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Autore: madeforsykes    10/09/2012    3 recensioni
Decise di entrare. Nathan era da solo, su una poltrona in un angolo, con in mano un bicchiere. Probabilmente uno dei tanti che si era scolato, guardando lo stato dei suoi occhi verdi. Bella amava quegli occhi, ma non era preparata a vederli così. Anzi non era preparata a vederlo in quello stato. Se proprio doveva andare male, almeno voleva poggiare un’ultima volta le labbra sulle sue, tanto poi, se ne sarebbe andata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perdonate l'immenso ritardo ma sono tornata poche ore fa a casa. Sono stata in vacanza e non avevo il pc.
La storia inizia a farsi un po' piú interessante ;) RECENSITE e ditemi cosa ne pensate :)
Love ya xoxo

I just hope that you find what you're looking for;


Bella seguì con lo sguardo ciò che stava accadendo.
Vide Jay avvicinarsi a Nathan e sussurrargli qualcosa. Nathan lanciarle uno sguardo indefinito e poi andarsene.
Rimase lì, impotente. Vide la donna bionda correre per gli scalini fino ad arrivare ai ragazzi. La donna risalì gli scalini poco dopo e si schiarì la voce.
«Bene, cominciamo senza uno dei ragazzi a quanto pare. Via con la prima!» disse.
«Scegliamo la terza, niente provini!» disse Tom alzandosi.
«Cosa?» chiese spaesata la donna.
«Lo hai sentito, Sian!» continuò Jay.
Gli altri due si limitarono ad annuire.
«Okay, potete tornare di là, mentre tu sei obbligata a restare fino ad oggi pomeriggio, quando inizieremo» disse bacchettando Bella.
La ragazza annuì uscendo.
Tom, dopo aver visto allontanarsi la ragazza, corse sulla moquette rossa per raggiungere il suo compagno. Non sapeva cosa fosse accaduto, ma Nathan reagiva raramente così. Aprì la porta di emergenza e lo trovò con la testa tra le mani, seduto sulla scala antincendio.
«Ehi Nate..» disse.
Il ragazzo non sollevò nemmeno la testa. Tom sospirò e gli si mise seduto accanto.
«Se c’è una cosa che ho imparato fin’ora è che niente è perso. Dimmi cosa è successo, anche se immagino.» disse accendendosi un sigaretta.
Nathan tirò lentamente su la testa, voltandosi verso l’amico.
«Jay se l’è scopata.» disse senza giri di parole.
«Chi? Di che parli?» Tom sputò una boccata di fumo incredulo. 
«Parlo di Bella. Era lei la ragazza di cui ci parlava.» rispose guardando nel vuoto.
«Ma certo, Isabel» sussurrò Tom quasi parlando con sé stesso.
«Dammi una sigaretta.» disse Nathan.
«Nath non puoi fumare, hai l’asma ricordi?»
«Dammene una.» ripeté.
Tom scosse la testa prendendo in bocca la sua, mentre dalla tasca tirava fuori il pacchetto. Infilò la sigaretta nella bocca schiusa del suo amico accendendola.
Nathan tirò una boccata di fumo tossendo.
«Ah avanti non prendiamoci in giro, non risolverai i tuoi problemi così!» disse Tom strappando la sigaretta dalla bocca del ragazzo e gettandola a terra.
«So che stai soffrendo, ma non è questa la soluzione.» continuò pestandola.
«Hai ragione.» disse alzandosi in piedi di scatto. Iniziò a correre sempre più velocemente per tornare dentro. Arrivò vicino alle poltrone.
«Jay» strillò.
Il riccio si voltò insieme agli altri compagni. Nathan chiuse il pugno, e con tutta la forza che aveva in corpo gliene sferrò uno dritto in faccia. Il biondo a causa dell’impatto perse l’equilibrio facendo cadere il tavolo davanti a loro. Nathan scrollò la mano in segno di dolore e poi sparì dalla porta di servizio. 
Tom sentendo alcune urla, corse dentro. Trovò le ragazze sul palco pietrificate, Sian ancora ad occhi sbarrati e i suoi due compagni chinati a terra.
«Siva, Max, cosa è successo?» chiese.
Siva si scostò leggermente, dando vita ad uno spettacolo pietoso.
Jay con le mani davanti al naso che cercava di arrestare il flusso del sangue.
«Ma che diavolo..» disse Tom sorpreso.
«E’ arrivato Nathan e gli ha mollato un pugno!» disse Max quasi divertito.
«Oh cristo santo» commentò. «E ora dov’è?» continuò.
«Se n’è andato correndo!» risposero in coro Siva e Max.
«Jay stai bene?» chiese poi. Jay annuì.
«Per quale diavolo di motivo mi ha preso a pugni?» chiese poi, continuandosi a tamponare il naso.
«Non lo sai? Bella era la sua ragazza. Ci teneva molto.» disse Tom.
Jay si voltò incredulo. «Cosa?» disse.  
«Non devi prendertela con nessuno dei due. Bella non sapeva che tu conoscessi Nathan e poi è successo molto tempo fa. E Nate, bhè a quanto pare credo sia geloso.» disse smorzando la voce. «Portate Jay in albergo, io cerco Bella ok?» continuò allontanandosi.
I due ragazzi si guardarono e annuirono. 
 

Bella si sistemò davanti all’entrata dell’edificio. Aveva cercato la sua amica ma di lei nessuna traccia.
Non credeva a ciò che era successo. Nonostante ripercorresse con la mente quel momento, tutto le sembrava inverosimile.
Si sentì tirare per la maglia. Fece leva sul piede per girarsi, trovandosi davanti, a pochi centimetri il viso di Tom.
«Tom..» fu l’unica cosa che riuscì a dire. Tom si scostò un po’ forse capendo l’imbarazzo della ragazza.
«Nathan è sparito, mi aiuteresti a cercarlo? Dobbiamo girare tra poche ore e non ho idea di dove sia.» disse flebilmente.
«Immagino di sì..ma dov’è Jay?» chiese poi la ragazza.
«Te lo spiego dopo, ora andiamo.» disse Tom prendendola per mano.
«Aspetta! Devo trovare Chanel prima!» disse cercando di divincolarsi.
«E’ con i ragazzi, in buone mani non preoccuparti.» rispose voltandosi per guardare ancora una volta lo sguardo spaesato di Bella.
«Portiamola con noi, magari troviamo prima Nathan!»
«Andiamo» la interruppe Tom.
Bella ammutolì non appena sentì la presa alla mano diventare più forte. Vedeva chiaramente che Tom era preoccupato per il suo amico.
«Io cerco nei caffè» disse poco dopo Tom.
«Io provo lungo la spiaggia, a quest’ora è deserta» rispose Bella.
«Non allontanarti troppo» disse di rimando Tom proseguendo lungo il viale fuori dallo Studio.
Bella rimase un momento a scrutare la figura di Tom diventare sempre più piccola e poi decise di muoversi.
Attraversò la strada e entrò nel viottolo che portava alla spiaggia. Era un po’ nuvolo e l’aria fresca rendeva quell’atmosfera quasi piacevole.
Si tolse i sandali e immerse i piedi nella sabbia dorata ancora tiepida.  Iniziò a camminare avvicinandosi sempre di più all’acqua. Si chinò a raccogliere una conchiglia, badando bene di pulirla. Nel momento in cui si alzò, vide una fila di scogli che arrivava quasi a largo. Quasi alla fine di essi, c’era un ragazzo, le ginocchia vicino al petto e le braccia a fargli da corona. Quei capelli, quel corpo erano inconfondibili anche se di schiena. Bella lo fissò a lungo, poi si fece coraggio e iniziò ad avanzare sopra gli scogli. Erano piatti fortunatamente e non dovette fare molta fatica per raggiungerlo.  Si fermò un momento dietro di lui, poi prese un gran respiro e si sedette al suo fianco.
«Ciao Nathan.» disse sicura di sé. 
 
 
 
 
  
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