Far away, far away from myself.  - primo capitolo.


Sono sempre stata quel genere di persona vista diversamente da tutte le altre.
C'è chi mi ha definita una ragazza 'seria', c'è chi mi ha definita una ragazza 'un po' fredda', e tutta via, c'è chi mi ha definita una ragazza 'strana'.
In fondo non biasimo i loro criteri nel pensare, non dico che le loro riflessioni siano del tutto sbagliate, ma penso che per essere stata definita seria, fredda e strana, abbia fatto qualcosa che li possa aver turbati, che possa aver scombussolato il loro mondo divertente, caldo e normale.
Questo è il modo in cui la vedo io.
Quell'altro, è il modo in cui mi vedono gli altri.

Mi ricordo che era arrivato il periodo in cui mi sentissi 'sbagliata', non accettata.
Lo hanno definito un periodo di adolescenza, di cambiamenti.
La causa, avevano detto, era quella forse di un probabile ragazzo, di problemi con amiche o altre cose del genere.
In realtà, la causa non apparteneva affatto a queste cazzate.
Mi sentivo sbagliata, perchè non riuscivo mai a trovare me stessa in me stessa.
Mi guardavo e pretendevo una vita diversa.
Non mi accontentavo della scuola, della fermata dell'autobus ogni mattina alle sette e mezza, delle solite quattro amiche oche, delle solite facce, della solita ME.
D'altro canto, non pretendevo di certo quei viaggi che ti fanno riscoprire l'anima, o un massaggio tutti i mesi alla SPA, o un appuntamento con qualche ragazzo tutti i fine settimana.
Pretendevo la serenità, la felicità.
Volevo un sorriso diverso, volevo sentirmi finalmente degna di fare qualsiasi cosa, anche di sputare o camminare.
Quel sorriso lo volevo trovare in qualcosa di diverso, anche di non estremamente speciale.
Volevo trovarlo in qualcosa di vero.

Così, aspettando, quel sorriso è arrivato.
E' arrivato in una giornata insolita, è arrivato in sembianze quasi impossibili.
Un ragazzo? Un'amica? Un cellulare? Una casa? Una festa? Un vestito? Un paio di scarpe? Una borsa di Chanel? Eeehm, no.
DECISAMENTE NO.
Quel sorriso è arrivato da una cosa semplicemente graziosa e delicata. 
E' arrivato in un momento perfetto, penso. 



Arrivo al dunque: sono qui per raccontarvi cosa mi successe esattamente qualche mese fa, sono qui per dirvi che un sorriso ve lo può regalare chiunque, sono qui per dirvi di non perdere mai la speranza, sono qui per dirvi di CREDERE in tutto ciò che facciate. Diffidate da chi vi dice che siete fredde, serie o strane. Perchè quando avrete un sogno e una cosa per cui lottare, scoprirete che in realtà tutte le cose negative, erano solo un muro da dover buttare giù. Eravate solo voi che non credevate. 


Perdetevi nelle mie pagine.