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Autore: martygleek    10/09/2012    3 recensioni
Ecco un perfetto mix tra Lost e Glee. Un disastro aereo. Dieci sopravvissuti tutti con un proprio passato e dei segreti. Tra un mistero e l'altro nascerà anche l'amore. Storia soprattutto Brittana ma ci saranno anche delle sorprese.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 8 Ciao a tutti
Finalmente in questo capitolo qualcosa sul passato di Santana viene alla luce.
Detto questo buona lettura... :)

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Capitolo 9 (Santana POV)


Sto raccogliendo della frutta nella fitta boscaglia, perché questo era la mia mansione attribuitami dal gruppo, ed ero anche abbastanza brava poiché riuscivo ad arrampicarmi sugli alberi e prendere anche i frutti più nascosti. Quando sento un rumore proveniente da un cespuglio. Magari era un animale ma non potevo rischiare. Prendo una noce di cocco e la lancio verso quel rumore. Sento un grido di dolore e vedo che dietro al cespuglio c’era Quinn –Ma sei impazzita?- Mi urla dietro.
-Che fai adesso mi pedini anche?- chiedo
Si avvicina – Ti stavo proteggendo!- mi metto a ridere per quest’affermazione
-E da cosa? Dai depravati dell’isola?- dico con tono ironico
-Non dovresti venire qui da sola comunque- mi dice
Scuoto la testa e comincio ad avviarmi verso un'altra zona della foresta quando, poco distante, sento un fruscio di acqua corrente.
-Lo senti?- chiedo a Quinn, lei non dice nulla e mi segue verso quel rumore.
Arriviamo proprio davanti ad un piccolo laghetto collegato a una piccola cascata.
Vedo Quinn avvicinarsi incantata e stupita da questo posto magico, poi girandosi verso di me la vedo spogliarsi e rimanere con slip e reggiseno.
-Che stai facendo?- le chiedo
-Abbiamo tutti bisogno di un attimo di svago, avanti lasciati andare- dice guardandomi maliziosamente per poi buttarsi dentro al laghetto e schizzandomi con l’acqua
-E va bene, mi hai convinta- le dico togliendomi i pantaloni e buttandomi anch’io nell’acqua ghiacciata
-E’ bello vero?- mi chiede mentre si avvicina facendomi degli scherzi e proprio per quello finiamo sott’acqua. E davanti a noi c’è lo spettacolo più sconvolgente che avessi mai visto.
Sotto di noi c’erano i corpi in via di decomposizione di due persone ancora legate con le cinture di sicurezza che facevano parte del nostro volo.
Ritorniamo in superficie. –Stai bene?- mi chiede Quinn
-Sì e te?- le chiedo. Lei mi fa cenno con la testa – Vado giù a vedere se riesco a prendere qualcosa-
-Sei disgustosa!- dico ma lei è già sott’acqua. Mi riemergo anch’io e seguo Quinn e lì finalmente la vedo. La valigetta che avevo perso e che cercavo da quando eravamo precipitati.
Faccio segno a Quinn di prendere la valigetta e lei dopo vari sforzi riesce finalmente a prenderla e ritorniamo in superficie.
-E poi la disgustosa sarei io!- mi dice
-La valigetta è mia!- In realtà la valigetta apparteneva a Cooper ma dentro conteneva un oggetto a me molto caro.
Arriviamo in riva al laghetto e Quinn mi passa la valigetta. Mi siedo su un masso e cerco di aprirla ma non avendo la chiave era molto difficile aprirla
-Questa valigetta non è tua, vero?- afferma Quinn con aria divertita
-No- le dico con aria disinteressata mentendo
-Allora non ti dispiacerà se me la prendo io vero?- mio dice sorridendo rimettendosi i pantaloni e la maglietta
-Prendila pure- non so come, ma lei capì che non stavo dicendo tutta la verità
-Non hai niente da dire su questa valigetta chica?-
-No, tienitela- dico e me ne vado “In un modo o nell’altro riuscirò a riprenderla
Era ormai notte fonda. Tutti erano ritornati nelle proprie tende. Era il momento di agire.
Senza farmi sentire entro nella tenda di Quinn che stava dormendo beatamente con la valigetta tra le sue gambe.
Pian piano mi avvicino e con una mano stringo la valigetta pronta a sfilagliela dalle gambe. Comincio a tirarla a me ma Quinn con uno scatto mi prende e mi tira a lei cadendoci sopra.
-Beccata- mi dice – E’ la seconda volta che ci troviamo in questa posizione sembrerebbe che non sei qui per la valigetta.. – non le lascio finire la frase e le tiro una testata che fa si che mi molli i polsi. Cerco di riprendere la valigetta ma lei è più veloce.
-Se volevi giocare duro con me bastava dirlo- mi dice
-Avanti dammela- le grido ma lei sembrava divertita
-No, vuoi riprovare?-dice mentre io esco dalla sua teda molto arrabbiata
Il giorno dopo vedo Quinn cercare di aprire la valigetta in tutti i modi possibili e anche se in questo momento la sto odiando con tutto il mio cuore sono davvero affascinata dal impegno e dall’immaginazione che quella ragazza sta usando per aprire quell’affare.

La seguo e la vedo recarsi dentro la radura e arrampicarsi sopra un albero e lanciare giù la valigetta che non si rompe neanche così ed è li che decido di agire. Mentre lei è ancora sopra l’albero, corro e prendo la valigetta e scappo via.
-Fermati- sento urlare da Quinn ma io correvo a tutta velocità fino a che essendo lei più alta e più veloce mi raggiunge e mi si butta addosso fermandomi – Come dice il detto non c’è il due senza il tre- dice ma come le altre volte riesco a togliermela di dosso
-Senti facciamo un patto io ti do la valigetta se tu mi dici cosa c’è dentro! Voglio solo soddisfare la mia curiosità a questo punto- io non le rispondo
-Come vuoi- e se ne va un'altra volta con la mia valigetta. Quinn è davvero tosta, mi servirà aiuto per prendere quella maledettissima valigetta.
Ritorna alla spiaggia –Brittany abbiamo un problema!- le dico entrando nella sua tenda senza avvisare e la trovo in reggiseno davanti a me. Aveva proprio un bel fisico. E che addominali “Wow” –Scusami io.. non volevo – dico con aria imbarazzata
-Non fa niente- mi dice mettendosi a ridere –dicevamo?-
-Abbiamo un problema!-
-Abbiamo un problema o tu hai un problema?- mi domanda
-Brittany solo tu conosci la verità su di me!- dico guardandola
Ci sediamo nella sua tenda –Prima di partire da Sydney, il poliziotto che mi aveva in custodia aveva una valigetta- lei mi guarda incuriosita – Questa valigetta conteneva degli effetti personali, dei soldi e quattro 9mm con rispettive munizioni-
-9mm? Pistole intendi?- domanda
-Sì-
-E dov’è la valigetta ora?-
-ce l’ha Quinn, non è ancora riuscita ad aprirla ma prima o poi ce la farà- dico
Lei mi guarda incuriosita – E cosa dovrei fare io?-
-So dov’è la chiave, lo sceriffo la teneva nascosta nel portafoglio-
-L’ho sepolto, lo sai!- mi dice
-Lo so ma volevo solo farti sapere che ho intenzione di riesumare il corpo- ammetto
-Che cos’altro c’è lì dentro Santana?- mi domanda seria
-Niente perché?-
-E’ questa la verità?-
-Si solo le pistole- mento –nient’altro!-
Lei annuisce con la testa –Ok ti aiuterò ma in cambio apriremo insieme la valigetta-
Sorrido– D’accordo!-
Arriviamo davanti al posto in cui Brittany aveva seppellito Cooter e cominciamo a scavare mano a mano che riesumavamo il corpo l’odore di putrefazione si faceva più costante.
Aiuto Brittany ad alzare il corpo e prendo il portafoglio il più velocemente possibile scappando via da quell’odore.
Apro il portafoglio ma lo lancio subito a terra a causa dei vari vermi che ora risiedevano al suo interno.
Brittany mi guarda e lo raccoglie aprendolo di nuovo e scrollando via i vari animaletti –la chiave non c’è- dice
-Non c’è?- dico scuotendo la testa tristemente
-No- risponde per poi guardarmi intensamente – ma sei stata brava a distrarmi con la storia dei vermi- mi prende il polso della mano che tenevo serrata a pugno chiuso –aprila!- mi ordina
Aveva scoperto il mio trucco. Apro la mano e al suo interno c’è la chiavetta che avevo agilmente sfilato dal portafoglio poco prima. Mi sento male così come sento il cuore di Brittany sgretolarsi in mille pezzettini. Avevo tradito la sua fiducia.
-Brittany io..- lei mi guarda arrabbiata e ferita prendendo la chiave
-No!- e se ne va lasciandomi lì da sola
Quella sera non ci scambiamo parola. Ogni tanto sento lo sguardo di Brittany su di me ma ogni volta che la guardo lei distoglie lo sguardo e si rimette a parlare con Mike e Tina.
Poco dopo la vedo alzarsi e dirigersi da Quinn. Decido di seguirla e di andare a origliare.
Sento delle parole indistinte prima -…fa sempre fare il lavoro sporco a te, dobbiamo combattere?- dice Quinn
-No, ora tu mi dai la valigetta senza fare niente Quinn!- risponde Brittany
-E perché dovrei farlo?-
-Semplice, se vuoi che ti curi la ferita sul braccio dovrai darmi la valigetta!-
-Ti ha detto cosa contiene?- dice ad un tratto Quinn
-No-
-Neanche a me.. spero che hai un apriscatole potente perché se no la vedo dura che tu riesca ad aprirla Biondina-
-Qualcosa m’inventerò- Brittany non glia aveva detto della chiave
-Qualunque cosa ti abbia detto ti ha imbrogliato, lo sai questo dottore, tu credi di farle un favore..-
Sento Brittany allontanarsi senza rispondere a Quinn.
Torno alla mia tenda. Mi comincio a spogliare degli indumenti quando sento la tenda aprirsi dietro di me.
-Perché ci dobbiamo incontrare sempre così?- chiedo a Brittany sorridendo
Lei non risponde, mi guarda con aria ferita –Questa l’apriamo insieme!- dice mostrandomi la valigetta
-Brittany….. perché?-
-Perché questi erano i patti ricordi?- mi disse – ci vediamo nella mia tenda fra poco- ed esce non dicendo nient’altro.
Entrai nella sua tenda e lei era lì seduta ad aspettarmi con le gambe incrociate e la valigetta davanti a lei. Mi siedo anch’io davanti a lei.
-Hai niente da dirmi?- mi domanda
Non rispondo. Lei mi fa cenno con la testa e inizia ad aprire la valigetta.
Tira fuori dei contanti, le quattro pistole, le munizioni e poi una busta arancione con scritto su il mio nome.
-E’ questo che cercavi?- mi domanda passandomi la busta.
La prendo in mano e la apro. Al suo interno c’era il modellino della Ducati Monster che avevo prelevato quel giorno alla banca durante la rapina.
Brittany mi guarda stupita –Che cos’è?- mi chiede
-Niente- rispondo alzandomi di scatto ed uscendo dalla sua tenda
Sento Brittany seguirmi –Che cos’è Santana?-
-Tanto non capiresti!- ma vengo bloccata da Brittany che si mette davanti a me
-Voglio la verità…solo per questa volta!- mi dice guardandomi negli occhi –Che cos’è?-
-Apparteneva alla donna che amavo-, dico
-La verità Santana!-
-Apparteneva alla donna che io amavo-
-Basta con le bugie!- mi grida tenendomi ancora più forte e guardandomi con quegli occhi azzurri
-Apparteneva alla donna che ho ucciso!- le grido mettendomi a piangere
Lei mi lascia andare senza dire niente ed io mi rintano nella mia tenda ripensando a quello che avevo fatto tanti anni fa.
 
Flashback Santana
Erano ormai cinque mesi che stavo fuggendo dalla polizia per quello che avevo commesso.
Vivevo nell’anonimato, nuovo nome e nuova acconciatura quando  però mi giunse notizia che mia madre era stata ricoverata all’ospedale di Lima nello stato dell’Ohio dov’ero nata e cresciuta
Non potevo non assicurarmi che stesse bene.
In quell’ospedale lavorava anche la mia amica Harmony. Eravamo cresciute insieme e mi aveva sempre sostenuto per tutti i problemi che avevo a casa.
La aspettai nascosta nella sua auto aspettando che finisse il turno all’ospedale
-Ciao- le dissi appena entrò in macchina facendola spaventare
-San che ci fai te qui?- mi chiese con aria sorpresa e preoccupata
-Mamma sta male, la dovevo venire a salutare-
-Lo so, mi dispiace- mi disse prendendomi la mano –Senti.. c’è un motivo particolare per cui sei nella mia macchina?-
-Devi aiutarmi?- 
Andammo a casa sua e le spiegai che mia madre non aveva assistenza sanitaria per cui non potevano curarla e farle le cure adeguate.
Lei chiamò un suo amico e in pochi minuti mia madre ebbe la convalida per fare una risonanza.
-Abbiamo tre ore di attesa ora prima che tua mamma finisca tutti gli esami- mi disse
La ringraziai con lo sguardo poi le chiesi di andare in un posto che era stato molto importante per noi in passato.
Andammo al parco di Lima, alla nostra quercia.
Portammo delle pale con noi, contammo sei passi e incominciammo a scavare.
Era ancora lì. Il piccolo baule che avevamo seppellito quando avevamo quindici anni.
Lo aprimmo e trovammo dentro di tutto. La mia figurina, la palla da baseball, un cd e il modellino della Ducati Monster.
-Il mio modellino!- esclamò Harmony –Non so come tu abbia fatto a convincermi a seppellirlo-
-Lo sai che io ho vari modi persuasivi- dissi ridendo
Poi presi il cd– San& Harmony 2005-
Tornammo in macchina e lo sentimmo.- 9 luglio 2005, Siamo Santana e Harmony che vi parlano e questa è la nostra capsula del tempo - La mia voce era più da ragazza come quella di Harmony – Non so perché mi hai convinto a farlo……… oh andiamo San vedrai che sarà bellissimo dissotterrarlo magari tra dieci anni.. chi ti dice che saremo ancora qui insieme?… saremo sposate San e avremo una bellissima bambina…. Non credo proprio, però saremo insieme e prenderemo una macchina e scapperemo via… tu vuoi sempre scappare San… lo so e tu sai perché..- la registrazione terminò.
-Come cambiano le cose!- disse Harmony
-Già- mi girai verso di lei e la baciai. Era stato il mio primo amore. La persona che mi fece battere il cuore per la prima volta –Scusa!- le dissi poi
-Dobbiamo tornare in ospedale- mi disse scuotendo la testa
Tornammo silenziosamente in ospedale e Harmony mi portò nella sala di aspetto. Quando usci mia madre mi disse che mi avrebbe aspettata nel suo studio io cominciai a svegliare mia mamma che era stata addormentata dall’anestesia.
-Ciao mamma volevo solo dirti che mi dispiace per quello che ti ho fatto passare in questi ultimi mesi- lei mi guardò sorpresa e cominciò a gridare contro di me in modo da attirare l’attenzione di qualcuno.
Infatti, poco dopo arrivò una guardia che mi prese –Signorina chi è lei? Che ci fa qui?- e poi chiamando rinforzi –Attenzione..- ma non lo lasciai finire gli diedi un pugno e lo spinsi a terra.
Harmony arrivò da dietro- Che hai fatto San?-
-Prendo la tua macchina- le dissi. Dovevo scappare.
-No aspetta San- mi corse dietro e salì su con me nella macchina. Ormai si sentivano le sirene della polizia che stavano arrivando.
Infatti, un posto di blocco ci stava aspettando all’uscita del parcheggio dell’ospedale.
-Scendi Harmony- le dissi
-No-
-Scendi adesso-
-No San-
-Sta chiamando rinforzi non posso stare qui a lungo, scendi!-
-No-
-Avanti ti prego scendi da quest’auto-
-San no!- mi guardò con aria di sfida come quando eravamo ragazze
La polizia intanto ci aveva puntato addosso tutte le pistole.
Io la guardai e schiacciai l’acceleratore. La polizia cominciò a sparare rompendo il finestrino e il vetro davanti. Li andai addosso e continuai sorpassandoli a tutta velocità fino a quando arrivai in uno spiazzo e fermai la macchina.
Mi girai verso di lei e la vidi –Harmony? Harmony?- non rispondeva –No ti prego Harmony? Non mi lasciare ti prego! Parlami - ma ormai era troppo tardi. L’avevano uccisa con un colpo di pistola al cuore.
La polizia ormai stava arrivando e non potevo stare lì ancora. La baciai sulla testa e presi l’unico oggetto che mi avrebbe ricordato lei per sempre, il suo modellino e scappai via.
 
Finalmente dopo poche ore di pianto liberatorio riesco a calmarmi e mi addormento stringendo in mano l’unico ricordo che ancora ho di Harmony altre a quelli che ho qui nel mio cuore.


******

Capitolo un pò triste e pieno di azione. Spero che vi sia piaciuto.
Adesso Brittany è davvero furiosa con Santana! e in effetti un pò ha ragione! Faranno pace?? 
Come sempre ringrazio tutti coloro che leggono e seguono la storia e come sempre spero che mi lasciate qualche commento in modo da farmi capire se la storia piace o no!
Come sempre ricordo di seguirmi anche su twitter : https://twitter.com/MartyGleek
alla prossima :)

  
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