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Autore: someonelikecris    10/09/2012    5 recensioni
"Non ho bisogno che nessuno mi copra le spalle" il moro si sistemò meglio lo zaino in spalla e camminò verso casa lasciando i due amici pietrificati a guardarlo andare via.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I will be your guardian when all is crumbling
 
 

Zayn non aveva mai amato il sole.
La pioggia lo descriveva meglio, lo faceva sentire a casa. Amava l'aria fredda contro il viso, lo teneva lucido.
Quel giorno il sole splendeva su Wolverhampton, splendeva così tanto da accecarlo.
La giornata di conseguenza non cominciava bene per il sedicenne.
Ennesima nuova cittadina, ennesima nuova scuola e un altro altissimo numero di gente che avrebbe provato a conoscerlo.
Zayn stava bene così, solo, in silenzio. Amava riuscire a sentire i suoi pensieri forti e chiari.
Non aveva mai avuto un migliore amico e per quanto lo riguardava non sapeva nemmeno se ne avesse mai voluto uno.
Ad ogni modo, l'amicizia è una cosa che ha bisogno di tempo, cure e cuore. Zayn non aveva mai avuto il tempo, il lavoro della madre lo obbligava a cambiare città quasi ogni quattro mesi.
"Questa volta sarà diverso" gli aveva detto la donna caricando l'ultima valigia in macchina prima di partire da Bradford, proprio come faceva tutte le volte.
Ma anche in quel caso, a Zayn andava bene, non riusciva a capire perchè ma andava bene, e anche se non fosse stato così non avrebbe mai potuto fare niente per cambiarlo.
Il moro si caricò l'eastpak nero in spalla e uscì di casa sbattendo la porta. La scuola non distava molto da casa sua e ad ogni modo a Zayn era sempre piaciuto camminare. Infilò le cuffie e lasciò che la musica di Chris Brown lo distraesse un po'.
 
 
"Liam, devi muoverti o faremo tardi, me lo sento!" la voce nasale di Jade trapanò il cervello del ragazzo.
"E' solo che non so se prenderlo al prosciutto cotto o al bacon, tu che dici?"
"Non mi importa niente del tuo stupido toast, se facciamo tardi la Pillsbury ci ammazza"
"Ok, lo prendo al tonno" disse Liam al barista che gli porse il solito sandwich.
Prese per mano l'amica e la strattonò fuori dal bar. "E' possibile che tu debba fare sempre così?" gli chiese Jade sistemandosi i capelli.
"Così come?" chiese il ragazzo alzando le spalle.
"Fai sempre la stessa storia ogni mattina, sei sempre indeciso tra prosciutto o bacon e poi prendi il tonno, che problemi hai?"
Liam si fermò per squadrare l'amica che come ogni giorno era vestita in maniera discutibile.
Un paio di jeans gialli le fasciavano le gambe non troppo lunghe e una maglietta fucsia a maniche corte faceva risaltare ancora di più il giallo dei pantaloni, tutto accompagnato dai suoi capelli eccessivamente rossi legati in due trecce.
"Io avrei dei problemi?" le chiese Liam sogghignando "Non accetto questi insulti da arlecchino" continuò scoppiando a ridere.
Jade rise con lui. Sapeva che nei piccoli insulti di Liam non c'era mai stata malizia. Lui era l'unico che la accettava proprio così com'era, era l'unico che non si era mai vergognato di uscire con lei nonostante fosse un tantino appariscente. "Liam Payne mi ritengo profondamente offesa" disse la ragazza tirando un piccolo pugno sulla spalla dell'amico.
"Che ti avevo detto Chris? Lo sfigato si fa picchiare anche dalle ragazze alte un metro e una mentina!"
Quella voce congelò il sangue del ragazzo. Ecco perchè la scuola non gli era mancata per niente.
Chris e la sua combriccola avevano sempre dato fastidio ai due amici, dai primi anni di scuola, e non poche volte Liam si era ritrovato in un cassonetto dell'immondizia.
Liam fece finta di non sentire e continuò a camminare, Jade lo seguì trattenendo il fiato.
"Ehy, Payne!" lo richiamarono "Sto parlando proprio di te"
"Ti prego Liam, non dar loro corda" disse Jade tra i denti cercando di aumentare le distanze tra loro e il gruppo di bulletti.
"Ma si, corri via insieme al tuo pagliaccio! Sei un cacasotto!"
Jade riusciva a sentire ogni muscolo dell'amico tendersi fino all'inverosimile e vide le guance dell'amico farsi più rosse.
Liam teneva lo sguardo basso, perso tra i suoi pensieri, mentre nella sua testa continuavano a risuonare le parole di quel Chris Stewart quando andò a sbattere contro qualcuno. "Ehi" si lamentò il ragazzo.
Liam alzò lo sguardo e venne fulminato da un paio di occhi color nocciola che lo guardavano come si guarda un povero disgraziato.
"Io, scusa, non ti ho visto e.." balbettò Liam.
"Sta più attento" lo congelò il moro ricominciando a camminare.
Quel ragazzo doveva essere nuovo perchè Liam non lo aveva mai visto prima a scuola.
"Oddio mio che fico!" si lasciò sfuggire Jade continuando a guardare il moro andare via "Credo di essermi appena innamorata, Liam" la ragazza si portò una mano sul petto. Liam la fissò e scoppiò a ridere "Di chi? Di mr. simpatia?"
"Non chiamarlo così, sono sicura che è un ragazzo dolcissimo"
"Tu hai più di un problema" disse Liam ricominciando a camminare, un sorriso dipinto sul viso e gli occhi del moro ancora impressi nella retina.
 
 
Prima che il moro potesse accorgersene l'ultima campanella della giornata suonò.
Afferrò il suo eastpak e prima di tutti sgattaiolò fuori dalla classe. Il tempo cominciava ad annuvolarsi, Zayn sorrise, riusciva a sentire già l'odore della pioggia.
Soddisfatto uscì nel cortile diretto verso casa quando sentì qualcosa di pesante colpire il suo zaino.
Il ragazzo si voltò e vide una combriccola di ragazzi indicarlo e sghignazzare.
Lo sguardo del più grande si incrociò con quello di Zayn che non lo lasciò andare, aveva sempre odiato gli sbruffoni.
"Che hai da guardare?" chiese quello che doveva essere il capo della combriccola avvicinandosi al ragazzo.
"Mi hai tirato una pietra, che problemi hai?" chiese Zayn senza distogliere lo sguardo.
"Come scusa?" Chris quasi non riusciva a credere che un novellino avesse il coraggio di parlargli in quel modo.
"Mi hai tirato una pietra, hai qualche decifit mentale?"
Delle risate percorsero il gruppetto di Chris che intanto si era avvicinato. Non poteva essere preso in giro così davanti ai suoi amici, ci aveva messo così tanto ad imporsi.
"Stai attento a come parli, posso rendere la tua vita un inferno vivente in questa scuola"
Zayn alzò gli occhi al cielo. Il solito bulletto di provincia, perchè ogni cittadina si ostinava ad avere i suoi stereotipi?
"Si, ne sono convinto" disse lui con una vena di sarcasmo decisamente evidente. Girò le spalle al gruppetto e cominciò a camminare quando fu afferrato per lo zaino.
Chris lo fece girare e lo prese per il colletto della maglia, Zayn sentì il tessuto bruciargli la pelle ma non lo diede a vedere.
"Ehi Chris! Perchè non lo lasci stare?" una voce nasale arrivò alle orecchie di Zayn facendolo voltare.
La presa di Chris si strinse ancora di più facendo mancare l'aria al moro per qualche istante, poi Zayn la vide e si chiese se fosse mai stato possibile non vederla.
Una ragazza bassina con dei capelli rosso fuoco e dei vestiti dai colori sgargianti veniva incontro al gruppetto.
"Fatti i fatti tuoi, pagliaccio" disse uno dei ragazzi.
"Smettetela di chiamarla pagliaccio" disse poi una voce dura. Chris lasciò andare immediatamente Zayn che quasi cadde a terra.
Finalmente aveva ripreso a respirare in modo decente. "Guarda un po', Payne, l'amico di tutti che viene in soccorso del nuovo arrivato"
Zayn alzò lo sguardo verso il ragazzo e lo riconobbe. Era il tipo che lo aveva quasi travolto quella mattina.
I capelli castano chiaro ricadevano sugli occhi scuri che erano spalancati, Zayn riusciva a vedere il panico prendere possesso del corpo di quel Payne anche solo osservando i pugni stringersi. 
"Stewart!" il ragazzone venne richiamato da un professore che si stava avvicinando.
Chris fece segno al gruppetto di andare e poi si girò verso Zayn fulminandolo "Non finisce qui".
Quando il ragazzo scomparve la ragazza si avvicinò. "Ehi, è tutto ok?" chiese poggiando una mano sulla spalla di Zayn.
Lui la squadrò e poi si allontanò da quel contatto inaspettato. "Sono Jade, piacere" continuò la ragazza sorridendo.
"Zayn" 
Il ragazzo con i capelli castani si avvicinò ai due. "Io sono Liam e quelli sono una scocciatura" disse sorridendo.
Il cuore di Zayn perse alcuni battiti e lui se ne sorprese, che diamine aveva?
I denti del ragazzo erano perfettamente bianchi e delineati e le labbra sottili si incurvavano dolcemente alzando degli zigomi carnosi che facevano chiudere gli occhi ad ogni sorriso. Era il sorriso di un cartone animato, questo fu quello che venne in mente al moro. Un sorriso che scaldò il cuore freddo di Zayn confondendolo.
Il panico stava lasciando piano piano il viso di Liam rivelandolo al moro.
Zayn distolse finalmente lo sguardo dal ragazzo e tornò a guardarsi i piedi.
"Potremmo andare a scuola insieme domani" propose la ragazza "Così non dovrai affrontarli da solo"
Il sangue di Zayn si congelò. No, quella era l'ultima cosa che voleva. Non voleva amici per il semplice fatto che avrebbe dovuto lasciarli entro pochi mesi.
"Non ho bisogno che nessuno mi copra le spalle" il moro si sistemò meglio lo zaino in spalla e camminò verso casa lasciando i due amici pietrificati a guardarlo andare via.
 
 
Gli occhi di Liam si aprirono di colpo. Sentì la nausea salirgli dritta alla bocca dello stomaco.
Si, quella sarebbe stata una delle solite giornate "no" del ragazzo, quelle in cui vedeva tutto nero, in cui era facile sentirsi sbagliato.
Restò a guardare il soffitto per alcuni minuti quando delle piccole pietre colpirono la sua finestra. Liam si affacciò e vide Jade. Le fece segno di salire.
Il ragazzo si infilò una maglietta e un paio di jeans e la sentì salire in fretta e furia verso la sua camera. La porta si spalancò di botto e lasciò entrare una ragazza piccolina vestita di fucsia e verde fluo. Liam la guardò e sorrise, dove diamine comprava quei vestiti?
"Ho scoperto un sacco di cose" disse la ragazza lanciando una felpa a Liam "Mettila, fuori fa freddo"
"Si, buongiorno anche a te" disse il ragazzo afferrando la felpa nera "Che hai scoperto?" chiese infilandola.
"Zayn vive a tre case di distanza da qui, viene da Bradford e si dice che non rimarranno molto qui..la casa è affittata per poco"
Lo stomaco di Liam si strinse un po' di più senza che lui riuscisse a capire perchè.
Quasi lo invidiava però, lui sarebbe riuscito a scappare da quell'inferno. "Liaaaam? Prooonto?" Jade si parò davanti a lui.
"Mi lavo e andiamo a scuola, ok?"
"Oh no, io non vengo oggi, vado da mia nonna, te lo avevo detto!"
"Sei venuta qui solo per dirmi che questo Zayn viene da Bradford e che tra qualche mese non lo rivedrai più?"
Jade lo squadrò "Sii almeno un po' dispiaciuto per il nostro amore impossibile!"
"Oh, lo sono!" disse il ragazzo fingendo una buffa espressione triste.
"Deficiente, non sono qui per Zayn, ti ho portato il tuo toast!"
 
 
Jade aveva ragione, la giornata era fredda.
Liam si strinse meglio nella sua felpa ed entrò nel cortile della sua scuola quando fu tirato per il colletto.
Il fiato del ragazzo si mozzò facendogli lacrimare abbondantemente gli occhi scuri già distrutti dal freddo.
Liam venne sbattuto contro un muro e quando il dolore svanì riuscì a vedere chi aveva davanti e il suo fiato si congelò. Chris lo guardava con aria di sfida.
"Dammi il pranzo Payne, non facciamola lunga"
"Non ci penso proprio" disse Liam un po' troppo sicuro di se' per i gusti di Chris nonostante il suo cuore stesse battendo all'impazzata.
Prima che Liam potesse realizzare, il pugno di Chris si scagliò con tutta la sua forza contro il suo stomaco, il ragazzo per un attimo vide tutto rosso.
Sentiva il conato di vomito sempre più vicino ma il dolore era troppo forte per pensarci. "Non mi va di perdere tempo, dammi il tuo pranzo"
Liam non riusciva a parlare, si raggomitolò su se' stesso e non disse una parola fino a quando Chris non lo fece cadere a terra con una spinta.
Un rantolo uscì dalla bocca del povero ragazzo che si difendeva la testa con le braccia.
"Questa è la volta buona che ti gonfio Payne"
Piccole lacrime cominciarono a solcare le guance di Liam. Era sempre stato debole, era sempre stato preso di mira ed era stanco di tutto.
Per quanto valeva per lui Chris avrebbe potuto anche ammazzarlo, il ragazzo era stanco delle continue umiliazioni, e infondo non sarebbe mancato a nessuno, Jade se ne sarebbe fatta una ragione. 
"Lascialo stare" una voce sicura interruppe il silenzio "Ora"
 
 
Zayn se ne stava in piedi con le gambe larghe ad osservare la scena.
Non appena vide Liam steso a terra il suo sangue si gelò e sperò di non essere arrivato troppo tardi.
"Fatti gli affari tuoi"
"Sono affari miei" disse il ragazzo avvicinandosi pericolosamente al bullo "Lascialo stare" 
"E chi sei tu? Il suo ragazzo?" gli chiese Chris schernendolo "Sei anche frocio, Payne?"
In un attimo Zayn quasi non vide più niente per la rabbia e si avventò sul ragazzo riuscendo a buttarlo a terra.
Sferrò un pugno contro la guancia di Chris che prima di piegare la testa sopraffatto riuscì a colpirlo dritto in un occhio.
Gocce salate scorsero lungo la guancia di Zayn che però riuscì ad allontanare Chris con un calcio nello stomaco.
Senza sapere come, riuscì ad alzarsi e ad afferrare Liam per il cappuccio della sua felpa, lo alzò e corsero via insieme veloci, per quanto i dolori glielo permettessero.
 
 
"Va un po' meglio?" chiese il moro interrompendo il silenzio.
Liam se ne stava lontano da Zayn, il viso nascosto sotto il cappuccio della felpa.
Il castano fu scosso da un altro conato di vomito e questa volta lasciò che il suo corpo si liberasse dei succhi gastrici.
Il moro si avvicinò al ragazzo e senza spaventarsi tenne la testa di Liam mentre lui si liberava di tutto il suo nervosismo.
Quando il castano si sentì un po' meglio tornò a poggiarsi contro il muretto. "Grazie" sussurrò ad occhi chiusi.
Zayn lo guardò e in quel momento sentì gli occhi spalancarsi. Si rese conto di non aver mai visto una persona così bella in vita sua e questo lo spaventò a morte.
Nonostante l'espressione di Liam fosse sofferente Zayn non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle labbra.
Il moro si sedette di nuovo accanto a lui e un'altra volta sprofondarono nel silenzio.
D'un tratto Zayn sentì Liam girarsi verso di lui.
"Diamine.." sussurrò il più piccolo "Il tuo occhio..sta diventando viola" continuò poi sfiorando lo zigomo del moro.
Quel contatto liberò una scossa elettrica che pervase tutti e due. "Non è niente, davvero"
Gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono e in quel momento Liam sentì gli pterodattili nel suo povero stomaco e non seppe spiegarsi di chi fosse la colpa, se di Zayn o del cazzotto di Chris. "E' meglio che vada a casa adesso.." disse non riuscendo a smettere di guardare il moro.
"Ti accompagno" disse Zayn senza nemmeno accorgersene, che diamine combinava?
Un piccolo sorriso invase il viso di Liam, ma no, non voleva essere visto da lui come un ragazzo debole, infondo non aveva mai avuto bisogno di una protezione fino a quel giorno. "Non ho bisogno che nessuno mi copra le spalle" disse Liam imitando il tono che Zayn aveva usato il giorno precendente.
Gli occhi di Zayn si spalancarono e si sentì pungere nel vivo per la prima volta. Il pensiero che Chris avrebbe potuto rincontrare Liam, da solo, lo terrorizzava, ma non sarebbe stato di certo lui ad insistere. "Grazie Zayn" disse Liam alzandosi e lasciando il moro con una bocca stranamente asciutta.
 
 
Liam camminava sentendo lo stomaco ancora contorcersi.
La sua testa stava scoppiando. La vicinanza di Zayn quel giorno lo aveva spaventato, spaventato come non lo era mai stato, e sentiva ancora quella strana bellissima paura sotto la pelle, che era così diversa dalla paura che si irradiava nel suo corpo ad ogni singolo rumore.
Più di una volta immaginò di vedere Chris corrergli incontro, più di una volta dovette chiudere gli occhi, respirare e riprendere a camminare.
Proprio in quel momento qualcosa si mosse vicino a lui facendolo saltare, Liam di getto si allontanò e quando si rese conto che si trattava solo di un gatto sentì il suo cuore infrangersi e cominciare a correre sempre più veloce. Si avvicinò ad un muro e ci poggiò entrambe le mani. Chiuse gli occhi e poi poggiò la fronte contro la superficie ruvida. Si sentiva stanco, umiliato, inutile. Sarebbe potuto sparire e nessuno se ne sarebbe accorto.
"Liam" un'altra volta ancora il castano riconobbe la voce di Zayn accanto a lui.
"Che vuoi? Mi segui?!" gli chiese continuando a tenere gli occhi chiusi. Liam si sorprese di se' stesso e del suo tono, la vicinanza di Zayn lo innervosiva.
"E' tutto ok?" gli chiese il moro titubante.
"Si, diamine, è tutto ok!" disse Liam esplodendo in faccia a Zayn che continuò a guardarlo con calma.
"Sono solo stato picchiato per uno stupido panino, solo preso di mira da sempre senza aver mai capito o saputo il perchè, potrei morire e nessuno se ne accorgerebbe, potrei sparire e la vita di tutti continuerebbe come se non fosse successo niente, e poi arrivi tu.." disse Liam avvicinandosi pericolosamente al viso di Zayn, il moro continuò a tenere il suo sguardo senza battere ciglio.
"Io?" chiese lui calmo.
"Si, tu, diamine! Mi innervosisci, e smettila di guardarmi così!" continuò il castano rimanendo sempre a pochi centimetri di distanza dal volto di Zayn.
Senza pensarci il moro strinse il più piccolo tra le sue braccia, come se si conoscessero da anni.
Lentamente Liam si rilassò e si concesse quell'abbraccio. Il profumo del moro lo confondeva, proprio come tutta la sua persona.
Poi anche le braccia di Liam si strinsero attorno al corpo di Zayn, stringendolo come se fosse l'unica cosa che avesse al mondo.
"Non ho bisogno di qualcuno che mi guardì le spalle" ripetè non riuscendo a convincere nemmeno se' stesso.
"Hai bisogno di riposare, vieni a casa mia, è proprio dietro l'angolo" sussurrò il moro.
 
 
I due ragazzi giunsero alla casa del moro venti minuti dopo.
Zayn aprì la porta e buttò lo zaino sul pavimento. Liam lo adagiò con dolcezza accanto al suo.
"Forse è meglio che tu...ti stenda, sei pallido come un lenzuolo" disse il moro grattandosi la testa, chiaramente in imbarazzo "Va' in salone, preparo qualcosa e sono da te, puoi guardare la tv se..se vuoi, solo se ti va insomma, beh..vado"
Liam lo squadrò mentre andava via e solo in quel momento si rese conto di quanto il fisico del moro fosse più maturo del suo e se ne sentì attratto senza spaventarsene, aveva sempre avuto un occhio di riguardo per i maschietti.
Le spalle larghe che lo avevano stretto fino a poco fa gli stavano facendo gola. Il ragazzo si diresse verso il salone e si sedette al centro di un divano marrone.
Si guardò intorno e tutto quello che vide furono scatoloni, ricordi su ricordi racchiusi in scatole di cartone, e in un attimo l'assurdo desiderio di far parte della vita di Zayn lo assalì.
Dopo dieci minuti il moro arrivò in salone portando delle fette di pane e cioccolato.
"Scusa, è tutto quello che so fare, ma credo che tu abbia bisogno di zuccheri prima di tutto" Zayn sentì le sue guance andare lentamente a fuoco mentre si sedeva accanto a Liam. Il ragazzo prese una fetta di pane e cioccolato e cominciò a mangiare.
Zayn lo guardò attento, quando Liam finì di mangiare si accorse che un po' di cioccolato era rimasto su un angolo delle labbra del più piccolo.
Mai, mai in vita sua del cioccolato gli aveva fatto più gola. Zayn non aveva mai avuto problemi con la sua sessualità, perchè non ci aveva mai pensato.
"Hai della cioccolata qui" disse il moro poggiando il pollice vicino al cioccolato.
In quel momento gli occhi di Liam si persero in quelli del moro e un sorrisino prese possesso delle sue labbra.
Quel sorrisino fece contorcere lo stomaco di Zayn che aveva ormai smesso di respirare.
"Sono proprio un disastro" disse il castano con un filo di voce, abbassando lo sguardo.
Zayn non capì più niente, quel piccolo gesto aveva liberato dei draghi nel suo stomaco. Fece scivolare la mano sotto il mento di Liam e lo alzò.
Guardò il ragazzo un'altra volta e poi lentamente si avvicinò all'angolo delle labbra di Liam leccando quel poco cioccolato che era rimasto e assaporandolo con gusto.
I brividi percorsero la schiena di Liam non appena le labbra di Zayn sfiorarono le sue.
"Scusa" disse Zayn allontanandosi "Ma ho un debole per il cioccolato"
Confuso, intontito, Liam rimase a fissarlo. Il panico si stava facendo lentamente strada negli occhi di Zayn e tutto ciò spaventò Liam.
Mai, mai, si era sentito così desiderato, accettato, importante come quel giorno. Prima che il moro potesse dire altro, Liam si rituffò sulle labbra di Zayn e questa volta fu un bacio vero. Quel bacio che tutti e due aspettavano da giorni.
Le mani di Zayn furono tra i capelli di Liam quasi subito, quasi per paura di poterlo perdere.
Un'esperienza completamente nuova stava investendo i due ragazzi che non vedevano l'ora di conoscere quel nuovo mondo chiamato amore, passione.
Le mani di Liam scorserò il petto di Zayn afferrando poi la sua maglietta e interrompendo il bacio per sfilargliela. Il moro si fece forza e stese il più piccolo sul divano, ora era carponi su di lui. Fece alzare Liam per poter sfilare la felpa nera e poter godere del suo petto perfettamente pulito.
Lo baciò, di nuovo.
Quando Zayn lasciò andare le labbra del più piccolo lo guardò e per la prima volta in vita sua si sentì a casa, si sentì parte di qualcosa.
"Non ti succederà niente Liam, mai più, te lo prometto" disse il moro a pochi millimetri dalle labbra del castano "Ci sono io adesso".
Liam guardò ancora quegli occhi nocciola, sentendo per l'ennesima volta lo stomaco contorcersi ma questa volta la colpa non era sicuramente di un cazzotto.
Carezzò la guancia del moro "Ti guardo le spalle" poi baciò ancora le labbra di Zayn.
Il moro lasciò andare un'altra volta le labbra di Liam per poi scendere a baciare il suo collo, lasciando dei piccoli morsi qui e lì.
Quello fu solo il primo degli innumerevoli pasti che Liam consumò a casa Malik.



E' la mia prima ziam, abbiate pietà çç 
  
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