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Autore: SweetGothicSoul    26/03/2007    8 recensioni
Una dolce Harry-Hermione dedicata sempre a Robix e Siverwings. Anche questa scritta nel lontano 2005.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torta di mirtilli

“bene… ragazzi fate i bravi mi raccomando ok?” fece la Signora Weasley a Harry e Hermione che erano sull’uscio di Grimmauld Palace a salutare la famiglia Weasley che partiva al completo per andare da alcuni parenti a nord dell’Irlanda.

Ron lanciò un ultimo sguardo triste ai suoi migliori amici prima di uscire.

Hermione scosse un po’ la testa con comprensione.

Povero Ron… odiava gli zii da cui doveva andare e per di più stava lasciando Harry proprio il giorno del suo compleanno.

“Remus mi raccomando anche a te… tienili d’occhio” continuò la donna.

“ma certo Molly. Niente paura…” sorrise comprensivo l’uomo stringendo una spalla sia a Hermione che a Harry.

Finalmente la porta si chiuse e i due ragazzi rimasero soli con l’uomo.

Quest’ultimo sospirò e disse “dio… Molly non si fida più di nessuno…”

“devi capirla… con i tempi che corrono… e poi io e Harry è come se fossimo figli suoi… giusto?” chiese la brunetta sorridente al moro.

Lui fece uno strano verso e annuì. Poi si diresse verso le scale.

“Harry?” chiese Remus vedendolo salire.

Lui non rispose e continuò ad andare sopra.

Remus e la ragazza si scambiarono un’occhiata.

Poi lei lo raggiunse velocemente e lo prese per un braccio.

“che hai?” gli chiese guardandolo negli occhi.

“niente…” le disse cercando di svincolare il braccio.

Lei lo guardò fisso gli sussurrò “non dire niente… perché so che c’è qualcosa… dai Harry! Da oggi hai 17 anni! sorridi un…”

“ma perché non ti fai gli affari tuoi?!” le urlò addosso Harry subito dopo interrompendola.

Lei si ritrasse spaventata e lo lasciò.

“i-io…” biascicò lei.

“vattene a studiare dai tuoi stramaledetti libri e vedi di non rompere ok?!” continuò prima di correre al piano superiore.

Poco dopo si sentì il suono di una porta che si chiudeva con forza.

Lei sentì gli occhi pungerle ma cercò di non mettersi a piangere.

Cercò lo sguardo di Remus che la guardava stranito.

Poi corse anche lei di sopra, al terzo piano, in camera sua.

“DIAMINE!!” urlò buttando a terra tutti i libri che si trovavano sulla sua scrivania.

“perché! Perché se la prende sempre con me!”

stavolta la boccetta dell’inchiostro andò a frantumarsi contro la parete lasciando una macchia nera che colava.

“Hermione calmati!”

Remus la prese per le spalle e la voltò.

Aveva le guance arrossate e gli occhi tremendamente lucidi.

Lei lo guardò negli occhi e scoppiò a piangere.

“che gli ho fatto di male!?” gli chiese nervosamente mentre altri lacrimoni si aggiungevano a quelli precedenti.

Remus scosse la testa non sapendo darle una risposta.

Le faceva pena, poverina, mai una volta che Harry le rivolgesse un sorriso.

La brunetta singhiozzò forte a quel gesto e abbracciò Moony che preso alla sprovvista ci mise un po’ a capire cosa era successo.

Sospirò e le accarezzò piano la testa cercando di rassicurarla.

“dai piccola… smettila di piangere… quando Harry fa così non si merita le tue lacrime…”

“lui… lui non mi vuole bene…” singhiozzò disperatamente.

“no… ma che dici! Non devi neanche pensare certe cose! Lui ti vuole bene e di questo ne sono certo credimi. Solo che è confuso e arrabbiato con il mondo… gli passerà vedrai…” le spiegò comprensivo “mi credi?” chiese infine.

Lei annuì sulla sua spalla.

“dai…” la incoraggiò allontanandola da lui e sorridendole.

Hermione cercò di ricambiare il sorriso ma un altro lacrimone si impossessò della sua guancia.

Remus le carezzò il viso e le porse un fazzoletto.

“grazie…” sussurrò la ragazza, facendo ora un breve sorriso.

Si asciugò gli occhi e fece un gran sospiro ridando all’uomo il fazzoletto.

Abbassò il viso e si morse un po’ le labbra.

Cosa poteva fare per Harry?

Poi un’idea le balenò in mente e alzò il viso con un sorriso radioso sul volto.

“Remus… mi aiuteresti a fare una cosa?”

Lui la guardò sorridente e annuì “dimmi tutto!”

“dove sono le buste della spesa che ha fatto la signora Weasley stamattina presto?” chiese vispa.

“perché? Che ci devi fare?” chiese interrogativo.

“tu dimmi dove sono!” sorrise lei ancora di più, iniziando a correre giù.

L’ex professore di Difesa Contro le Arti Oscure fece un sorrisetto divertito chiedendosi cosa mai avesse in mente quella ragazzina.

*

Harry uscì dal bagno asciugandosi la faccia con una maglietta vecchia.

Poi la gettò ai piedi dell’armadio e si sedette sul letto.

Rimase un po’ a guardarsi le scarpe.

Non riusciva a capire perché si fosse così alterato prima.

Guardò l’orologio che aveva al polso e sospirò.

Era chiuso in camera da quasi tre ore ed era arrivato il momento di scendere.

Così uscì dalla stanza e iniziò a scendere le scale verso la cucina e il salone.

Quest’ultimo era vuoto mentre dalla cucina provenivano delle voci e delle risate.

La rabbia lo invase di nuovo.

Si stavano divertendo e lo avevano completamente dimenticato.

Bravi!

Grazie mille!

Certo chi se ne importa di quello che se ne sta da solo in camera.

Fece per salirsene sopra di nuovo ma la porta si aprì velocemente e ne uscì Hermione che aveva un grembiule legato ai fianchi e dietro il collo.

I capelli raccolti in due trecce ed era completamente ricoperta da quella che sembrava farina.

“Harry? Sei tu?” chiese allungando una mano.

“certo che sono io! Sei ceca forse?” fece stizzito lui.

“n-no… è che… ho la farina negli occhi… devo andare a sciacquarmi la faccia!” e così dicendo si voltò e cercò di arrivare alla porta del bagno, ma si diresse in tutt’altra direzione.

“ma dove vai?! Vieni ti aiuto!” le disse alla fine sbuffando.

Le prese una mano e con lei entrò nel bagno e l’avvicinò al lavandino.

Hermione rimase allibita quando sentì la mano di lui sfiorare la sua e stringerla.

Si sciacquò gli occhi ma fece in tempo solo a vedere la porta del bagno che si chiudeva.

Si asciugò e sospirò.

Poi però si diresse nuovamente in cucina.

*

Hermione accese l’ultima candela del candelabro che era posizionato al lato del tavolino nella sala da pranzo apparecchiato per due, su cui vi era di tutto.

“Remus sei sicuro che non vuoi stare con noi?” chiese ancora la ragazza.

“no Hermione… credimi…” sorrise lui.

“bè vado a chiamare Harry… e comunque… sei bellissima…” continuò prima di sparire per le scale.

Hermione sorrise felice e si aggiustò un po’ i capelli che teneva sciolti.

Si era vestita abbastanza normale e stava benissimo.

Si appoggiò al tavolo e aspettò…

*

“Harry?” chiese Lunastorta entrando nella stanza.

“mh?” domandò il ragazzo che era steso sul letto, con la faccia premuta sul cuscino.

“è pronta la cena…” continuò l’uomo.

“mh” rispose Harry.

“ehi! Ti ho detto che è pronta la cena! E quindi devi scendere…” insisté Remus.

“ok…ok…” sbuffò il moro alzandosi in piedi e infilandosi gli occhiali che erano poggiati sul comodino di fianco al letto.

L’ex professore di Difesa Contro le Arti Oscure attese che il ragazzo uscisse dalla stanza prima di dirigersi al piano superiore.

“ma tu non mangi?” gli chiese stranito Harry.

“non ho fame… e comunque buon compleanno…” rispose l’uomo.

“grazie…” sospirò Harry facendo un breve sorriso prima di scendere le scale.

Si avvicinò alla cucina e fece per entrare nella sala da pranzo rendendosi conto che avrebbe mangiato in sola compagnia di Hermione.

Poco male… si disse così si sarebbe scusato per l’ennesima volta.

Entrò e per poco non gli venne un infarto.

Al centro della sala era posizionato un tavolo apparecchiato per due sovrastato da molte pietanze e da un candelabro con tre candele blu al lato.

Fece un passo incerto avanti e si guardò intorno.

“sei ancora arrabbiato con me?” chiese una vocina alle sue spalle.

“Hermione!” esclamò il moro voltandosi.

Lei fece un piccolo sorriso e indicò con un cenno il tavolo.

“spero ti piaccia tutto… non sono mai stata brava a cucinare…”

“hai… hai davvero fatto tutto tu?” chiese esterrefatto Harry.

“bè…” sorrise ancora lei “con la supervisione di Remus ma… si… diciamo di si!”

“wow… complimenti…” disse sorpreso il moro.

Lei fece un piccolo verso imbarazzato e disse “sai com’è… non avevo nessun regalo per te… e così… ho deciso di avvelenarti!” ridacchiò.

“oh bè…” fece Harry “correrò il rischio di cadere stecchito…. Ma ho una fame da lupi… mannari…” sorrise lui stavolta avvicinandosi a lei e stampandole un bacio sulla fronte.

Poi si voltò e si sedette a una sedia sotto lo sguardo di un’Hermione con le guance infuocate.

Anche lei prese posto di fronte a lui e disse “prendi quello che vuoi… e non fare complimenti ok?” sorrise ancora.

Harry prese una pilofila* di spaghetti al tonno e ne mise un po’ nel piatto che poi passò alla ragazza dicendo ammiccante “prima alle signore…”

Lei sorrise sbarazzina.

Mangiarono pasta all’italiana, porridge, pesce gratinato e spiedini di carne tutto molto saporito ed Harry non mancava di farlo notare a Hermione.

“è stato tutto ottimo!” esclamò Harry poggiando il bicchiere di succo di zucca.

“sono contenta… ora però… il dessert…” e così si alzò gli diede le spalle aprendo il forno, e tornando a sedersi con due piattini contenenti due piccole torte.

Posizionò davanti a Harry una di quelle e disse “questa è ai mirtilli, la scritta è crema a limone…”

Harry la osservò aveva un aspetto delizioso, contorno di pan di Spagna e ricoperto da crema ai mirtilli con la piccola scritta Happy Birthday.

“è bellissima… la tua com’è?” chiese.

“semplice crema di limone e canditi… siccome so che non ti piacciono i canditi, ma molto i mirtilli…” sorrise largamente.

“sei un angelo, grazie…”

Il moretto non si rese conto d’averla fatta tremare con quel complimento, lei invece sentì una scossa attraversarle tutta la schiena.

Harry mise in bocca una forchettata del dolce e Hermione lo guardò ansiosa…

“wow…” disse semplicemente il moretto con un sorrisone.

Lei rise felice per qualche secondo e iniziò a mangiare il suo.

“ehi… tieni assaggia… è davvero squisita…” disse Harry più tardi, porgendole la sua forchetta con l’ultimo pezzo della torta.

Lei si sporse un po’ sul tavolo e senza malizia prese in bocca la posata assaporando il dolce gusto del mirtillo.

Lentamente Harry sfilò la forchetta dalla sua bocca e chiese “allora? Non è squisita?”

“eccellente…” sorrise Hermione tornando seduta.

Harry rise e si sporse come lei sul tavolo e con il tovagliolo le pulì il labbro inferiore dalla marmellata.

Rendendosi conto del suo gesto, che gli era venuto spontaneo, arrossì, proprio come Hermione.

Balbettarono entrambi confusi e imbarazzati.

“ah…ehm… sparecchio!” esclamò infine Hermione prendendo il suo piatto e alzandosi.

“ti aiuto!” disse anche Harry alzandosi con il suo piatto.

Hermione si girò dopo aver posato il piatto sul lavandino dicendo “no… no lascia sta…” ma le parole le morirono in gola quando si ritrovò Harry vicinissimo.

Il ragazzo dal canto suo, stava sentendo uno strano calore espandersi nel suo stomaco e cercando di mantenere un contegno, sempre con le guance rosse e il piatto ancora in mano le disse “volevo scusarmi per oggi pomeriggio…” con voce dolce e stranamente molto calda.

“i-io…non preoccuparti… sei perdonato…” balbettò lei ancora confusa prendendo dalle mani di lui il piatto.

Subito Harry prese dal tavolo un altro piatto e lo poggiò sul lavandino.

Il calore nello stomaco si era fatto più bollente e si sentiva stranamente eccitato.

Hermione intanto continuava a togliere le cose dal tavolo, e quando lo vide fermo rivolto verso il muro con il piatto appoggiato sul mobile, poggiò le stoviglie e gli si avvicinò.

“che hai? Ti senti male?” chiese preoccupata mettendogli una mano sulla spalla.

Lui scosse la testa e la guardò.

“Herm…” sussurrò piano.

Lei lo guardò fisso negli occhi.

Sentì la mano di Harry prendere dolcemente la sua e sentiva il suo odore sempre più forte, mentre le si avvicinava maggiormente.

Le guance le si tinsero subito di rosso, mentre sentiva le gambe tremare.

“co-cosa… c’è?” biascicò imbarazzata da quella vicinanza.

“posso… posso chiederti un altro regalo di compleanno?” le chiese dolcemente il moro.

Lei annuì e lui non rispose, ma annullò la distanza tra i loro visi, e facendo aderire i loro corpi poggiò le labbra su quelle della brunetta.

Hermione rimase di sasso.

Sentiva le labbra di lui muoversi lentamente sulle sue, e le sentiva calde e morbide.

Subito dopo gli passò velocemente le braccia attorno al collo stringendosi a lui e socchiudendo le lebbra.

Immediatamente sentì la lingua di Harry accarezzarle dapprima le labbra e poi andare a carezzare la sua lingua.

Subito rispose sentendolo farsi più esigente e quel bacio, da dolcissimo, divenne passionale e voglioso, aggressivo e forte.

Il ragazzo sentì come se lo stomaco gli si contorcesse sentendola ricambiare con la sua stessa intensità, e questo lo spinse a passarle un braccio attorno ai fianchi e uno dietro la schiena immergendo la mano nei suoi capelli.

Premette ancora di più le labbra su quelle della ragazza, divorandola con quel bacio, che mai e poi mai si sarebbe aspettato di poter dare.

Hermione iniziò a passargli le mani tra i capelli e a carezzargli il volto, mentre scariche elettriche le percorrevano la schiena.

Senza neppure rendersene conto si ritrovò schiacciata contro il bordo del mobile, e cosa molto più importante, si sentì stramaledettamente esaltata nel sentire il corpo di Harry premuto contro il suo.

Harry la stava baciando dominandola alla perfezione e lei si sentendosi sottomessa gli prese il viso tra le mani e pressò maggiorante le loro bocche.

Quando ebbe ottenuto il controllo del bacio gli passò lentamente il braccio e la mano sul petto per arrivare ad abbracciargli la schiena.

Harry le diede un leggero strattone e le circondò la schiena con le braccia, mentre la faceva sedere sulla bassa credenza.

Un brivido più forte dei precedenti fece tremare la brunetta, sentendo le sue gambe contro il bacino di Harry.

Improvvisamente la sua mente riprese il controllo e si rese conto che quel bacio stava lentamente, ma inesorabilmente portandoli ad un punto di non ritorno.

Si chiese perché, come fosse possibile che solo il loro primo bacio li portasse a quello.

E in quel mentre Harry riprese a comandare quel bacio, allontanando una mano dalla schiena della brunetta, per scendere a carezzarle languidamente un fianco.

Staccò le labbra da quelle della ragazza, andando a baciarle il collo.

Hermione boccheggiò tentando di riprendere il fiato che le mancava e le permetteva a mala pena di restare cosciente.

“…Ha-Harry…” balbettò.

Ma il ragazzo non le diede tempo di esprimersi e riprese le dolci labbra della bruna in un altro baciò, che le mozzò il respiro.

Hermione si lasciò andare nuovamente a quelle sensazioni, ma subito riprese il controllo sentendo la mano di Harry giocare con la sua maglietta.

Non che non volesse… ma non in quel momento, in quella situazione.

Maledicendosi posò le mani sulle sue spalle e lo allontanò.

Lui aprì gli occhi ansimando vistosamente come lei e la guardò in viso aprendo e chiudendo la bocca senza riuscire a dire niente.

Lei lentamente scese dal mobile e si strinse a lui cingendogli la schiena.

Harry trepidante la strinse poggiando il viso sulla sua testa.

L’uno sentiva il cuore dell’altra battere come non mai.

Quando finalmente riuscirono a respirare normalmente tornarono a guardarsi in viso.

“…i-io… non so come… cosa…” balbettò il moro.

Hermione gli poggiò un dito sulle labbra e gli sussurrò:

“non dire niente… qualunque cosa potrebbe distruggere questo momento così magico e io non voglio…”

Harry le carezzò una guancia e lei chiuse gli occhi tremando al solo contatto.

“no… io… non riesco a capire… tu…tu e io… cosa siamo Herm?” chiese serio.

Lei scosse la testa e mise una mano sopra quella che il moro teneva poggiata sulla sua guancia e disse “non lo so… i-io… penso di… di essere innamorata di te da sempre… ma…”

“io sto così bene con te… mi rilasso e sono felice Herm…” le disse sinceramente lui.

“davvero?… a-allora… po-potremmo provarci, no?… a… a stare insieme dico… n-non una cosa seria subito… per… per capirci ecco… magari per…”

Questa volta fu Harry a doverle mettere un dito sulle labbra per frenarla.

“si… voglio provarci… voglio provare a essere felice Herm…” sussurrò.

Lei sorrise largamente e annuì più volte alzandosi sulle punte e avvicinandosi alle sue labbra.

Prima di baciarlo gli sussurrò “credo che ti preparerò più spesso quella torta di mirtilli… soprattutto se fa questo effetto…”

Harry rise e la strinse mentre lei lo baciava di nuovo…

*

Remus sorrise tra se e se sbirciando i due ragazzi che si stringevano in cucina.

Forse Hermione poteva davvero aiutare Harry a ritrovare la serenità… e la consapevolezza di dover affrontare deciso e sicuro il suo destino… che l’aveva così tanto segnato e lo aveva fatto soffrire, ma gli aveva anche date delle cose belle, degli amici, e una nuova famiglia… e poi gli aveva dato Hermione…

E proprio in quel momento Harry stava beneficiando di quel dono così dolce e speciale, baciandola e sorridendo con lei…

…finalmente sorrisi reali e sinceri.

  
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