Ad Eleonora, un'amica fantastica ed essenziale.





Entrai in casa.
Lui stava cantando.
Lo sentivo perfettamente.
Quella voce meravigliosa, la sua voce, proveniva dalla sua stanza.
Salii le scale silenziosamente, cercando di capire cosa stesse cantando, ma non mi sembrava una canzone conosciuta.. forse l'aveva scritta durante la notte; probabile.
La porta era socchiusa.
Sbirciai dentro e lo notai seduto al pianoforte, intento a suonare e cantare questa nuova melodia, bellissima e travolgente come sempre.
Gli occhi si chiusero, mentre si sforzava di migliorare il suo acuto; anche se per me era già perfetto così.
Quando arrivò alle ultime note, aprii leggermente la porta e lui si voltò di scatto con sguardo indagatore, ma quando scorse il mio viso si lasciò andare ad un sorriso.
“Ciao”, disse. “Da quanto sei lì?”
“Da un pò”, risposi, sorridendo e andando a sedermi accanto a lui. “E' bellissima.. è nuova?”, chiesi, ovviamente riferendomi alla canzone.
Lui annuì, poi tornò a guardarmi.
“Davvero ti piace?”
“Certo! Perchè non dovrebbe? È una meraviglia!”
Lui fece spallucce, chiuse il pianoforte e si voltò nuovamente verso di me.
I suoi occhi di un colore indefinito, ma di cui non mi stancavo mai, mi fissavano intensamente, come mai avevano fatto.
Nervosamente, mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli sorrisi incerta.
Lui ricambiò.
“L'ho scritta per te”, mormorò lanciandomi un'occhiata nervosa, mentre le sue mani si torcevano tra loro, incontrollabili.
Alzai lo sguardo su di lui, stupita e imbarazzata.
Aveva scritto quella canzone per me?
Quella canzone che parlava d'amore, quella canzone che non era adatta ad essere dedicata alla propria migliore amica; perchè è questo che ero per lui, la sua migliore amica... anche se per me lui era molto di più.
Quel pensiero amaro mi fece rabbuiare, ma mi ripresi perchè quella canzone era per me.
Sorrisi.
“Davvero?”, chiesi cercando di trattenere l'entusiasmo.
Lui annuì nuovamente e mi sorrise imbarazzato.
“Perchè?”
“Ho ripensato a due notti fa..”, rispose velocemente, cercando di mascherare l'imbarazzo che lo stava assalendo in quel momento.
Lo guardavo senza capire, ma il mio cuore aveva iniziato a battere forte, più del dovuto.
“Quando ti sei addormentata qui..”, spiegò. “Ti ho guardata dormire per così tanto tempo che probabilmente quando mi hai svegliato il mattino dopo, io dormivo da poco più di mezz'ora.. comunque, ho pensato così tanto a noi, alla nostra amicizia e..”, prese un sospiro, così profondo che durò qualche secondo; io nel frattempo trattenevo il respiro. “... e ho capito che non sei solo la mia migliore amica, tu sei molto di più e se dovessi perderti probabilmente starei da schifo....... perciò ieri ho scritto questa”, disse indicando il pianoforte e lo spartito sopra di esso.
“Non volevo che la sentissi oggi.. avevo pensato di cantarla al prossimo concerto e dedicartela, ma come al solito non riesco a fare nessuna sorpresa perchè sono troppo prevedibile e mi faccio beccare subito, come oggi... e..”, lasciò la frase a metà e mi guardò.
“Non piangere”, sussurrò.
Col pollice asciugò le mie lacrime che, fino a quel momento, non mi ero accorta stessero scorrendo sulle mie guance.
Erano lacrime di felicità, lacrime di gioia e amore.
Fece scorrere la mano sul mio viso, seguendo il contorno degli zigomi, del naso, delle labbra sulle quali si soffermò un po' di più.
Poi tornò a guardarmi.
“Mi sono innamorato di te, Eleanor”, mormorò, abbassando lo sguardo. “Assurdo vero?”
Scossi la testa e sorrisi.
“No, non lo è”, risposi. Deglutii e tornai a guardarlo. “Me la canti?”, chiesi cercando un modo per riprendere il controllo di me.
Lui, il mio Nicholas, mi amava.
Era un sogno.
Lui mi sorrise e annuì. Aprì il pianoforte, si sistemò sul seggiolino con me accanto e posò le dita leggere sui tasti e la melodia iniziò.
Era concentrato sui tasti, ma ogni tanto mi lanciava qualche occhiata e sorrideva.
Poi iniziò a cantare e il mondo circostante sparì.
Eravamo solo noi e la musica.


“It's hard to believe where we are now.
Your hand in mine, babe, feels right somehow.
The night is so still, so don't make a sound 'cause its almost perfect, babe, so promise you'll never look down”

Cantava e mi guardava e nei suoi occhi scorsi una luce strana, che non gli avevo mai visto.
Posai una mano sulla sua coscia e strinsi leggermente; lui sorrise.

“Cuz we're had our past, I know just leave that behind 'cause none of it lasts.
All that we have is tonight”

Tornò a guardare i tasti e mosse le dita veloci e impercettibili su di essi.
Poi parlò “Adesso c'è il ritornello”.
Sorrise e continuò a cantare.

“'Cause you're not the only one who's ever felt this way, don't let the world cave in.. just tell me that you'll stay.
Now that the pain is done, there's no need to be afraid, we don't have time to waste.. just tell me that you'll stay”

Rivolse lo sguardo ancora verso di me e notò le lacrime che mi scorrevano imperterrite sulle guance.
Allungò una mano e le asciugò velocemente.
Sorrise ancora.
Era una cosa che gli vedevo fare così raramente che quei sorrisi erano come oro per me.
Sorrisi anch'io.

“Beautiful”, cantò insistendo sulla parola. “one of a kind.. you're something special, babe, and you don't even realize that your my hearts desire.. all I need and more, girl.
I know you're scared, but I promise, babe, I'm not who I was before.
'Cause you're not the only one who's ever felt this way, don't let the world cave in.. just tell me that you'll stay.
Now that the pain is done, there's no need to be afraid, we don't have time to waste.. just tell me that you'll stay..”

Suonò ancora e ancora, in silenzio.
Lo guardavo concentrarsi sulle note, mentre sorrideva felice, mentre qualche boccolo gli cadeva sul viso.
Quasi inconsapevolmente, alzai una mano verso il suo viso e gli accarezzai la guancia.
Lui mi guardò e il sorriso sul suo volto si allargò ancora di più.

“Tell me, tell me... you'll stay. Oh, tell me that you'll stay”

Mormorò cantando l'ultima frase di quella canzone; della mia canzone.

Le ultime note aleggiavano ancora per la stanza, quando lui mi prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo.
“Dimmi che resterai, per favore”, sussurrò.
Nel suo sguardo notai il bisogno di una risposta certa, di una conferma che sarei stata sua, per sempre.
Era quello che volevo da così tanto tempo che non mi trattenni nemmeno un attimo.
“I'll stay”, sussurrai, mentre il cuore scoppiava nel petto.
Nicholas sorrise e io mi sentii leggera e felice come mai prima d'ora.
Avvicinò il viso ancora di più al mio, sorpassando quel limite invisibile che trasformava ogni rapporto di semplice amicizia in qualcosa di molto più profondo e inossidabile; lo trasformava in amore.
Chiusi gli occhi sentendo il respiro dolce di Nicholas confondersi col mio e trattenni il respiro quando le sue labbra si posarono sulle mie, leggere e dolci, proprio come lui.
La mia mano salì lungo la sua schiena, fino alla nuca. Giocai con i suoi capelli e sentii che sorrideva.
Mi strinse ancora di più a se, tanto che mi mancò il fiato, ma poi si scostò da me lasciandomi immobile, senza fiato e con un sorriso ebete sul viso.
Un sorriso che si rifletteva sul suo volto.
Quel volto che avevo imparato ad amare col tempo e di cui non riuscivo a fare più a meno e sapere che anche per lui era la stessa cosa mi riempì di gioia.
“Non lasciarmi mai, Eleanor. Mai”, mormorò ad un centimetro dalle mie labbra cosicchè riuscii a sentire il sapore del suo respiro.
“Mai”, ripetei io.
Mai l'avrei lasciato.
Mai l'avrei fatto soffrire.
Mai avrei amato qualcun'altro.
Lui era tutto ciò che volevo, tutto ciò di cui avevo bisogno.

Lui era l'amore della mia vita e lo sarebbe stato, probabilmente, per sempre.

Holaaa


si, un'altra one-shot, questa volta dedicata ad una ragazza che posso considerare benissimo una delle mie migliori amiche, la mia Ele.

lei è fondamentale.
è diventata fondamentale in così poco tempo che mi stupisco anch'io, ma lei mi capisce.
le voglio bene, davvero tanto e scrivere questa OS mi sembrava il minimo.

soprattutto perchè lei è l'unica a capire come sto quando penso a Nicholas.

comunque, spero vi sia piaciuta.



LOVE YOU ALL, :3