperando di fare in tempo ad arrivare a lezione in orario, quando il suono dei singhiozzi la fermò.
Nel bagno non c'era nessuno, a parte lei, ma il rumore veniva da uno dei gabinetti in fondo alla stanza. Cosa doveva fare? Intromettersi nelle vicende personali di qualcuno o ignorarlo e continuare per la sua strada? Sulle prime Kailey decise che, se fosse stata lei quella che piangeva, non avrebbe gradito l'intromissione di una persona sconosciuta. Stava già per avviarsi fuori quando si rese conto di non avere il cuore di ignorare la ragazza che piangeva. E se fosse stata Jo? Non se lo sarebbe mai perdonata!
Tornò indietro e spinse lentamente la porta del gabinetto da cui venivano i singhiozzi, sbirciando all'interno con riserbo. Se chi c'era dentro non l'avesse voluta, non avrebbe fatto altro che gridarle di levarsi dai piedi.
Ma se si era aspettata di consolare una perfetta sconosciuta, Kailey si era sbagliata: seduta sulla tazza chiusa, con il viso nascosto tra le mani e le sue inconfondibili ballerine dorate ai piedi c'era Rachel. E stava piangendo disperatamente.
- Rachel? - Disse Kailey in un sussurro.
La ragazza alzò gli occhi e si asciugò le guance con una mano. Lei che era sempre così sorridente, ottimista e piena di vitalità sembrava terribilmente fragile con le guance bagnate. Istintivamente, Kailey le si avvicinò.
- Che succede? -
Rachel tirò su col naso e nascose di nuovo il viso tra le mani.
- Mi ha lasciata. - Disse con voce rotta, tra un singhiozzo e l'altro, completamente indifferente al fatto che la sua aria da donna di mondo perfetta e sempre impeccabile era miseramente crollata davanti alle sue lacrime e ai suoi singhiozzi. - Mi è venuto a prendere stamattina, come sempre e prima di scendere dall'automobile mi ha detto che non voleva più stare con me. "Le nostre strade vanno in direzioni diverse, non posso più ignorarlo. E non voglio più stare con te, Rachel." Ero così scioccata da non aver versato nemmeno una lacrima. Poi l'ho incontrato in corridoio, gli ho sorriso istintivamente, lui mi ha ignorata e io... non sono riuscita a resistere. -
Affondò di nuovo il viso tra le mani, scoppiando di nuovo in lacrime, e Kailey fece un passo avanti. Come si consolava una ragazza come Rachel, forte e coraggiosa fuori, ma così sensibile dentro? Cosa si dice a una persona a cui hanno appena spezzato il cuore?
Se fosse stata una sua storia avrebbe saputo cosa far dire ai personaggi, ma quella era la vita vera. Kailey tese una mano e prese una mano di Rachel, costringendola ad alzarsi. Uscirono dal gabinetto e Kailey le passò un fazzolettino, facendole un mezzo sorriso.
- Una stella non smette di splendere se non c'è nessuno che la guarda, no? -
Le parole le uscirono dalle labbra senza averle nemmeno pensate. Capì che erano quelle giuste quando Rachel sorrise, almeno con le labbra. Aveva ancora gli
occhi lucidi e le guance umide e rosse, ma se non altro aveva smesso di piangere.
- Che ti è successo? - Domandò Rachel accennando ai vestiti di Kailey macchiati di granita.
- Sono stata aggredita da un paio di giocatori di football armati di granita. Niente di nuovo. - disse Kailey stringendosi nelle spalle. - Ti senti meglio? -
Rachel annuì, asciugandosi le ciglia brune.
- Ora devo andare in palestra, o il professore di ginnastica penserà che ho voluto saltare le sue ultime lezioni. Non voglio dargli un pretesto per fargli dire che non amo la sua materia... anche se è la verità. - Disse Kailey, allontanandosi.
Aveva quasi messo la mano sulla porta quando Rachel la trattenne.
- Grazie, Kailey. - Disse con un sorriso triste.- Le amiche ci sono per questo, no? -
- Hai ragione. Sono contenta di averti conosciuta, Kailey. Sei.. sei l'unica a non essere abbagliata dal mio modo di essere. - Rachel si fermò un istante, poi
fece un mezzo sorriso. - E ora ho intenzione di abbracciarti. -
Kailey ricambiò l'abbraccio di Rachel con tutto l'affetto che provava per lei.
- Ci vediamo oggi pomeriggio? -
- Certo. -
Kailey uscì dal bagno, mentre la porta si chiudeva alle sue spalle poté sentire Rachel intonare una malinconica canzone che anche lei conosceva.

And it's’ your time to walk your way
You'’re a dreamer, you'r’e a rebel
And you will suffer and you will fight
And you will sacrifice yourself


Si appoggiò alla porta chiusa pensando che Rachel aveva ragione: c'erano volte in cui non potevi fare altro che cantare. Se un altro ha scritto parole adatte al momento in cui ti trovi vuol dire che, in fondo, non stai soffrendo da sola.

Life goes on
Here and beyond that horizon
It goes on and it changes
And it changes you too


☆☆☆



Se Kailey si era immaginata il lunedì più bello di sempre, si era di gran lunga sbagliata.
A parte la granita, il brutto voto in arte (proprio non ce l'aveva fatta a studiare l'architettura di Gaudì con il musical e Jamie sempre nei suoi pensieri) e il fatto che aveva scordato a casa sia il pranzo che i soldi, ci si metteva anche il fatto che Rachel e Finn avessero rotto. Kailey sapeva benissimo che non poteva proprio farci niente e che in fondo non erano affari suoi se le due star del Glee avevano deciso di mettere la parola fine alla loro storia, ma proprio non poteva non starci male: era fatta così, era troppo emotiva ed empatica.
Quando Jo, da piccola, veniva messa in castigo per aver fatto qualche marachella, lei non riusciva ad uscire a giocare e si inventava qualunque scusa per stare a casa anche lei, riordinando la camera o dando una mano alla mamma.
Jo si era accorta del fatto che la sua migliore amica era giù di morale e le comparve davanti durante la ricreazione con un cono al fiordilatte e un bel sorriso.
- Due chiacchiere in cambio di un gelato? - Le propose.
- Pensavo che sarebbe stato il miglior lunedì della mia vita... invece è un lunedì come gli altri. Anzi, peggio. -
- Ehi, che succede? -
- Brutti voti, granite, dispetti... -
- Questa è la parte "un lunedì come gli altri". È la parte del peggio che mi sfugge. -
- Finn ha lasciato Rachel. -
- Ah-ha. E a noi questo cosa cambia? Il fatto che miss stellina farà ancora di più i salti mortali per farsi notare al Glee club? Avanti, Kailey, non puoi essere giù di morale per tutti i mali del mondo! -
- Ero così di cattivo umore anche quando tu hai combinato tutto quel casino con Kurt, solo che non potevo fartelo notare perchè eri già abbastanza a terra da sola! -
Jo non rispose: molto probabilmente era la verità, anche se lei non se ne era minimamente accorta.
- Raccontami di Jamie, piuttosto. Riuscite a vedervi oppure no, questa settimana? -
- Chiuso in casa fino alle nazionali. Hanno minacciato di espellerlo per le troppe assenze alle prove. -
- Che diamine, è solo un Club pomeridiano! Nel peggiore dei casi non prendi il credito, ma arrivare a espellerlo... -
- Non è il McKinley, alla Meighton sono terribilmente severi. Jamie vorrebbe essere espulso per quello che gli importa, significherebbe poter andare in una scuola normale. -
- Non gli piace? -
- Lui la odia. È sua madre, ex stella della danza americana, a volerlo lì. Sia lui che sua sorella sono molto dotati, ma a differenza di Jane, a lui non gliene importa un fico secco di danza, musica e spettacolo. Lui ama cantare, ma non gli piace che la gente lo guardi. -
- Mmm... diciamo che elementi così, nel nostro Glee, non ce ne sono molti. Va' avanti. -
- Sua madre l'ha iscritto lì e pretende di vederlo brillare nello spettacolo... a lui non importa, ma lei non sente ragioni. Se però viene espulso non potrà mai finire il liceo e fare finalmente quello che vuole. Ragion per cui cerca di tirare avanti per finire l'anno. -
- Capisco. Ribelle e irriverente, eh? Sì, decisamente non è te al maschile. -
- Te l'avevo detto. -
- Però ha proprio fatto breccia nel tuo cuore. - Disse Jo, sollevata nel vedere Kailey parlare di lui con gli occhi che luccicavano e un sorriso sereno dipinto sul volto.
- Che ci vuoi fare? Lui è un elfo dei boschi e io una fata. Siamo destinati a stare insieme. -
- Se hai trovato un ragazzo che sta dietro alle tue fantasie, siamo proprio a posto. -
- A proposito di ragazzi... parliamo di un certo usignolo a cui hai giurato amore eterno. -
- Io non ho giurato proprio niente a nessuno! -
- Cos'è che avresti giurato? - La voce di Blaine alle loro spalle fece sussultare Jo, che quasi cadde dallo sgabello su cui era seduta.
- B-blaine! -
- Felice di vederti, ma Jolie. - Disse Blaine, sfoggiando un accento francese niente male.
Jo storse le labbra.
- Jolie? -
- Vuol dire graziosa. - Le disse Kailey.
- So cosa vuol dire. Ma io sono Jo. Jo il maschiaccio, quella in salopette, quella che non sa portare i tacchi e ha sempre i capelli in disordine. Ti ricordi di Jo, la ragazza con cui stai? -
Blaine sorrise, mandando completamente in pappa il cervello di Jo.
- Certo che me ne ricordo. - Disse avvicinandosi a lei.
I suoi bellissimi occhi erano così vicini ai suoi che ci si poteva specchiare dentro, vedendo se stessa in mille sfumature oro, ambra e cioccolata. Il suo cervello smise immediatamente di funzionare e non sarebbe riuscita a parlare nemmeno se Blaine non le avesse chiuso la bocca con un bacio. Kailey scese dallo sgabello con un saltello e sorrise a Jo.
- Ci vediamo alla riunione del Glee. - Disse con una voce zuccherosa che tradiva la sua tenerezza per quel momento dolce tra la sua migliore amica e il suo ragazzo.
- L'hai fatta scappare. - Si lamentò Jo quando Blaine si decise a renderla padrona dei suoi pensieri, allontanandosi un po'.
- Mi dispiace. - Disse lui con un sorrisetto.
- No, non è vero. -
- Infatti no. - Rispose Blaine in un sussurro, prima di baciarla ancora.

Più tardi, quel pomeriggio,
il professor Schuester non sembrava aver notato la mancanza di alchimia delle Nuove Direzioni. Oppure stava diplomaticamente facendo finta di ignorare il fatto che Finn fosse seduto tra Puck e Mike e che Rachel fosse da sola, al suo solito posto in prima fila.
- Bene, ragazzi. Dopo la nostra performance della settimana scorsa ho delle novità. Mercedes, Kurt, potete venire qui? -
I due ragazzi si guardarono negli occhi, per poi scendere accanto al professore, che mise tra le mani di Kurt una busta bianca del tutto anonima.
- Andate a comprare tutto quello che serve per la performance più esplosiva di tutte. -
Kurt aprì la busta e i suoi grandi occhi azzurri si spalancarono ancora di più nel vederne il contenuto. La sua voce era stridula per l'euforia mentre diceva.
- P-professor Schue ma... ma sono tantissimi soldi! -
- E pensate che è solo una parte di quello che abbiamo ricavato! - Esclamò il professore. - A differenza di chi tra voi era scettico, il musical ha avuto un grande successo. Abbiamo i soldi per i biglietti, qualche cosa per il rinnovo degli strumenti musicali della band e una discreta somma per i costumi. Il duro lavoro viene sempre ben ripagato. -
Mercedes sbirciò nella busta bianca e si rivolse al professore con un sorriso così luminoso da far sparire il medaglione con la M di strass che le pendeva al collo.
- Faremo un figurone, glielo assicuriamo. -
Scambiò un'occhiata di intesa con Kurt, che la prese sottobraccio e tornò al suo posto già confabulando dei posti in cui sarebbero potuti andare a sperperare le loro sostanze. Kailey sorrise a Jo e le fece un occhiolino, a cui Jo rispose con un pizzicotto.
- Bene. Lo spettacolo di sabato vi ha dimostrato che possiamo essere veramente fantastici. Per questo motivo ho deciso di assegnarvi un compito per la settimana prossima. -
Guardò ad uno ad uno i suoi ragazzi, in attesa di sapere cosa avrebbero dovuto preparare per la settimana successiva.
- Voglio che ognuno di voi porti una canzone a sua scelta. Voglio qualcosa di esagerato, di... esplosivo. Qualcosa che lasci a bocca aperta chi vi ascolta. Perché la più bella sarà uno dei numeri che porteremo alle Nazionali. -
Alla parola Nazionali gli occhi di Kurt, Mercedes, Blaine e Rachel si accesero immediatamente: la sola parola faceva scorrere in loro un'ondata di entusiasmo ed energia.
- Tutto chiaro? Ci vediamo lunedì, allora. - Disse battendo le mani con aria eccitata.


☆☆☆



- Ti ho detto che non canto! - Esclamò Jo spazientita, chiudendo di botto il suo armadietto e avviandosi a lezione di geometria.
- Ma perché? Quando abbiamo cantato insieme è stato... spettacolare! - Esclamò Blaine.
- Perché primo, non c'era nessuno ad ascoltarci, secondo, la canzone mi piaceva e terzo... beh, terzo perché mi hai preso alla sprovvista! - Sbottò Jo.
- Troviamo una canzone che piaccia ad entrambi. Ti prego, Jo, mi piacerebbe così tanto cantare con te! Non abbiamo mai cantato insieme! -
- Ci sarà un motivo, non credi? -
Blaine le prese il viso tra le mani. Probabilmente sapeva che effetto avevano i suoi occhi su di lei, perchè ogni volta che voleva farle fare o dire qualcosa di scomodo la riusciva a convincere solo sorridendole con quei suoi bellissimi occhi castani.
- Mi prometti almeno che ci penserai? -
- Ci penserò. -
Blaine le posò un bacio al volo sulla bocca e poi si allontanò con un sorriso dipinto sul volto.
- Mannaggia a te, Blaine Anderson! - Sbraitò Jo.
- Se proprio ti disturba stare con lui, noi siamo disponibili per darti il cambio. - Disse una voce nota alle sue spalle.
Serena, Alice e Gabrielle erano dietro di lei, a braccetto e con le code di cavallo perfettamente in ordine. Anche se provava un odio più contenuto nei loro confronti, Jo non riusciva ancora a sopportare la loro aria di superiorità.
- Credo che Blaine preferisca qualcosa di più consistente di pelle, ossa e divisa di lycra. -
- Vogliamo scommettere? - Disse Serena.
Il luccichio dei suoi occhi azzurri e i suoi capelli dorati che ondeggiavano, ondulati e lucenti alle luci al neon del corridoio non promettevano niente di buono.
- Lui è il mio ragazzo, chiaro? Stategli lontano. -
- Oho, ma che paura. - Disse Gabrielle ridendo. - Non ce ne importa niente di quel damerino dai capelli impomatati che porta continuamente orrendi farfallini, Jo, tranquilla. -
Con una risata, le tre Cheerios si allontanarono nel corridoio.
- Blaine non è un damerino! - Gridò Jo in risposta, contraddicendo miseramente le prime parole che aveva rivolto a Kurt quell'anno, quando si era riferita all'ex usignolo come uno dei "damerini della Dalton".
Incrociò Kailey a metà del corridoio successivo, mentre lei si avviava a lezione di spagnolo.
- Ehi, Jo, che faccia scura! -
- Le tre dell'Ave Maria mi rovinano sempre la giornata. - Borbottò lei.
- Non ci pensare. Piuttosto, canti con Blaine, lunedì? -
- Ma perchè diavolo devo cantare con Blaine, me lo spieghi? -
- Ehi, calmati! Era solo una domanda! -
- È da lunedì che mi tormenta perchè vuole fare un duetto con me. Io non canto con lui, non mi va. Non sono abbastanza brava. Non ho la voce giusta. Non ce la posso fare. -
- Hai cantato Kelly Clarkson da sola, suonando il pianoforte e mi dici che non puoi farcela a duettare con Blaine? -
Jo sospirò. A quanto pare Kailey sapeva che Jo stava dicendo solo metà della verità.
- Ogni volta che mi guarda vado completamente in confusione, come pensi che riuscirei a cantare una canzone romantica con lui che mi dice "ti amo" guardandomi negli occhi? Farei la figura della perfetta idiota e lui la farebbe con me. Non mi va, davvero. Mi chiedo come Finn e Rachel facciano a... -
- Facessero. -
- È lo stesso. Facessero a cantare insieme. Perché non andavano in confusione e non girava loro la testa? Sembravano così padroni di sé stessi! -
Kailey si strinse nelle spalle.
- Dai a Blaine una possibilità. Provate a cantare insieme e poi, se proprio non ti riesce, lui avrà la dimostrazione che è meglio rinunciare. -
Jo rimase interdetta: non ci aveva proprio pensato. Stampò un bacio sulla guancia di Kailey e si allontanò sventolando la mano.
- Hai avuto un'idea eccezionale! - Gridò.
Kailey si avviò verso l'aula di spagnolo contenta di aver aiutato la sua migliore amica. Era sicura che lei e Blaine avrebbero fatto una figura splendida insieme.
Si sedette al suo solito posto, accanto a Rachel. La ragazza le sorrise.
- Canterai, lunedì? - Le domandò Kailey.
- Certamente. Ho in mente la canzone perfetta per lasciare tutti a bocca aperta e conquistare il mio assolo alle nazionali. -
Kailey non rispose, guardandola però con uno sguardo talmente eloquente che Rachel rispose alla muta domanda che la ragazza le avrebbe voluto fare.
- La cosa più importante adesso è pensare al mio futuro, a quello che voglio diventare. Da adesso in poi tutte le mie energie saranno riversate nel canto, non avrò distrazioni che mi possano allontanare dalla strada che voglio per me. -
"Tradotto: adesso che non ho più l'amore, l'unica cosa a cui posso pensare è la carriera." Pensò Kailey.
- E tu? Canti lunedì? - Le domandò Rachel.
- No, io no. Non me la sento. - disse Kailey.
- Beh, ti capisco. Non è facile cantare davanti ad altre persone se non ti senti all'altezza della situazione. - Disse Rachel con aria comprensiva. - Non siamo tutti allo stesso livello. -
- Già. - Ammise Kailey con un sospiro.
Alla fine della lezione Rachel si affrettò a raccogliere le sue cose.
- Devo andare a provare in auditorium e voglio arrivare prima che Kurt e Mercedes possano soffiarmi il posto. - disse.
Prima di uscire in fretta dall'aula, però, Rachel fece cadere un biglietto piegato in quattro sul banco di Kailey. La ragazza lo guardò dubbiosa, chiedendosi se era un messaggio per lei o se era un foglietto caduto per caso dai quaderni della sua compagna di banco. Si alzò per raggiungerla, ma Rachel era già sparita.
La curiosità la spuntò sulla riservatezza e Kailey rimase stupita quando capì che cosa c'era scritto su quel biglietto: era una canzone che non aveva mai sentito, ma che era assolutamente perfetta per lei. In fondo al foglio Rachel firmava con uno smile e con la sua solita stellina dorata.
Kailey infilò il foglio nell'agenda ripromettendosi di ascoltare appena possibile la canzone che Rachel le aveva silenziosamente consigliato - ne era sicura, era quello il senso di quello smile - lasciandole cadere quel foglietto sul banco.
   
 
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