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Autore: ofarrowsandbows    10/09/2012    0 recensioni
Quinn Fabray va in vacanza da Rachel e Kurt a NY. Qui incontra Sebastian, con il quale andrà a prendere un caffè. Qui lui le dice che andrà a Yale. Dopo il loro incontro non si rivedranno per tutta l'estate. Al loro arrivo a Yale passeranno un po’ di tempo insieme, essendo nello stesso corso scolastico. Più tardi, Quinn inizierà a provare per lui qualcosa di più di un'amicizia, ma lui è gay, quindi non glielo dice. Nel frattempo Sebastian inizia a provare qualcosa per lei, ma non si dichiara alla sua nuova amica, in effetti lui non capisce nemmeno cosa gli succede, non sa perché prova questi sentimenti. Tutto questo è naturalmente messo a dura prova da Kurt, che reputa Sebastian un idiota e che porta Quinn a scegliere tra lui e il suo nuovo amico.
Questa storia mi è venuta in mente mentre rileggevo una role fatta con un mio amico, io ero Quinn e lui Sebastian, quindi scusate l’idea davvero strana(?). spero che la mia storia vi piaccia.
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Dianna Agron, Grant Gustin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Dal capitolo 6:] “Quindi parti?”
Sebastian Smythe non riuscì a dire altro. Quel giorno era arrivato. Come avevamo già detto in precedenza mancavano pochi giorni alla  fine dell’anno scolastico, quindi Quinn sarebbe partita per Lima, dato che le mancavano i genitori. Sebastian sarebbe rimasto a Yale, perché tanto i suoi genitori non sarebbero stati a casa con lui a Lima. In quei giorni sono cambiate un po’ di cose nel rapporto dei due ragazzi. Durante la notte del temporale Quinn e Seb avevano dormito insieme, e la mattina dopo il ragazzo, guardando la bionda dormire sentì un qualcosa, non sapeva nemmeno lui bene che cosa. Quando lei si svegliò decise di parlargliene, perché loro non avevano peli sulla lingua, ma forse stavolta sarebbe stato il caso di raccontare i propri problemi a qualche altro amico…
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La casa era così vuota adesso… Sebastian vagava per il lungo e buio corridoio quando si fermò istintivamente sulla porta di quella stanza. Non sapeva più cosa provava. Nella sua testa c’era una gran confusione, e tutto quello che ricordava ora era solo il modo in cui lei lo guardava mentre parlava a vanvera di amicizia, amore… sembrava quasi spaventata dalle sue parole…
*flashback*
“Vedi Quinn, io credevo che saremmo stati amici per sempre… ma poi… quello stupido temporale, è prevalsa la mia parte idiota e cacasotto…  e io boh, te l’ho chiesto Quinn, mi ero ripromesso di non farlo, e te l’ho chiesto, perché alla fine lo sapevo che sarebbe successo, quella stupida mattina con quello stupido sole che ti illuminava il viso come se fossi stata un angelo del paradiso. Perché tu in effetti sei un angelo, il mio, che è venuto a salvarmi da questo schifo che è la mia vita!”
Quinn indietreggiò vedendo che il ragazzo avanzava verso di lei. “Seb ma che dici? Ti sei bevuto il cervello? E comunque se mi avesse dato fastidio dormire con te non ti avrei detto di si. E non sei stato un idiota cacasotto, tutti hanno paura di qualcosa. Tu hai paura dei temporali, pazienza… non credo che al tuo nuovo ragazzo dia fastidio questa cosa, diventi tanto coccoloso invece…” il modo rassicurante con cui la ragazza diceva tutte quelle cose lo faceva stare meglio, e lui in quel momento aveva tanto bisogno di qualcuno che lo facesse ridere. Poi vide una cosa più oscena del pigiama osceno di Quinn: aveva fatto le valigie.
“Quindi parti?” Quel giorno era arrivato. In quella settimana che era rimasta aveva capito un po’ di cose: uno, reputava Quinn il suo angelo salvatore, due, nonostante tutto lei era anche la sua kriptonite, perché gli faceva questo strano effetto che avrebbe dovuto provare in altre situazioni e con strane persone, soprattutto quando la vedeva in tiro, magari per qualche serata con le amiche. Amiche che non includevano lui. Perché lui era gay si, ma era il suo migliore amico, e ogni tanto lei aveva bisogno di stare con altre persone.
“Seb, perché non vieni a Lima? Lo so che i tuoi non ci sono, ma magari potresti venire da me, che ne so, per mangiare e poi vai a dormire a casa tua… così stiamo insieme… tranne sabato, perché mi vedo con quelli del Glee. Non posso evitare che Kurt non dica la sua sul fatto che siamo amici e che frequentiamo la scuola, e poi che viviamo nella stessa casa. Conoscendolo si è preparato un discorso lungo kilometri e kilometri. Sarebbe poco carino se lo liquidassi in questo modo…”
Stando con Sebastian, Quinn aveva preso la sindrome del “sono-sarcastico/ironico-in-ogni-situazione”. Ormai lo era per ogni cosa appunto, e non se ne accorgeva nemmeno.
“No, Quinn. Non ci vengo a Lima. Ho detto che resterò qui, non potrai mai convincermi a tornare in quel luogo terribile. Ora sto qui, e mi piace tanto.”
quinn capì che non era il caso di insistere e lasciò perdere, poi dette un bacio all’amico, prese le valigie e si diresse verso il taxi che l’aspettava strombazzando fuori casa.
*fine flashback*
Sebastian si era seduto in un angolo del corridoio, con la cornice digitale in mano. C’erano un sacco di fotografie, sue e di Quinn, oppure di loro due insieme. Quelle foto lo facevano stare peggio di come già si sentiva. E la causa del suo male in fondo la sapeva. Era quella bionda che durante gli anni alla Dalton le aveva dato un sacco di grane, insieme alla nasona e la checca isterica. Però adesso lo riempiva di attenzioni. E lui era più confuso che mai. Insomma, a lui piacevano i ragazzi… piacevano. Era così fuori che addirittura metteva in dubbio il suo essere usando il passato.
Qualcosa, proprio al centro del cuore, lo fece scattare in piedi, prendere le chiavi della macchina e correre a tremila all’ora verso la stazione. Lui doveva chiarire quella situazione, perché da quella mattina nella sua testa era diventato tutto un casino totale, e lui non poteva più. Doveva fare qualcosa per sentirsi meglio, e lo sapeva che stava sbagliando in quel momento, perché come al solito pensava a se stesso, non aveva imparato niente. Non aveva nemmeno capito che questa era come una lezione per lui, per tutte le volte che aveva giocato con i sentimenti dei suoi amanti. Adesso era lui la pedina di quel gioco, e l’unica cosa che riusciva a pensare, mentre guidava a tutta velocità, con le guance rigate dalle lacrime, che quella testa bionda (era l’insulto più spregevole che aveva in mente pensando a lei, quindi immaginatevi in che stato era) sapeva tutto, e lo faceva a posta a farlo soffrire in questo modo, perché lei doveva saperlo per forza che lui provava qualcosa per lei. Perché lo aveva capito anche lui. E non poteva affatto trattarlo in quel modo.
Sebastian era preso da tutti questi pensieri (che reputava cattivi) nei confronti di Quinn, che lo aveva abbandonato in favore di “quelli del Glee”. Era questo forse il problema, il fatto che lei fosse partita, lasciandolo solo, senza dargli quelle piccole attenzioni di cui ormai non poteva fare a meno. Certo, gli aveva detto di tornare a Lima con lei, ma lui voleva stare solo con lei. Di Lima se ne fregava altamente. Durante quel lungo discorso in cui diceva i vantaggi per il quale era meglio la casa di Yale si era più volte morso la lingua, evitando di dire ad alta voce il punto cruciale di tutti quei vantaggi: stare con lei, la sua Quinn. Si perché, nonostante tutto era diventata un po’ sua… ehm… no. Stava parlando di lei come di uno di quelli che si fa nei bagni dei locali. E lei non si meritava quelle parole, visto che gli preparava la colazione tutte le mattine, e che gli stirava quello che lui chiamava pigiama, perché così non aveva le pieghe ed era più morbido… ecco. Stava pensando di nuovo ai veri vantaggi di stare con Quinn nella casa di Yale.
Era arrivato alla stazione. Il viaggio di venti minuti gli era sembrato estremamente lungo. E poi eccola lì, Quinn. Il suo angelo custode, colei che lo trattava come un piccolo principe viziato. Perché in effetti lui si comportava così, non poteva negarlo. E poi tornò a quel pomeriggio di New York. Dio sia lodato per il giorno in cui li fece incontrare. La cosa migliore che gli potesse capitare.
“Quinn Lucy Fabray. Adesso tu mi ascolti, stando in silenzio… per favore… perché io devo dirti una cosa, che so più o meno da una settimana in effetti, ma che ho capito solo ora… Quinn, io penso di amarti. Amo il modo in cui mi parli, mi fa sentire al sicuro. Amo il modo in cui ti comporti con me, perché mi fa sentire speciale, e amo te, perché mi fai sentire come non mi sono mai sentito prima. Non so come può essere Quinn, fino a pochi giorni preferivo i ragazzi alle ragazze, ma poi vedo te, i tuoi capelli biondi come il grano, i tuoi occhi bellissimi, tu sei bellissima in ogni particolare, intendiamoci- si affrettò a dire il ragazzo- e cambia tutto. Sei il raggio di sole nella mia vita. Puoi continuare ad esserlo, per favore? Non andare via, perché io sento che… che potrei non farcela senza di te Quinn…”
Quinn era sconvolta. Aveva fatto questo a Sebastian, che l’anno prima reputava un gran cafone e tutto quello che c’era di brutto nel mondo. E adesso si trovava li in terra, accanto al ragazzo, che si era messo a piangere, dopo quel discorso troppo smielato perfino per lui, ma pur sempre sincero.
“io non so cosa provo per te Seb… certo, non ti vedo più come un amico nemmeno io… ma ho paura… tutte le volte mi dicevano che ci sarebbero stati, che mi avrebbero amata per sempre… e poi alla fine ci rimettevo sempre io” adesso anche lei piangeva, ricordando i vecchi tempi,quelli che voleva solo lasciare alle spalle, per affacciarsi al futuro. Sebastian alzò lo sguardo e vide che Quinn adesso sembrava un panda. Non poté fare a meno di ridere. Lo faceva ridere anche senza volere. Prese un fazzoletto e le pulì un po’ il viso “deturpato dal mascara mascalzone”.
Poi la baciò. Senza stare troppo a pensarci sopra, o alla fine non l’avrebbe più fatto. E quella era l’occasione giusta. Era un bacio casto, niente slinguazzamenti e cose strane. Non voleva rovinare quel momento con una delle sue cavolate, e poi Quinn non si era staccata prendendolo a valigiate, quindi magari una cosa buona l’aveva fatta. Si staccarono solo quando non ebbero più aria, poi si alzarono dal pavimento, si, perché siccome erano sue pigroni uno peggio dell’altro avevano pensato di fare tutto quel teatrino seduti su quella schifezza che chiamano pavimento, ma comunque, si alzarono, poi Sebastian chiese (molto ingenuamente tra l’altro) a Quinn cosa volesse fare: partire per Lima, con lui naturalmente, o tornare a casa, sempre con lui, perché ormai era assodato che qualsiasi cosa scegliesse lui l’avrebbe seguita, pure sulla luna, non gliene fregava nulla. Ovunque sarebbero andati sarebbe andato bene, perché finché erano insieme era tutto perfetto.
“Andiamo a casa. Fai la valigia e poi partiamo per Lima. Voglio presentarti i miei. Si, lo so che già li conosci perché te li ho fatti vedere su Skype e avevo detto loro che eravamo nello stesso corso e che eravamo amici. Loro avevano detto che eri un buon partito, però io non gli avevo detto che eri gay… non credo che ce ne sarà bisogno. Ah, e non preoccuparti per il fatto che devi stare a casa tua da solo. Vorrei vedere la tua camera Smythe” e mentre diceva queste parole gli diede un altro bacio.
Sebastian si sentiva al settimo cielo. Sembrava andasse tutto per il verso giusto… almeno per ora.
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Ecco la matta che scrive tutto ciò a rapporto. Niente, quella buon’anima di mia sorella si è messa a riscrivere tutto il capitolo a computer mentre svolgevo i miei impegni giornalieri. Si, perché io la storia l’ho prima scritto a mano su un quaderno, poi riscrivo i capitoli uno per volta  al computer, ma penso che questo non importi a nessuno :’)
Allora… in questo capitolo finalmente qualcuno prende l’iniziativa. Adesso però inizia la parte peggiore. Quinn e Seb continueranno a comportarsi come hanno fatto in questa ultima settimana… magari però Seb non avrà bisogno del temporale per sgattaiolare nel lettone della bionda(?)
Ho concluso il capitolo scrivendo almeno per ora. E poi ho detto che adesso inizia la parte peggiore. Tranquilli non li voglio separare. Ma la coppia sarà messa a dura prova. Secondo voi che diranno quelli del Glee quando sapranno che Quinn sta con Sebastian?
 
   
 
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