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Autore: alexander michael karev    10/09/2012    2 recensioni
Ero certa, da stupida quale sono, che sarebbe bastata una vacanza, un viaggio. Sicura che due mesi in Irlanda a finire l'anno sarebbero stati sufficienti per non pensare più costantemente a lui.
Sara e Luca. Luca e Sara.
Un amore grande almeno quanto impossibile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You light up my world like nobody else.



Cammino lentamente, percorrendo tutto il salotto nel tentativo di compiere il minimo rumore possibile. Spingo, altrettanto lentamente, verso il basso la maniglia della porta d'ingresso e, una volta aperta, esco sul ballatoio che unisce gli appartamenti del condominio. Resto sorpresa di quanto possa fare freddo questa notte, nonostante sia Aprile inoltrato. Aspetto qualche secondo prima di iniziare a muovere i pochi passi che mi separano dalla porta di casa sua, per assaporare un attimo l'aria incredibilmente fresca e naturale, tutto il contrario di come mi sento in realtà. Giro la chiave che Luca ha lasciato a mio papà in caso di emergenza e vengo accolta dal calore della sua casa, so per certo che Giuliano non è qui. Dopo le varie preghiere di Luca per restare solo, ha deciso di dare ascolto a Katia ed è andato da lei per la notte. La vista del suo corpo semi nudo, questo improvviso calore e il letto mezzo vuoto mi procurano un leggero arrossamento delle gote. Mi chiudo la porta alle spalle e resto in piedi, immobile, a guardare ciò che più mi ricorda casa. Credo di restare in quella posizione per delle ore, la sensazione di tranquillità che mi trasmette anche solo mentre dorme è impareggiabile a qualunque altra cosa.

-Sara-

Mormora con il tono piuttosto assonnato. Cazzo, mi ha scoperta. Resto immobile ancora, sperando che arrivi alla conclusione che non sono qui davvero, speranza piuttosto vana visto che pochi secondi dopo si alza e me lo ritrovo di fronte, sempre mezzo nudo.

-Cosa ci fai qui? È successo qualcosa? Stai male?-

-Sto benissimo-

E per la prima volta da settimane è vero, tra l'abbraccio di stamattina e la visione di stanotte mi ha trasmesso serenità pura.

-Però non hai ancora risposto alla mia domanda di stamattina-

Lo sento sospirare nel buio, cerco i suoi occhi ma noto solamente una leggera luce appena sopra di me.

-Sara, per favore-

Sbuffo facendo più rumore possibile, così da essere sicura che mi senta chiaramente.

-Cosa provi per me, Luca?-

Fa un passo avanti, avvicinandosi. Sento il suo corpo addosso al mio, questo mi provoca un palese brivido lungo la schiena e la pelle d'oca. All'improvviso percepisco calore sulla guancia, me l'accarezza con estrema dolcezza.

-Purtroppo io ti amo-

Soffia sulle mie labbra mentre rimango interdetta. Mi appoggio alla porta cercando di capire se lo ha detto davvero, oppure l'ho solo sognato.

-Ora però è meglio che torni a dormire-

Appoggio la mano sul suo petto, si ritrae velocemente sospirando.

-Non puoi dirmi che mi ami e poi pretendere che io, senza dire nulla, me ne torni a dormire-

-Invece sì, io ti amo ma è inutile perchè io e te non possiamo stare insieme-

Mi mordo il labbro cercando di trovare una soluzione. Non voglio assolutamente tornare a casa, nel mio letto. L'unica cosa che davvero vorrei sarebbe stare qui con lui, tra le sue braccia.

-Noi ci amiamo, Luca.. è così ingiusto-

Mi avvicino un po' di più al suo corpo ed accarezzo ancora una volta il suo petto perfettamente muscoloso, alzo lo sguardo su di lui e poso la mano sul suo fianco facendo pressione in modo che si avvicini fino ad essere attaccati. Posiziona le sue mani all'altezza del mio viso, sulla porta, in modo da evitare di toccarmi. Continuo a guardarlo negli occhi e mi mordo delicatamente il labbro. Mi alzo sulle punte e premo delicatamente le mie labbra sulle sue.

-Sara, è meglio che vai-

Sbuffo ancora e lo bacio di nuovo.

-Perchè? Hai detto di amarmi, Luca-

Si allontana in un secondo e fa in modo da farmi scostare dalla porta.

-Perchè se resti qui, continuerò a baciarti e finirà male la cosa, perchè non credo che riuscirei a continuare a pensare-

Appena finisce di parlare apre la porta, per invitarmi ad uscire. Esco sul ballatoio e mi volto a guardarlo, le lacrime agli occhi.

-Mi dispiace-

Mi asciugo la prima lacrima fuggitiva e giro i tacchi, in direzione di casa mia, girando le spalle all'unico uomo che mi abbia mai fatto sentire veramente viva.


Note dell'autrice: 
- il titolo è preso da una canzone dei One Direction (lo so, mi piace solo questa frase del loro intero repertorio) e significa t
u accendi il mio mondo come nessun altro. 
- volevo ringraziare Bcnlife per aver recensito, ringrazio anche tutti quelli che hanno visitato la mia storia.
Detto questo, spero che il capitolo sia gradito e vi lascio. Alla prossima.
E.

  
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