MIEI CARI ORMAI VENTISEI LETTORI! OH, QUANTO TEMPO! SONO COMMOSSO! ASSOLUTAMENTE COMMOSSO! Come state, miei dolci cuori? Bene? Mangiate a sufficienza? Vi mettete la calzamaglia? Andate di corpo con regolarità?
Non ci si vedeva da così tanto… da quando mi sono sposato con Orochimacchan! Ma è passato tanto tempo… ormai le cose non sono più come prima… ecco, io avevo immaginato un rapporto così:
il ritorno dell’infame teatrino mentale
*sniff*
Gai è in casa, vestito con un grembiulino da
massaia su cui è scritto “Sono la mogliettina perfetta”. Sta cucinando una
sbobba terribile ripiena di qualunque ingrediente la mente umana possa
concepire. Le bucce di cinnamomo scartate sul tavolo si dispongono a formare la
frase “La vita matrimoniale è ariosa e stimolante!” mentre Gai fischietta e
canticchia e ballicchia allegramente. La porta si apre e Orochimaru, vestito da
supermanager in carriera con tanto di valigetta ventiquattr’ore rosa, entra in
casa con un largo sorriso e dicendo “Colombella mia! Come va? Stai bene? Mm… che
profumino…” “Oh caro! Bentornato! Allora? Il lavoro?” “Niente di importante,
dolcezza mia… solo un po’ di scartoffie… sai, quando cominci a diventare un
pezzo grosso poi tutti ti invidiano…”. Il cagnolino, che altri non è che Neji
con coda e cerchietto con le orecchie da cane, abbaia affettuosamente e lecca
con affetto Orochimaru, che lo lecca a sua volta.
Fine teatrino
Ecco, mi capite? Insomma, un marito carino, una bella casetta, un cagnolino affettuoso… i sogni di ogni donna, no?
Sigh… invece… la dura realtà era ben diversa…
(e per la prima volta, i ricordi filtrati
dalla mente di Gai! Niente più resoconto obiettivo! TADAN!)
“BUAAARGH! SONO TORNATO, DONNA! È PRONTO DA
MANGIARE?” muggisce Orochimaru. Stavolta ha la pancetta, la canottiera unta e i
boxer. Niente completo elegante. Il povero Gai – sensei, disperato, risponde
“ORochimacchan! Non devi trattarmi così! Ricordi all’inizio del nostro amore,
quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi?” “NO! NON LO
RICORDO! ADESSO SEI
Capite? Io non riuscivo più a sopportarlo…così divorziai, con infinito dolore! E lo rimandai a fare le sue cosacce nel paese del suono, lontano dalla mia animuccia candida!
Inutile dire che per un po’ tutto il paese ce l’ebbe con me per aver riconvertito al male il pericoloso serpentuomo… ma sorvoleremo!
Vi ricordate l’ultima volta che ci siamo lasciati? Che ho scoperto che il dolce Lee e il pallido Neji erano amanti in segreto e vilipesi dalle convenzioni sociali?
Ebbene…
Era vero!
Sentite qua cos’ho visto iersera:
(mi dispiace, ma qua l’obiettività torna
d’obbligo)
Neji e Lee stanno bel belli mangiandosi un
gelato insieme. Stanno chiacchierando da buoni amici e ridono. Una scenetta
normale. Poi… per, ahimè, infausta coincidenza del destino o scherzo della
sorte, Neji fece l’infausta domanda: “Lee, mi fai provare com’è il gusto
“tuttifrutti”?”. Lee ovviamente acconsente e…
…e Gai sensei irrompe sulla scena proprio
quando Neji sta leccando il gelato di Lee. Ma dalla prospettiva (e dalla
fantasia) dell’Onnipotente sensei la scena si presentava più o meno come un
bacio appassionato. Inutile dire il casino che Gai provocò, facendo avvampare il
viziato rampollo e il giovane scapestrato.
GIOIA E GAUDIO! NONOSTANTE TUTTO NON SI SONO LASCIATI! O GIORNO DI GIUBILO! Ma questa volta non sono qua per parlarvi di parolin d’amore, altrimenti diventiamo come superman…sempre la stessa minestra, dopo un po’ scoccia… no, io non vi parlerò di nobili sentimenti, bensì…
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…bensì de che? Bo.
SORPRESONA! SONO TORNATA! Le altre ficce non so se le continuo… non ho idee… ma rileggendo “l’amore secondo Gai” mi è ritonata la vena ispiratrice. MA GAI, GAI, GAI, COME SI FA A NON AMARTI? COOOMEEE? Basta Gai. Voglio un ragazzo come te. Voglio te. Oh Gai!