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Autore: cookiedough    10/09/2012    1 recensioni
"C’erano momenti in cu sembravo la persona più socievole di tutti altri invece, in cui chiudermi in me stessa diventava la mia specialità.
Ero un controsenso vivente, un cubo di Rubik mentale.
Nessuno sapeva mai cosa pensassi davvero."
Salve Gente!
Ecco la mia nuova FF.
mi piace scrivere, mi piace condividere ciò che scrivo, perciò mi piacerebbe trovare magari delle recensioni piccine piccine.
Mi auguro che l'intro. vi inviti a leggere, non pretendo molto, solo un parere.
Ok, inizialmente potrà sembrare una storia stupida, ma vedrete che con l'andare dei capitoli si farà più bella.
Sono la stessa autrice di 'Hope of a New life' [se vi va di leggerla segue il link]. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1011045&i=1
Ok, vi lascio che vado a scrivere ;).
Leggete e recensite!
Baci
-Glo.
Genere: Commedia, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusatemi ragazze!
Non so spiegarmi quali forme malvagie mi hanno impedito di non pubblicare:
-Mi si era cancellato tutto quanto.
-Non si apriva Efp.
E come se non bastasse...
-Internet mi ha abbandonato letteralmente oggi!
Ok, spero che il capitolo vi piaccia ;)
Sapete, sono rimasta un po' delusa dalle DUE recensioni, sapete di solito siete più attive, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Ditemelo!
Vi Lovvo! (?)




Chapter 12 :  That silly game.
 
Grazie a dio quel pomeriggio lo passai a spasso con la zia, dovevo rifornirmi di abiti per la Florida.
Mi piaceva, mi è sempre piaciuta Stratford, ma quel giorno d’agosto, così pieno di sole ed allegria me la faceva piacere ancora di più.
Le stradine piccole e sempre affollate dalle persone del posto mi ridavano allegria, vitalità.
S: bello tornare alle origini vero?

Risi leggermente e annuii alla zia che anche lei fu presa da un risolino divertito.
S: penso che avrai bisogno di un paio di costumi…sai Miami.
Annuii di nuovo e ci precipitammo accompagnate dalle buste dei negozietti già girati, dentro un negozio di intimo e costumi.
La zia Sharon non mancava mai di ironia, spesso pessima, ma pur sempre ironia.
S: Tesoro! – mi voltai abbandonando la scelta del Bikini perfetto – Secondo te staranno bene a Ryan?
Scoppiai a ridere nel bel mezzo del negozio, ma subito dopo mi contenni.
Insomma, mia zia stava sventolando davanti un paio di mini boxer azzurri con gli orsetti.
I: se avesse otto anni sì, ma lui ne ha diciotto Zia!

Lei alzò le spalle.
S: sarà sempre il mio bambino, prendo questi.
In quel preciso momento immaginai il viso di Ryan contorto in una smorfia di pena e vergona, povero cugino mio.
Guardavo, sfogliavo ogni bikini di quel negozio ma non trovavo nulla di perfetto.
Non sapevo esattamente perché, a cosa mi servisse avere un bikini perfetto, un abito, una borsa, qualsiasi cosa, ma volevo che fosse tutto perfetto.
Z : allora? Ancora nulla che faccia colpo su…Justin?
Sussurrò quel nome vicino al mio orecchio, in modo che fosse qualcosa che potessimo sapere solo noi.
A me non piaceva Justin, non in quel senso, era un amico, un amico carino, ma solo un amico.
Probabilmente assunsi una strana espressione perché la zia si mise a ridere.
S: eddai, scherzavo! Guarda questi due.
Mi passò un paio di costumi davvero carini, molto. (ECCOLI SE VI INTERESSANO : 
http://24.media.tumblr.com/tumblr_ma5k3aLidE1r9u59po1_400.jpg E http://25.media.tumblr.com/tumblr_ma5k2gGccS1r9u59po1_400.jpg )
Entrambi di colori fluo, mi piacevano un sacco : semplici e particolari allo stesso tempo.
Li provai e mi sentii bene indossandoli, li presi entrambi.
Il pomeriggio con la zia passava veloce, non c’era tempo di una sosta per un gelato che già era ora di riprendere il giro, e tra un negozietto e l’altro, un bikini e un abitino beh, si fece l’ora di tornare a casa.
Eravamo in auto e trasmettevano una canzone molto bella, aveva un bel ritmo e le parole mi piacevano molto, era una voce che già avevo sentito ma non la riconobbi.
I: bella, mi piace molto questa canzone.
La zia sorrise.
S: quando saremo a casa, se Justin ci sarà ancora, potrai dirglielo direttamente.
Era davvero di quel citrullo?
No, le parole erano troppo dolci, erano troppo rassicuranti, e non parlava di sesso.
I: non lo facevo così…profondo?
La zia rise di gusto.
S: oh, sì tesoro, lo è eccome. È un cascamorto di prima qualità è solo che non con tutti tira fuori il meglio di se, per le sue fans invece…le adora, senza loro non sarebbe nulla. Non ce la fa a non essere dolce e sfacciatamente carino con le Beliebers.

Ridemmo insieme e arrivammo a destinazione.
Vidi zio Martin correre incontro all’auto con le mani sulla testa, come se fosse disperato.
La zia parcheggiò e poi gli andò in contro.
Io invece scesi tranquilla e con i miei 5 sacchetti pieni, raggiunsi Ryan, Chaz e Justin che stavano sull’uscio.
Chinai il capo e li guardai circospetta.
I: perché zio Martin è disperato?
Risero.
R: abbiamo sfrattato , di nuovo, gli zii : sta sera festa!
Risi, che stupidi.
Mollai a Ryan il sesto sacchetto, quello più piccolo dell’insieme : conteneva i boxer che gli aveva comprato la zia.
I: sono per te, sappi che io ero contraria ma la zia non voleva sentire ragioni.

Rimasi a guardarlo mentre estraeva dal sacchetto quel capo di biancheria.
I suoi amici soffocarono una risata e io anche.
Povero Ryan.
R: Ridete vero? Bene, ride bene chi ride ultimo.
E se ne andò con i boxer in mano.
 
Magicamente e con chissà quale incantesimo  gli idioti erano riusciti a togliere dalle scatole gli zii, convincermi a cenare con una pizza – buona – fatta da loro, insieme a loro.
C’era da scompisciarsi, Justin era troppo buffo!
Avevamo riso come dei dementi.
Tutti e quattro.
Justin non smetteva di guardarmi, per tutta la serata non aveva occhi che per me, e la cosa mi creava disagio ma anche piacere.
Giocherellavo con il bordo del bicchiere mentre ascoltavo senza molta attenzione  discordi dei ragazzi, non era molto invitante sapere quanto sia idiota un compagno di Basket di mio cugino, eppure continuavano ininterrottamente a parlare delle cretinate che combinava questo Rick.
I: credo…credo che andrò di sopra, sapete…i vostri discorsi. Vi lascio.
Fortunatamente riuscii a togliermi di torno, così avrei potuto concentrarmi su qualcosa che non siano i capelli pieni di ketchup dell’allenatore.
In quel momento avevo voglia di un bagno caldo, musica e sapone rilassante.
Presi le mie cose ovvero intimo e pigiama e andai diretta, spedita in bagno, ma quando feci per chiudere la serratura mi resi conto che era rotta.
Sbuffai buttando la testa all’indietro, imprecando.
I: Vaffanc…
Dovevo calmarmi, avevo una soluzione.
Scesi saltellando sulle scale con l’intenzione di avvertire i ragazzi che io sarei rimasta in bagno per un bel po’ : non li trovai.
Era strana la situazione, era tutto buio, le luci spente e non ronzava una mosca.

I: Ryan?
Lo chiamai e non ricevetti risposta, mi guardavo intorno, era buio.
Dopo vari secondi di silenzio e buio, sentii lo scricchiolio di una porta, sospirai spaventata.
I: Ragazzi…so che è uno stupido gioco.
Ero sicura che non fosse la porta principale, era…non era il rumore di una porta era lo scricchiolio di un’anta di un armadio.
Ancora buio e silenzio.
Poi un respiro pesante, tipo quello del cattivo di star wars.
I: Ryan?
Di nuovo quell’inquietante silenzio e buio.
Ancora, ancora quello scricchiolio.

Capii che veniva dall’armadio dello sgabuzzino, così lo raggiunsi.
Provai ad accendere la luce ma senza successo, era come se fosse saltata la corrente.
Così, andai a tentoni, toccando il muro e ciò che stava davanti a me.
Arrivai all’armadio : anta socchiusa.
Ero spaventata, ma decisi di aprirlo stesso.
Uno.
Due.
Tre.
I: AAAAAAAAH! 

Eccoci a fondo pagina!!
Mi scuso per la mancanza di alcune frasi del capitolo precedente, ma Efp, non legge i discorsi dentro queste : <>
Vabbeè, drammi delle virgolette a parte!
Spero vi sia piaciuto, lasciatemi una recensione e nulla...
Vi è piaciuto?
Ditemelo.
Faceva schifo?
Ditemelo.
Richieste?
Fatemele.
Consigli?
Datemeli.

Bacio bacio!
-Glo
  
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