Lascia che io sia
Un’altra mattinata grigia pensò Hermione infilandosi il
maglione della divisa sulla camicia.
Guardò fuori dalla
finestra spostandosi con le dita un ciuffo ribelle che le era scivolato sugli
occhi.
Le nuvole erano talmente scure, da impedire
quasi del tutto il passaggio dei raggi di sole.
“Hermione che dici scendiamo?”
le chiese gentilmente Calì porgendole la borsa dei libri.
Lei le sorrise e annuì, portandosi la
sacca su una spalla.
Arrivati in sala comune incrociarono Harry,
Ron, Seamus, Dean e Neville.
“buon giorno!” salutò
Hermione, per poi baciare le guance ai suoi due migliori amici.
“… ‘giorno…”
sussurrò il rosso sbadigliando un secondo dopo.
Tutti quanti si diressero verso la sala
grande per la colazione, però quando passarono per la sala
d’ingresso Hermione notò dall’altro
capo del corridoio Draco Malfoy, che saliva le scale dai sotterranei.
“sei mia…” le
sussurrò dolcemente all’orecchio mentre
la teneva stretta tra le braccia.
La brunetta si accoccolò meglio sul
suo petto, bollente e umido, carezzandogli una spalla.
“anche tu sei
mio…” gli sussurrò alzando il viso, per incrociare i suoi
magnifici occhi color ghiaccio.
Lui le sorrise, passandole una mano sui
fianchi nudi, coperti dal piumone del letto, sul quale erano stesi
entrambi.
Hermione scosse appena la testa, cercando di
scacciare quei ricordi, allo stesso tempo dolci e terribili.
Io non ti chiedo niente
Il tuo saluto indifferente mi basta
Ma tu non puoi più farmi
Male da starci male
Non vali più di questa luna spenta
Ricorda che dicevi a me
Draco arrivò alla loro altezza e
subito iniziò a sfotterli.
“guarda un po’ chi si vede di
prima mattina… Lo sfigato e il
Pezzente…” ghignò malevolo.
Hermione lo guardò schiva, colpita
dal fatto che non l’avesse nominata.
“Malfoy, vai a farti
sfottere…” lo scansò Harry, procedendo con Ron, mentre gli
altri erano già entrati in Sala Grande.
Hermione li seguì a ruota, ma appena
passò di fianco a Draco lui la bloccò per un braccio.
“ehi mezzosangue…”
La ragazza lo guardò negli occhi senza
il minimo tentennamento.
“hai qualcosa di importante
da dirmi?” chiese ironica.
“non usare questo tono con
me…” la riprese il ragazzo, prendendole il mento in una mano.
Lei neppure ci fece caso
e continuò a guardarlo
interrogativa
“non credo che abbiamo niente da dirci
noi due…”
“cosa credevi che mi piacessi? Che ti amassi? Sei una stupida… era tutto uno stupido scherzo… volevo solo portarti a letto e tu ci sei cascata come una deficiente…” le disse strafottente, alzandosi dal letto.
“ma cosa stai
dicendo…” scosse la testa lei sedendosi.
“se avessi
voluto solo portarmi a letto… te ne saresti andato un mese
fa…”
“oh… sono colpito sul
serio… credimi… un po’ di divertimento con la stessa ragazza
non guasta mai…” continuò a vestirsi guardandola negli
occhi.
Hermione lo guardò, mentre le lacrime
le offuscavano la vista.
“…forza… piangi…
disperati dai… mi piace…” le sussurrò malevolo
all’orecchio dopo essersi avvicinato tanto da poter sentire il suo
respiro sulla pelle..
“non piangerò di fronte a
te… stanne certo…” disse fiera ingoiano il nodo che le si era formato alla gola.
Il biondo le regalò un piccolo
colpetto sulla guancia prima di alzarsi e andarsene.
Lascia che io sia il tuo brivido più grande
Non andare via accorciamo le distanze
Nelle lunghe attese tra di noi
Io non ho confuso
Braccia
“allora che hanno detto i tuoi
amichetti?” le chiese arrogante.
“non sanno niente… nessuno sa niente…” gli sussurrò.
“hai avuto paura di dirglielo
eh?” ghignò.
“più che altro ho avuto paura
per te sai… se lo avessero saputo ti avrebbero
picchiato a costo di farsi espellere…” affermò stampandosi
un sorriso falso sulla faccia.
“ti credi tanto divertente?”
“e tu?”
Draco la guardò con occhi infuocati,
lasciandole il mento proprio mentre Harry e Ron tornava indietro.
“La vuoi lasciare in pace?!” esclamò Ron prendendo Hermione per un
braccio e portandola dietro di se.
“non ti avvicinare più a lei
siamo intesi?” sibilò Harry fulminandolo con gli occhi.
Draco fece un grande
sorriso e disse “ci siamo avvicinati anche troppo per i miei gusti…
troppo a fondo…” sussurrò.
“Vaffanculo!” esclamò
Hermione.
Ron la guardò tornare di fronte al
biondo.
“vai a quel paese, e vedi di non
avvicinarti più a me o giuro che ti strapperò quella lingua con
le mani!” disse cercando di contenere la rabbia.
“non ti sarà difficile visto
che una volta stava per farlo con i denti…” insinuò il
giovane Serpeverde.
Lei represse un grido e lo spinse forte,
facendogli fare qualche passo indietro.
Poi prese a camminare velocemente con i suoi
amici verso la sala.
E parli e scherzi e ridi
Ti siedi e poi mi escludi sento addosso
Sorrisi che conosco sorrisi sulla pelle
Quando eravamo terra e stelle
Adesso se tu mi vuoi e se lo vuoi
Hermione prese a mangiare con gli altri, cercando di calmare il battito troppo
accelerato del suo cuore.
Mentre tagliava il bacon, alzò lo sguardo
sul tavolo di Serpeverde cercando Malfoy, e lo vide ridere e gesticolare con i
suoi compagni.
Quando incrociò il suo sguardo le fece un sorrisetto, senza però smettere di
raccontare quella che sembrava una grande presa in giro su qualcuno.
Poi Hermione abbassò lo sguardo
cercando di non pensare a nient’altro che al suo bacon.
Draco d’altro canto non aveva smesso
di guardarla e aveva continuato a sorridere nella sua direzione.
La brunetta si sentiva osservata, sentiva quel sadico sorriso, che una volta lui le dedicava
dolcemente, mentre la faceva sua…
Ogni volta…
Lo sentiva, sentiva
che lui la fissava, la squadrava e non riusciva a capire il
perché…
Lascia che io sia il tuo brivido più grande
E non andare via accorciamo le distanze
Nelle lunghe attese tra di noi
Io non ho confuso mai
I tuoi pensieri mi sfiorano
Ti vengo incontro e più niente è importante
I
“Hermione…”
Lei alzò velocemente lo sguardo verso
il ragazzo.
Aveva sentito la sua voce che la chiamava,
era certa che fosse stato lui…
Fissò il biondino che in quel mentre si era alzato in piedi guardandola ancora.
Come un fantoccio, si alzò anche lei
appena lo vide allontanarsi dal tavolo.
“Herm… ma che fai?” le
chiese piano Ron.
Lei non rispose, prese a camminare verso
l’uscita, guardando Draco dritto negli occhi.
Draco fece per uscire dalla sala, ma appena
fatto qualche passo nel corridoio Hermione lo prese per un braccio,
impedendogli di camminare e lo fece voltare.
Solo...
“…è strano…”
le sussurrò lui ricominciando a scrutarle gli occhi.
Hermione si bagnò inconsciamente le
labbra.
Intanto nella sala grande molti allungavano
il collo per cercare di vedere ciò che stava succedendo.
“…lo so…” gli
rispose Hermione.
“forse ho fatto male
a giocare con te…” continuò il ragazzo.
Lei sorrise dicendo
“a quanto pare è vero
che giocando con il fuoco ci si brucia…”
“tu saresti il fuoco?” le chiese
poggiandole le mani sui fianchi.
“esattamente… e tu ti sei
bruciato…” rispose a tono lei, sporgendosi per baciarlo.
E se lo vuoi
Lascia che io sia il tuo brivido più grande
E non andare via non sei più così
distante
Quello che c'è stato tra di noi
Io non l'ho confuso
I
Ed il passato si arrende al presente
Draco le strinse i fianchi, facendo
scorrere le mani sulla schiena di lei e premette le
labbra su quelle della brunetta.
Quel bacio infuocato li stava riunendo, li stava facendo comprendere la
verità…
Verità che nessuno dei due
aveva mai sfiorato con la mente, in quei pochi mesi di relazione…
Le loro labbra si premevano tra loro
come a voler diventare una sola cosa.
Le lingue giocavano tra loro e si inseguivano in una lotta senza uguali che li stava
portando a un punto di non ritorno…
Draco le fece fare
qualche passo indietro, premendola contro il muro e impedendo la vista nella
Sala.
Continuò a baciarla passandole
le mani sulla schiena e sui fianchi, sulla pancia fino a sfiorarle ogni singola
parte del suo corpo.
Le carezzò le guance infuocate
e le palpebre tremanti, i capelli lunghi e mossi…
Hermione gli strinse un braccio
attorno al collo, passandogli una mano tra i biondi capelli lisci che gli scendevano sin sulla fronte.
Quando poi, fece scorrere le dita sulla sua schiena, sul suo fianco, e sul suo
braccio per cercargli la mano sui le liberò le labbra, permettendole di
respirare.
La ragazza intrecciò le dita
del biondino tra le sue, guardandolo negli occhi.
“… è vero…
scotti…” le sorrise lui chinandosi per baciarla di nuovo, ma lei voltò
appena il viso.
“che
c’è?” le chiese con voce fioca Draco baciandole la guancia
esposta.
Lei tornò a guardarlo negli
occhi e sussurrò “lascia che io sia il
tuo brivido più grande Draco… te ne prego…”
Lui sorrise.
“tu sei una cascata di brividi
Hermione…” rispose con voce calda il Serpeverde.
Anche lei sorrise, accettando di buon
grado che le labbra calde di lui, si impossessassero
nuovamente delle sue ancora gonfie.
E mentre loro continuavano baciarsi,
fuori le nuvole vennero perforate da un gran raggio di
sole, che piano piano riuscì a farsi strada nel cielo andando a
illuminare tutto il prato e il corridoio dove due anime opposte avevano
finalmente trovato un loro punto di incontro, decisamente piacevole.
The end