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Autore: Giuly n    28/03/2007    0 recensioni
PROLOGO:
"C'è un principio di magia fra gli ostacoli del cuore che si attacca volentieri ..."
-Fra una sera che non muore e una notte da scartare come un pacco di natale..-
"C'è un principio d'ironia nel tenere coccolati i pensieri più segreti.."
-E trovarli già svelati e a parlare ero io sono io che li ho prestati.."
"Quante cose che non sai di me quante cose che non puoi sapere quante cose da portare nel viaggio insieme.."
-ISABELLA!!-
-C'è un principio di allegria fra gli ostacoli del cuore che mi voglio meritare..-
-ISABELLA!!-
-SI MAMMA ARRIVO!!!-
"IL MIO SOGNO ED IO!" La storia di una ragazza e il suo sogno...riuscirà a realizzarlo? Il tutto mischiato con una appassionata storia da amore, amicizie, nemici e tante, tante emozioni!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5 Adrian

Mentre Gwen e Leo erano misteriosamente scomparsi, io rimuginavo sugli ultimi eventi; ero completamente immersa nei miei pensieri, così tanto che quando una figura spoglia si sedette accanto a me nemmeno me ne accorsi.

-Adrian non si ricorda minimamente dei ieri sera, non eri l'unica ad essere completamente sbronza...-mi voltai verso Gwen, giocherellava con un portachiavi in peluche-in compenso c'è che sembrava completamente elettrizzato da te...quindi...bè anche se sei sbronzo l'attrazzione è l'attrazzione...-

-Può essere...ma non ha importanza...fra un mese partiamo-

-si...hai ragione...ma...-

-ma?-

-ma puoi dargli almeno un'oppurtunità-

-si...posso...-

***

I suoi occhi legati ai miei da un filo invisibile ad occhio umano, non so riportare le mille sensazioni che il mio cuore trasmeteva, so solo che il mio cervello era in sciopero; sè incredibile credere che tante sensazioni me le faccia provare solamente il suo sguardo, così intenso, sicuro e attraente, ma ugualmente dolce, nobile e ardito, semplicemente bello nel vero senso della parola; lo vedevo, lì, innanzi a me, eppure non riuscivo a credere che fosse verità, è così bello, così irrealmente bello; per quanto mi sforzassi non riuscivo a parlare, o perchè le mie corde vocali non lavoravano più o puramente perchè non avevo idea di cosa dire; facevo affidamento solo al mio sguardo, al mio corpo, ai miei gesti per esprimere me stessa, non sò cosa possa significare restare immobili, mute, ricambiando uno sguardo assurdo ma sorprendemente piacevole.

Il cuore mi tambureleggia in petto, chiaro e conciso, così forte che ho il timore che possa uscirmi dal petto o che peggio lui potesse udirlo; sì, lui perchè è lui che ora è stagliato davanti a me e mi fissa, non riesco a decifrare la sua espressione anche perchè sono impegnata nel capire la mia, il mondo intorno a noi è scomparso, ci siamo solo io e lui, su una sfondo senza colore; mi sorride, lo sfondo sfuma sul rosa, ricambio il sorriso automaticamente;

-mi ricordo di te...-quasi sussultai al suono della sua voce, così immersa nel mio mondo; è calda, viva; non c'era particolare di lui che non trovavo meraviglioso; non capivo cosa mi stesse succedendo, mi sento quasi volare, lo stomaco contorto in una sforfia, animato di vita propria.

-anch'io...mi ricordo di te...-bofonchiai-ma non mi sono presentata...sono Isabella, piacere-sorrisi pregando che la mia maschera funzionasse.

-Adrian, piacere mio-mi sorrise nuovamente. Osservai di sottecchi Leo e Gwen E' un sorriso compiaciuto quello?! i pezzi tornavano tutti al loro posto, mi avevano nascosto di aver invitato Adrian a casa, anche se non capisco a che scopo, io fra un mese parto e non lo potrò vedere per tanto tempo, c'è anche la possibilità che se sfondo, se sia chiaro c'è la possibilità mi trasferisca lì.

E ho capito che Gwen brama una storia d'amore tra me e lui, ma questo è impossibile.

Sò che se mi innamoro rinuncierò al mio sogno, vuoi farmi questo? Tu che sei la mia migliore amica? O forse, è qualcos'altro che in testa?

-a Bella...grazie-capii che Leo si riferiva a Gwen, sorrisi e accennai a un prego con la testa.

-grazie di cosa?-la mia amica passava lo sguardo da uno all'altro con sospetto.

-ho la sensazione...che non lo saprai mai-la irritai io, infondo, era una mia piccola vendetta personale-invece...che si fa?-

-voi non lo sò...noi andiamo a vederci un film...o almeno...se mi dice per cosa ti ha ringraziato-lanciò uno sguardo di ricatto a Leo.

-lui non centra, centro io, non può dirti cosa perchè glielo ho chiesto io e se lo ricatterai mi arrabbierò, capito?Te lo dirò a tempo debito-la guardai minacciosa.

-ok...-rinunciò-andiamo...-prese Leo per mano e uscirono di scena prima che io potessi aggiungere altro...tipo che vuol dire quel "voi"?!

-e noi che facciamo?-noi, rabbrividii al contatto con quella parola, non significherà niente forse, ma a me fa effetto, noi, io e te, noi due.

-non lo sò..-risposi sinceramente, cosa potevamo fare in una casa che non è la mia, io e lui?

-ti va di fare uno spuntino? Io devo ancora pranzare...-esibii la mia riluttanza a cuore aperto.

-non molto...ma tu fai pure...-mi sorrise

-non importa, non voglio farti aspettare...però se decidiamo di guardare un film sarò più che spietato ed i pop corn me li mangio tutti!-risi, non aspettandomi una battuta, se lo era...

-bè allora che facciamo?-

-chiacchieriamo davanti ad una tazza di thee caldo?-

-pensavo non volessi ingurgitare nulla...-

-ho cambiato idea-

-ok...prepariamo questo thè allora-sorrisi

-prepariamo questo thee..-

***

Il thee fu presto pronto, anche se ero un pò a disagio non trovandomi a casa mia ed essendo sola con lui; assaggiai il thè, squisito! Anche se bruciava da morire.

-ahia..la mia povera lingua!-sbraitai per il dolore arrecato ad essa, saltando in piedi e, ahi mè, maldestra che sono, versandomi tutto il thee addosso; Adrian scattò impiedi aiutandomi a levare la maglietta bollante, poi corse in cucina a prendere uno straccio bagnato con acqua fresca e me lo porse; dopo essermi ristabilita risi imbarazzata, accorgendomi dopo di essere in reggiseno; il mio viso rosseggiò in un lampo, lui invece non sembrava particolarmente toccato chissà ragazze ha visto...pensai, una strano senso di rabbia mi invase la mente, mentre il cuore corrodeva di disgusto, incrociando i suoi occhi però, tutto questo svanì.

Occhi negli occhi ci fissammo, cercando uno nell'altro, senza sapere cosa e, mentre qualcuno scendeva le scale ed entrava nella stanza, ci stavamo avvicinando, piano piano, senza accorgercene;

-ehy...andate di fretta!-fu come uno schiaffo, un pizzicotto, che mi fece svegliare dal mio sonno innocente, voltai lo sguardo, dirigendolo su Leo, immobile sulla soglia.

-mi sono versata il thee addosso...e...bè..-cercai di spiegare, ma capii che non c'era nulla da spiegare, non era sucesso nulla, nulla di cui potessi imbarazzarmi o pentirmi, assolutamente nulla. Non feci nemmeno caso agli sguardi fugaci della nuova fiamma di Gwen, mi voltai e andai a sedermi su una poltrona, appoggiando il viso sui ricami in pelle beige, la mia maglia era inerte sul pavimento di marmo corvino, sbuffando piccole spirali di fumo e emanando un aroma di frutti, poco lontano, su un tappeto, si ergava la pigra tazza color oro disegnata in tanti girigori, fiumi di thee sparsi sul pavimento e una scia di goccie causate dallo straccio umido ora a pensoloni tra le mie mani, mentre un altra tazza, ancora colma e fumante posata sul tavolino di vetro.

-che macello che ho combinato...-osservai il disastro per parecchi momenti, prima di rivolgere di nuovo le mie attenzioni su Leo-dove posso trovare uno straccio per pulire per favore?-

-non preoccuparti...non è nulla, io adesso devo tornare di sopra, divertitevi-tornò sui suoi passi lasciando ignoto il motivo per cui era sceso, forse avevano udito le mie imprecazioni, e senza spiegarmi dove potevo prendere uno straccio per pulire.

-incredibile quando arrivi sempre nei momenti meno indicati-osservò Adrian, andando a prendere uno straccio in un armadio vicino-prendi-disse porgendomi uno straccio, mentre ne teneva un altro tra le mani.

-grazie-nei dieci minuti dopo pulimmo il macello che avevo combinato.

-E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire Non basta più il ricordo Ora voglio il tuo ritorno…-

-Tiziano Ferro?-

-canto spesso e al momento ho in testa questa canzone-

-sei molto brava...-

-mah...non credo...è per migliorare che fra un mese parto per l'America...-

-davvero? Anch'io parto, ho conosciuto un certo Georg Spenser...-

 

-Ti rendi conto?Viene in America con noi!! E' fantastico...-

-lo sò..è da ore che me lo ripeti..-Gwen sfogliava svogliata un giornale di moda, ascoltando le mie parole eccitate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è un pezzo particolare lo sò... kikka_hachi:grazie ancora per il commento, anche se finora sei l'unica a commentare ho continuato comunque! continua a seguirmi, spero che la storia sia di tuo gradimento come pure questo capitolo!
  
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