Torta di mirtilli
“bene…
ragazzi fate i bravi mi raccomando ok?” fece
Ron
lanciò un ultimo sguardo triste ai suoi migliori amici prima di uscire.
Hermione scosse
un po’ la testa con comprensione.
Povero
Ron… odiava gli zii da cui doveva andare e per di più stava
lasciando Harry proprio il giorno del suo compleanno.
“Remus mi raccomando
anche a te… tienili d’occhio” continuò la donna.
“ma certo
Molly. Niente paura…” sorrise comprensivo l’uomo stringendo
una spalla sia a Hermione che a Harry.
Finalmente la
porta si chiuse e i due ragazzi rimasero soli con l’uomo.
Quest’ultimo
sospirò e disse “dio… Molly non si fida più di
nessuno…”
“devi
capirla… con i tempi che corrono… e poi io e Harry è come se
fossimo figli suoi… giusto?” chiese la brunetta sorridente al moro.
Lui fece uno
strano verso e annuì. Poi si diresse verso le scale.
“Harry?”
chiese Remus vedendolo salire.
Lui non rispose
e continuò ad andare sopra.
Remus e la
ragazza si scambiarono un’occhiata.
Poi lei lo
raggiunse velocemente e lo prese per un braccio.
“che
hai?” gli chiese guardandolo negli occhi.
“niente…” le disse
cercando di svincolare il braccio.
Lei lo
guardò fisso gli sussurrò “non dire niente…
perché so che c’è qualcosa… dai Harry! Da oggi hai 17
anni! sorridi un…”
“ma
perché non ti fai gli affari tuoi?!” le urlò addosso Harry
subito dopo interrompendola.
Lei si ritrasse
spaventata e lo lasciò.
“i-io…”
biascicò lei.
“vattene a
studiare dai tuoi stramaledetti libri e vedi di non rompere ok?!”
continuò prima di correre al piano superiore.
Poco dopo si
sentì il suono di una porta che si chiudeva con forza.
Lei sentì
gli occhi pungerle ma cercò di non mettersi a piangere.
Cercò lo
sguardo di Remus che la guardava stranito.
Poi corse anche
lei di sopra, al terzo piano, in camera sua.
“DIAMINE!!”
urlò buttando a terra tutti i libri che si trovavano sulla sua scrivania.
“perché!
Perché se la prende sempre con me!”
stavolta la
boccetta dell’inchiostro andò a frantumarsi contro la parete
lasciando una macchia nera che colava.
“Hermione
calmati!”
Remus la prese
per le spalle e la voltò.
Aveva le guance
arrossate e gli occhi tremendamente lucidi.
Lei lo
guardò negli occhi e scoppiò a piangere.
“che gli
ho fatto di male!?” gli chiese nervosamente mentre altri lacrimoni si
aggiungevano a quelli precedenti.
Remus scosse la
testa non sapendo darle una risposta.
Le faceva pena,
poverina, mai una volta che Harry le rivolgesse un sorriso.
La brunetta
singhiozzò forte a quel gesto e abbracciò Moony che preso alla
sprovvista ci mise un po’ a capire cosa era successo.
Sospirò e
le accarezzò piano la testa cercando di rassicurarla.
“dai
piccola… smettila di piangere… quando Harry fa così non si
merita le tue lacrime…”
“lui…
lui non mi vuole bene…” singhiozzò disperatamente.
“no…
ma che dici! Non devi neanche pensare certe cose! Lui ti vuole bene e di questo
ne sono certo credimi. Solo che è confuso e arrabbiato con il
mondo… gli passerà vedrai…” le spiegò
comprensivo “mi credi?” chiese infine.
Lei annuì
sulla sua spalla.
“dai…”
la incoraggiò allontanandola da lui e sorridendole.
Hermione
cercò di ricambiare il sorriso ma un altro lacrimone si
impossessò della sua guancia.
Remus le
carezzò il viso e le porse un fazzoletto.
“grazie…”
sussurrò la ragazza, facendo ora un breve sorriso.
Si
asciugò gli occhi e fece un gran sospiro ridando all’uomo il
fazzoletto.
Abbassò
il viso e si morse un po’ le labbra.
Cosa poteva fare
per Harry?
Poi
un’idea le balenò in mente e alzò il viso con un sorriso
radioso sul volto.
“Remus…
mi aiuteresti a fare una cosa?”
Lui la
guardò sorridente e annuì “dimmi tutto!”
“dove sono
le buste della spesa che ha fatto la signora Weasley stamattina presto?”
chiese vispa.
“perché?
Che ci devi fare?” chiese interrogativo.
“tu dimmi
dove sono!” sorrise lei ancora di più, iniziando a correre
giù.
L’ex
professore di Difesa Contro le Arti Oscure fece un sorrisetto divertito chiedendosi
cosa mai avesse in mente quella ragazzina.
*
Harry
uscì dal bagno asciugandosi la faccia con una maglietta vecchia.
Poi la
gettò ai piedi dell’armadio e si sedette sul letto.
Rimase un
po’ a guardarsi le scarpe.
Non riusciva a
capire perché si fosse così alterato prima.
Guardò
l’orologio che aveva al polso e sospirò.
Era chiuso in
camera da quasi tre ore ed era arrivato il momento di scendere.
Così
uscì dalla stanza e iniziò a scendere le scale verso la cucina e
il salone.
Quest’ultimo
era vuoto mentre dalla cucina provenivano delle voci e delle risate.
La rabbia lo
invase di nuovo.
Si stavano
divertendo e lo avevano completamente dimenticato.
Bravi!
Grazie mille!
Certo chi se ne
importa di quello che se ne sta da solo in camera.
Fece per
salirsene sopra di nuovo ma la porta si aprì velocemente e ne
uscì Hermione che aveva un grembiule legato ai fianchi e dietro il
collo.
I capelli
raccolti in due trecce ed era completamente ricoperta da quella che sembrava
farina.
“Harry?
Sei tu?” chiese allungando una mano.
“certo che
sono io! Sei ceca forse?” fece stizzito lui.
“n-no…
è che… ho la farina negli occhi… devo andare a sciacquarmi
la faccia!” e così dicendo si voltò e cercò di
arrivare alla porta del bagno, ma si diresse in tutt’altra direzione.
“ma dove
vai?! Vieni ti aiuto!” le disse alla fine sbuffando.
Le prese una
mano e con lei entrò nel bagno e l’avvicinò al lavandino.
Hermione rimase
allibita quando sentì la mano di lui sfiorare la sua e stringerla.
Si
sciacquò gli occhi ma fece in tempo solo a vedere la porta del bagno che
si chiudeva.
Si
asciugò e sospirò.
Poi però
si diresse nuovamente in cucina.
*
Hermione accese
l’ultima candela del candelabro che era posizionato al lato del tavolino
nella sala da pranzo apparecchiato per due, su cui vi era di tutto.
“Remus sei
sicuro che non vuoi stare con noi?” chiese ancora la ragazza.
“no
Hermione… credimi…” sorrise lui.
“bè
vado a chiamare Harry… e comunque… sei bellissima…”
continuò prima di sparire per le scale.
Hermione sorrise
felice e si aggiustò un po’ i capelli che teneva sciolti.
Si era vestita
abbastanza normale e stava benissimo.
Si
appoggiò al tavolo e aspettò…
*
“Harry?”
chiese Lunastorta entrando nella stanza.
“mh?”
domandò il ragazzo che era steso sul letto, con la faccia premuta sul cuscino.
“è pronta la
cena…” continuò l’uomo.
“mh”
rispose Harry.
“ehi! Ti
ho detto che è pronta la cena! E quindi devi scendere…”
insisté Remus.
“ok…ok…”
sbuffò il moro alzandosi in piedi e infilandosi gli occhiali che erano
poggiati sul comodino di fianco al letto.
L’ex
professore di Difesa Contro le Arti Oscure attese che il ragazzo uscisse dalla
stanza prima di dirigersi al piano superiore.
“ma tu non
mangi?” gli chiese stranito Harry.
“non ho
fame… e comunque buon compleanno…” rispose l’uomo.
“grazie…”
sospirò Harry facendo un breve sorriso prima di scendere le scale.
Si
avvicinò alla cucina e fece per entrare nella sala da pranzo rendendosi
conto che avrebbe mangiato in sola compagnia di Hermione.
Poco male…
si disse così si sarebbe scusato per l’ennesima volta.
Entrò e
per poco non gli venne un infarto.
Al centro della
sala era posizionato un tavolo apparecchiato per due sovrastato da molte
pietanze e da un candelabro con tre candele blu al lato.
Fece un passo
incerto avanti e si guardò intorno.
“sei ancora
arrabbiato con me?” chiese una vocina alle sue spalle.
“Hermione!”
esclamò il moro voltandosi.
Lei fece un
piccolo sorriso e indicò con un cenno il tavolo.
“spero ti
piaccia tutto… non sono mai stata brava a cucinare…”
“hai…
hai davvero fatto tutto tu?” chiese esterrefatto Harry.
“bè…”
sorrise ancora lei “con la supervisione di Remus ma… si…
diciamo di si!”
“wow…
complimenti…” disse sorpreso il moro.
Lei fece un
piccolo verso imbarazzato e disse “sai com’è… non
avevo nessun regalo per te… e così… ho deciso di
avvelenarti!” ridacchiò.
“oh
bè…” fece Harry “correrò il rischio di cadere
stecchito…. Ma ho una fame da lupi… mannari…” sorrise
lui stavolta avvicinandosi a lei e stampandole un bacio sulla fronte.
Poi si
voltò e si sedette a una sedia sotto lo sguardo di un’Hermione con
le guance infuocate.
Anche lei prese
posto di fronte a lui e disse “prendi quello che vuoi… e non fare
complimenti ok?” sorrise ancora.
Harry prese una
pilofila* di spaghetti al tonno e ne mise un po’ nel piatto che poi
passò alla ragazza dicendo ammiccante “prima alle
signore…”
Lei sorrise
sbarazzina.
Mangiarono pasta
all’italiana, porridge, pesce gratinato e spiedini di carne tutto molto
saporito ed Harry non mancava di farlo notare a Hermione.
“è
stato tutto ottimo!” esclamò Harry poggiando il bicchiere di succo
di zucca.
“sono
contenta… ora però… il dessert…” e così
si alzò gli diede le spalle aprendo il forno, e tornando a sedersi con
due piattini contenenti due piccole torte.
Posizionò
davanti a Harry una di quelle e disse “questa è ai mirtilli, la
scritta è crema a limone…”
Harry la
osservò aveva un aspetto delizioso, contorno di pan di Spagna e
ricoperto da crema ai mirtilli con la piccola scritta Happy Birthday.
“è
bellissima… la tua com’è?” chiese.
“semplice
crema di limone e canditi… siccome so che non ti piacciono i canditi, ma
molto i mirtilli…” sorrise largamente.
“sei un
angelo, grazie…”
Il moretto non
si rese conto d’averla fatta tremare con quel complimento, lei invece
sentì una scossa attraversarle tutta la schiena.
Harry mise in
bocca una forchettata del dolce e Hermione lo guardò ansiosa…
“wow…”
disse semplicemente il moretto con un sorrisone.
Lei rise felice
per qualche secondo e iniziò a mangiare il suo.
“ehi…
tieni assaggia… è davvero squisita…” disse Harry
più tardi, porgendole la sua forchetta con l’ultimo pezzo della
torta.
Lei si sporse un
po’ sul tavolo e senza malizia prese in bocca la posata assaporando il
dolce gusto del mirtillo.
Lentamente Harry
sfilò la forchetta dalla sua bocca e chiese “allora? Non è squisita?”
“eccellente…”
sorrise Hermione tornando seduta.
Harry rise e si
sporse come lei sul tavolo e con il tovagliolo le pulì il labbro
inferiore dalla marmellata.
Rendendosi conto
del suo gesto, che gli era venuto spontaneo, arrossì, proprio come Hermione.
Balbettarono
entrambi confusi e imbarazzati.
“ah…ehm…
sparecchio!” esclamò infine Hermione prendendo il suo piatto e
alzandosi.
“ti
aiuto!” disse anche Harry alzandosi con il suo piatto.
Hermione si
girò dopo aver posato il piatto sul lavandino dicendo “no…
no lascia sta…” ma le parole le morirono in gola quando si
ritrovò Harry vicinissimo.
Il ragazzo dal
canto suo, stava sentendo uno strano calore espandersi nel suo stomaco e
cercando di mantenere un contegno, sempre con le guance rosse e il piatto ancora
in mano le disse “volevo scusarmi per oggi pomeriggio…” con
voce dolce e stranamente molto calda.
“i-io…non
preoccuparti… sei perdonato…” balbettò lei ancora
confusa prendendo dalle mani di lui il piatto.
Subito Harry
prese dal tavolo un altro piatto e lo poggiò sul lavandino.
Il calore nello
stomaco si era fatto più bollente e si sentiva stranamente eccitato.
Hermione intanto
continuava a togliere le cose dal tavolo, e quando lo vide fermo rivolto verso
il muro con il piatto appoggiato sul mobile, poggiò le stoviglie e gli
si avvicinò.
“che hai?
Ti senti male?” chiese preoccupata mettendogli una mano sulla spalla.
Lui scosse la
testa e la guardò.
“Herm…”
sussurrò piano.
Lei lo
guardò fisso negli occhi.
Sentì la
mano di Harry prendere dolcemente la sua e sentiva il suo odore sempre
più forte, mentre le si avvicinava maggiormente.
Le guance le si
tinsero subito di rosso, mentre sentiva le gambe tremare.
“co-cosa…
c’è?” biascicò imbarazzata da quella vicinanza.
“posso…
posso chiederti un altro regalo di compleanno?” le chiese dolcemente il
moro.
Lei annuì
e lui non rispose, ma annullò la distanza tra i loro visi, e facendo
aderire i loro corpi poggiò le labbra su quelle della brunetta.
Hermione rimase
di sasso.
Sentiva le
labbra di lui muoversi lentamente sulle sue, e le sentiva calde e morbide.
Subito dopo gli
passò velocemente le braccia attorno al collo stringendosi a lui e
socchiudendo le lebbra.
Immediatamente
sentì la lingua di Harry accarezzarle dapprima le labbra e poi andare a
carezzare la sua lingua.
Subito rispose
sentendolo farsi più esigente e quel bacio, da dolcissimo, divenne
passionale e voglioso, aggressivo e
forte.
Il ragazzo
sentì come se lo stomaco gli si contorcesse sentendola ricambiare con la
sua stessa intensità, e questo lo spinse a passarle un braccio attorno
ai fianchi e uno dietro la schiena immergendo la mano nei suoi capelli.
Premette ancora
di più le labbra su quelle della ragazza, divorandola con quel bacio,
che mai e poi mai si sarebbe aspettato di poter dare.
Hermione iniziò
a passargli le mani tra i capelli e a carezzargli il volto, mentre scariche
elettriche le percorrevano la schiena.
Senza neppure
rendersene conto si ritrovò schiacciata contro il bordo del mobile, e
cosa molto più importante, si sentì stramaledettamente esaltata
nel sentire il corpo di Harry premuto contro il suo.
Harry la stava
baciando dominandola alla perfezione e lei si sentendosi sottomessa gli prese
il viso tra le mani e pressò maggiorante le loro bocche.
Quando ebbe
ottenuto il controllo del bacio gli passò lentamente il braccio e la
mano sul petto per arrivare ad abbracciargli la schiena.
Harry le diede
un leggero strattone e le circondò la schiena con le braccia, mentre la
faceva sedere sulla bassa credenza.
Un brivido
più forte dei precedenti fece tremare la brunetta, sentendo le sue gambe
contro il bacino di Harry.
Improvvisamente
la sua mente riprese il controllo e si rese conto che quel bacio stava
lentamente, ma inesorabilmente portandoli ad un punto di non ritorno.
Si chiese
perché, come fosse possibile che solo il loro primo bacio li portasse a
quello.
E in quel mentre
Harry riprese a comandare quel bacio, allontanando una mano dalla schiena della
brunetta, per scendere a carezzarle languidamente un fianco.
Staccò le
labbra da quelle della ragazza, andando a baciarle il collo.
Hermione
boccheggiò tentando di riprendere il fiato che le mancava e le
permetteva a mala pena di restare cosciente.
“…Ha-Harry…”
balbettò.
Ma il ragazzo
non le diede tempo di esprimersi e riprese le dolci labbra della bruna in un
altro baciò, che le mozzò il respiro.
Hermione si
lasciò andare nuovamente a quelle sensazioni, ma subito riprese il
controllo sentendo la mano di Harry giocare con la sua maglietta.
Non che non
volesse… ma non in quel momento, in quella situazione.
Maledicendosi
posò le mani sulle sue spalle e lo allontanò.
Lui aprì
gli occhi ansimando vistosamente come lei e la guardò in viso aprendo e
chiudendo la bocca senza riuscire a dire niente.
Lei lentamente
scese dal mobile e si strinse a lui cingendogli la schiena.
Harry trepidante
la strinse poggiando il viso sulla sua testa.
L’uno
sentiva il cuore dell’altra battere come non mai.
Quando
finalmente riuscirono a respirare normalmente tornarono a guardarsi in viso.
“…i-io…
non so come… cosa…” balbettò il moro.
Hermione gli
poggiò un dito sulle labbra e gli sussurrò:
“non dire
niente… qualunque cosa potrebbe distruggere questo momento così
magico e io non voglio…”
Harry le
carezzò una guancia e lei chiuse gli occhi tremando al solo contatto.
“no…
io… non riesco a capire… tu…tu e io… cosa siamo
Herm?” chiese serio.
Lei scosse la
testa e mise una mano sopra quella che il moro teneva poggiata sulla sua
guancia e disse “non lo so… i-io… penso di… di essere
innamorata di te da sempre… ma…”
“io sto
così bene con te… mi rilasso e sono felice Herm…” le
disse sinceramente lui.
“davvero?…
a-allora… po-potremmo provarci, no?… a… a stare insieme
dico… n-non una cosa seria subito… per… per capirci
ecco… magari per…”
Questa volta fu
Harry a doverle mettere un dito sulle labbra per frenarla.
“si…
voglio provarci… voglio provare a essere felice Herm…”
sussurrò.
Lei sorrise
largamente e annuì più volte alzandosi sulle punte e
avvicinandosi alle sue labbra.
Prima di
baciarlo gli sussurrò “credo che ti preparerò più
spesso quella torta di mirtilli… soprattutto se fa questo
effetto…”
Harry rise e la
strinse mentre lei lo baciava di nuovo…
*
Remus sorrise
tra se e se sbirciando i due ragazzi che si stringevano in cucina.
Forse Hermione
poteva davvero aiutare Harry a ritrovare la serenità… e la
consapevolezza di dover affrontare deciso e sicuro il suo destino… che
l’aveva così tanto segnato e lo aveva fatto soffrire, ma gli aveva
anche date delle cose belle, degli amici, e una nuova famiglia… e poi gli
aveva dato Hermione…
E proprio in
quel momento Harry stava beneficiando di quel dono così dolce e
speciale, baciandola e sorridendo con lei…
…finalmente
sorrisi reali e sinceri.