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Autore: hinata 92    10/09/2012    3 recensioni
Anderville. Le sue "tranquille" notti vengono sconvolte dall'arrivo di un papero mascherato in trasferta pronto a venire a capo di un mistero. Ma anche un famoso detective dalle grosse e tonde orecchie nere sta facendo lo stesso, anche se da un altro punto di vista...
L'uno all'insaputa dell'altro, Topolino e Pikappa dovranno vedersela con un misterioso personaggio e... con loro stessi.
Segreti non rivelati, forse intuiti, principi morali, testardaggini, una fiducia difficile da dare e ottenere in una città dove tutto ha un costo e una verità così complessa che stupirà anche chi credeva di aver capito tutto...
Tutto questo e ancor di più nel più pazzo crossover Disney mai creato: PKNA x MMMM!!!
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Uno
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Malinconie, inquinamento e riconoscenza

Malinconie, inquinamento e riconoscenza

 

 

Notte. Il regno dell’eroe mascherato.

Paperinik balzò con agilità sul tetto e inspirò profondamente l’aria notturna, così tranquilla, così salubre, così…

« Cough, cough! »

Un accesso di tosse interruppe quel momento di enfasi, mentre una voce elettronica lo informò:« Ad Anderville sono presenti il 23% di automobili e 18 fabbriche in più rispetto a Paperopoli… di conseguenza la quantità di CO² è maggiore! »

« Nebbiosa, piena di criminali e ora pure inquinata… ma che schifo di posto! Nell’equipaggiamento che mi hai dato c’è anche una maschera antigas, Uno? »

« Modera i termini, vecchio mantello tarlato! Questa è la nuova città su cui dovrai vegliare, almeno per qualche tempo… »

« Che spero sarà molto poco! Prometto che appena torno mi faccio un periodo di riposo da Nonna Papera, così recupero l’ossigeno che qui manca… »

Un urlo femminile riecheggiò nel buio.

« Sia come sia, qui c’è bisogno di Pikappa! »

« Così si parla, socio! Vai e stendili tutti! »

 

 

Un’altra persona si aggirava nella nebbiosa e inquinata notte di Anderville. Anche a lui lo smog aveva dato dei problemi, nei primi tempi, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine. Come si era abituato ad aggirarsi nei vicoli più nascosti e pericolosi. Poteva quasi essere scambiato per un criminale, se non fosse stato per quell’impermeabile anni 50 che lo identificava come detective privato. E per le sue inconfondibili orecchie che ormai, grazie alle foto sui giornali nei casi in cui non aveva potuto fare a meno di essere coinvolto, conosceva tutta Anderville.

Non era un buon metodo per passare inosservati, ma di certo Topolino non poteva tagliarsele! E un cappello o un qualsiasi copricapo atto a nasconderle avrebbe attirato ancora più l’attenzione per le spropositate dimensioni necessarie a contenerle.

 

È da non credersi che esistano ancora le nonnine che si rivolgono ai detective per ritrovare i gatti scomparsi… e che abitino in queste zone così malfamate!

 

Eppure un detective doveva adattarsi un po’ a tutto, soprattutto se quel gattino poteva dargli quei 98 dollari al giorno con cui pagarsi i pasti! I casi ultimamente scarseggiavano un po’…

 

« Ehi, problemi? »

Un uomo dall’aria tutto fuorché rassicurante uscì da un vicoletto laterale.

Topolino rispose:« Nessuno, sto solo cercando un gatto… »

« Raccontala a un altro, come scusa è vecchia! »

Un altro tipaccio uscì dal vicolo alle sue spalle. Un piccolo agguato.

« Sarà vecchia ma è la verità… »

Il primo uomo brandì il bastone chiodato che aveva con sé:« Forse sarà anche così… vediamo se ci crede il nostro padrone? Ha detto “niente intrusi”… »

« E chi sarebbe il vostro padrone? »

Il secondo uomo sorrise:« E ti pare che veniamo a dirlo a un ficcanaso come te? »

« Ci limiteremo solo a farti scordare questo indirizzo… »

Topolino si mise in posizione di difesa. In quei mesi il ripassino di boxe che aveva fatto gli era tornato incredibilmente utile. Cose impensabili a Topolinia, senza dubbio. Chissà cosa avrebbe pensato la sua Minni nel vederlo pronto a fare a botte con due scagnozzi di chissà quale padrone…

 

Minni… saremmo ancora insieme se invece di vivere a Topolinia fossimo vissuti qui ad Anderville? Saresti tu, la stessa di sempre? Sarei ancora io?

 

Un pugno lo stese a terra.

 

No, Topolino, cosa stai pensando? Non è il momento di farsi prendere dalla nostalgia! Reagisci, stupido detective, reagisci!

 

 

 

 

 

« Uno… quanti sono? »

« Solo quei due. Secondo il database della polizia sono pesci piccoli, non dovresti avere difficoltà! »

« Bene. »

« Attento, sei vicino alla dimora del nostro obiettivo… »

« Terrò presente… »

« Aspetta! C’è qualcosa anche sulla loro vittima… »

« Di quello ce ne occupiamo dopo! Vediamo se riesco a impedirgli di fare un occhio nero a quel malcapitato e magari anche a farmi dire qualcosina di più sul motivo per cui mi trovo qui… »

« Aspetta, Pi… »

Paperinik chiuse il comunicatore sull’Extransformer.

 

 

 

 

 

Il topo si rimise in piedi quasi senza sforzo. Il pugno gli aveva fatto male, ma neanche poi tanto.

« Rispetto ai pugni di Gambadilegno queste sono carezze… »

« E chi sarebbe? »

« Un ladro… uno dei pochi in circolazione con ancora un codice morale… »

« Uno sfigato, insomma! »

« Dipende dai punti di vista… »

Gambadilegno! Ma come gli era uscito? Possibile che sentisse la mancanza anche di lui, in quella città tanto estranea?

Sì, sentiva anche la sua mancanza. Come anche di Trudy, di Macchia Nera, di… di gente che era magari malvagia, ma che qualche scrupolo ce l’aveva. E che difficilmente avrebbero concluso una discussione a pugni. Ma lì non era Topolinia. Era Anderville. Ed era ora che si adattasse alla situazione.

 

Paese che vai, usanze che trovi… se capiscono solo il linguaggio dei pugni…

 

Topolino caricò un gancio destro per restituire il favore di poco prima, ma l’uomo che aveva davanti venne atterrato da un pugno nero prima che potesse affondare il colpo.

 

Eh?

 

« Ehilà! Non vi sembra un po’ tardi per andare a fare scazzottate in giro? »

L’altro brutto ceffo si voltò nella direzione da cui proveniva la voce.

« Chi sei? »

« Che delusione… in un’altra città solo a sentire la mia voce dei volgari ladruncoli se la sarebbero già data a gambe! Si vede che sono in trasferta… »

Un altro pugno atterrò anche il secondo malvivente. Topolino lo guardò sconvolto sbattere contro il muro. Una figura misteriosa, avvolta da un mantello scuro sollevato dal vento notturno che nascondeva praticamente il suo volto, atterrò sul marciapiede mentre il primo criminale si rialzava a fatica brandendo la sua mazza.

« Attento! »

« Visto, grazie! »

Un preciso colpo del paralizzatore bradionico rese inoffensivo anche l’ultimo colpo di coda del malvivente.

Topolino guardò il tutto con occhi sbarrati e la bocca spalancata dallo stupore. No, da Anderville aveva imparato ad aspettarsi di tutto, ma decisamente un tizio mascherato che piombava dal cielo a salvarlo superava la sua fantasia!

Solo allora si rese conto che per tutta la scena era rimasto col braccio alzato, pronto a sferrare un pugno di cui non c’era stato più bisogno. Abbassò l’arto ormai intorpidito e fece per avvicinarsi al suo salvatore.

« Devo… devo avvertire Sharkfish… »

 

Cosa? Ancora lui?

 

Topolino gridò:« Ehi, fermo! »

L’altro uomo tentò la fuga, ma venne rallentato da una scheggia rossa che gli piombò sul viso.

« Aaah! Maledetto gattaccio, levati! »

Topolino si ritrovò a dover afferrare al volo il motivo per cui si era cacciato in quella situazione assurda. Al malfattore bastò quell’attimo di distrazione per sparire nel nulla.

« Scomparso… »

Una mano afferrò il detective per la spalla. Istintivamente, avendo ancora i nervi a fior di pelle, il topo afferrò il braccio e stese l’avversario sul terreno con una mossa di karate.

 

 

 

« Cosa… »

« Ma tu… »

 

L’eroe e il detective si guardarono sconvolti, l’uno coricato sul terreno, l’altro in piedi, ignorando il gatto rosso che gli stava graffiando una gamba.

 

 

 

Il papero dietro la maschera era sconvolto. Cosa ci faceva lui lì?

Possibile che il pensiero che gli aveva rivolto poche ore prima l’avesse improvvisamente evocato dal nulla?

Paperino conosceva Topolino molto, molto bene, anche se le occasioni d’incontrarsi di persona erano davvero poche, abitando in città diverse. Per quanto ne sapeva lui, doveva trovarsi a Topolinia, non ad Anderville! E pensare che molto probabilmente Uno lo stava per avvertire… se non fosse stato il solito impulsivo…

 

 

 

Il topo si rese subito conto di aver atterrato il suo salvatore.

 

Che razza di figura! Prima mi salva e come ringraziamento io…

Ehi, un attimo! Questo è… un papero?

 

Ad Anderville aveva visto un po’ di tutto, ma a pensarci bene di paperi non ne aveva ancora visto neanche uno. E questo per di più, nonostante lo strambo travestimento, aveva un qualcosa, un elemento familiare…

 

 

 

Il papero mascherato ridacchiò imbarazzato:« A quanto pare te la saresti potuta cavare anche senza di me! »

Topolino lasciò andare il suo braccio con il volto rosso dalla vergogna:« Oh! Mi… mi dispiace, scusami! »

L’eroe si rimise in piedi:« Tranquillo, ne ho ricevute molte di peggio nella mia carriera… piuttosto, cosa ci fai qui? »

Il detective afferrò per la collottola il micio che ancora gli gironzolava intorno. Il fatto di essere un topo gigante probabilmente lo rendeva attraente per la creaturina, che non aveva fatto altro che rifarsi le unghie sui suoi pantaloni per tutto il tempo.

« Cercavo questa piccola peste! »

 

Paperinik si morse la lingua. Non era quello che intendeva. Avrebbe voluto sapere cosa ci faceva lì ad Anderville, ma prima di poter specificare la domanda si rese conto di un paio di particolari decisamente problematici e imbarazzanti.

Primo: Topolino non sapeva della sua identità segreta. Probabilmente non aveva neanche mai sentito parlare di Paperinik. Motivo per cui non poteva mostrare troppa confidenza con lui, anzi, doveva proprio fingere di non averlo mai visto prima!

E qui subentrava il secondo problema: per quanto fosse un bravo attore, aveva di fronte a sé un investigatore di fama internazionale, la persona con l’intuito più sviluppato che avesse mai visto dopo Uno, che dopotutto era sempre un computer. Topolino invece era un essere umano, ed era un detective. Un detective professionista che per giunta conosceva molto bene la sua identità segreta.

Paperino aveva la netta impressione di essersi appena cacciato nei guai. Una volta di più.

 

Topolino ridacchiò:« Strano che a un investigatore chiedano ancora di cercare gatti, vero? »

Il papero ridacchiò un po’ forzatamente a sua volta:« Già… »

« Non ti ho ancora ringraziato per avermi aiutato prima… io mi chiamo Topolino! »

L’investigatore allungò la mano. L’eroe impiegò un paio di secondi di troppo a stringerla, indeciso su come dovesse presentarsi.

« Pikappa. »

Sì, era la soluzione più sicura. Non doveva mettere a repentaglio la sua identità segreta a meno di un’emergenza e dichiararsi come Paperinik avrebbe potuto causare al topo una nemmeno tanto curiosa associazione mentale vista la somiglianza di nomi.

A Topolino quel ritardo non sfuggì. Aveva il gatto da restituire. Aveva il nome di Sharkfish che gli frullava ancora  per la testa, soprattutto dopo l’indigestione di articoli su di lui che si era fatto fino a poco prima. Ma quello strano papero lo incuriosiva da morire.

« Da dove vieni? Non sei di Anderville, poco ma sicuro… »

« Neanche tu mi sembri nativo del luogo… »

Topolino sorrise:« Fammi indovinare… Paperopoli? »

Pikappa sbuffò:« Ma perché c’è la fissa che tutti i paperi debbano venire da Paperopoli? A Topolinia non ci sono mica tutti topi! »

« Questo è vero! A dir la verità ci sono più cani che topi… ma non mi pare proprio di averti detto che vengo da Topolinia! »

Ops! La sua solita linguaccia lunga!

« Era un esempio come un altro! Credo di aver letto qualcosina di te sui giornali… aiuti spesso la polizia o sbaglio? »

« Questo è vero! Scusami, come investigatore essere sempre sospettoso è un difetto professionale! »

« Capisco… »

Topolino si chinò a raccogliere il gatto:« È ora che restituisca Sfruscio alla sua padrona! Spero di rincontrarti ancora, Pikappa! »

« Anch’io, Topolino… ci vediamo! »

Il papero mascherato sparì fra i tetti di Anderville, sotto gli occhi attenti dell’investigatore.

 

Pikappa, eh?

 

 

 

 

Paperinik riaccese il comunicatore dell’Extransformer.

« Uno… avrei bisogno di un favore. Puoi cercarmi qualsiasi notizia che riguardi un certo Topolino da quando è giunto ad Anderville? »

« Certo… stavo per dirtelo prima, ma hai sempre fretta d’intervenire… »

« Sì, hai ragione… »

Uno rimase perplesso dall’assertività del suo socio.

« Cosa c’è da renderti così pensieroso? Lo conosci? »

Il papero sospirò.

« Io no… ma mi dicono che sia un conoscente del mio caro amico Paperino… un conoscente molto stretto… »

 

 

 

Topolino passeggiava per le strade illuminate del centro di Anderville, diretto verso il suo appartamento. Sfruscio era di nuovo fra le braccia della sua padrona, il suo compenso era nella tasca, ma i suoi pensieri erano altrove.

Sharkfish, prima di tutto. Senza veramente volerlo gli era arrivato tanto vicino, così tanto che ormai probabilmente anche lui lo sapeva. Nonostante Anderville fosse una metropoli, certe notizie potevano correre a una velocità impensabile. Forse sapeva persino che aveva iniziato a indagare su di lui, e non avrebbe mai creduto che aveva cominciato per pura curiosità e per tenersi in esercizio. Ormai era nei guai fino al collo e non aveva altra scelta che continuare a indagare. Come sempre.

E poi c’era quel Pikappa… il suo istinto gli diceva che anche una ricerchina su di lui non sarebbe guastata, ma Stan aveva solo giornali locali, ed era comunque troppo tardi per rivolgersi alla sua edicola.

 

Ho l’impressione che anche stasera andrò a dormire tardi… e che la mia bolletta per la connessione internet subirà una piccola impennata.

Ma potrebbe valerne la pena…

 

 

 

Ciao a tutti! E così i nostri eroi si sono finalmente visti in faccia! Un incontro un po’ burrascoso, e vi assicuro che il successivo non sarà più tranquillo! Ma per il prossimo capitolo se ne staranno buoni… saranno altri a esserlo un po’ di meno! Nuovi guai in vista… come se tutti gli altri non bastassero!

Come sempre ringrazio Nigthrun, Jan Itor 19 e Crybaby per le entusiastiche recensioni, sperando che queste non siano da meno!

Alla prossima!

 

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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