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Autore: Sirya Black    28/03/2007    1 recensioni
"...Siamo troppo giovani, ed anche troppo arrabbiati...Continueremo a cambiare le nostre idee ed anche i nostri sentimenti...Ma alla fine, ciò che possiamo offrire all'altro è il nostro perdono...Io, non l'ho fatto...O almeno, l'ho fatto troppo tardi...Non permettere alla rabbia di farti smettere d'amare...Perchè un giorno la rabbia passerà...E la persona che amavi non ci saraà..."
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazzina alta, bionda ed esile correva per le strade di Londra. I lunghi capelli biondi le danzavano sulle spalle coperte da un mantello nero. Il sole pallido di quella mattina le illuminava il viso fresco e pulito e i suoi scintillati occhi azzurri emanavano una luce brillante ma fredda. Poco dopo sbucò in una piazzetta ben curata che, però, era stranamente deserta. La attraversò sempre con il solito andamento frettoloso e poi raggiunse una bella casa tra il numero undici e il numero tredici. Non aveva sbagliato strada. Era proprio Grimmauld Place. Aprì il cancelletto del giardino che si richiuse alle sue spalle con un suono sinistro. Salì lentamente i tre piccoli scalini di pietra e si avvicinò alla porta. Quest’ultima era di lucido legno nero da cui sporgeva un appiglio a forma di serpente per bussare. La ragazza trasse un profondo respiro e poi, battè il serpente contro la porta. Dopo circa una frazione di secondo la porta venne aperta e la ragazza entrò a testa alta. La luce di quel pallido sole che splendeva sulla piazzetta, non riusciva ad arrivare nell’ingresso semibuio di casa Black e tutto era in penombra. Anche la piccola elfa domestica che si avvicinò alla ragazza con un profondo inchino. -Signorina Black, che piacere rivederla!- disse l’elfa con un voce squillante ma perfida. -Salve, Tessy- rispose la ragazza con tono pomposo -sono in casa zio Orion e zia Walburga?- -I padroni, in questo momento, sono fuori casa…- rispose l’elfa domestica guardandola con fare sospettoso. -Allora ci saranno Sirius o Regulus…- ribattè lei speranzosa. -In realtà i sign…- ma la sua frase si arrestò a mezz’aria perché qualcuno aveva incominciato a scendere per le scale. La ragazzina guardò l’elfa gelidamente. Evidentemente l’elfa le aveva mentito per qualche oscuro motivo. Quando i passi si fecero più vicini, la ragazza alzò lo sguardo verso le scale e subito un giovane dall’aria attraente le venne incontro. Era alto, magro, con bellissimi occhi blu e i capelli scuri erano tagliati in maniera molto originale. -Narcissa…- esclamò il ragazzo baciandola sulle guance. -Ciao, Sirius…mi fa piacere rivederti…- disse Narcissa sfilandosi il mantello. Indossava una minigonna a scacchi nera, una maglia di lana a collo alto bianca e i capelli sciolti erano leggermente mossi. Il tutto metteva in risalto un fisico tonico e asciutto. -Allora…ehm…a cosa devo la tua visita?- chiese lui portandola verso il salone. Narcissa sorrise e disse emozionata: -Sirius…sono stata promessa a Lucius Malfoy!!- disse lei abbracciandolo. -Narcissa sono contentissimo!- disse lui allontanando la ragazza. Quest’ultima lo guardò con lo stesso sorriso emozionato ma che si spense così come era venuto. -Qualcosa non va?- chiese lei timidamente. -No…è solo che…Narcissa…è tutto così…complicato…- disse Sirius passandosi le mani tra i capelli. -Cosa è complicato?...C’è forse qualche cosa che devo sapere ma che tu non vuoi rivelarmi?- chiese lei cercando di guardarlo negli occhi. Ma il ragazzo cercava proprio di evitare il suo sguardo. -Sirius!- esclamò lei spazientita -Sirius, cosa è successo?- Per tutta risposta il ragazzo la portò in salone e la fece accomodare in una poltrona. Lui si sedette di fronte a lei. -Cissy…- incominciò lui. -Cissy?! Da quand’è che mi chiami come mi chiama mia sorella Bellatrix? Non eri tu che non potevi sopportarla?- chiese lei aspramente. -Narcissa, ti vuoi dare una calmata?...- chiese Sirius supplichevole. -Tu dimmi cosa sta succedendo!- sbottò lei fulminandolo con lo sguardo. -Non ci possiamo più vedere, Narcissa…- disse lui fingendosi indifferente. -Che cosa?- Narcissa non poteva credere alle proprie orecchie. -Non sono un buon esempio per te…- disse lui distrattamente. -Non lo sei per mio padre! So esattamente cosa pensa di te! Avanti…cosa è successo?...- disse lei furiosa. -Sai bene qual è la mia storia…Sono rimasto in questa casa, solo perché i miei genitori speravano che sarei diventato come tutta la nostra famiglia…speravano che, nonostante fossi diventato un Grifondoro, avessi lo stesso carattere che potesse farmi avere un cuore da Serpeverde…da mago oscuro… Ma così non è stato…non durerà troppo tutto questo, Narcissa…non sono mai stato il Black che tutti volevano…e non lo sarò mai…- rispose Sirius come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -A me non importa niente se sei un Grifondoro o un Serpeverde, tu sei mio cugino e io ti apprezzo così come sei…- rispose lei appassionatamente. -Però non hai apprezzato molto Andromeda quando si è sposata con Ted!- ribattè lui acido. -Certo…un babbano nella mia famiglia non può essere che la disgrazia più…- ma non finì mai la frase perché Sirius le sorrise con tristezza. Come a dire che aveva centrato l’obbiettivo. -Vedi, Narcissa…è questo il vero divario che c’è tra te e me…per me, un babbano come cugino, sarebbe un onore… Tu vuoi una discendenza pura e nobile, io desidero sposarmi con la persona che conquisterà il mio cuore…tu ed io non potremmo mai andare d’accordo…- rispose lui avviandosi verso la porta. -Eppure, sono sicura che tra noi potrebbe andare tutto come prima! Perché non provi a pensarci un attimo??- chiese lei con voce tremante alzandosi dalla poltrona e mettendosi davanti al cugino. -Ci ho pensato, Narcissa…potrebbe andare tutto come prima se io diventassi un traditore del mio sangue?- disse lui in tono duro. Narcissa non rispose. Si limitò a guardare il pavimento, -Va e sposati con la persona che hai sempre sperato di ottenere…- disse lui cercando di accarezzarle il volto. Ma Narcissa si scansò. -E’ vero, ho ottenuto un purosangue…ma non è il purosangue che cercavo di ottenere…- disse lei cercando un qualcosa in più negli occhi di Sirius. E proprio allora, Sirius, comprese tutto. Tutte quelle estati passate insieme, tutti qui momenti indimenticabili ad Hogwarts che aveva passato anche con lei…Tutti i Natali a scambiarsi i regali prima che Narcissa tornasse in Scozia, tutte le lettere che si erano mandati in quelle lunghe estati prive di senso. Tutte le volte che Narcissa lo aveva difeso davanti a Bellatrix. Tutte le visite a Grimmauld Place per una qualsiasi cosa…tutti gli inviti per una settimana a Saint Andrews con la sua famiglia… Gli occhi di Sirius rivedevano tutto questo con malinconia e tristezza. Ma per Narcissa, erano rimasti freddi come il ghiaccio. Lo guardò sconsolata per un attimo, poi si alzò in punta di piedi e lo baciò per un attimo sulle labbra. Ricadde sui piedi e si infilò il mantello. -Ci rivedremo, prima o poi…- sussurrò Sirius prima che la ragazza uscisse dalla stanza. Ma fu come parlare con il muro. Narcissa corse per le scale ed uscì in quella mattinata incerta che avrebbe dato il posto ad una fresca pioggia d’estate. Sirius, dalla finestra, la guardò allontanarsi. Scosse la testa e, come se Narcissa gli avesse dato la conferma della sua decisione, corse in camera a fare le valigie. Dopotutto, vivere con i Potter, sarebbe stata una nuova e favolosa avventura. Quando ebbe preparato tutto si affacciò alla finestra per guardare il cielo pumbleo...il cielo di una nuova vita. Ma per Narcissa, che sedeva piangente in riva al lago dietro il maniero in cui viveva, quel cielo portava solo dispiaceri e tristezza. Alzò lo sguardo, con i capelli fradici di pioggia che le coprivano il viso, guardando lontano…in una attesa che sarebbe durata tutta una vita…
  
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