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Autore: SororNoctis    11/09/2012    2 recensioni
Loki ha due nuove assistenti molto strane che riusciranno a farlo impazzire combinandone di tutti i colori.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali delle autrici :
Rieccoci qui con il quarto capitolo su Loki e le sue assistenti fuori di testa. Grazie mille a tutti coloro che seguono questa demenzialità. Vi chiediamo, per favore, di lasciare una piccola recensioncina, anche solo per dirci “datevi all’ippica”, “siete braccia rubate all’ agricoltura” o “è la peggior storia che abbia mai letto”. Giusto per sapere se vale la pena di continuare questa raccolta. Grazie, ora vi lasciamo alla storia.
Enjoy

 
 
Palazzo di Loki, Asgard, ore 11:00
 
Janna e Kira si misero in posizione da battaglia, con le armi in pugno; la prima reggeva una falce, la seconda una spada. Afferrarono i loro nemici e li scaraventarono in aria, dopodichè li affettarono per bene.
Sarebbe venuto davvero un ottimo minestrone. Il capo sarebbe stato molto felice, quelle verdure erano freschissime, non come quella volta che gli avevano propinato per sbaglio ostriche scadute. Il poveretto era stato chiuso nella sua camera per giorni in preda al mal di stomaco. Ma oggi no, oggi l’ avrebbero fatto contento.
Finirono di tagliare le verdure, falciando anche il mobilio della cucina (“tanto il capo quaggiù non viene mai”) e poi le misero in un pentolone con dell’ acqua. Al momento di metterlo sui fornelli, videro che il fuoco non si accendeva, così Janna lanciò una fiammata che, a causa della fuoriuscita di gas, provocò una piccola esplosione.
“Nooo!” urlò kira “le mie sopracciglia, le avevo appena fatte.”
“Guarda il lato positivo” la rincuorò Janna “per un po’ non saranno più un problema.”
Kira la fulminò con lo sguardo, poi finì di preparare il pranzo per il capo. Appena fu tutto pronto, salirono fino in sala da pranzo, dove le attendeva Loki.
“Allora, cosa mi avete portato di buono oggi?” chiese loro.
“Sarai molto felice capo, il pranzo è venuto benissimo.” cinguettò Janna.
“È un minestrone, leggero e salutare.” aggiunse Kira.
“Le verdure mi fanno schifo.” sentenziò Loki, lasciando le ragazze con un palmo di naso.
Janna si riscosse e gli disse:
”Ma devi mangiarle, fanno bene, altrimenti non crescerai mai e …”
“Ti sembro un bambino di quattro anni?! Sono già grande.”
“Potresti diventare più alto.” lo provocò Janna.
“Non sono io che sono basso, sei tu che sei fuori misura, per di più ti ostini ad indossare quelle assurde zeppe alte quindici centimetri!”
Kira, che era ancora sotto shock, si riprese e disse a Loki, con fare materno:
”Adesso basta fare i capricci. Su, mangia il minestrone!”
“NO!”
“Allora non ci lasci altra scelta.” proseguì Kira con fare rassegnato “Janna?”
“Lo so, lo so” rispose quella e così facendo prese Loki da dietro, placcandolo come fanno i lottatori di Wrestling impedendogli di muoversi, mentre la collega lo costringeva a mangiare tappandogli il naso per fargli aprire la bocca.
Loki fu così costretto ad ingurgitare tutto il minestrone, subendo quella che, a suo dire, era una delle peggiori torture a cui era stato sottoposto.
Finito di mangiare, Janna e Kira si trovarono di fronte ad un problema.
“Se lo lasciamo andare, ci concerà per le feste!” disse Kira.
“Ho io la soluzione!” rispose Janna e così facendo, diede al capo una testata così forte che lo fece svenire “ora è innocuo.” concluse.
Fatto ciò lo sollevarono e lo portarono in camera sua, rimboccandogli le coperte come fosse un bambino e lo lasciarono per dedicarsi ad attività molto serie.
 
Quando Loki si svegliò, la prima cosa che avvertì fu un tremendo mal di testa. Lentamente si alzò dal letto e la prima cosa che vide fu un biglietto sul comodino che diceva:
Scusa capo, l’abbiamo fatto per il tuo bene. Janna e Kira”
Pensando in quanti modi diversi poteva ucciderle, Loki lasciò la sua camera per controllare cosa stessero facendo ora quelle due Spero per loro che stiano eseguendo il lavoro che ho lasciato, altrimento mi sentono! pensò.
 
Quando giunse al loro ufficio, notò una cosa che attirò subito la sua attenzione. Era vuoto. Perlustrò tutto il castello, senza trovarle, finchè sentì un rumore di passi. Svoltò un angolo e vide Janna che camminava con fare circospetto.
“Che…” disse, ma non fece tempo a finire la frase che la ragazza gli tappò la bocca con la mano, rischiando di spezzargli gli incisivi e lo trascinò in uno stanzino dove erano tenute alcune armi.
“Shhh, zitto capo, altrimenti ci scopre.”
“Chi?”
“Kira. Non deve sapere che siamo qui.”
“Perché? Vi siete finalmente decise ad eliminarvi a vicenda?” chiese Loki speranzoso.
“No, ma che dici, stiamo giocando a nascondino!!”
“E il lavoro?”
“Beh… shhh, zitto ho sentito qualcosa!”
“Come ti permetti di zittire non una, ma due volte, il tuo capo?!” esclamò Loki indignato.
Janna non rispose, ma gli passò un braccio intorno alla testa in modo da tappargli la bocca una volta per tutte.
 
Rimasero così per circa tre ore, Janna con Loki che le sbavava sul braccio e Loki con la testa spiacciata contro le tette dell’assistente (se non altro erano comode). Quando Janna non ce la fece più, uscì dallo stanzino e sbraitò:
” Kiraaaa!! Dove acciderbolina sei, lumaca che non sei altro, sono tre censura di ore che ti aspetto! Sbrigati a trovarmi, poffarbacco!”
“Perché parli così?” chiese Loki.
“Abbiamo scommesso su chi riuscirà a stare tutto il giorno senza dire parolacce.” rispose Janna. Il dio si battè una mano sulla fronte. Dopodichè, disse, con la voce che tremava dalla rabbia: “Janna, adesso noi andiamo a cercare quel bradipo comatoso della tua amica, dopodichè filate in ufficio e non voglio vedervi fino a stasera a cena!! E sarà meglio che non mi rifiliate di nuovo il minestrone o sarà peggio per voi!!”
“Ok boss!” rispose Janna facendo il saluto militare.
 
Così, i due cominciarono a setacciare il castello, Loki in testa e Janna che lo seguiva. La ragazza ne approfittò per pulirsi il braccio sbavato sul mantello del capo, il quale, per fortuna, non se ne accorse. Dopo mezz’ oretta, giunsero nei sotterranei, svoltarono un angolo e….
“BUUHHH!” Kira uscì dall’ oscurità, provocando le seguenti reazioni: Loki cacciò un urlo da donnetta spaventata e girò i tacchi correndo all’ impazzata; Janna, per sua sfortuna, si trovava sulla sua strada, così i due finirono per scontrarsi ed azzuffarsi, credendo ognuno che l’ altro fosse un mostro sbucato dall’ oscurità per attentare alle loro vite. Nel frattempo, Kira si godeva lo spettacolo sbocconcellando dei cracker. Quando i due si furono calmati, Kira disse: “Piaciuto lo scherzo? Vi ho sentiti arrivare e non ho resistito!”
“Hai fatto bene, questa è una cosa da malvagi” disse Loki con calma “perciò, ora ti…”
Kira aspettava con trepidazione: finalmente il capo aveva riconosciuto le sue potenzialità e la voleva premiare! Janna, d’altro canto, la guardava in cagnesco.
“… RIDURRÓ LA PAGA DEL 50% PER I PROSSIMI TRE MESI!”
“Nooooo!” urlò disperata l’assistente.
“Muahahahahahah! Tiè” la derise Janna.
“E ANCHE A TE!” aggiunse il dio puntando il dito contro la sua sgnignazzante aiutante. (“Abbiamo fatto la rima!”NdAutrici)
“Ma io che ho fatto?!” si oppose lei.
“Mi hai tenuto richiuso tre ore in quel dannato stanzino, ecco cos’ hai fatto!”
“Beh ma ora che ne sei uscito non ti senti meglio con te stesso?” chiese Janna ghignando. Loki, non cogliendo l’insulto velato in quella frase*, le sollevò di peso e le scaraventò su per le scale, per poi andare a chiudersi nel suo ufficio, non senza averle prima minacciate di orribili torture se non avessero fatto il loro dovere. 
 
Era ormai ora di cena, o meglio, l’ ora di cena era passata da un bel po’ e Loki non aveva ancora ricevuto nemmeno uno straccio d’ antipasto. Chissà cosa stavano facendo quelle scansafatiche invece di preparargli da mangiare. Stanco di aspettare, si diresse alle cucine, pensando Quasi quasi mi mangio quelle due, almeno per una volta farebbero bene qualcosa. Poi c’è anche parecchio da gustare, non sono propriamente degli stecchini. Arrivato a destinazione, quel che vide fu il tremendo casino che le ragazze avevano combinato quel giorno per preparargli quel disgustoso minestrone e quasi gli saltarono le coronarie: le bellissime cucine del suo bellissimo palazzo! Quale orrenda calamità si celava dietro quelle due decerebrate?!
In ogni caso, dopo poco trovò Janna e Kira, intente a tagliare…
“VERDURE! Ancora verdure?! Vi ho già detto che mi fanno schifo!”
”Ma capo, noi dovevamo pur vendicarci della riduzione dello stipendio!” rispose Kira con tutta calma.
“Bah. Tanto io non le mangio.” disse il dio.
“Invece si.” continuò Kira.
“Invece no.” ribadì Loki “voglio proprio vedere come farai a costringermi; e poi qui il capo sono io, non puoi dirmi quello che devo o non devo fare.”
“Eeeeeehhhhhh…..” sospirò Kira. “Janna?”
“Seee, seee lo so” disse l’ altra annoiata, dopodichè prese Loki, lo legò come un salame e gli iniettò una “piccola” dose di tranquillante. Quando si svegliò, il dio si trovò impossibilitato a muoversi, con la testa ferma tra le mani di Kira. Dopodichè, seguì l’ umiliazione: Janna gli ficcò in bocca un biberon e lo costrinse a ingoiare tutto il passato di vedrure che contenva.
 
Dopo la “cena”, le ragazze portarono il capo in camera, che aveva smesso di divincolarsi in quanto mezzo stordito dal tranquillante.
“Lasciatemi, arpie, non voglio andare a letto.”
“Oooh, che caro, fa i capricci.” disse Kira “vuoi che ti leggiamo una storia?”
“No, non voglio dormire!”
“Non fare il bambino, è stata una giornata pesante.” disse Janna, obbligandolo stavolta a bere latte da un altro biberon, mentre Kira gli iniettava altro tranquillante.
Quando Loki si fu addormentato, le assistenti gli diedero un bacio sulla fronte, preoccupandosi di lasciargli una vistosissima impronta di rossetto, dopodichè gli rimboccarono  le coperte e si ritirarono nelle loro stanze.
“Certo che è duro questo lavoro” disse Janna.
“Non immagini quanto” le rispose Kira. “A proposito, nessuna delle due ha imprecato per tutta la giornata! Abbiamo vinto entrambe!”
“Giusto, ci serve un premio allora!”
“Beh, io direi che l’ abbiamo già avuto!” disse Kira sorridendo.
“E quale sarebbe?” chiese Janna.
“Un’ intera giornata all’ insegna del fancazzismo puro, no?” rispose Kira.
“Aha! Hai detto una parolaccia! Ho vinto, yu-huuuu!” esclamò Janna, correndo luingo il corridoio tutta felice.
“D’OH!**” esclamò la collega.
 
 
 
 
* Per chi non lo sapesse, nei paesi anglosassoni, uscire dallo stanzino significa dichiarasri gay.
** Classica esclamazione di Homer Simpson.
 
Note delle autrici :
Ordunque eccoci alla fine di questa novella, di recensire vi preghiamo e con gioia appuntamento alla prossima vi diamo.
(“Hai appena vinto il premio Petrarca per la poetica”NdK  “Cioè?”NdF “Un bel niente”NdK). Quest’ ultima battuta è gentile concessione di un amico di F, anche se lui non è stato informato della cosa. Ora vi salutiamo davvero.
Hugs and Kisses
  
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