“Toc-Toc”
“avanti” disse un uomo sui 40, capelli corti neri, camicia bianca accoppiata a pantaloni e cravatta neri, togliendosi gli occhiali rotondi dal volto, come a sapere già chi ci fosse dall’altro lato della porta. “a-avanti…” disse titubante Atsumori… l’uomo di mise la mano sulla faccia per poi scuotere la testa “ Signor Tsuba…Signor Hisake ma quale piacevole sorpresa…prendete posto e copiatae dalla lavagna…” “sissignore” risposero i due che andarono a prendere posto tra i commenti dei compagni.
“ma questi non hanno genitori?” “mio padre mi ammazzerebbe” “bha…proprio due mele marce”
Astumori era fiero di quei commenti, si sentiva un vero dura, ma Haru era ferito da quelle parole, che belle figure faceva fare a sua madre, lei che lo ha tirato avanti con tanti sacrifici. “ehy ragazzi, ma come fate ad arrivare sempre in ritardo… disse loro un ragazzo con degli occhi di ghiaccio, abbastanza alto ed i lungi capelli neri fino alle spalle.
“lunga storia Hayato…lunghissima storia..” disse Atsumori che già si era preparato lo zaino come cuscino per schiacciare un pisolo…Hayato guardò entrambi con disprezzo Haru lo fissò per qualche istante per poi abbassare gli occhi non appena gli sguardi si incrociarono, Hayato era piuttosto popolare a scuola, era bello, aveva i soldi e ottimi voti… era soltanto un po schivo con tutti anche con le ragazze (le avesse avute Atsumori). “bene signori chi mi sa rispondere alla domanda…mmm vediamo…Atsumori…allora perché il Giappone venne sconfitto nella seconda guerra mondile, quale fu la causa della resa del nostro paese” chiese l’insegnante, Atsumori grattandosi nervosamente la testa
Le lezioni terminarono e la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze tornavano a casa, ma per Atsumori ed Haru, come per tantissimi altri ragazzi la sfida iniziava adesso, erano le 15:00 e sul campetto polveroso della scuola erano arrivati tutti tranne il mister. “Haru, ricordi quando ho detto di non preoccuparti?” “Si atsu…perché?” “Bhè mentivo” Haru(-.-). “Ehi perdenti non ditemi che siete qui per le selezioni” Un ragazzo alto come Atsumori, con un folta capigliatura castana e due ciuffi biondi che gli cadevano sugli occhi stuzzicò i due “ciao Fujimaro…bhè ci proviamo” disse un po intimorito Haru..”perdenti” il ragazzo voltò le spalle e se ne andò “brutto idiota, gliela do io una lezione adesso vedrai” Atsumori era pronto all’attacco ma Haru lo afferrò dal braccio”senti finiscila ti manderebbe all’ospedale in 5 secondi…idiota” “e va bene…ma la prossima volta” “si Atsumori certo…certo”. D’un tratto dal vecchio cancello arrugginito apparvero due figure: uno sembrava un uomo tutto d’un pezzo, giacca e cravatta con logo scolastico, alto, occhiali rotondi, capelli castani e sguardo deciso, l’altro era molto più basso, grassottello, pochi capelli bianchi, tuta bianca e due bei baffoni grigi, i due arrivarono fino a raggiungere il centro del campo, tutti i ragazzi rimasero in silenzio fino a quando, dopo averli scrutati l’anziano disse “Buon pomeriggio, io sono il Signora Hakamura, e questo di fianco a me è il mio vice il Signor Johnson, viene dagli stati uniti, mi aiuterà ad allenare chi di voi sarà selezionato, bene solo 16 di voi supereranno le selezioni ...bene ci sono domande?”
-il silenzio-
“bene, inziamo…25 giri di campo forza!”
I ragazzi dopo un po di esitazioni iniziarono tutti a correre….”Haru, è stato un errore…ci elimineranno subito…” “ e su con la vita Atsumori…possiamo sempre arare patate”.
“SILENCE E CORRETE!” riproverò Johnson.
“appunto Haru, corri”
Iniziano così le selezioni, Haru e Atsumori ce la faranno?