Un giorno…
“Colloportus!”
gridò Harry sigillando la porta dell’aula in cui lui Ron e
Hermione si erano rifugiati.
In tutta la
scuola, parco compreso, Auror e Mangiamorte combattevano da qualche ora.
“Hermione!”
urlò Ron scotendola dopo averla poggiata per terra.
L’avevano
appena portata via da due Mangiamorte che volevano approfittare di lei, e prima
di scappare le avevano lanciato uno strano incantesimo.
“Hermione…”
sussurrò Harry inginocchiandosi al suo fianco e facendo mollare la presa
a Ron.
Le tastò
il collo.
“sta
bene…Hey! Herm svegliati su!” disse
facendole un paio di carezze sul viso.
“cristo
santo Harry…c’è mancato un pelo!” disse Ron sedendosi
a terra e passandosi una mano sul viso sudato.
“che
fortuna che abbiamo io e quella ragazza…stiamo insieme da due mesi e
già rischiamo di morire… relazione duratura la nostra eh?”
scherzò Ron per sciogliere la tensione.
Il moro gli
lanciò un’occhiata fulminante.
“io sono
sette anni che rischio il collo! E poi voi due avrete tanto tempo per stare
insieme…” disse.
“mmmm…”
mugugnò la ragazza.
“dormigliona…non
è questo il momento di fare una pausa sai?” le sussurrò Ron
a pochi centimetri dal viso mentre lei apriva gli occhi.
“Ron…”
sussurrò.
Il rosso
annuì.
“stai bene
piccola?” chiese Harry aiutandola a sedersi con Ron.
Lei annuì
prendendosi la testa tre le mani.
Respirò a
fondo e disse “grazie…”
“ma
smettila…” fece Harry passandole una mano tra i capelli.
“nessuno
ha il diritto di metterti le mani addosso se non il sottoscritto siamo
intesi?” scherzò ancora Ron abbracciandola.
Harry sorrise
leggermente scotendo la testa.
Era pazzesco
come Ron riuscisse a scherzare in ogni situazione.
“si…”
sussurrò Hermione scoppiando a piangere e raggomitolando le gambe.
“ssshhh…”
fece Ron baciandole la fronte e cullandola leggermente.
Un rumore di
passi attirò la loro attenzione.
Sembrava che
tutti si stessero riversando nella stessa direzione.
Harry si
alzò mentre Ron cercava di far calmare Hermione, e si avvicinò
alla finestra.
“dio
santo!” si lasciò scappare.
La foresta
proibita era in fuoco, centinaia di corpi erano riversi sull’erba e un
uomo troneggiava su un altro, più vecchio.
“che
c’è?!” chiesero in coro gli amici.
“Voldemort…Silente…andiamo!”
balbettò avvicinandosi alla porta e spalancandola.
Non si sentiva
volare una mosca in tutto il castello.
“Harry…non
correre! Stai attento!” disse Hermione, che con Ron lo stavano seguendo.
“sono
tutti nel prato…” sussurrò Harry.
Arrivarono
nell’ingrasso e videro il grande portone scardinato, di cui una parte a
terra.
Uscirono sul
prato e si unirono a tutti gli studenti rimasti in vita al temine delle scale.
I Mangiamorte
circondavano Voldemort che lottava con Silente.
La cicatrice di
Harry già bruciante, scoppiò di dolore facendolo cadere in
ginocchio.
Subito i suoi
amici si chinarono su di lui.
“Harry…cazzo…ma
che…” fece Ron sbalordito vedendo che da sotto le mani che Harry
teneva premute sulla cicatrice fuoriusciva una strana luce.
Improvvisamente
Harry allontanò le mani e se le guardò.
“è
il momento…” sussurrò
“il
momento per cosa?!” chiese preoccupata Hermione.
Harry si
alzò in piedi e facendosi spazio tra la folla arrivò in prima
fila e fece qualche passo avanti.
“FERMO!”
gridarono i suoi amici prendendolo per le braccia.
Harry si
girò e li guardò negli occhi.
Appoggiò
una mano sulla testa della bruna e una sulla spalla del rosso.
“ho
capito…ora…è il momento della fine…presto
finirà tutto…” sussurrò mentre una lacrima gli rigava
il volto.
“no…che
vuoi dire…?” chiese Hermione mentre le lacrime le scendevano sulle
guance.
“promettetemi…che
sarete felici…non litigherete mai…vi sposerete e avrete tanti
bambini…me lo promettete?” chiese mentre un singhiozzo lo scoteva.
“Harry…ma
tu sarai con noi…” sussurrò Ron liberando anche lui le
lacrime.
Il moro scosse
la testa e disse “promettetemelo…”
“te lo
prometto…” sussurrò Hermione singhiozzando.
“si…te
lo promettiamo…” annuì Ron.
“ma tu
promettici che sarai con noi…” continuò.
“non
posso…” rispose Harry.
“no…”
rispose Ron e lo abbracciò.
Era la prima
volta che si scambiavano un vero e proprio segno d’affetto.
Harry lo strinse
e disse “ti voglio bene Ron…e non ho mai creduto di essere migliore
di te… mai…sei il miglior fratello che si possa
desiderare…”
Ron
singhiozzò forte.
Hermione aveva
abbassato il viso premendosi una mano sulla bocca e piangendo forte.
“anche
tu…ti voglio bene amico…e non fare troppo l’eroe
ok…?”
Harry rise e
pianse allo stesso tempo.
“farò
solo in modo che voi possiate vivere felici…e il mio destino…ti
voglio bene Ron…te ne vorrò sempre!” disse Harry baciandogli
una guancia.
Ron si
allontanò e annuì.
“Herm
calmati…” sussurrò il moro poi accarezzando una spalla della
ragazza.
“ma come
posso secondo te?!” strillò abbracciandolo anche lei e piangendo
in modo straziante nel suo petto.
Harry le strinse
la schiena e le accarezzò la testa.
“piccola…sei
diventata bellissima sai? Forse non te l’ho mai detto… e mi
dispiace…” sussurrò lui.
Ron li guardava
passandosi continuamente una mano trai capelli e continuando a piangere.
“ma che
dici!…che dici…” singhiozzò Hermione poggiando forte la
fronte alla sua.
Harry le sorrise
leggermente tra le lacrime e le baciò una guancia e poi le labbra.
Hermione lo
guardò negli occhi tirando su col naso.
E poi lo strinse
di nuovo poggiando il viso sulla sua spalla.
“non mi
lasciare ti prego! Non lasciarci soli!” biascicò disperata.
La cicatrice
diede un’altra forte fitta e Harry la strinse forse un po’ troppo
forte perché lei lo guardò di nuovo negli occhi.
“scusa…”
sussurrò lui.
La ragazza
sorrise dolcemente piangendo e prima di allontanarsi gli depositò un
dolce bacio sulla cicatrice.
Harry fece un
passo indietro mentre Ron abbracciava forte Hermione e entrambi lo guardavano.
Lui sorrise un
attimo e disse “vi amo…non vi dimenticherò mai…”
Fece un altro
passo indietro mentre Hermione gemeva.
“addio…
forse un giorno ci rivedremo…” disse ancora Harry.
Hermione gemette
ancora più forte, stringendo Ron.
Harry si
girò e proprio in quel momento Silente cadde a terra stremato.
Volse il viso
verso di lui e lo guardò intensamente.
Harry
respirò a fondo e si incamminò verso i due uomini.
Mentre camminava
una luce argentea si sprigionò dalle sue mani circondandolo.
“eccomi
Voldemort…e con me che devi lottare…” disse fiero.
Voldemort lo
guardò con uno strano sguardo e fece una smorfia disgustata.
Fu un attimo.
L’uomo
attaccò e la luce attorno a Harry illuminò tutto.
Hermione nascose
il viso nel petto di Ron, strappandogli quasi la maglia per quanto la stringeva
forte, e pianse così disperatamente da far sentire il rosso, che aveva
nascosto io viso nel suo collo, ancora più male.
Quando la luce
si dissolse Hermione voltò il viso.
Harry era in
piedi di fronte a Voldemort esattamente come prima.
Improvvisamente
cadde sulle ginocchia.
Voldemort
iniziò a ridere.
“nooo!” li si lamentò Hermione disperata
mordendosi poi le labbra.
Si era
sacrificato ingiustamente…
Improvvisamente
la risata terminò, e Voldemort cadde a terra apparentemente morto.
Harry
voltò lentamente il viso verso i suoi amici, e sorrise stancamente.
Alzò
appena il braccio e fece segno di vittoria con il pollice.
Ron
singhiozzò ricambiando il gesto.
Il ragazzo fece
un altro sorriso, e cadde di lato, sempre guardandoli.
Hermione gemette
di nuovo.
Il ragazzo con
la cicatrice allungò lentamente un braccio verso di loro, per poi
portarsi la mano al cuore.
Voi…siete
nel mio cuore…
Le gambe di
Hermione cedettero e cadde in ginocchio, portandosi dietro Ron che la strinse
forte cullandola, mentre anche lui piangeva disperatamente.
Entrambi
guardavano ancora Harry.
Lui sorrise
ancora…per l’ultima volta…
Poi chiuse gli
occhi…per sempre.
Il silenzio
piombò su tutto e tutti, l’unico rumore che si sentiva erano i
singhiozzi disperati di Ron e Hermione che si stringevano a terra.
Era
finita…
Harry aveva
vinto…
Per questa
volta… era davvero l’eroe…
Loro lo
sapevano…
E lo avrebbero
sempre ricordato…
Circa 4 anni
dopo…
“Ron…”
si lamentò dolorante Hermione chiusa in sala parto da ormai quasi tre
ore e mezza ore.
“dimmi
amore…” fece dolcemente lui asciugandole il sudore dal viso.
“ma fa
male tutto…aaahh!” strillò mentre
una fitta la scoteva.
“benissimo
Hermione…adesso devi spingere forte deve uscire la testa ok?”
chiese una guaritrice sorridendo.
Hermione
annuì riluttante.
Ron le
baciò la fronte mentre lei respirava profondamente.
Diede
un’altra forte spinta e si inarcò sulla schiena piangendo.
“ssshhh…
e quasi finito amore…” sorrise Ron asciugandole ancora il viso.
“Hermione
preparati…un’altra spinta…quella
decisiva…Hermione…” fece però poi preoccupata la
dottoressa guardandola in viso.
Hermione aveva
chiuso gli occhi per il dolore…era stremata.
Non era stata
una gravidanza facile…e tutto per quell’incantesimo che le fecero
anni prima.
“Herm devi
rimanere cosciente e far nascere tuo figlio hai capito?!” fece la donna
per la seconda volta da quando aveva avuto le doglie.
“amore…dai…è
l’ultima! E dopo sarà tutto per noi nostro figlio!” fece
felice Ron, preoccupato comunque per le condizioni della moglie.
Hermione
però, quando aprì gli occhi, si ritrovò in una stanza
completamente bianca.
Era in piedi ed
era scalza.
“Hermione…”
sussurrò qualcuno dietro di lei.
Si girò
immediatamente incrociando quegli occhi smeraldo che tanto gli erano mancati.
“Harry…”
sussurrò piano mentre le lacrime le inondarono le guance.
“ciao
piccola…come sei cresciuta! Eri bellissima con quell’abito bianco
l’anno scorso…” disse lui.
“ha visto
il…il nostro matrimonio…” singhiozzò la bruna.
Lui
annuì.
“Ron non
ha dormito per niente la notte prima…era nervosissimo!” sorrise
Harry.
“m…ma
io…oddio!” fece Hermione poggiandosi una mano sulla pancia piatta.
“non
preoccuparti…è tutto a posto…adesso però devi
svegliarti Hermione…devi svegliarti e far nascere il vostro bambino,
perché ha bisogno di te e anche Ron…” disse il moro
avvicinandosi.
Hermione fece
per accarezzargli la guancia ma non riuscì a toccarlo.
“sono un
fantasma…un tuo pensiero… non sono materiale…ma…ora
vai! Torna da Ron e dal tuo bambino…ti stanno spettando…ti voglio
bene Hermione… e ne voglio anche a Ron… vi veglierò sempre
da quassù…ora vai…VAI!”
Hermione
aprì di scatto gli occhi.
“Harry…” bisbigliò.
“ahh!” fece poi.
“amore!”
fece Ron preoccupato.
“Hermione…tuo
figlio ha bisogno di nascere ora…ora Hermione o sarà troppo
tardi!” disse la guaritrice.
Hermione
annuì piangendo.
Prese un
profondo respiro.
Ron si
chinò su di lei e la abbracciò.
Hermione
gridò con quanto fiato aveva in gola stringendo Ron.
Improvvisamente
un pianto eruppe nella stanza.
“bravissima
amore!” fece Ron baciandole più volte le labbra.
Hermione sorrise
e non smise di piangere.
“Ron…ci
vede da lassù…” sussurrò.
“cosa?”
chiese l’uomo.
“Harry…è
sempre con noi…è lui che mi ha detto di tornare…ha detto che
la notte del nostro matrimonio non hai dormito proprio perché eri
nervosissimo…ha detto che ero bellissima…e mi ha detto che tu e il
bambino avevate bisogno di me…lui c’è Ron…lui
c’è sempre!” disse Hermione baciandogli a tratti le labbra
mentre il bambino veniva lavato e la guaritrice le rimetteva a posto tutto.
“Hermione…lo
so…so che ci vuole bene…anche io a volte lo vedo…e mi
consiglia…” le disse lui.
“ragazzi
lo volete vedere vostro figlio?” chiese sorridendo una donna che portava
tra le braccia un fagotto.
“certo…”
sussurrò la ragazza ora più comoda.
Le fu poggiato
tra le braccia il suo bambino che succhiava allegramente un ciucciotto
con gli occhi chiusi.
Hermione si
commosse carezzandogli la testa ricoperta da un ciuffetto di capelli rosso
scuro.
Ron gli
passò un dito su una guanciotta e lui
aprì gli occhi…verdi…
“oddio…”
singhiozzò di nuovo Hermione per poi soffocare il pianto.
Ron la
guardò dolcemente e dopo averle baciato la fronte disse guardando il
bambino.
“Benvenuto
tra noi piccolo Harry…”
…addio…forse
un giorno ci rivedremo…